Assenzio
L'assenzio è un'erba miracolosa, dalla quale si ottiene bevanda analcolica, dolce e gradevole, ottenuta miscelando tra l'altro vari ingredienti, come l'anice e la polvere di fata, spesso, per rendere il tenue sapore un po' più incisivo, si utilizza un'intera fata. L'assenzio è un ottimo sostituto del latte materno per i Bambini in fase di svezzamento.
Origini e diffusione
La prima pianticella d'assenzio fu rinvenuta ad Atlantide circa 25000 anni luce or sono presso il tetto di paglia e sterco suino del tugurio ove viveva l'oracolo Callisto. La piantina crebbe rigogliosa tant'è che suscitò la curiosità del buon uomo, il quale decise di raccoglierla, e studiarla per comprenderne le proprietà.
Ben presto il suo profumo inebriante guidò l'arzillo vecchietto alla conclusione che la pianta poteva essere utilizzata per fini alimentari, e decise di seguire quest'intuizione.
Dopo alcuni tentativi falliti (gli annali riportano l'utilizzo dell'assenzio come condimento per la pasta con le alici, come salsa agrodolce, o come alternativa alla cicoria), l'illuminazione giunse a Callisto sotto forma di donna. Si narra che il canuto vegliardo fosse accompagnato da una gentil donzella di nome Ramona Ramona (che non perdona, da non confondersi con Romano Romano). Ella, sempre ligia al dovere e nonché donna delle pulizie dalle spiccate doti (le sue abilità di scopatrice vengono tuttora tramandate nei miti delle moderne massaie), curiosando tra le cianfrusaglie del vecchio notò degli strumenti di meditazione applicata (tra cui pipette, alambicchi, otri d'alcool purissimo, zucchero di canna ed erba gatta) e venne colta da un'illuminazione. Avvisò il vecchio e gli suggerì di distillare la miracolosa pianta assieme agli altri ingredienti e raccoglierne il liquido.
Iniziò quindi l'esperimento, e dopo sette giorni e sette notti trascorsi senza fare le pulizie (e, quindi, senza nemmeno adempiere al proprio dovere di spazzolatrice) e intenti a sperimentare il prodotto che, lentamente gocciolava in un'ampolla, presa da una crisi d'astinenza di pulizie, Ramona Ramona, con tono supplichevole, implorò a Callisto di provare per prima: "ti prego, dammelo, voglio succhiarlo fino all'ultima goccia!". Ad una simile supplica egli non poté ribattere, ed ella ebbe il privilegio di provare la misteriosa bevanda per prima.
Quando ella saggiò lo smeraldino liquido, non ebbe tempo di esprimere a parole tale sublime visione che le si essiccò la lingua, e s'accasciò a terra biascicando alcune parole, "acqua c'am brùs!" (non esiste una corretta traduzione, forse ella intendeva dire "acqua, per favore che mi brucio", ma non si dispone di fonti dirette). Di fronte a tali effetti inaspettati e a quelle parole profetiche il saggio Callisto decise di diluire il rimanente contenuto dell'ampolla con acqua, e quando lo ebbe, non ebbe tempo di pronunziar parola che fu circondato da visioni mistiche[citazione necessaria], e si sentì leggero leggero, egli ebbe conoscenza del tutto e del niente, vide il Destino dell'universo e se ne rallegrò, al punto che decise di comunicare la sua sensazionale scoperta a tutto il continente.
