Antonio Di Natale

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« Nun voglio giucà chiù... »
(Di Natale, ogni anno a fine stagione)

Antonio Di Natale, detto Totò, è un simpatico scugnizzo che bazzica i campi della Serie A, prevalentemente per attuare la truffa dello specchietto rotto.
Di Natale ha legato il proprio nome a quello dell'Udinese, del quale è primatista di reti, presenze e scaccolamenti durante le interviste a Stadio Sprint.

Caratteristiche tecniche

Figlio illegittimo di Diego Armando Maradona (al pari di Vincenzo Montella, Fabrizio Miccoli e della formazione originale dei Neri per Caso), Antonio ha ereditato dal padre il tiro potente e preciso, la visione di gioco e l'abilità nel dribbling alla Guardia di Finanza.

Carriera

Club

Antonio Di Natale accenna agli anni che ha impiegato per finire le medie.

Nato e cresciuto nel comune più meridionale del Friuli-Venezia Giulia (Pomigliano d'Arco), all'età di otto anni Di Natale viene catturato da bracconieri senza scrupoli e rivenduto all'Empoli, che in questo modo, da anni, alimenta il proprio settore giovanile.
A Empoli, più che per le sue doti tecniche, Di Natale fa parlare di sè per il rapporto morboso e deviato che instaura col proprio aspirapolvere. La società lo cede quindi in prestito, dapprima al Varese, in Serie C, e poi ai fondamentalisti islamici di Boko Haram.
Nel 2003 Totò torna all'Empoli e, coadiuvato da altri due grandi campioni come Ighli Vannucchi e Francesco Tavano, oggi titolari di una ditta di autospurghi, trascina a suon di goal la squadra verso una meritata retrocessione.

Nel 2004 Di Natale fa ritorno nella natia Udine col dichiarato intento di costituire, assieme al terzino Pasquale e al dirigente Carnevale, il team delle festività. In Friuli si rende protagonista di ottime prestazioni, nonché di un pestaggio ai danni del compagno Giampiero Pinzi, reo, come appura in seguito la Procura di Udine, di aver usato il suo aspirapolvere.
Nella stagione 2005-06 Di Natale viene nominato capitano dell'Udinese in sostituzione di Valerio Bertotto, finito in coma dopo una caduta dalle scale dalle dinamiche piuttosto oscure.

Nella stagione 2007-08 fa registrare cifre di tutto rispetto: 13 reti, 15 assist e un'intera scolaresca falciata guidando da ubriaco il SUV di Vincenzo Iaquinta. Il suo bersaglio preferito è il Milan, a cui segna ben cinque gol tra andata e ritorno e, non ancora pago, piscia nel serbatoio del pullman.
Il 15 ottobre 2009 realizza una tripletta nella partita benefica Udinese - Carcerati di San Vittore, ma il referto della partita non specifica in quale squadra abbia giocato.

Totò dopo aver esagerato con la peperonata.

Il 2 maggio 2010, in occasione di Cagliari - Udinese, segna il suo centesimo gol, tra campionato e coppe, con la maglia bianconera. Totò festeggia l'importante primato sbafandosi, sotto gli occhi allibiti dei presenti, 28 porzioni di peperonata. L'attaccante realizza così il suo secondo record di giornata, superando di ben 5 porzioni il precedente primato di piatti di peperonata ingurgitati da un tesserato dell'Udinese, detenuto fino a quel momento da Oliver Bierhoff.
Nell'estate del 2010, con una decisione presa con il cuore, Di Natale dice no alla chiamata della Juventus, la quale però lo aveva contattato soltanto per avere il numero di telefono di Simone Pepe.

Nella stagione 2012-13 Totò contribuisce in maniera determinante alla qualificazione dell'Udinese in Champions League procurando le battone dopo ogni vittoria.
Il 6 gennaio 2014 annuncia a un gruppo di vecchie in fila dal pescivendolo la ferma volontà di volersi ritirare al termine della stagione sportiva. "Ok, ma mettiti in fila come tutti", è stata la risposta delle vecchie.

Nazionale

Antonio Di Natale ha trovato poco spazio in nazionale, giocando solo quando Luca Toni aveva lo squaraus o Antonio Cassano era agli arresti domiciliari. Ciononostante, ha trovato il tempo per sbagliare il rigore decisivo a Euro 2008 e per scendere in campo nella memorabile Slovacchia - Italia 3-2 dei Mondiali 2010. Grazie, Totò.

Galleria denatalizia

Palmarès

  • 2 titoli di capocannoniere
  • 1 titolo di miglior parrucchiere
  • 1 Premio Scirea alla carriera (datogli nel 1999 nella speranza che si ritirasse)
  • 18 multe per divieto di sosta
  • 1 condanna per riciclaggio di denaro sporco
  • 1 Champions League (rubata a Paolo Maldini)
  • 1 Premio Orgoglio di Napoli (ex aequo con quel cabarettista di Made in Sud che si incendia le scoregge)