Aztechi

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Luca Cordero di Montezuma mentre promuove "la ruota" alle maggiori cariche dello stato azteco. La sua proposta verrà bocciata perché il progetto prevedeva che le ruote fossero fatte di cioccolata.
(Poser di un azteco)
« Sangue per il dio del sole! »
(Azteco originale™)
« Che spreco! Svuotavano le bottiglie per strada e lo lasciavano marcire al sole. Era una tortura per gli occhi. »
(Membro sconvolto dell’AZM[1] su vivere in Mesoamerica)

Gli aztechi furono una specie antropomorfa ormai estinta, di origine incerta, probabilmente discendente da qualche specie di serpente o lombrico. Alcuni esponenti della comunità scientifica hanno suggerito che gli aztechi potessero essere degli uomini a loro volta, ma queste sciocche e fallaci teorie sono state calorosamente smentite dall’Inquisizione che, per evitare dissapori con gli scienziati in questione, ha deciso di organizzare a breve, in loro onore, uno di quei tanti party con barbecue per cui è famosa. L’ingresso è libero per simpatizzanti.

L’azteco, da non confondere con il maya (protospecie dello stesso ceppo), è riconoscibile dalla sua eccezionale capacità linguistica (che lo rende in grado di pronunciare parole con minimo 12 consonanti e 3 vocali) e, a volte, da una curiosa apertura al centro del torace, che si può riscontrare in circa i 2/3 della popolazione complessiva.

Politica

« Siete tutti assolutamente liberi di servirmi, e, nel caso non vogliate farlo, non dovete temere la benché minima ripercussione. »
(Imperatore Cuauhtémoch poco prima di dare il via libera al Massacro dei Sindacalisti)
Tra gli aztechi non vi era un davanti o un didietro, tutte le parti erano parimenti importanti. Questo governo egualitario e corretto fu una delle principali cause dell’estinzione azteca. Nel presente caso il problema sorgeva al momento della defecazione, che, per il principio di uguaglianza, veniva attuata rigorosamente a turni.

Ispirata ai loro vicini, gli Antichi Egizi (di quelli Moderni avevano perso l’indirizzo), e al Vaticano, si fondava sull’eguaglianza, la democrazia e la libertà di pensiero e azione. Erano presenti delle caste, ma accettate unanimemente (a causa della prematura scomparsa degli oppositori). Era presente la schiavitù, ma anche questa era accettata quasi unanimemente (nel senso che quasi tutti erano schiavi). Tutti erano liberi di pensare e agire, salvo poi accettarne le conseguenze (partecipazione obbligatoria ad una sessione di GST, ossia Grande Scalinata del Tempio, come vedremo in seguito).

Cultura

La società azteca era nota per il grande bagaglio di invenzioni che ha lasciato all’umanità, segno di un’evidente stato di avanzamento tecnologico e scientifico. Tale era la loro fama che ancora oggi i più importanti tra i ricercatori Oral-B e Infasil asseriscono di essere discendenti di questa nobile razza.


Picasso, prima versione della Guernica, poi modificata per evitare la querela per plagio.

Tra le invenzioni più conosciute citiamo:

  • La sindrome di H. H. H. Qvrah (meglio conosciuta come la sindrome della lingua a cavatappi)
  • Il calendario (idea rubata in seguito da un certo Gregorio Icsiii)
  • Il telescopio
  • La parallasse
  • Il parsec (usato sia come unità di spazio che di tempo)
  • Gran parte del motore a curvatura dell’Enterprise
  • I sandali
  • Il cioccolato
  • L’Arte moderna (battendo Picasso & co. di qualche paio di secoli)
  • Il Messico
  • Lo stretto di Panama
  • Le piramidi a gradoni(evoluzione delle piramidi lisce dei loro vicini egiziani)
  • La GST
  • La Tombola
  • Il risciò (scopiazzato poi dai cinesi)
  • Le lucine fosforescenti
  • Il 2012 (soffiato dai Maya durante un momento di distrazione allo sportello dell’ufficio brevetti)


La tipica ruota azteca, opera di un Villico Ignoto, scoperta poco dopo l’invenzione dell’aereo. Da notare la particolare struttura in pietra massiccia, che consentiva la massima manovrabilità e velocità ai risciò.

