Baten Kaitos: Le ali eterne e l'oceano perduto

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La grande qualità grafica del gioco è stata affidata ad esperti disegnatori ricchi di talento artistico. Più o meno.


バテン・カイトス (che in arabo significa Ventre della balena, ma non mi chiedete che accidenti centrino i kanji giapponesi con la lingua araba) è l'unico gioco - almeno per ora - che è riuscito a rendere del tutto inutile ogni teoria della fisica nei videogiochi di ruolo. Essenzialmente è un fantasy, pieno di magie e pozioni, incantesimi e orchi, castelli, spade, segrete e draghi. Possiamo ben immaginare dove stia la grande originalità del gioco.

Storia

Avvertenza:
Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

Kalas tradisce tutti e si unisce ai cattivi, Mizuti è femmina, Xhela è l'Oceano Perduto
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

Come ogni gioco di ruolo che si rispetti è pressoché inesistente una trama. C'è il solito cattivo di turno, una guerra imminente e il protagonista principale che si ritrova invischiato quasi per caso in tutto ciò. Ma siccome siamo un'enciclopedia seria (mica come quell'altra) vi racconteremo per filo e per segno questo ennesimo "pacchetto standard" la cui unica differenza - di solito - sta nel nome. Inoltre, visto che siamo una enciclopedia per bene, la racconteremo in clima con la storia.

In un tempo lontano, in una dimensione sconosciuta e perduta nei meandri delle memorie di quei nullafacenti dei programmatori di giochi di ruolo, esiste un luogo abitato da persone alate in eterno conflitto tra loro, in una battaglia epica che realizzerà le sorti dell'universo, stabilirà il destino dell'umanità, deciderà quale vestito dovrà indossare la mia ragazza prima di uscire.

Le singolari battaglie hanno luogo tramite carte da poker, con cui i duellanti si sfidano in tremende competizioni di bridge, scala 40 e canasta.

Capitolo I. Il Jakomo maledetto

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

Una delle più struggenti immagini del giuoco: Kalas scopre troppo tardi che suo nonno è morto senza lasciargli alcunché in eredità

Nello studio di un misterioso dottore (cioè, non è misterioso: è che proprio non mi viene in mente il nome) è ricoverato Kalas, un diciannovenne con una sola ala e con una protesi al posto di quella mancante, che è stato salvato dalle fauci di uno squileno, uno strano essere parte balena, parte topo e parte nopeo.

Il giovane Kalas (che in arabo significa... significa... no, non significa proprio nulla) ha tra le tante sue virtù il potere di cambiare nome. Esso infatti si chiama Kosuke Toriumi in Giappone, Eric Kelso nei paesi anglofoni e Kaká in Brasile. In ogni caso ha sempre un nome che nessuno vorrebbe mai avere.

In questo studio Kalas - che ormai, dato che è almeno la terza volta che lo nominiamo, dovreste aver capito che si tratta del protagonista - incontra l'affascinante Xelha, una maga con ali da farfalla. Ogni riferimento a creaturine fatate made in Italy è del tutto casuale. Come no.

La ragazza deve superare il bosco che si trova nei paraggi dello studio, che è infestato di mostri, da esseri orripilanti e da Cristiano Malgioglio - rinunciando invece alla comoda metropolitana per via del biglietto che ritiene essere troppo caro - e in questo bosco tenebroso sta per essere sconfitta da un mostro così potente, ma così potente, che persino Winnie the Pooh sarebbe in grado di sconfiggerlo. Quando la fatina la maga sta per essere colpita chi ti arriva? No, non Superman e nemmeno Supercazzola, ma Kalas! I due sconfiggono il mostro e scoprono una carta da gioco siciliana, dette Magnum Magnus, utile per rubamazzetto, briscola e scopa, ma non per scala 40. In questa carta è rinchiuso una parte del dio malvagio Malpercio (che in arabo significa Malpercio) e proprio per questo non è il caso di utilizzarla. Ogni riferimento ai giochi con le carte magiche ambientate in mondi fantasy è del tutto casuale. Come no.


Ecco quindi che dal nulla appare Jakomo (che in arabo significa Giovanni... che pensavate?) giusto in tempo per rubare la carta, in quanto intenzionato a liberare la furia del dio cattivo addormentato paura più non fa. Pertanto i due ragazzi dovranno trovare tutte le altre carte che compongono il cattivone prima di Jakomo e intralciargli i piani. Jakomo in realtà è anche il piromane che, organizzando un barbecue a casa di Kalas, gli ha incendiato la casa, compresa di nonno e fratello, e quando si spensero le fiamme e Kalas gridò "I miei cari! Bruciati! Nooooooooo" e Jakomo rispose "Maledizione! Dovevo tenere bassa la fiamma, ora che mangiamo?".

Capitolo II. Alla ricerca della carta perduta

I due ragazzi alati dovranno affrontare un lungo viaggio che li porterà di isola in isola alla ricerca delle Magnus P.I. di Malpercio, disseminate una per ogni posto che visitano, ma stranamente non se ne trova nessuna nel Madagascar.

Il terrificante aspetto di Malpercio

In una di queste isole, caratterizzata da inquietanti nubi di colore violaceo, incontrano due persone che si uniranno ai due nella loro ricerca: un simpatico pescatore che uccide i pesci a morsi di nome Gibari (il cui significato rimane oscuro persino ai creatori del gioco), nonché il tenero Lyude (deformazione del nome Luke, lo Skywalker di Guerre Stellari) che, com'è logico supporre in un RPG, è vittima dell' Impero - una cosa che c'è sempre nei giochi di ruolo, ma nessuno sa mai cosa sia - e per questo che vorrebbe dar fuoco ad ogni cosa che lo circonda in quanto ritiene si tratti di una spia dell' Impero, poco importa se si tratti poi di un soldato, un animale o una foglia secca. È una spia dell' Impero!

Su quest'isola trovano una carta che, guarda caso, viene rubata dal Jakomo di cui prima. Ma pensa che fortuna.

Solo sulla terza isola, dall'atmosfera bucolica e tranquilla, riescono a trovare una carta che non venga poi presa dal cattivo. Si pensa perché esso fosse dovuto correre in bagno a causa di una pepata di cozze che mangiò in precedenza. Com'è come non è, su quest'isola il gruppetto, ormai accresciuto al punto che al pedaggio devono pagare un quantitativo supplementare per il numero eccessivo, fa un nuovo acquisto: la serial killer Savyna, il cui nome tradotto sta per "ti spacco la faccia in due" o qualcosa del genere.

Il gruppo giunge sulla quarta isola, interamente fatta di dolci. Anche gli abitanti. Ogni riferimento a fratelli che scrivevano favolette strambe è del tutto casuale. Almeno così ci assicurano i creatori del gioco. Qui trovano l'inutilità fatta persona: Mizuti (dal giapponese: pallonaro). Mentre il gruppo cerca di massacrare di botte Mizuti, ci si rende conto che l'unica carta che si aveva è andata perduta, o molto più probabilmente qualcuno ha tradito gli altri regalando la carta al cattivo. I sospetti cadono sul maggiordomo, ovviamente, ma costui ha un alibi di ferro: non c'è nel gruppo alcun maggiordomo!

Su quest'isola c'è anche la principessa Melodia (dal francese non canto perché sono stonata) e il quinto Magnus di Malpercio. Ma tanto per non cambiare viene rubata da Jakomo.

La drammatica sequenza in cui l'imperatore Geldoblame viene trasformato in polpo

Eccoci dunque alla quinta isola, dove è nato Lyude. Come è logico supporre è la sede centrale del famoso Impero malvagio, dove risiede anche l'imperatore cattivo Geldoblame che materializza fulmini dalle mani. Ogni riferimento a imperatori malvagi, secchi come una prugna, brutti come la morte e sempre con il sorrisetto satanico in faccia... be' il concetto ormai dovrebbe essere chiaro, no? L'imperatore fa uccidere la nonna di Lyude, tanto per dargli un motivo in più per odiare l' Impero. Qui Savyna si rivela un serial killer - sebbene lo si sapesse già - dopo aver sterminato un intero villaggio solo con una graffetta, manco fosse McGyver. L'ultimo Magno lo trova l' Impero. Ma per una pura fantasticheria atta a confondere ulteriormente le idee la raccolta delle carte fa trasformare Geldoblame in un polpo antropomorfo che cade nell'immancabile bocca di un vulcano, tra la lava ardente. Ogni riferimento a... Vabbe' l'avrete capito ormai che l'unica originalità del gioco sta nel titolo...

