Awake (serie tv)

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Anche la locandina genera confusione: è volutamente sfocata o erano finiti i soldi per la foto?
« Anni di mistero ed anonimato, e poi vengo beccato perché in una realtà c'era un indizio correlato all'asse del cesso alzata! »
(Il killer degli origami esprime disappunto sui metodi d'indagine di Britten.)
« Is this real life? Or it's just fantasy? »
(Freddie Mercury esprime la sua confusione in merito alla trama.)
« Non ho capito. »
(Spettatore su finale della serie.)

Awake (trad. Alzati che è tardi) è una fortunata e seguita[citazione necessaria] serie televisiva americana del 2012, caratterizzata da un concept di base ed una trama degni di nota ed accattivanti, in grado di intrattenere ed allietare un pubblico maturo e serio grazie alla profondità degli argomenti. Logico quindi che essendo l'audience americana la serie abbia chiuso i battenti alla fine della prima stagione.

Trama

Oh, merda! Sono dietro di me e sono pure insieme!

Protagonista della vicenda è il detective Michael Britten, fortunato uomo che dalla vita aveva tutto: un lavoro fichissimo di cui vantarsi con gli amici, una gran gnocca di moglie e il classico figlio adolescente un po' stronzo dall'improbabile nome di Rex. Ovviamente tale perfezione non poteva rimanere inalterata, e così un giorno l'allegra famiglia del Mulino Bianco ha un brutto incidente d'auto e la/il moglie/figlio muore. Forse a causa del trauma dell'incidente, forse per reazione emotiva dovuta alla perdita del caro, (o forse per la troppa colla vinilica sniffata) Michael sogna/vive due realtà alternate, in cui in una è viva la moglie (e quindi è felice di poter copulare per sopperire alla mancanza di prole), e in una è vivo il figlio (ipotesi sfortunata visto che lo detesta e preferiva la madre). Allo stesso modo cambiano i colleghi, i gusti del caffè, il filtro del colore con cui sono state girate le puntate, bisogna evitare di chiedere alla moglie perché il figlio non sia ancora rincasato... insomma un casino immane. Preoccupata del suo stato mentale, il suo capo decide di spedirlo dallo psicologo. In ogni realtà.

Ciascuno dei due spicologi[1] afferma che l'altro è un sogno e che quella corrente è la realtà, anche se potrebbero solo rappresentare il subconscio che tenta di svegliare se stesso, o un se stesso inconscio che si dà del pirla da solo per non saper discernere la realtà dalla finzione. O forse no. Nonostante tutto Britten sfrutta a suo vantaggio questa condizione, e grazie ad una serie di indizi casuali e/o insensati trovati ad minchiam in giro per le realtà, risolve casi complessi e senza via d'uscita/speranza/colpevoli/senso logico, tra lo stupore generale dei colleghi e persino suo. La struttura tipica di un episodio è:

  • Britten si sveglia in una realtà random e va a lavoro, ricevendo il caldo buongiorno dalla moglie e un velato "Vaffanculo, quando c'era la mamma la colazione arrivava in orario!" dal figlio.
  • Britten si ritrova per le mani un caso in entrambe le realtà, ambedue complessi e con pochi indizi.
  • Nell'altra realtà nel frattempo, oltre a dover sopportare tutti i drammi familiari, Britten deve adempiere alla faccende di tutti i giorni, come portare il figlio a Tennis o scrostare il cesso dal calcare per compiacere la moglie.
  • Indagando ai casi, grazie ad un dettaglio casuale e scollegato dal contesto (come il luogo dove si nasconde il killer, che in una realtà era il nome di una tavola calda) risolve il caso, e grazie ad un altro dettaglio post cattura risolve anche l'altro.
  • Uno dei due spicologi gli dice che è molto fantasioso ad essersi inventato tali collegamenti, e che comunque si è immaginato tutto. A seconda di come gira allo strizzacervelli di turno, potrà dire "È un grande passo avanti" o "Ha le potenzialità, ma non si applica!".

E così per tutta la serie, tranne le ultime due puntate, dove si scopre che l'incidente che gli ha distrutto la vita è stato causato proprio dal suo capo, dal capo di un altro distretto ed eseguito da un aberrante nano che si è lasciato corrompere soltanto per racimolare i soldi per un intervento di chirurgia estetica. Lo fecero perché temevano che Michael scoprisse, lavorando ad un caso, il post it da loro furbescamente lasciato in loco alla scena del crimine con la scritta "La droga non è qui, è in un magazzino" e che iniziasse a chiedere al suo capo perché si ostinasse ad usare i foglietti quando ci sono già i promemoria su cellulare. Dopo vari casini, sembra che alla fine fosse la realtà con la moglie quella immaginaria, quindi si sveglia nell'altra, incastra la capa (che nel frattempo aveva ucciso il suo collega), trova una scusa per discolparsi dell'assassinio del tappo, si dispera per essere solo con suo figlio la perdita della moglie e poi, tanto per cambiare va dallo psicologo. Fine? Ma anche no, visto che scopre che pure quella era fantasia, e si ritrova in una realtà/sogno dove tutti e due i suoi cari non sono ridotti a concime per piante. Qual è la verità psicologica dietro al finale? Era forse tutto un sogno? Oppure il sogno è proprio quello? E riusciranno i PM a condannare Berlusconi? Stavolta nemmeno noi di Voyager sappiamo che cazzo pensare...

