Bergamo

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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« Ogni giorno, in Padania, quando un Bergamasco si sveglia, sa che dovrà correre più veloce della nebbia se vorrà sopravvivere. »


« Bergamo è la città migliore per staccare la spina e non pensare al mio lavoro. »
(Rocco Siffredi su Bergamo.)
« Pota... »
(L'apice del pensiero bergamasco.)


Bergamo è una città del Nord. E basta.

Divisa in Bèrghem de hura e Bèrghem de hóta, non si può affatto definire come "una ridente cittadina", in quanto gli abitanti sono gente che laùra e non possono certo permettersi di perdere tempo ridendo. La città è perennemente assediata dai barbari confinanti: dai Bresciani (sùni) da est, dai Lecchesi, Milanesi (cicianèbia) e Monzesi da ovest e dai Maghrebini (neccccri/nìgher) dalla Stazione Centrale. Come si può notare, niente che si trovi a nord di essa rappresenta un reale pericolo per il capoluogo, perché è credenza del Bergamasco medio che a nord della città vi sia solamente il nulla più assoluto, se non i confini estremi dell'universo stesso, facendo quindi di Bergamo il punto più settentrionale dello spazio siderale.


Storia

I Celti

Bergamo fu sin dai propri albori una città attiva e dinamica, dove certo il lavoro non poteva mancare. Si narra che, già nell'età del ferro, il popolo fondatore riuscì a sfruttare abilmente la recente scoperta del ferro in campo metallurgico per aprire un franchising di ferramenta, tutt'ora esistente in Città Bassa.

Ma facendo un passo indietro, chi furono in realtà le prime laboriose genti che si stabilirono nell'areale bergamasco ai tempi dell'insediamento?

Secondo fonti latine i primi ad arrivare nella zona furono gli Orobi, popolo misterioso sulle cui origini ci viene in aiuto Plinio il Vecchio:

« Catone attesta che Comaschi, Bergamaschi, Kenyaschi e altri popoli loro attorno apparterrebbero alla stirpe degli Orumbovii, che Cornelio Alessandro insegna esser arrivata direttamente dalla Grecia, considerando anche il fatto che i suddetti sono soliti riferirsi alla propria gente come "Ορων βιον", utilizzando un'evidente terminologia di derivazione greca. »
(Plinio citando "Origes", opera di Catone il Censore)

Quindi stando a buffoni come Catone e Plinio il Vecchio i primi abitanti dell'industriosa Bergamo sarebbero stati in realtà Greci, uno dei popoli più terroni dei Terroni stessi. Bisognerebbe altresì sottolineare l'incompetenza dei pressapochisti storici latini, che non avevano mai voglia di svolgere ricerche approfondite, poiché fare le cose alla carlona era una prerogativa principale della loro gente, in quanto civiltà[risata necessaria] situata al di sotto del Po. Non contando che si chiamavano "Catone" e "Plinio", che razza di credenziali si può dare a gentaglia con nomi del genere?

Stando a fonti certamente più pure ed attendibili, la questione sui "Bergamaschi primigeni" viene definitivamente chiarita dal Gaidulfo Tiraboschi, attuale maniscalco di Bergamo alta:

« No, àrda che só segür, i me l'hà dicc ol mé nóno che chèi de Bèrghem i éra mia terù. I éra Zèltech. Fìga, pò chèi piö Zèltech de töcc. Eh pòta, per fórsa! »
(Gaidulfo Tiraboschi citando "Eh, pota fìga!", opera del nonno Tirabosco Tiraboschi)

Pertanto i primi Bergamaschi erano veri e propri Celti, di quelli cazzuti, i più Celti di tutti. Probabilmente Scozzesi o Irlandesi. I Celti cazzuti d'altronde sono loro, mica fighette alla Asterix e Obelix.

Bergamo viene fondata senza alcun dubbio a cavallo tra il pranzozoico ed il cenozoico da gruppi di coloni scozzesi ed irlandesi che, stufi di vivere in lande desolate perennemente infestate dalla nebbia, decisero di insediarsi nell'areale bergamasco sparandosi tutto il Canale della Manica a nuoto, indossando speedo verdi per non inimicarsi San Patrizio, ed attraversato l'Europa intera a piedi scalzi strimpellando cornamuse.

