Battaglia di Azio

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La battaglia di Azio. Se fosse avvenuta nel 1800
« Un massacro, un macello, pieno di cadaveri e tanto sangue... Notevole! »
(Dario Argento sulla battaglia di Azio)
« Al mio segnale scatenate l'inferno! »
(Ottaviano sulla sua quinquereme a un miglio marino dal vivo della battaglia di Azio)
« Una gran gnoccona, con rispetto parlando! »
(Un marinaio su Cleopatra)
« Un gran pezzo di Marcantonio! Ohhhhh sì, garantisco! »
(Cleopatra su Marco Antonio)

La battaglia di Azio è una famosa battaglia combattuta ad Azio, vicino ad Azio, capitale del Cazio - che non è vicino al Lazio - dalle flotte di Ottaviano e Marco Antonio, sostenuto da Cleopatra.

Le cause

Dopo la marte di Giulio Cesare, perito tragicamente sull'autostrada del Sole in un incidente d'auto causato da un camionista di nome Marco Giunio Bruto - dicono figlio illegittimo del povero Giulio - nel 44 a.C. scoppiò la guerra contro i Cesaricidi, in cui Ottaviano, nipote del defunto, e Marco Antonio, generale del fu Cesare, squartarono senza pietà il camionista e i suoi alleati. A questo punto, per evitare di litigare per il potere, Ottaviano e Marco Antonio se lo spartirono, incaricando tal Lepido, un compagno di liceo, di dividerli in caso di rissa. Lepido morì di lì a poco in seguito a un diretto di Marco Antonio. A questo punto, i due si dichiararono guerra e si scontrarono ad Azio.

Le cause vere

Cleopatra in una focosa e provocante posa a "gennaio" del suo primo calendario.

Sia Ottaviano sia Marco Antonio volevano farsi Cleopatra. Lei, dovendo scegliere, optò per Marco Antonio, bello, alto, potente e dotato. La poveretta non calcolò che Ottaviano era sì irascibile, antipatico, portava gli occhiali e ogni tanto aveva l'alito cattivo, MA era anche il comandante di un esercito di 250.000 uomini e di una ragguardevole flotta. Dopo Azio, dopo aver sbeffeggiato Marco Antonio, Ottaviano penetrò nella camera di Cleopatra con la ferma intenzioni di ripassarsela di potenza, ma lei si suicidò e Ottaviano, stizzito, ordinò che si procurasse a Marco Antonio una sodomia violenta tramite sette schiavi nubiani di notevole possanza. Ma anche Antonio si suicidò e Ottaviano si incazzò ancora di più e decise di far torturare il gatto. Ma anche il gatto si suicidò. Al che Ottaviano si scocciò e tornò a Roma.

Poche note sui protagonisti

Per maggiori info si vedano le voci apposite

Ottaviano Augusto

Ottaviano è noto alla storiografia mondiale anche come Tito Antonino Arrio Fulvio Gustavo Cordicio Magnezio Ottaviano Ottavio, ottavo in famiglia a portare questo nome. Dopo Azio e l'eliminazione capillare dei rivali rimase l'unico figo in grado di reggere il potere, il Senato gli affibiò il nome di Augusto per far prima, conquistò Marte e colonizzò l'Isola che non c'è. Dopo lo sterminio dei Jedi e l'eliminazione della principessa Leyla fondò l'Impero Galattico. Morì a 101 anni lasciando tre figli: Augustino, Augustiano e Augustale. I tre poveretti non regnarono mai, vittime delle subdole macchinazioni di Darth Fener, salito al potere come Imperatore Tiberio.

Marco Antonio

Marco Antonio fu un generale romano al servizio di Giulio Cesare. Bello, forte e prestante, alcune fonti ne tramandano le virtù (pio e dedito agli dei, onesto e sempre ben vestito con la toga della domenica), i vizi (ossessionato dal Risiko, che praticava con precisione e passione durante le sedute del senato, sputava per terra, dedito al fumo, appassionato di musica disco anni '60) e le misure leggendarie (30 di lunghezza x 12 di circonferenza). Quest'ultimo dato, combattutissimo dai filologi, dato lo stato increscioso in cui il papiro ci è stato tramandato, è stato alla base di un saggio dell'ottocento in cui lo si definiza "un colosso alto 30 metri". Oggi gli storici e i papirologi tendono ad attribuire tali cifre non a tutto il corpo ma a una ristretta parte di esso, cosa che giustificherebbe il nomignolo di "delicia donnarum omnium" che troviamo inciso su una sua statua. In seguito all'esame del DNA condotto da una struttura spagnola pare accertata una discendenza di Casanova dal noto condottiero.

Cleopatra

Cleopatra è talmente famosa che è superfluo aggiungere altro. Basti dire che fu, oltre che regina d'Egitto, anche Miss Nilo a 16 anni, Miss Ponto nel 35 a.C. e Miss Asia Minore nel 30. Star di successo, verso la fine della sua vita si pentì della porpria dissoluta gioventù e si mise a comporre cnzoni lacrimose e toccanti con lo pseudonimo di Edith Piaf. Tra i suoi capolavori ricordiamo, per il mercato latino, "Ego non lamentor de numquam", "Tu es dappertuttus" "Via rosa est", pregevoli melodie giunteci grazie al papiro OOKJABDV.1573579, conservato gelosamente nella biblioteca di casa Berlusconi ad Arcore.

La Battaglia

Le due flotte si scontrarono il 12 Prussimincio 1433 (secondo la datazione di H.V. Von Den Tannenberg Water-Muller) nelle acque di Azio, nel mar dei Sargassi.

Le flotte

La nave ammiraglia di Ottaviano, "Antonii Mors".
  • Ottaviano: 32 triremi, 34 quinqueremi, 1 corazzata pesante e 256 elicotteri.
La nave ammiraglia di Antonio, "Ahhgh", che in antico egizio significa "Almeno ci Abbiamo Provato"
  • Marco Antonio e Cleopatra: 123 biremi, 44 triremi e 4 incrociatori. Gli storici si dividono sul numero di sottomarini.

Gli alleati

Ovviamente i Greci parteggiavano per Cleopatra e fornirono un contingente di 300 spartani che attese invano la battaglia presso il passo delle Termopili. I Rodii e i Samii fornirono 100 arcerii e 33 cavalierii, questi ultimi piuttosto inutili in una battaglia navale, 12 triremii e 32 orcii di panii. Il Corsaro Nero parteggiò per Marco Antonio, dato che Ottaviano aveva condotto una terribile politica di repressione della pirateria; con quest'ultimo si schierò invece la flotta britannica al comando di Oratius Nelsus, avo del più famoso Ammiraglio Orazio Nelson.

Lo scontro

Le due flotte si scontrarono con potenza tremenda e tutto sembrava ormai deciso, il Corsaro Nero dominava il centro dello schieramento infliggendo pesanti perdite a Ottaviano, quand'ecco che improvvisamente Cleopatra si ricordò di aver dimenticato il gas acceso sotto il minestrone e diede ordine alle navi di fare dietro front. Ottaviano colse al volo l'occasione e stravinse. Mentre le triremi esplodevano Ottaviano vinceva la battaglia e con essa un Impero.