E molte altre ancora! Gli scienziati aztechi tuttavia, galvanizzati dai loro successi, partirono e continuarono sempre su questa linea d’onda, lasciando schiavi e contadini a occuparsi della realizzazione di cose obsolete e inutili (come la ruota, il fuoco e il cavallo) con evidenti risultati.




Sport

« Ce l’ho fatta! Alla faccia vostra, sono primo! Che cosa ho vinto? »
(Uno schiavo ingenuo, durante la GST)
« Il personale è pregato di lavarsi le mani dopo ogni premiazione. »
(Avviso davanti agli ingressi privati dei sacerdoti)

L’Aztechia ha ideato numerosi sport, tra cui:

  • Tana libera tutti (della vita)
  • Chi non lavora morto è
  • Girogirotondo (intorno alla macina del mais)

Ma è arcinota per la Grande Scalinata del Tempio (GST), recentemente anche inserita nelle Olimpiadi. Gioco elitario, è riservato unicamente agli schiavi (che sfortunaccia, eh?) e sembra sia nato per risolvere il problema della renitenza al voler soddisfare gli dei, a seguito di un illuminante dialogo avvenuto tra un paio di sacerdoti intraprendenti e un raro esemplare di azteco truzzo:


- Sacerdote1: “Non la smetteva di strillare oggi, l’abbiamo imbavagliato.”
- Sacerdote2: “Ma perché fanno tante storie?.. Ehi tu!”
- Azteco truzzo: “Eh?”
- Sacerdote2: “Te la senti di onorare gli dei, oggi? Ci servono volontari.”
- Azteco truzzo: “No, cioè, che è mica roba da vecchi?”
- Sacerdote1: “È un grande onore!”
- Azteco truzzo: “Che mi serve? Tipo quel buco all’orecchio di Xigritrinch, quello sì, cioè è.. che darei l’anima.”

(I sacerdoti si guardano tra loro)

- Sacerdote1: “Si può fare!.. Che ne dici allora di una sfida tra voi giovani su per il grande tempio? Il primo che arriva avrà un buco gratis.”
- Azteco truzzo: “Wow! No? Cioè, davvero?”
- Sacerdote2: “Sicuro! Vedrai, è un buco ancora più estremo! Sappiamo noi come e dove fare buchi alla gente...”
- Sacerdote1: “Raduna i tuoi compagni. Vedrai, aggiungiamo anche premi per il secondo...”

L’azteco truzzo se ne va tutto contento con un sorriso idiota stampato sul viso.

- Sacerdote1: “...e il terzo e il quarto e il quinto...”


Il gioco, diviso in sessioni, è piuttosto semplice, in modo da facilitare l’apprendimento e agevolare le iscrizioni. Si svolge più o meno così:

  1. Gli schiavi si radunano ai piedi del Grande Tempio scelto per la partita.
  2. L’Alto Sacerdote dà il via dalla cima insieme ai suoi colleghi giudici.
  3. Gli schiavi partono alla carica scalando i gradoni del Grande Tempio.

Il primo che arriva vince. Ma siccome l’Aztechia (come non smetteremo mai di ricordare) è una democrazia, anche tutti gli altri vincono. Sempre. E comunque. Anche se arrivano insieme. Anche se non arrivano proprio. La riscossione avviene in cima al tempio; il premio, consegnato dagli stessi sacerdoti, consiste nel fornire all’aitante atleta un fascinoso buco nel torace all’ultimo grido (quello che fa lo schiavo prima di morire) in cambio della rimozione del cuore, che rappresenta poi la tassa d’iscrizione.