Personaggi e amici (immaginari)

Michael Britten
Fotografia di Rex, anni 12.

Detective che lotta per rintracciare gli assassini di giorno, investigatore che combatte il crimine di notte, Michael è il protagonista della vicenda. Ogni volta che va a dormire si sveglia in un'altra realtà, creando così casini indicibili che condurrebbero alla pazzia un uomo normale, se non fosse che probabilmente è già pazzo di suo. Chissà lo sforzo sovrumano a cui è sottoposto ogni volta che va a fare la spesa per tenersi a mente tutti i prodotti dei vari sogni... Nelle ultime puntate scopre che è stata quella gilf del suo capo a tradirlo, e reprimendo l'istinto di strangolarla nella realtà di suo figlio[2] la denuncia per atti osceni in luogo pubblico e per maltrattamento di umani, visto l'omicidio del suo amante/capo dell'altro distretto.

La moglie gnocca

Non combina niente per le prime puntate, a parte mettersi a ridipingere tutta la casa (water e fiori compresi) per evitare il trauma, e in seguito non è che acquisti interesse. Alla fine ce la si ricorda solo per il bel bocconcino che è.

Rex Britten

Come se il destino non avesse già infierito abbastanza, ecco che i genitori girarono il coltello nella piaga, affibbiandogli il suo attuale nome di merda. Forse è a causa di ciò che tratta il padre come carta igienica e che risulta simpatico quanto un chiodo conficcato nelle gengive.

La capa

Attempata (e accaldata) capo della stazione di polizia, tiene a Britten come a un piromane sta a cuore il riscaldamento globale, visto che non esita a sbarazzarsi di lui e la sua famiglia. Ha intrecciato (e poi sciolto) una relazione con il capo di un altro distretto, e assieme al nano hanno messo su un business con la droga taccheggiata da una sbadata squadra della narcotici. Lei stessa è un ex agente di tale unità, probabilmente raccomandata: diversamente non ci si spiega come sia logicamente e umanamente possibile rubare della droga alla polizia, per poi lasciare in bella vista una scia di indizi cruciali che conducano ai responsabili, pretendendo di non essere scoperti. E poi gli americani si lamentano del loro stereotipo sulla stupidità.

I due colleghi
Ha distolto lo sguardo, ora indietreggia lentamente e non interrompere il contatto visivo.

Un nero in una, un hispanico immigrato clandestino affibbiato a Michael per tenerlo d'occhio nell'altra. Servono solo per dare autorità a Britten quando li smerda davanti a tutti risolvendo casi per loro senza speranza, o per dargli del pazzo se questi nutrono qualche dubbio sui suoi metodi d'indagine.

Il nano

Un'aberrante forma di vita dalle sembianze umanoidi esecutore degli ordini dei suoi due capi e soci in affari, le sue mansioni spaziano dal prendere il caffè alla macchinetta all'omicidio su commissione. In entrambe le realtà fa una fine di merda: in quella della moglie subisce un frontale ad opera di Michael, e nell'altra viene ucciso senza troppi complimenti o rimorsi da quest'ultimo dopo una tortura sulla scia di "Io vi troverò". Inutile dire che non mancherà proprio a nessuno.

Il capo/amante dell'altro distretto

Appare di striscio in 3 puntate, e l'unica volta che lo si vede per un limite di tempo superiore ai 30 secondi è poco prima che la sua spasimante gli pianti una pallottola in testa. Fossi in lui la prossima volta sceglierei collaboratori più fidati, o almeno amanti più fedeli.

I due strizza-coglioni strizza-cervelli

I più odiosi dell'intera soap opera, detestati persino da quel sant'uomo Britten. Nella realtà con possibilità di scopata coniugale c'è un occhi a mandorla che non può evitare di infervorarsi ad ogni parola pronunziata da Michael; nell'altra invece c'è un'adorabile vecchietta che lo tratta con fare dolce, e che considera ogni delirio come "un grande passo avanti"[Sì, come no...]. Tirando le somme è una fortuna che tutti e due siano frutto di un trip mentale.

Incomprensioni varie

  • Ma se l'obiettivo dei cattivi di turno era l'assassinio di Britten, perché il tappo non ha finito il lavoro, lasciandolo invece in vita?
  • Michael è fermamente convinto della sua sanità mentale, sopratutto dopo aver visto un pinguino (che solo lui vede) nel salotto di casa e durante una crisi con ostaggi.
  • Nessuno ha ancora capito perché Britten abbia un compagno, dato che basta lui per risolvere tutti i casi.
  • Nella colluttazione con il tappo, come è concettualmente possibile che Britten stesse quasi per avere la peggio? Ricordiamo che l'avversario arriva a stento a 1.55 m mentre lui è un armadio palestrato di 1.80 m.

Note

  1. ^ No non è un errore, non meritano di far parte della categoria.
  2. ^ Nella prima aveva avuto qualche piccolo problemuccio a reprimere la furia omicida.