Beppe Fenoglio
Beppe Fenoglio è uno scrittore italiano famoso per i suoi emozionanti best seller, per la scrittura vivace e giovanile e per la grande varietà dei temi.
Biografia
Beppe nasce a Cuneo, in Piemonte: il papà fa il macellaio, cosa che influenzerà grandemente la vita futura del ragazzino. I compagni lo ricordano come un bambino taciturno, scontroso e antisociale.
La sua adolescenza è la tipica adolescenza di un teen ager alternativo di provincia con turbe mentali che sogna di uccidere e stuprare per riscattare la propria condizione di sfigato. La sua vita avrebbe potuto concludersi banalmente con un suicidio o continuare a trascinarsi come vita di merda se non fosse arrivata la Seconda guerra mondiale a vivacizzare la situazione: il giovane Beppe infatti, invece che nascondersi in soffitta o di travestirsi da cassonetto per salvarsi dai crucchi, si infila un paio di All star viola, prende con sé una stecca di Camel silver, un fucile e si unisce ai partigiani.
Contro ogni previsione il giovane non solo riesce a non farsi fare a pezzi entro 48 ore ma addirittura diventa un eroe: si racconta che abbia squartato otto fascisti in sette minuti, e sempre tenendo la sigaretta in bocca. Purtroppo dopo due anni di sangue e lividi la guerra finisce e Beppe è costretto a tornare alla sua anonima vita di provincia: si sposa e muore poco dopo di tumore ai polmoni. È triste pensare che proprio le sua amate Camel silver lo abbiano ucciso in modo così spietato. Negli ultimi anni di vita, per supplire alla noia per il troppo tempo libero e alla mancanza di nemici da uccidere si è dedicato con poco successo alla scrittura.
Pensiero politico
Contrariamente a quello che sostengono i professori di italiano e Giorgio Bocca, Beppe Fenoglio non aveva un pensiero politico: lui uccideva per il semplice piacere di farlo e se si unì ai partigiani e non ai fascisti fu soltanto perché secondo lui faceva figo. I libri che ha scritto nel dopoguerra avevano un taglio di sinistra solamente per vendere qualche copia in più: la macelleria del padre aveva chiuso e lui teneva famiglia. Per cui smettetela di far leggere "Una questione privata" agli alunni dei licei: non è stata scritta con i migliori sentimenti e in più nessuno ha capito come finisce.
Stile e temi
Vario, creativo, fantasioso non sono aggettivi che useremmo per descrivere l'opera di Beppe Fenoglio, visto che il tema di tutti i suoi libri è uno e uno solo: LA RESISTENZA™. Dicendo questo possiamo tranquillamente esaurire il discorso sulle tematiche fenogliane. E se il tema è sempre lo stesso anche nelle sue numerose opere i personaggi e la trama sono praticamente sempre gli stessi:
- Un partigiano intelligente e nerd che passa i ¾ del tempo a scroccare sigarette, ma si rivela essere un figo smisurato capace di uccidere un centiliardo nemici al secondo. Di solito costui è il protagonista.
- Un partigiano stupido che si fa uccidere o rapire per i motivi più idioti, come ad esempio recarsi alla lavanderia del paese per lavare il proprio pigiama di seta. Viene salvato o sepolto, a seconda dei casi, dal protagonista.
- Uno o più fascisti stupidi e brutti che uccidono o si fanno uccidere per i motivi più stupidi, di solito mentre vanno a puttane. Hanno divise e armi fighe e sono sempre riforniti di sigarette. Costoro non hanno un ruolo ben definito, ma vengono impiegati come scenografie o comprimari a seconda di come gira all'autore.
- Una tipa, non bella ma vistosa che non la dà MAI al protagonista, ma occasionalmente ama concedersi a chiunque.
Lo stile di Fenoglio di solito viene definito sperimentale dai professori di italiano, perché usa la punteggiatura in modo casuale e inserisce parole inglesi random.
Opere
Il partigiano Johnny
Johnny, uno snob piemontese, diventa partigiano. Resta sui monti 2 anni, passando il tempo libero tra una sparatoria e l'altra a scroccare sigarette e pensare a quanto odia i suoi compagni, che sono ignoranti, comunisti, non sanno l'inglese e puzzano. Due ragazzi della sua brigata, impietositi, gli diventeranno amici e cercheranno di guarire la sua asocialità, ma moriranno in modo brutale verso la fine del libro, proprio quando il protagonista inizia a sentirsi vagamente normale. Il libro in realtà non ha una fine, poiché è incompiuto. Le ultime,enigmatiche righe vedono Johnny impazzire durante una battaglia, mentre corre con un fucile in mano ridendo istericamente, in preda allo sclero.
Una questione privata
Milton e Giorgio, sono partigiani e sono amici per la pelle[citazione necessaria], probabilmente anche qualcosa di più, visto che dormono sempre teneramente abbracciati. Insieme formano un contrasto delizioso: il primo è moro e brutto, il secondo è biondo e bello, ma ha una mente squisitamente umile. Il loro idillio si infrange quando Giorgio viene rapito da una banda di fascisti, che lo hanno sorpreso mentre era intento a raccogliere ghiande cantando. Milton si attiva per salvarlo, e in un rantolo di dinamicità cattura dei prigionieri per scambiarli con l'amico. Purtroppo Milton è un sociopatico aggressivo e uccide i prigionieri a mitragliate quando li scopre interisti. Una classe di Balilla di 6 anni, in gita da quelle parti, viene attratta dal rumore degli spari e lincia il povero Milton. Nessuno sa che fine faccia Giorgio.
I 23 giorni della città di Alba
Trascurabile pout pourri di annedottica resistenziale.
Curiosità
- Fenoglio è la mascotte dell'ANPI.
- Esiste un "Festival Fenogliano".
- Esiste una trasposizione filmica de "Il partigiano Johnny", con Fabio de Luigi nel ruolo de " il fascista tonto".
- La Pro loco di Alba ha realizzato dei murales ispirati alle opere di Fenoglio deturpando la cittadina. Questo tuttavia è stato un miglioramento perché è passata da luogo che nessuno si incula a cittadina orribilmente folkloristica.
- Fenoglio, a proposito dei suoi scritti, è solito dire che le gag sono rappresentate dalle scene di fucilazione, secondo lui ricche di sano humor nero.
- Nei suoi libri il personaggio più fortunato è colui che muore in modo orrendo e violento prima della fine della guerra: così non soffrirà di crisi di astinenza da massacro.