Melodia è direttamente coinvolta nella rinascita di Malpercio - tanto per non cadere nel già visto... - e lo si scopre mentre il gruppo è ancora impegnato a massacrare di botte Mizuti, finora ritenuto il traditore, ma ecco la rivelazione: il vero traditore è nientepopòdimenoche Halas!!! L'unico che finora ha avuto in mano le carte di Malpecio... Ma com'è che non ci abbiamo pensato prima? Mah!

Capitolo III. L'ultima c***ata

Melodia ha catturato tutti i membri del gruppo, ma Xhela riesce a liberarsi e a liberare gli altri, per poi fuggire insieme sull'isola dei ghiacci, dove si scopre che Xhela non è la principessa guerriera, bensì la principessa dei ghiacci, e che per sconfiggere Malpercio basterà utilizzare un semplicissimo e banale specchio. Ma devo proprio continuare con 'ste banalità?

Kalas ritrova il gruppo che lo convince ad unirsi a loro, ma lo specchio si rompe, portando sette anni di disgrazie, e tutti si sfogano su Mizuti, massacrandolo di botte. Sotto i colpi infertigli il buffo pupazzetto rivela che nel suo mondo esiste una spada che potrebbe essere utile a sconfiggere il mostro cattivo. Sti cazzi! Ha aspettato fino all'ultimo per dirlo? Il gruppo va nel mondo di Mizuti dove tutti sembrano venir fuori dalle fantasie malate di un clown, ed è qui che si scopre che Mizuti è in realtà una bambina viziata e celebro-esente. Ora si spiega tutto... Ma guarda un po' la fortuna che ha il gruppo? Si spezza anche la spada!

Ma oramai siamo alla fine! Era ora! Facciamo festa!

Ecco gli altarini che si scoprono:

Kalas e suo fratello erano in realtà nati da una carta creata dal "nonno"; Jakomo viene ucciso almeno quattro volte durante il gioco; Malpercio tre volte; Melodia era sotto effetti di sostanze stupefacenti e Geloblame torna - non si capisce bene perché - come boss finale.

La trama è finita, leggete in pace.

I personaggi

Spirito guida
   La stessa cosa ma di più: Tu.

Se non si fosse ancora capito è l'unico ruolo che ha il giocatore in tutto questo casino spacciato per RPG. Lo Spirito Guida è totalmente personalizzabile: maschio, femmina, alieno... Può inoltre assumere qualsiasi nome: da Astrogarth a Francopiero, da Albano a Rottherdam, tuttavia inspiegabilmente non lo si può chiamare Chuck. L'unica cosa che non può essere modificato è se stare dalla parte dei buoni o dei cattivi. Peccato.

Kalas
« E chi se ne frega! »
(Kalas su rinascita di Malpercio)

Kalas nasce da una speciale carta da gioco, anziché come avviene normalmente per tutti i bambini del mondo, cioè da sotto il cavolo. Nasce con un'ala sola, perché nel mazzo mancavano i jolly, così il nonno suo creatore gliene deve realizzare una fittizia. Il problema della protesi consiste nell'essere tarata male, così alle volte il povero Kalas è costretto a volare su sé stesso come un pirla.

Jakomo

Un piromane inviato dall' Impero del male per colpire il nonno e il fratello di Kalas. Quale il motivo è del tutto sconosciuto, ma è un fantasy e noi ce ne freghiamo. Ha il piacevole passatempo di rubare i Magni altrui e di farsi uccidere più volte. Ma al solito la coerenza, è noto, non è mai stata un obbligo per i RPG di tipo fantasy.