I Romani

I guerrieri galli nulla poterono contro l'avanzata romana.

Il periodo della Dominazione Romana rappresenta solitamente una vergogna per i Bergamaschi stessi, che nel tempo hanno fatto di tutto per cancellare dalla loro storia quest'orribile episodio. Pare che nella Biblioteca Comunale di Bergamo bassa, fonte assoluta della millenaria sapienza bergamasca, dalla fine della Dominazione Romana all'inizio del Rinascimento, si siano consumati addirittura ettolitri di scolorina al fine di insabbiare questo scomodo periodo storico.

Quando i Romani arrivarono alle porte di Bergamo trovarono la città organizzata nella cosiddetta Alleanza Avicola, patto tra i Bergamaschi e le vicine genti di stirpe gallica, principalmente Galli Senoni, Galli Amburghesi e Galline Padovane. Nonostante la fierezza e la tenacia di questi popoli, nel 44 a.C. i Romani riuscirono a stroncare il malgoverno dei gallinacei, assediando e catapultando ripetutamente all'interno delle mura carcasse infette da influenza aviaria, prendendo così possesso della città.

Se agli autoctoni fu subito chiaro il livello d'inciviltà dei nuovi dominatori, che conoscevano stregonerie come la scrittura ed avevano la barbara usanza di non masturbarsi mai in pubblico, i Romani notarono immediatamente le incredibile prodezze nell'arte edilizia dei Bergamaschi. Decisi a servirsi al meglio di questa naturale attitudine alla cazzuola, l'Impero ridusse la popolazione in schiavitù, sfruttando gli indigeni come muratori per erigere opere nei più disparati luoghi del mondo allora conosciuto: il Vallo di Adriano, il Muro del Pianto, le piramidi egizie e, naturalmente, la Grande muraglia cinese[1] non sarebbero altro che monumenti costruiti con il sudore ed il sangue dei leggendari muratori bergamaschi.

I Longobardi

La convivenza tra Romani e Bergamaschi era ormai diventata insopportabile: gli oppressori passavano tutto il giorno a gozzovigliare, costringendo gli oppressi ad agghindarsi con vecchie lenzuola impregnate di piscio, come da tradizionale costume romano. Ma fu proprio quando i porci imperialisti stavano cominciando a meditare di rinchiudere tutti gli indigeni bergamaschi in riserve, che fecero la loro comparsa i leggendari Longobardi. Popolazione germanica orientale, tutti biondi, con elmi cornuti e dalle sgargianti barbe rosa shocking, erano partiti direttamente dalla Scandinavia intraprendendo un'infinita sfacchinata a dorso di mulo solo per arrivare a prendere residenza fissa in Padania, dato ché gli affitti a Bergamo erano meno cari rispetto ad Ásgarðr.

Sono stati ritrovati numerosi reperti attestanti l'utilizzo dell'alfabeto runico a Bergamo durante la Dominazione Longobarda.

Dopo aver notato lo stato di barbara schiavitù in cui i loro fratelli bergamaschi venivano tenuti, i Longobardi, capitanati da uno sbraitante Óðinn a cavallo di Sleipnir, depauperarono i Romani ricacciandoli a baita in Terronia, trasformando finalmente così Bergomum in Bèrghem. Successivamente, ridussero gli autoctoni in barbara schiavitù, ne violentarono le mogli e le figlie, rinchiudendo tutti i superstiti nella riserva celtica di Bassano del Grappa. Ma i Bergamaschi ne furono più che contenti, perché questi venivano dal profondo Nord, mica dal rozzo Meridione.

Ad opera dei Longobardi è anche l'introduzione nel territorio del cristianesimo ariano; nonché la fondazione della vicina e maltollerata Brescia: istituita dal perfido Loki Laufeyjàrson, appena esiliato dalla Contea di Bergamo per aver avuto l’ardire di preferire la pizza alla polenta, che si unì carnalmente a quattro baldracche polacche dando così origine all'incestuosa stirpe dei Bresciani.

