Bambina del Mulino Bianco
La bambina del Mulino Bianco è la quotidiana vittima di una mostruosa creatura ovipara che lei, innocentemente, chiama "nonno".
L'origine e il "nonno"
Prima di diventare la bambina del Mulino Bianco, questa piccola e odiosa larva di stronza era chiamata semplicemente BF n°556654, prendendo il nome dal proprio numero di produzione; era infatti una delle innumerevoli creature partorite in serie da Antonella Clerici, e di proprietà esclusiva degli studi televisivi Mediaset. Facente parte di un lotto in eccedenza, venne venduta assieme a degli arredi scenici su e-bay e, da qui, per BF n°556654 cominciò il vero calvario. Venne infatti acquistata da un turpe individuo senza nome, che la bambina, vistone l'aspetto vetusto, ribattezzò Nonno; il Nonno portò la piccola con sé nella propria dimora, un capannone dismesso nei pressi di uno stabilimento del Mulino Bianco, dove la bambina scoprì la mostruosa realtà sul suo benefattore, il quale, dinanzi a lei, tramutò mostrando il vero aspetto, rivelandosi un mostro alieno mutaforma, che nell'area umida del magazzino deponeva decine e decine delle proprie uova, dandole poi ai misteriosi Uomini della Farina, i Men in White della Mulino Bianco, che le adoperano tutt'ora come ingrediente segreto nelle merendine con le quali, quotidianamente, migliaia di bambini di tutto il mondo si ingozzano oscenamente
La fuga e il processo
Approfittando di una fase di cova del mostro alieno, BF n°556654 riuscì a fuggire e a trovare soccorso, denunciò il nonno e la Mulino Bianco e venne istituito un processo-lampo presieduto dal giudice Ferdinando Impomatato, il quale alla fine diede ragione alla multinazionale dolciaria, riconsegnando la bambina nelle mani del nonno. Un gelo però scosse i presenti, quando il giudice si alzò dal tavolo e, allontanandosi, ruttò vigorosamente impregnando l'aula con un forte odore di Pangoccioli.
Il castigo
Dopo che la bambina fu rimessa nelle grinfie del nonno, la Mulino Bianco, tempo dopo, distribuì un filmato nel quale la piccola, ora ribattezzata bambina del Mulino Bianco, viene mostrata mentre subisce la brutale punizione di marciare scalza, al freddo del tramonto, attraverso un campo di spine e rovi, accanto al nonno in forma umana che, mica fesso, calza invece degli scarponi rinforzati modello minatore russo