Australopithecus

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera dagli inestetismi della cellulite.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Un australopiteco si nasconde dietro un cespuglio con l'intento di praticare autoerotismo.
« Neghiamo nella maniera più assoluta che questi ominidi si siano schiantati nel New Mexico a bordo di oggetti volanti. »
(Governo americano a proposito di Australopitechi.)
« Ma cos'è? Ehi, credo di aver trovato uno sgabello sepolto. »
(Paleontologo su scheletro di Australopiteco.)


Con il nome Australopiteco ci si riferisce a quelle scimmie, troppo stupide per sopravvivere alla selezione naturale, che hanno popolato la Terra circa un centiliardo di anni fa, e che quei babbei evoluzionisti ritengono imparentate con il genere Homo. Gli australopitechi sono divisi in ulteriori classi, tra cui le principali sono: Australopithecus afarensis e Australopithecus africanus, di cui i primi però sono immaginari.

Morfologia

Un esemplare di Australopithecus babbanus, nel salotto di casa sua.

Gli australopitechi erano fisicamente simili a piccoli ominidi. Venivano assemblati in Africa con i pezzi di scarto dei gorilla, e in più ricevevano un cervello in omaggio (cosa che oggi non avviene più con alcuni Homo sapiens). Gli esemplari maschili erano più alti di quelli femminili e complessivamente più grossi, ma avevano il pene più piccolo. L'altezza variava a seconda della Luna e delle maree, motivo per cui una sera potevano essere alti 1,40 metri e il mattino successivo 80 centimetri. Stessa cosa per il colore dei capelli, che cambiava in base alle stagioni. D'estate era rosa fluorescente. Il numero di arti superiori variava da due a tre in primavera ed estate, da quattordici a sedici in autunno e inverno: nei periodi in cui avevano due mani, non ne avevano mai una sinistra ma erano entrambe destre.

La scatola cranica conteneva un cervello di modeste dimensioni, in grado soltanto di gestire la deambulazione, l'accoppiamento e la produzione di saliva. Gli australopitechi erano dotati di pollice opponibile, tuttavia la sua utilità era nulla poiché si trovava sugli arti inferiori e non su quelli superiori.

Infine, un particolare di una certa rilevanza: una caratteristica intrinseca del codice genetico causava negli australopitechi una disfunzione strutturale del pene (era montato al contrario), per cui erano soliti urinarsi in faccia.

Comportamenti tipici

Un australopiteco nell'atto di eseguire il ballo del qua qua.

L'australopiteco trascorreva tre quarti della propria vita cercando di capire come utilizzare le mani, e il resto del tempo praticando autoerotismo. Nei momenti di lucidità cercava anche del cibo, ma siccome era troppo sfigato per andare a caccia (anzi era egli stesso una possibile preda di animali carnivori preistorici quali il coyote spaziale o il cammello a sonagli) preferiva cibarsi dei frutti degli alberi oppure delle carcasse di animali morti o in agonia. Non aveva senso del pudore, né un linguaggio vero e proprio. Si esprimeva per lo più attraverso la telepatia o utilizzando un primitivo codice binario. Nel tempo libero amava riposarsi, arrampicarsi sugli alberi, ammirare il tramonto o comporre endecasillabi sciolti.

Scoperte

L'Australopiteco è stato il primo ominide o presunto tale ad avere un cervello, e a lui vanno attribuite le prime scoperte, avvenute non per qualche merito particolare ma semplicemente perché c'era ancora tutto da scoprire.

  • L'acqua fredda
  • Gli alberi di banane
  • La linea dell'orizzonte
  • La forza di gravità
  • I rutti
  • La saliva
  • La sodomia
  • L'America

Da dove vengono gli Australopitechi?

Sempre lui. Lo sguardo soddisfatto è dovuto all'aver capito il corretto utilizzo della mazza di legno.

La comunità scientifica ed enogastronomica si interroga ormai da decenni su chi ci fosse prima degli Australopitechi e quale percorso evolutivo abbia permesso la comparsa di questa specie di ominide dall'aspetto scimmiesco. Le tesi sono molteplici, e spesso discordanti tra loro, per cui tuttora non siamo in grado di affermare con esattezza chi siano stati gli antenati di queste protoscimmie.

  • Secondo studi approfonditi[1] effettuati dall'Università di Gardaland, prima dell'arrivo degli Australopitechi la Terra era popolata da alberi parlanti e lupi mangiafrutta: questi ultimi divennero carnivori a causa dei cambiamenti climatici, mentre gli alberi persero l'abilità della parola per acquisire quella del teletrasporto[2]. È stato riscontrato che in concomitanza con i cambiamenti climatici cui abbiamo accennato, probabilmente, alcuni struzzi deposero delle uova e se ne dimenticarono, lasciandole esposte al sole: la temperatura di circa 70 °C avrebbe surriscaldato le uova ad un punto tale che lo struzzo al suo interno perse le piume, le ali divennero braccia e il becco si fuse diventando la parodia di una bocca: fu così che nacquero i primi Australopitechi.
  • Studiosi più autorevoli, tuttavia, studiando il moto di rotazione della Terra, sono arrivati a conclusioni differenti. Gli australopitechi, secondo loro, esistevano già nelle profondità marine, sotto forma di pesci striscianti e privi della capacità di nuotare: proprio perché non sapevano nuotare, dopo alcuni millenni di evoluzione passati a raschiare i fondali degli oceani, capirono che forse era meglio uscire dall'acqua e tentare la fortuna sulla terra ferma.
  • Altra tesi, invece, è quella negazionista, secondo cui gli Australopitechi non sarebbero mai esistiti ma erano soltanto delle figure mitologiche, esattamente come gli esseri umani e i coccodrilli, o tutt'al più delle scimmie che ignoravano di essere scimmie. Ciò non spiega tuttavia le differenze strutturali tra lo sguardo annebbiato dell'Australopiteco e l'espressione inebetita tipica degli scimpanzé.

Sottoclassi

Australopithecus afarensis: tipica scimmia demente. Ha popolato apaticamente il continente africano per quasi due milioni di anni, senza lasciare tuttavia risultati apprezzabili.
Australopithecus africanus: originario del Kenya, si è estinto dopo l'arrivo di una strana specie giunta dal nord Africa. Tra le sue caratteristiche principali vi era quella di avere 16 braccia simili a tentacoli.
Australopithecus robustus: ominide mangia spinaci, così chiamato perché in grado di sollevare massi di 400 kg e scalfire le rocce calcaree con l'ausilio dei denti.
Australopithecus quadratus: misurava 1,20 mt di lunghezza per 1,20 mt di larghezza.
Australopithecus obesus: in grado di causare eclissi solari, era originario della zona occidionale dell'emisfero circolare, ed era chiamato così per la sua necessità di andare in cerca di cibo 27 volte al giorno. Ha causato l'estinzione degli africanus.
Austraolopithecus cretinus: estintosi perché dimenticava di respirare.
Australopithecus babbanus: scimmia priva di poteri magici. Era solita pascolare nelle praterie della savana e brucare erba insieme agli gnu.

Voci correlate

Note

  1. ^ ma lasciati incompiuti
  2. ^ che tuttora possiedono
  3. ^ sì, in Africa
Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 12 dicembre 2010 con 100% di voti (su 8).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

Proponi un contenuto da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni