Bettino Craxi
Bettino Craxi (Milano 6/6/6 – Isola che non c'è 19/1/2000) è stato un politico, Presidente del Consiglio dei ministri, segretario del Partito Socialista Italiano, e tante altre occupazioni oggi considerate crimini contro l'umanità ma non negli anni '80, con tutta la bamba che girava. D'altronde con un cognome simile, che si potrebbe sperare albanese ma purtroppo italianissimo, poteva fare solo il personaggio di Asterix, il medicinale per i crampi, oppure il supercattivo di un fumetto, e lui da bravo socialista scelse di fare tutti e tre.
Noto come Robin Hood della partitocrazia, nel senso che rubava ai ricchi (ma anche ai poveri e ai medi) per dare al partito, prima di partire per una spedizione in Tunisia volta a scoprire quanto lontano potessero arrivare le richieste di estradizione, diede tutti i suoi poteri in eredità al suo fido, Berlusconi, che gli promise di non andare mai in galera né in pensione.
Biografia
Origini
Primogenito di un avvocato milanese anti-fascista perseguitato politico che non sospettava minimamente che il futuro gli avrebbe riservato anche di peggio, durante la seconda guerra mondiale viene mandato in collegio ufficialmente per risparmiargli la persecuzione mussoliniana, in realtà per tenerlo lontano dall'argenteria.
Il giovane Craxi entra nel PSI a 17 anni dopo aver accarezzato l'idea di farsi prete, poi abbandonata perché in politica si guadagna bene lo stesso ma è più facile nascondere le amanti.
Inizio della carriera politica
Approfittando del fatto che all'università nessuno va davvero per studiare si iscrive a Scienze politiche presso l'Università degli Studi di Urbino e inizia subito a scalare le gerarchie politiche fondando il NUS (Nucleo Universitario Socialista), poi entrando nell'UNURI (Unione nazionale utilmente riprovevole invero), nell'UGI (Una siGla come fosse antanI), e qualunque altro acronimo gli passasse per la mente. Si distingue per le zelo dimostrato nell'organizzare manifestazioni e banchetti lambrusco e salamelle, finché non fa una cazzata: dire che l'invasione sovietica dell'Ungheria non era stata una cosa molto carina. Preso a pernacchie, decide di non dire altro finché non avrà più potere, e si mette sotto a sgobbare finché nel 1968 finalmente entra in Parlamento senza bisogno, questa volta, di passamontagna e piedi di porco.
Da parlamentare e successivamente vice-segretario del PSI si impegna a tessere una fitta rete di rapporti internazionali con gli altri leader socialisti d'Europa e America latina. Rapporti che richiedono frequenti viaggi e soggiorni in alberghi e altre cose che costano un sacco di soldi, ed è qui che Bettino Craxi deve fare i conti con la realtà: l'impegno politico per la Giustizia e la Libertà richiede gravi sacrifici, possibilmente esentasse e su conti off-shore.
Elezione a segretario
Nel 1976 si verifica la 17° crisi di governo di quell'anno a causa del 274° scandalo politico dell'anno, e il PSI perde voti in favore del Partito Comunista Italiano perché i comunisti secondo il sentire comune non sono buoni a nulla ma se non altro non rubano. Il PSI ormai è hot come una torta di mucca, per cui i capoccia lasciano che sia nuovo segretario del partito il primo pirla ambizioso a passare nei paraggi. In ogni caso Craxi aveva già fatto fuori tutti i possibili avversari sfidandoli personalmente a gare di abbuffate, vinte tutte per abbandono dell'avversario.
Da neo-segretario Craxi fa l'unica cosa che sa fare: intrecciare rapporti politici con chicchessia, con relativi viaggi, conferenze, alberghi e altre cose che qualcuno dovrà pur pagare. Ribadisce subito la sua posizione anti-URRS, soprattutto adesso che i rossi stanno alla canna del gas e non pagano più come una volta. Il 1978 è l'anno della svolta: con il saggio intitolato Il Vangelo socialista Craxi condanna il marxismo, guidando il PSI verso un'altra cosa che i partiti di sinistra tentano di fare ormai da 40 anni e ancora non s'è capito che roba è.
Il primo governo Craxi
Dopo un'infinità di sempre più costosi viaggi, conferenze, strette di mani (e di scroti), finalmente nel 1983 il PSI riacquista percentuali a due cifre e Craxi riesce ad ottenere la Presidenza del Consiglio con l'appoggio di altre quattro associazioni a de... partiti che non esistono più, formando quello che i titolisti malpagati dei giornali chiameranno "pentapartito", perché sono partiti che poi ci si pente di aver votato. Il suo governo ebbe pochi punti, ma ben precisi:
- dare un pezzettino per uno a tutti gli altri, così stanno buonini;
- inventarsi qualcosa per togliere ufficialmente potere alla Chiesa Cattolica dandogliene di più, perché se l'aveva già fatto Mussolini allora non doveva essere proprio una cazzata;
- tagliare di 3 punti la scala mobile, che tutto sommato gli operai stanno già bene così;
- ridurre l'inflazione di almeno il 5% al modico costo di +300 miliardi di euro di debito pubblico;
- inventare qualcosa che rompa le palle a tutti senza toccare di una virgola l'evasione fiscale, e adesso sapete chi ha inventato gli scontrini;
- un ben condono, che non fa mai male;
- una marchetta a Berlusconi, vedi sopra;
- il ponte sullo stretto di Messina, che si può ammirare nella fantasia di tutti noi;
- tenere fuori i comunisti, possibilmente per sempre, e non necessariamente perché lo dicono gli americani.
Il C.A.F.
Nel 1989, dopo una serie interminabile di crisi di governo, dimissioni, ri-elezioni, viaggi, conferenze, campagne elettorali e altre cose che il contribuente italiano finirà di pagare alla 7° generazione, Craxi torna alla carica alleandosi con Giulio Andreotti e Arnaldo Forlani; tutti insieme si fonderanno per dare vita a C.A.F., il robottone che combatte gli alieni per la Giustizia e la Libertà ma con un tariffario da paura.
La caduta
Il 17 febbraio 1992 la magistratura si accorge di una verità sconvolgente: i politici rubano! Craxi protesta lo spreco di soldi pubblici nell'indagare mariuoli di second'ordine mentre gli italiani hanno di meglio da fare, tipo andare al mare, ma questo gli costa una brusca frenata all'ambizione politica (e anche nelle mutande).
Il 3 luglio apostrofa il Parlamento con un discorso che farà storia, e che si può riassumere come "abbiamo rubato tutti per 50 anni, ormai si dava per scontato che fosse legale". La sua furia polemica si raffredda un tantino con l'arrivo del ventesimo avviso di garanzia, ma i generosi cittadini italiani fanno una colletta lanciandogli monetine per strada, che raccoglie febbrilmente.
Per evitare la sua fuga si pensa di togliergli il passaporto; poi ci si pensa un altro po'; poi ancora un pochino. Nel frattempo Craxi è da 2 settimane nella sua villa di lusso ad Hammamet in Tunisia.
Muore il 19 gennaio del 2000 per le conseguenze di cardiopatia, gotta, diabete e altre malattie tipiche di chi vive di stenti.
Vita privata
Attualmente hanno ruolo politico i due figli, che per non scontentar nessuno se ne sono andati uno a sinistra e l'altra a destra. Il primo, Bobo detto "Bobo", è stato la mente politica della Rosa nel pugno, esperimento durato più o meno un cazzo; la seconda è quell'isterica di Stefania, l'unica che continua ancora a sostenere l'integrità morale del padre, tra le grasse risate di chi l'ascolta.
Preceduto da: Fanfani |
Presidente del consiglio 1983 - 1987 |
Succeduto da: Fanfani, ancora |
Voci correlate
- Arnaldo Forlani
- Corruzione
- Enrico Berlinguer
- Partito Comunista Italiano
- Giulio Andreotti
- Partito Socialista Italiano
- C.A.F.
Note