Le conseguenze della scoperta
Callisto cominciò ad annunziar la lieta novella in tutto il continente, e descrisse con dovizia di particolari ciò che esperì durante la visione. Un'immensa donna verde ignuda che circondava il creato e stringeva a sé il ciuffo della miracolosa piantina, egli disse che si trattava di Gaya, la Dea madre, e quello era il nettare degli Dei. I maschi atlantidei ascoltarono e approvarono senza fiatare, ma le femmine erano un po' restìe, tant'è che alla domanda "Uè vecio! Cum è che non t'hai veduto nè Uragno, el Dio del Cielo, nè Crono, el Dio del tempo? Egli rispose: "E vi pare che l'Uragno e il Crono non abbiano un cazzo da fare come la Dea madre? Trincate e tacete!" Dinanzi a cotanta ostentazione di sapienza anche le più riottose si zittirono. Fu così si prepararono ettolitri della prodigiosa bevanda e tutti ne bevvero puro in abbondanza. Sfortunatamente, l'Oracolo non menzionò l'uso di acqua per diluire la sostanza, tant'è che la popolazione ustionata alla gola urlò all'unisono "acqua c'am brùs!". Allora Zeus decise di placar il desiderio del popolo ruggente e pisciò sul continente, inabissandolo assieme alla popolazione. Qui gli annali tacciono, sebbene ciò sia in contraddizione con la Storia ufficiale.
I giorni nostri
Le tracce dell'assenzio dopo le vicissitudini atlantidee sono andate perdute, tuttavia furono ritrovate delle piante in Europa. La mitologia celtica narra che le fate fossero dispensatrici d'antiche virtù e ben presto si diffuse la diceria che fosse una bevanda magica e che chi la beve vede le fate di giorno. Il fatto non fu mai provato, tuttavia si verificarono casi di eccitazione compulsiva frammisti a rincoglionimento acuto.
In Francia sugli inizi del Novecento la bevanda ebbe una particolare fortuna, tant'è che i Bohemien ne fecero ampio uso per trarre la dovuta ispirazione durante la composizione delle loro opere.
L'uso dell'assenzio
Nonostante le controversie del passato, oggi la miracolosa bevanda viene utilizzata in vari settori, e spicca in particolar modo come:
- Sostituto naturale dell'aspirina;
- Sostituto naturale del viagra;
- Sostituto naturale del Vicks Sinex;
- Migliore amico dell'uomo;
- Cercatore di tesori;
- Eccitante;
- Tranquillante;
- Digestivo;
- Anti tarzanelli;
- Anestetico;
- Stimolatore della concentrazione;
- Collirio;
- Detergente per l'igiene intima.
Modalità di preparazione
- Metodo "Mi allungo la vita": si tracanna il contenuto direttamente dal collo della bottiglia;
- Metodo "Classico": si versa dell'acqua ghiacciata nell'assenzio puro e si tracanna il tutto con una zolletta per cercare di non crepare sul colpo malgrado i 432'239 aromi che così si potranno degustare;
- Metodo "Eroinomane": s'incendia una zolletta di zucchero e la si getta nell'assenzio puro. Si trinca il contenuto, SUCCESSIVAMENTE, si versa l'acqua su ciò che rimane;
- Metodo "Betoniera": si cosparge un bicchiere d'assenzio, gli si da fuoco, successivamente si riempie il bicchiere fino all'orlo, s'infila una cannuccia, si fa ruotare il bicchiere a 360% con moto uniforme, lo si tracanna avidamente prima che la cannuccia prenda fuoco e se ne aspirano gli odori.
Varianti
Col passare del tempo sono state elaborate alcune varianti della sublime bevanda, ecco alcuni cicchetti:
- Assenzio al bergamotto, prodotto tipico delle valli padane, dal sapore deciso e dal retrogusto all'aroma di zoccoli;
- Assenzio rosso, proveniente dall'appennino Romagnolo, il migliore compagno di bevute;
- Assenzio alla cannella, estremamente aromatico, dalle proprietà taumaturgiche;
- Assenzio montanaro, dal forte carattere, tipico il retrogusto di coda di marmotta.
- Assenzio azzurro, distillato al puffo;
- Assenzio du Demon, ottimo sostituto del Vin Santo.
Curiosità
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- L'assenzio non è assente
- Se è assente allora non è assenzio
- L'imperatore Massenzio ne faceva uso e vinse contro l'usurpatore Costantino
- Se tuo zio è assente non è colpa dell'assenzio
Voci correlate