Amomongo
Amomongo è la ridicola parola con la quale si indica la versione filippina di Bigfoot. È il quarto criptide scimmiesco in ordine di popolarità e dimensioni, ma di tutti è certamente il più violento. Si pensa che possa essere uno scimpanzuomo o un barbone affetto da ipertricosi.
Origini
Il nome deriva dalla fusione delle parole amó e mongo, cioè “amore monco”, che fa supporre che il crudele e violento Amomongo sia diventato tale dopo una difficile rottura sentimentale.
Alcuni studiosi ritengono che l’Amomongo sia un'invenzione del Ministero del turismo filippino, che quindi si renderebbe responabile delle centinaia di squartamenti di animali apparentemente perpetrati dall’Amomongo che hanno messo a dura prova molti allevamenti e hanno scatenato un putiferio tra la comunità aviaria filippina. Ovviamente queste sono solo supposizioni derivanti dalla più bassa forma di complottismo. Se invece vogliamo salire di livello, non dobbiamo fare altro che accettare l’esistenza dell’Amomongo come una certezza, considerando qualsiasi indizio come una prova.
Ad esempio, a sostegno dell’esistenza dell’Amomongo ci sono diversi fatti di cronaca e la testimonianza oculare di un miope che aveva appena perso le lentine.
Nel 2008 due contadini ed il loro bestiame vennero attaccati da un grosso primate che percosse gli uomini e li derubò dei loro portafogli. Poi attaccò il bestiame squartando alcuni capi e perpetrando violenze sessuali su altri. La sera stessa lo stesso primate fu ripreso dalle telecamere di sicurezza di una stazione di servizio mentre acquistava alcuni liquori e delle sigarette con i soldi rubati.
Sempre nello stesso anno accadde un altro fatto che dimostra ancora più efficacemente la violenza e la perversione di questo essere. A Birilibbi Pilipippi furono trovate un centinaio di anatre morte, di cui erano state divorate solo le interiora, mentre le teste erano state strappate ed infilate nel retto degli stessi animali. In più, a dimostrare che non era stato un qualsiasi animale randagio a fare ciò, le anatre erano state disposte in modo da separare quelle bianche da quelle scure e su un albero nella scena del crimine era stata scritta una “A” con il sangue.
Di recente non ci sono stati altri avvistamenti diretti dell’Amomongo, ma si segnalano numerose irruzioni domestiche accompagnate dalla scomparsa di animali da compagnia e depositi di escrementi scimmieschi sui divani.
Aspetto e comportamento
L’Amomongo si presenta come un primate delle dimensioni di un uomo, sui trent’anni, l’ultima volta che è stato visto indossava una salopette e nient’altro. Possiede delle unghie lunghe ed affilate, con le quali sarebbe in grado di aprire delle lattine di tonno, anche se non c’è motivo di pensare che sia un cibo a lui gradito. Lo stato delle sue vittime dimostra che è sicuramente un maschio, con un membro che può raggiungere i 30 cm. Il suo pelo è molto scuro, ma alle volte potrebbe usare delle tinture, a seconda della moda. Secondo le testimonianze delle vittime, si può constatare che egli sia, parole loro, “uno stronzo”. Oltre alle violenze, infati, le vittime anno dovuto subire anche diversi insulti, addirittura ad un artista di strada è stato detto di “trovarsi un lavoro vero”.