Tutti quelli arrivati dopo

Tutto ciò di successivo al periodo longobardo è di scarsa rilevanza[2], in quanto per il cittadino medio ciò che conta veramente nella vita è l'avere antenati che vengono dal nord, il non essere Terrone, anche se un Bergamasco su dieci ha origini calabresi e siciliane.

Nonostante il totale disinteresse per la storia successiva ai Longobardi, non è raro sentire qualche sparuto vecchio ancora ricordare con nostalgia l'illuminata dominazione Asburgica, caratterizzata da ferrei coprifuoco, dalla repressione della libertà di parola e dall’assenza totale di dibattiti politici. È noto che, durante le guerre di Indipendenza, i Bergamaschi parteggiassero per l’esercito austriaco, i cui componenti avevano tutti dei nordici ed affidabili occhi di ghiaccio nonché la carnagione di un rassicurante pallore cadaverico.

Annessa suo malgrado allo Stato Italiano, Bergamo è stata incredibilmente risparmiata dai bombardamenti alleati durante la Seconda guerra mondiale. Per celebrare l’evento, gli abitanti, rivelando una volta in più il loro acume, anziché darsi alla pazza gioia devastandosi di alcool e amore libero, decisero di fare un voto e proibire per 100 anni la costruzione di sale da ballo e altri locali di perdizione nel territorio cittadino, rendendo il divertirsi stesso nella Contea di Bergamo un'utopia irraggiungibile.

Geografia

La Geografia c'è, così come in tutte le scuole, ma lo studiare in genere a Bergamo è malvisto, in quanto vi è di gran lunga preferito il caro e vecchio lavoro manuale, costituito prevalentemente da manodopera di cantiere.

Nonostante il disprezzo generale per la geografia esterna alla provincia, nelle scuole dell'obbligo vi è invece particolare attenzione a studi che trasudano d'identità bergamasca, come le saghe vichinghe o la mitica ballata di "Renzo e Lucia nella Terra di Mezzo".

Società

Sant'Alessandro in Colonna.

La società è molto ampia e variegata dal punto di vista culturale e folkloristico, attingendo le proprie radici da praticamente tutti i popoli più importanti del pianeta: difatti gli unici elementi nordico e celtico costituiscono tutt'ora il cardine del folklore bergamasco, mescolatisi ad arte nel binomio ignoranza-xenofobia, sacrosanto a tutti i cittadini.

Religione - Forma di governo

Bergamo è governata da una monarchia assoluta di stampo teocratico.

Il vescovo, chiamato dai cittadini "Grande Porpora" per timore reverenziale, è la suprema autorità cittadina: è il proprietario indiscusso di ogni giornale ed emittente televisiva sul territorio, nonché di metà del patrimonio immobiliare del centro storico, tenuto volutamente sfitto per evitare che vi si installino infidi locali notturni e che i cittadini, iniziando finalmente a divertirsi una buona volta, comincino a strizzare l'occhio al sentiero della dannazione.

Non volendo comparire in prima persona, il sagace Grande Porpora utilizza dei fantocci che svolgono a turno il ruolo di sindaco, consiglieri comunali, capro espiatorio e scemo del villaggio.

Oltre al Dìo en pé nütt, divinità scalza che richiama alla memoria i leggendari fondatori scozzesi, buona parte dei Bergamaschi è anche dedita al culto della Dea Atalanta, la quale si manifesta ai credenti incarnandosi in un gruppo di giovani atleti per novanta minuti. La celebrazione ha la caratteristica che i tifosi passino i novanta minuti azzuffandosi e bestemmiando a tutte le divinità possibili ed inimmaginabili, Dio, Allah, Cthulhu e Spongebob compresi.

L'unica vera divinità che non si può nominare invano è il buon caro Matteo Salvini, la sola persona ha conoscere i valori della vita veri (come una buona vecchia grappa lanciata su un furfantello necro).

Il patrono di Bergamo è Sant'Alessandro (fermo) in Colonna: protettore dei pendolari bergamaschi che lavorano a Milano. Si festeggia ad agosto, durante le ferie, così da non dover perdere un ulteriore giorno di lavoro, in perfetto stile bergamasco.