Xelha
« C'è il mare in me... »
(Xelha su urgenze)

Xhela viene dall'isola di ghiaccio, dove è regina, ma al di fuori di essa non la conosce nessuno. Orfana di madre e padre-esente (Immacolata Concezione? O più probabilmente figlia di NN?) è abituata ad indossare il tradizionale abito della sua terra, molto pesante e imbottito di lana di yak, a prescindere che si trovi nella sua fredda terra o nei caldissimi deserti a meridione.
Le fanno compagnia uno squileno - un mostriciattolo che più di fare squik ogni volta che gli si pesta la coda non sa fare niente - e tre medium, che prima della dieta erano large, che per tutta la durata del gioco servono solo a fare numero.

Gibari
Gibari sfodera una delle sue espressioni più amichevoli
« Ahahahahahahah... »
(Gibari su ogni cosa)

Gibari è un incrocio tra un uomo e uno squalo. Salta fuori dal nulla in un villaggio di pescatori e decide di aiutare il gruppo. Ovviamente la sua unica motivazione è quella di pestare un po' di persone, tant'è che adora uccidere le sue vittime con un remo. San. Si dice che fosse un cavaliere un tempo, ma perché abbia deciso di dedicarsi alla pesca rimane un mistero. Si pensa perché la pastorizia non rendeva allo stesso modo, ma è una giustificazione poco plausibile, considerato il fatto che la maggior parte dei politici italiani ricchi erano inizialmente dei pecorai.

Lyude
« UCCIDIAMO L'IMPERO! UCCIDIAMO L'IMPERO! UCCIDIAMO L'IMPEROOOO!!!!! »
(Lyude in un momento di calma)

Lyude è un soldato, figlio di soldati e nipote di soldati. L' Impero uccide prima i suoi genitori, quindi l'unica parente rimastagli, la nonna. Quando conosce il gruppo di Kalas vi si aggrega per combattere l' Impero. Un po' come quando un moscerino stizzito punta verso il parabrezza di una macchina sparata a velocità sull'autostrada d'estate: non avrà fermato il mezzo, ma di sicuro gli avrà imbrattato il vetro!

Savyna
« Sssssssangue »
(Savyna mentre uccide un cactus)
Mizuti mentre scivola su una buccia di banana

Savyna è nata per uccidere, tant'è che quando il ginecologo che l'ha fatta nascere le ha dato un buffetto alla schiena per farla respirare lei si è vendicata strozzandolo col cordone ombelicale. Ma accade una cosa curiosa: alla 9.999.999.999.999.999 vittima improvvisamente si pente - forse per la stanchezza - e cerca una sua nuova vita nel gruppo di Kalas. L'ultima vittima però - la 10.000.000.000.000.000a - sarà un mostro gigantesco che altro non è che una delle sue precedenti vittime reincarnata. Quindi il record di 10.000.000.000.000.000 vittime non riuscirà a farlo.

Mizuti
« Grande Mizuti essere molto più intelligente assai di te »
(Mizuti su affermazioni sospette)

Mizuti è uno dei pochi figli della terra, un branco di deficienti che gira con delle inutili maschere come la sua. Si tratta della mascotte della squadra: cioè quel pupazzetto ridicolo che suscita sentimenti omicidi in chiunque, persino a Gandhi, e che è spesso usato dagli altri membri del gruppo a mo' di palletta scarica-stress.
Nonostante le continue raccomandazioni dei genitori essa - perché è femmina - continua a pretendere l'appellativo di "Grande" davanti a "Mizuti", acciocché oltre che ritardata possa risultare pure antipatica.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • In Baten Kaitos 2 Origins si vede un giovane Gibari nel culmine della rabbia adolescenziale. Furia cieca dovuta probabilmente all'acne
  • In Baten Kaitos 3 si vede un'imperdibile scena in cui Savyna uccide Mizuti a colpi di pizza. Povera pizza.
  • Kalas ha tradito il gruppo per avere due ali al posto della protesi, Gibari è un squartatore di professione, Savyna è peggio di Gibari, Lyude si arruola nell'impero pur odiandolo (masochista psicologico) e Mizuti... L'unico personaggio normale del gioco risulta essere Xelha. Forse per questo muore.

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