Una classica sessione di GST. Da notare il vincitore, dopo la riscossione, che si riposa beato ai piedi del tempio, mentre il secondo arrivato, palesemente arrabbiato per la sua scarsa prestazione, si appresta a ricevere il suo premio.

GST è uno sport talmente famoso che i corridori, volenti o VOLENTI, sono spinti a iscriversi ogni giorno, più volte al giorno, per la propria gioia e quella dei sacerdoti.

Religione

« Prendete e versatene pure, questo è il mio sangue. Prendete e strappatene pure, questo è il mio corpo. »
(Schiavo acculturato che tenta di rendersi utile)
« Numero 19.986.573.492 è richiesto all’altare sacrificale. Ripeto numero 1-9-9-8-6-5-7-3-4-9-2 è richiesto IMMEDIATAMENTE all’altare sacrificale. »
(Tipico avviso nelle ore di punta nel tempio del dio del sole)

La religione azteca si basa sull’adorazione di un Pantheon di considerevoli dimensioni, i cui appartenenti hanno la caratteristica di fare spesso a gara a “chi ha il nome più lungo e complicato” (perché così fa più Dio-Azteco. Forte, no?). Si ritiene sia stata questa la principale causa della sindrome H. H. H. Qvrah, nome dell’omonimo sacerdote che, cercando di svolgere una liturgia, ci rimase, per somma gioia degli schiavi che quel giorno saltarono il turno e massima rabbia degli aztechi truzzi che speravano di ricevere il famosissimo buco al petto. Il dio più venerato è appunto il dio del sole Huitzilopochtli, abbreviazione per i mortali di Huitzilopochtlirnefrechquvancrlethuonsinterpfrhainchervenproqlihatushvanbertrechraiteu-.. [...] ..-zitli.

ATTENZIONE: Leggere ad alta voce il nome di una divinità azteca può rendere affetti dalla sindrome di H. H. H. Qvrah, che si manifesterà con l’attorcigliamento tetraplo della lingua e il suo successivo ingurgitamento, che porterà il malato a morire soffocato.

Il dio del sole, rappresentato spesso come un teschio con raggiera (chiara immagine solare per ingraziarsi i devoti più piccoli), è noto per la sua grande bontà.

Essendo pienamente consapevole del proprio valore, un giorno propose agli aztechi suoi adoratori un vantaggiosissimo affare: se da quel momento in poi non avessero dissanguato qualche migliaio di vittime al giorno, lui avrebbe potuto “dimenticarsi” di sorgere il giorno seguente e quelli successivi (e tanti saluti al mais). Considerate le alternative (o così o COSÌ), l’Imperatore di turno accettò con gioia, facendo costruire il primo Grande Tempio a gradoni. Nonostante la successiva istituzione delle GST tuttavia, i sacerdoti non riuscirono mai ad abbandonare definitivamente il metodo classico. L’atmosfera è simile alla coda delle poste, con la differenza che al posto dei segnali acustici ci sono le urla dell’ultimo cliente che rotola giù dopo essere stato soddisfatto, e con il vantaggio che ci si sbriga più in fretta, considerato che l’operazione da svolgere è sempre la stessa e il numero di persone in coda è solitamente molto elevato.

Un’altra nota interessante è la nascita della capitale azteca, Tenochtitlàn, che, come può risultare facile credere, è stata voluta e approvata esclusivamente, sempre e solo dal dio del sole originale Walt Disney Hom.. no, sbagliato frase: Il dio disse: “Apparirò a voi come un’aquila, seguitemi e dove mi poserò fondate un impero. A dopo i dettagli.” Il volatile arriva come previsto e gli aztechi lo seguono, il problema sorge quando il suddetto volatile decide di posarsi su un fico che cresceva su un lembo di terra in mezzo al vastissimo (-issimo!) lago Texcoco (Problema non solo degli aztechi che, da gran geni, invece di dragare il lago, decisero di costruire sull’acqua, ma anche dell’aquilotto-dio che, pur di martoriare i suoi adorati fedeli, trovò il coraggio di sedersi su un ficodindia messicano).

