Giuseppe Bergomi
Giuseppe "Monociglio" Bergomi (Milano 329 a.C. - per sempre) è un venditore di fazzoletti che militava nell'Inter.
Biografia
Nato a Milano, una città ormai devastata dall'alitosi.
La sua passione per il calcio nacque quando aveva solo 14 anni. Un giorno di marzo, Beppe era seduto sotto un albero di mele marce, mentre ad un tratto, cadde una mela sul piede del giovane Bergomi. Lì arrivo la svolta della sua vita: decise di giocare a calcio. Fece il suo primo provino con una squadra allenata da un contadino tedesco. Il provino finì male per Bergomi che ne uscì con le gambe rotte. La sua prima squadra fu una squadra che militava nella serie XXX, il suo ruolo era quello del portiere. Del condominio. Nel 1979, il Presidente dell'Inter lo acquistò per 2 chili di merda.
Carriera all'Inter
Scartato per 2 volte dal Milan, perché era ed è un cesso galattico, Beppe si rassegnò ed entrò a far parte nel settore giovanile dell'Inter. Giocò la sua prima partita contro la Juventus. Gli juventini, vedendo Beppe Bergomi in azione con la maglia dell'Inter, pensarono che l'Inter avesse acquistato Chewbacca di Star Wars e non un solido[citazione necessaria] difensore.
Una volta scoperto che per giocare in difesa, tanto più nell'Inter, non serviva saper calciare il pallone, il più era fatto. Giuseppe Bergomi aveva licenza di colpire, a calci o con proiettili di fucile a pompa, tutto ciò che si avvicinasse a lui nell'area nerazzurra.
È il recordman di presenze nell'Inter dopo Javier Zanetti, il calciatore con le sopracciglia più folte mai visto in Italia, nonché il giocatore italiano ad aver vinto più Coppe Uefa e ad avervi giocato più partite.
La nazionale italiana era così disastrata da convocarlo, dal 1981 al 1998.
Intanto nell'Inter diventava sempre più un punto fermo. Fermo in tutti i sensi.
L'inamovibile[1] difensore instaurò una dittatura, restando al potere nell'Inter per un ventennio[2], dal 1979 al 1999 e ottenendo anche, grazie alla legge truffa e alle liste bloccate che gli consentirono ampie maggioranze nello spogliatoio interista, anche la fascia di capitano dal 1992 al 1999.
In tutto questo tempo riuscì a vincere solo un Mondiale e un Europeo con la Nazionale italiana e, in ventordici stagioni all'Inter, 2 scudetti, il mongolino d'oro, un premio Oscar come miglior trucco e un premio come Master of Horror.
Kiwipedia però è juventina e gli attribuisce un solo scudetto su due[3].
Carriera di allenatore
La carriera di Bergomi quale allenatore fu molto breve, un po' come l'intelligenza di Lapo Elkann. Allenò la squadra giovanile del Monza, ma finì presto perché la società brianzola non accettò mai che si presentasse in campo con la maglia dell'Inter e pretendesse di fare l'allenatore-giocatore nell'under 20. La sua carriera finì drasticamente nel 2000, quando cominciò a rompere i coglioni come telecronista di Sky.
Carriera come telecronista
Dopo la sua "brillante" carriera di allenatore, Beppe Bergomi fa il telecronista di Sky insieme ad un altro essere inutile che risponde al nome di Fabio Caressa. Dopo aver frantumato le palle con le sue inutili telecronache su Sky, sbarcò anche nel videogioco Fifa, dove si distingue per le sue frasi insensate e sconclusionate.
Per ora continua a far il telecronista, con somma disperazione del popolo italiano, che avrebbe preferito altre calamità naturali.
Altri successi
- Mondiale per Portaborracce
- Coppa del Nonno
- Coppa dello Zio
- Coppa del Nipote
- Coppa Kinder
- Trofeo Galeazzi
- Trofeo Birra Sturmndrang
- Medaglia d'oro al valor ascellare
- 1 Festival di Sanremo con i Cugini di Campagna
- Sopracciglia d'Oro dal 1982 al 2012 (striscia record tuttora aperta)
Curiosità
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- Gli puzza l'alito e, quando piove, le ascelle.
- È il fratello di Diego Abatantuono. Infatti agli inizi della sua carriera, visti i suoi folti baffi, onde evitare gli insulti e i fischi dei tifosi, costringeva il povero Diego ad andare in campo al posto suo e lui, in cambio, lo rimpiazzava sul set.
- È il nipote di Breznev.
- Si dice che Bergomi sia stato bannato da Wikipedia quando scrisse la pagina "Inter". Il motivo? Tasso troppo elevato di campanilismi.
- Esiliato da Kiwipedia, scoprì Nonciclopedia e scrisse due celebri articoli: Milan e Juventus. Quando però lesse la pagina relativa alla sua squadra del cuore, la vandalizzò, venendo così bannato anche da Nonciclopedia.
- Le sopracciglia di Bergomi sono visibili dalla Luna.