Battaglia di Waterloo

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Battaglia di Waterloo

Le due formazioni a confronto
Luogo: Waterloo
Data:

18 ottembre 1815

Esito:

Vittoria degli antifrancesi 6 - 4 (d.c.r.)

Casus belli:

Napoleone affermò che la regina fosse più bella che intelligente.

Modifiche territoriali:

Disboscamento ed estinzione dei dodo.

Fazioni in guerra
Impero Francese
Inghilterra


Austria-Ungheria


Germania nazista


Pianeta Soviet


Giappone


Impero Ottomano


USA
Comandanti
Perdite

Innumerevoli baguette

Quelli che presero il tea alle 5 e furono uccisi

« Wellington è un pessimo generale, prevedo la vittoria entro l'ora di pranzo »
(Napoleone su Waterloo)
« Napoleone ha perso »
(Ansa delle 23:12 18/06/1815 su frase di sopra)
« Vive la France! »
(Francese che non legge le notizie dell'ANSA)
« Napoleone a Waterloo fece il suo capolavoro. »
(Luca Luciani sull'arte del FAIL)

La Battaglia di Waterloo è una battaglia che si svolse a Waterloo. È la Seconda più grande sconfitta della Francia, dopo ovviamente il mondiale di calcio del 2006.

Le cause scatenanti

Questa battaglia fu la risposta francese alle continue campagne denigratorie di inglesi e austriaci nei confronti dei prodotti tipici francesi, come la crêpe, la baguette ed il delizioso Camembert. L'imperatore austriaco Ottone IV di Südtirolo aveva infatti dichiarato, durante il G8 di Lipsia del 1813, che la cucina françois faceva schifo e che era meglio il classico e virile würstel germanico delle pappine effemminate nouvelle cousine.

«  Il pâté de foie gras lo usa mia moglie come lubrificante anale!  »
( Il kaiser Ottone IV al G8 di Lipsia dimostra la sua pacatezza)
Ottone IV di Südtirolo.

Napoleone, udito il massimo insulto per il suo impero, al fine di difendere l'orgoglio della patria e di dimostrare l'immensa potenza della Francia, sfidò il resto del mondo in quella che sarebbe stata la battaglia culinaria più crudele di sempre.

I due eserciti

Armata Francese

L'armata francese, composta da circa 72.327 unità, armate di uova alla coque, formaggio francese, pezzi d'artiglieria sparanti crêpes e, naturalmente, anche baguette appuntite usate a mo' di lancia in assenza di niente di meglio.

Il comandante era Napoleone, uomo di grande intuito, coadiuvato dal nipote, più avvezzo al divertimento nella tenda con donne di facili costumi che alla battaglia.

Il resto del mondo

I nemici dei francesi, con a capo il generale inglese Wellington, potevano contare su un effettivo molto numeroso[1], con milizie che provenivano da:

Il generale Wellington in tutto il suo fiero splendore.

Purtroppo l'alleanza antifrancese aveva frainteso lo scopo della battaglia, portando dietro armi vere invece di prodotti tipici. Quella che doveva essere una sorta di amichevole sagra paesana intercontinentale divenne una delle più grandi carneficine della storia dell'umanità.

La battaglia

Mattina

  • 9.00 Le truppe del generale Wellington, appostate a nord di Waterloo, aspettano che Napoleone faccia la sua prima mossa, mentre intanto si deliziano le orecchie narrandosi barzellette e freddure inglesi, quindi ad alto tasso di umorismo.
« La gallina fa le uova nel pollaio. [4] »
(Barzelletta inglese)
Ora è tutto più chiaro.
  • 10.00 Napoleone, dall'alto di una collina, scruta il campo di battaglia con un cannocchiale, mentre nelle cucine dell'accampamento i cuochi si impegnano a sfornare le torte salate più fragranti possibile per sconfiggere la concorrenza anglosassone, specializzata in muffin e dolci al burro. Inconsapevoli del fraintendimento, i francesi iniziano ad apparecchiare grandi tavolate nei pressi dell'accampamento. Arrivano, a rappresentare i migliori buongustai francesi, Gerard Depardieu e Obelix.
  • 12.00 Gli inglesi, stufi dell'attesa, e nel contempo allettati dai profumi deliziosi provenienti dall'accampamento francese, iniziano a fare fuoco verso i francesi. Questi ultimi, pensando a una burla, vanno incontro ai nemici con fare amichevole, portando tramezzini in omaggio.
  • 12.30 La carneficina ha inizio. Gli alleati antifrancesi massacrano la fila dei francesi, e questi, presi alla sprovvista, iniziano un fitto lancio di cibo sui nemici, rallentando così l'avanzata nemica. Gli unici che non indietreggiano davanti alla sassaiola di forme di formaggio e simili sono i soldati ottomani, che, in quanto africani, non mangiano da mesi, e quindi raccolgono il cibo lanciato e si abbuffano, procurandosi diarree e indigestioni che li terranno lontani dal campo di battaglia a lungo.