Diventare un sacerdote azteco

Lavoro semplice e ben pagato, di circa 0 ore di servizio al giorno (ferie escluse), cosa si può desiderare di meglio? Per tutti coloro che volessero provarci abbiamo riportato qui in basso il semplice test di ammissione:

Requisito 1. Conoscenza della mitologia

         Quetzalcoatl    -    Huitzilopochtli    -   Tezcatlipoca   -   Mictlantecutli   -   Xolotl

Se riuscite a ripetere questi cinque nomi di seguito tre volte in un verso e tre volte nell’altro in 12 secondi senza crollare al suolo colpiti da un’HHHQ[2] fulminante, allora siete dentro. Proprio così, se ora non state tremando agonizzanti sulla tastiera, complimenti! Siete un sacerdote azteco!

Alcune delle piccole e innocenti spedizioni azteche per ricercare nuovi giovini disposti a sacrificarsi per una nuova alba. Che ci volete fare, Huitzi è pigro.

I privilegi sono più o meno quelli di un papa in pieno Medioevo, con la differenza che non dovrete nemmeno sforzarvi di essere ipocriti, un vero affare! Bestemmiate chi e quanto vi pare (l’Imperatore meglio di no), giocherellate con ragazzi e ragazze di tutte le età, mangiate ciò che vi pare, accumulate quanto oro vi pare e ricordatevi soprattutto che siete gli indiscussi giudici delle GST! Potete decidere o no se premiare i corridori (su fatelo, fanno così tanta tenerezza.. poverini quei cari...) e visto che al tempio oltre che lavorare ci abitate, non dovrete neanche salire o scendere la scalinata una sola volta in tutta la vostra carriera! E ricordate, qualsiasi parere vi chieda il vostro capo (Imperatore), quali che siano le lamentele, i disastri o che-ne-so-io, rispondete sempre che non è colpa vostra: semplicemente non sono stati fatti sacrifici a sufficienza.

L'estinzione degli aztechi

« Eccomi, scusate il ritardo, c’era un traffico dalle parti di Napoli che.. Ops. »
(Quetzalcoatl che scopre di essere arrivato in ritardo in Aztechia)

In molti si chiedono il motivo della caduta di questa avanzatissima e perfetta società. Alcuni dicono sia colpa delle malattie, altri dei sindacati, altri dell’eccessiva bontà e indulgenza degli imperatori, altri ancora che sia a causa degli alieni. Una ristretta minoranza ritiene perfino che sia colpa di un mancato sacrificio, che avrebbe offeso il grande H[3] che non sarebbe mai più sorto da quel giorno. Per oscure ragioni è tra le meno quotate. Secondo la teoria meno accreditata la colpa andrebbe a quei poveri innocenti bonaccioni dei conquistadores spagnoli che, offesisi per la faccenda dei sacrifici (ma mica tanto per l’essere considerati dagli aztechi come dei) si misero d’impegno a superare i record di incidenti fatali (fino ad allora solidamente mantenuto dalle GST), finché non rimase neanche un azteco vivo.

Il punto era che tutti, imperatore Montezuma compreso, si attendevano il grande arrivo del dio Quetzalcoatl, purtroppo rimasto imbottigliato per strada, per cui all’arrivo di Cortés si misero in testa che dovesse essere lui, nonostante non fosse né serpente né piumato. Da parte degli europei c’era anche da considerare che avevano già subito la cosiddetta Crisi della Terra non Piatta, e non volevano che l’Evoluzionismo li colpisse troppo in anticipo rispetto alle previsioni della C.H.I.E.S.A.(link).


Amichevole comunione culturale tra spagnoli e aztechi

Note

  1. ^ Associazione Zanzare Malnutrite
  2. ^ Sindrome di H. H. H. Qvrah, ovviamente.
  3. ^ Idrogeno/Sole/Huitzilopochtli

Voci correlate