Lingue e dialetti

Nonostante il dialetto fiorentino sia stato crudelmente imposto alla popolazione come lingua ufficiale, l'uso del gaelico bergamasco è ancora di gran lunga preferito e tutt'ora utilizzato in molti aspetti della quotidianità, nonché nei rapporti interpersonali. Mutualmente intellegibile con il gaelico irlandese e scozzese, come affermato più volte dall'oste Umberto Bossi; molto usata nel bergamasco è la bestemmia, soprattutto l’Ostia che immancabilmente apre e chiude ogni frase. Essendo una lingua tonale, gli sproloqui risultano di fondamentale importanza per i muratori, clan di maggioranza a Bergamo, i quali, immaginandone un'ipotetica assenza, sarebbero vittima di continui misunderstanding causando effetti catastrofici nella quotidianità: basti pensare che un piccolo cambiamento di accento sulla "I" di "Dio" potrebbe modificare il significato della frase da «Tira la malta fina, ostia» in «Ostia, passami la cazzuola».

Si possono trarre spunti interessanti, esilaranti sotto un certo verso, confrontando l'italiano con il bergamasco. Infatti, il verbo "Laorà" significa letteralmente:

« Alzarsi presto alla mattina, farsi il culo per tutta la giornata e rincasare solo dopo aver visto il sole tramontare in coda sulla A4 tornando da Milano. »

Mentre il corrispettivo italiano "Lavorare" assume un significato a dir poco differente:

« Alzarsi con calma alla mattina, trovare qualcuno che faccia il lavoro al tuo posto, aspettare che venga fatto e solo dopo tornare a casa con il volto falsamente distrutto dalla fatica. »

Politica

   La stessa cosa ma di più: Lega Nord.
Il Grár Kirkjugarður, più frequentato locale notturno di Bergamo.

Lega Nord è il partito unico di tutta la Contea bergamasca. Chiunque non voti Lega potrebbe essere tacciato di stregoneria e successivamente arso al rogo in Piazza Vecchia di Bergamo alta. O peggio, la gente potrebbe pensare che dietro al dissidente si celi un malvagio neoborbonico.

Vita sociale

Le donne di Bergamo, note anche come "Bergafemmine", sono note in tutto il globo per essere assai disinibite: secondo esami medico-legali, alcune di loro sono morte avendo addirittura perso la verginità. La loro altezza media è di massimo 95 centimetri. Pare tuttavia che le succitate siano molto simili alla locale squadra di calcio, l'Atalanta, specialmente nel fatto che non ne prendono neanche uno in casa, ma fuori casa ce n'è per tutti. Non sorprende che gli hobby preferiti dai Bergamaschi, gli uomini di Bergamo, siano il bricolage, con particolare attenzione all’arte del traforo e della posa cementizia, incolpare meridionali e stranieri per le proprie disgrazie, l’alcolismo e il teppismo da stadio.

La vita notturna di Bergamo è seconda solo a quella della penisola Chukotka per eccentricità e ricchezza dell’offerta: pare che l’incidente d’auto costato la vita al leggendario playboy Porfirio Rubirosa sia avvenuto mentre questi fuggiva il più veloce possibile dalla città.

Si salva il bar che prepara degli squisiti ponce alla livornese, vicino al porto. Di Livorno.

Università

Alcuni giovani temerari decidono addirittura di proseguire gli studi oltre le scuole superiori pur non avendo assolutamente voglia di frequentare l’Università, al solo scopo di trovare terreno fertile per una rispettabile copula, recandosi così in altre città e ingrossando l’esercito dei fuori sede. La meta di studio preferita è l'odiata Brescia, soprattutto per via del famoso adagio recitante "Donna bresciana, gran putt..... madama. Donna bresciana, gran madama".

È stato proprio grazie all’iniziativa di questi migranti del sesso appena tornati da Bologna che Bergamo, dal 1981, si è dotata di una propria Università. Obiettivo dei cospiratori era quello di attirare in città il maggior numero possibile di ragazze straniere di etnia Erasmus; ma il piano venne presto smascherato e l’ateneo bergamasco, sotto l'egida del Grande Porpora, ha così deliberato di operare scambi culturali unicamente con l’Università Pontificia, il Burka Atheneum di Teheran e la Hymen Preservation University di Chattanooga, Tennessee.

Yumm... Ég elska polenta!!