Pomeriggio

  • 15.00 I francesi, dopo una disastrosa ritirata, imbracciano i fucili che avevano lasciato più a sud; li avevano portati per infilzare marshmallow e salcicce con le baionette e cuocerli sul fuoco.
  • 15.30 Contrattacco francese. Le truppe di Napoleone, assetate di vendetta, si lanciano con vigore contro le fila dei nemici, facendoli indietreggiare verso la cittadina di Waterloo.
  • 16.00 La battaglia continua.
La battaglia in uno dei momenti più violenti.
  • 17.00 Gli inglesi si ritirano momentaneamente dalla battaglia per sorseggiare il tè delle cinque.

Sera

  • 19.00 I francesi si sono ripresi dalla sconfitta iniziale, ma ormai è troppo tardi. La cavalleria teutonica circonda il fianco destro dell'armata napoleonica costringendo buona parte dei soldati ad arrendersi.
« Mi è finito il mana! »
(Maresciallo Ney)
  • 21.00 Ultimi minuti della battaglia. I francesi ormai si arrendono ai nemici e Napoleone viene catturato. Interrogato nell'accampamento inglese riguardo le sue malefatte, l'imperatore dice, tra le tante, una frase che verrà ripresa alcuni secoli dopo da un altro grande[5] uomo politico.
« Sono stato frainteso! »
(Napoleone Bonaparte)
Il generale Wellington, nonostante la gioia per la vittoria, dimostra il suo grande savoir faire.

Conseguenze della sconfitta

Napoleone, sconfitto, fuggì portandosi dietro un bel gruzzolo proveniente dalle casse dell'impero francese, prosciugando le finanze statali[6]. Tutto questo dopo aver corrotto Wellington e i capi nemici con sostanziose mazzette. I vincitori, sotto pagamento, acconsentirono a mandare in esilio un sosia sull'isola di Sant'Elena, in Africa, in mezzo a persone di colore che umiliarono il povero sosia per la sua bassa statura ma, soprattutto, anche per la dimensione ridotta del suo pene.

Il sosia di Napoleone, dopo i tanti insulti rivoltigli, si suicidò con del veleno.

Per quanto riguarda l'altra fazione, dopo la vittoria, i soldati se ne tornarono felici alle proprie casette. Wellington si dichiarò abbastanza felice del successo, ma purtroppo perì durante un festino in occasione della vittoria. Dopo la sconfitta della Francia, l'Inghilterra si poté espandere in tutto il mondo, colonizzando metà delle terre emerse, non avendo alcun oppositore. Il ciò favorì enormemente il diffondersi della schiavitù e della discriminazione a svantaggio dei neri.

♫♪♫♪ Note ♫♪♫♪

  1. ^ circa un centiliardo di uomini
  2. ^ Non si sa perché, ma ci rientra sempre
  3. ^ Come al solito, in ogni guerra o battaglia che si rispetti
  4. ^ Che fai? Non ridi? Vergogna! Un inglese avrebbe riso! Comunista!
  5. ^ per così dire
  6. ^ Queste però si ri-riempirono velocemente grazie alle entrate miliardarie mensili provenienti dal Louvre, la cui principale attrazione era la Gioconda, vilmente rubata da Napoleone stesso

Voci correlate