Gastronomia bergamasca

Gli abitanti di Bergamo hanno una dieta varia e salutare, può capitare infatti che vivano anche fino 120 anni[3] proprio grazie ad alcuni piatti tipici come la Polenta all’Ásgarðr, il Norska tröllaslagur ripieno di polenta e gorgonzola e la tradizionale, nonché immancabile, Ristuðu gulur maís polenta con contorno di dönsku baunir"[parola inventata ma che fa figo]

Recentemente la globalizzazione sta mettendo in pericolo d'estinzione la polenta bergamasca, a causa di piatti allogeni quali la pizza e il kebab. Fortunatamente la popolazione locale se ne è accorta in tempo e ha fatto chiudere i malvagi kebabbari insediatisi in Città Alta, sostituendoli con distributori automatici di nordica polenta.

Bergamaschi famosi

Snoop Dogg ha recentemente dichiarato le proprie origini bergamasche con un secco, ma significativo «Fo' shizzle my nizzle!».
  • Papa Giovanni XXIII, il "papa buono", santo protettore dei giovani emigranti, celebre per il motto «Andate e moltiplicatevi, non aspettate che qualcuna ve la molli qui»;
  • Mio cuggino, celeberrimo pittore bergamasco, grande artista e arringatore di folle dalla parlantina rapida. Il papa che tutti avremmo voluto. Definito da Vittorio Sgarbi come "il nuovo Ligabue";
  • Gigi D'Alessio, tifoso atalantino, autore di canzoni leggendarie quali "O mia bèla Sità Ólta" e "Tira sö ol mür". Ha collaborato col Bepi alla festa del centenario dell'Atalanta;
  • Mauro e Mirko Bergamasco, Bergamaschi DOC che hanno deciso di spaccare il culo a chi è più nordico di loro nel non tanto famoso trofeo del 6 nazioni di rugby;
  • Roby Facchinetti, il famigerato cimbalista dei Pooh, famoso in tutta la penisola per aver generato DJ Francesco,il capitano che muove in alto la mano . Per essere stato il responsabile del concepimento di tale essere, venne esiliato da Bergamo nel lontano 1880;
  • Tiziano Incani detto "Ol Bepi", noto cantautore della bergamasca, famoso per i suoi virtuosismi eseguiti tramite la magristrale tecnica del rutto. Per un breve periodo fu anche sindaco di Bergamo alta e Gran Visir della bassa;

Gemellaggi

Bergamo è attualmente gemellata con:

Qui si nota l'arguzia del Grande Porpora, in quanto lo strategico gemellaggio con Città del Capo è dovuto al fatto che i punti cardinali siano delle mere convenzioni umane: se il globo dovesse essere in realtà capovolto rispetto alle comuni credenze, il sud si trovasse in realtà a nord e viceversa, Bergamo risulterebbe comunque gemellata con una delle città più a nord del pianeta.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Nonostante la differenza di latitudine, Dio fa comunque arrivare un freddo cane a Bergamo solo per non far sentire i cittadini meno a nord degli abitanti di Stoccolma;
  • Secondo la mitologia norrena, è proprio a Bergamo alta che gli Æsir si sarebbero riuniti per festeggiare l'addio al celibato di Þórr. Dopo aver passato tutta la serata a giocare al giro dell'oca, avrebbero ucciso Baldur in preda ad un raptus nervoso, per poi fuggire dalla città a gambe levate.

Note

  1. ^ Secondo un'indagine ISTAT in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Bergamo bassa, infatti, l’immigrazione cinese in Italia sarebbe in buona parte dovuta al desiderio, da parte di questo popolo, di conoscere i mitici artefici del loro principale monumento.
  2. ^ Esistono comunque massicci volumi della storia completa della città da quel periodo ad oggi, reperibili sopratutto nella sezione "Chi se ne frega" della Biblioteca Comunale di Bergamo bassa.
  3. ^ "Gli stronzi non muoiono mai" - Proverbio popolare, versione cartacea disponibile presso la Biblioteca Comunale di Bergamo bassa.

Culegamèncc de hura

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Bergamo.

Culegamèncc de hòta

Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 9 settembre 2012 con 87.5% di voti (su 8).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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