Blemma

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Due blemmi di sesso maschile adocchiano un perfetto esemplare di femmina, provvista solo delle parti anatomiche necessarie.
« Per perdere la testa, bisogna averne una. »
(Albert Einstein sui blemmi.)

I blemmi (in greco: Βλέμυες; in braille:..҈ …) erano un'antica popolazione nomade della Nubia, una regione che comprendeva gli attuali Sudan e Sudan del Sud, l'Uganda e la parte assolata di Gardaland. Le prime frammentarie testimonianze sono di alcune fonti storiche tardo-romane[1], quindi già abbastanza rincoglionite, che parlano di strani esseri senza cervello non classificabili come ministri di centro destra.
Li descrive Plinio l'Anziano (23-79) nella sua Naturalis brutta historia:

« I Blemmi non hanno capoccia, ma sono in grado lo stesso di fare i mugoloni. »
(Plinio il Vecchio, Naturalis historia cap. IV: Dei popoli strani e altre puttanate per sentito dire, Pompei 51.)

Successivamente, in epoca medievale, ne viene fornita una descrizione mitizzata; in questo secondo contesto, i blemmi sono un popolo mostruoso stanziato in un luogo imprecisato dell'Africa nord-orientale, probabilmente in provincia di Ragusa, dediti a pratiche pericolose e cruente come il cannibalismo, il consumo di frutta coltivata a Caserta e la zecchinetta.

Un popolo mostruoso

Grazie ad alcune illustrazioni, giunte ai nostri giorni, abbiamo una chiara idea della vita di un blemma.

I blemmi sono descritti come degli esseri acefali, con gli occhi e la bocca posti sul ventre o sul torace. A logica è plausibile pensare che le orecchie fossero sotto le ascelle e quindi, durante una normalissima conversazione sembrava di assistere ad una rapina. Inoltre, a causa dell'infelice amalgama di cerume e sudore, il blemma puzzava come una capra bagnata pastellata nel letame.
Tale descrizione ci porta tuttavia a considerare la possibilità che le caratteristiche fisiche dei blemmi furono male interpretate, e questo per alcune probabili ragioni:

  1. l'osservatore era un cagasotto, non si è nemmeno avvvicinato al loro villaggio ed ha inventato di sana pianta;
  2. l'osservatore era più cecato di Stevie Wonder;
  3. l'osservatore era un consumatore abituale di nocino per via endovenosa.

Oggi, grazie al paziente lavoro di gente che non si fa mai i cazzi suoi, siamo in grado di ricostruire la giornata tipo di un blemma.

  • Sveglia al sorgere del sole. Dopo aver rimosso con una pietra affilata lo smegma dal manicotto, ritenuto una sorta di incrostazione frutto del calcare contenuto nelle acque dei fiumi, una rapida colazione a base di carne essiccata di licaone e succo di babaco mischiato con sangue di pecora e capperi. Secondo gli storici l'alito del blemma provocava paralisi e confusione mentale.
  • Mattinata al mercato. Gli scambi commerciali servivano ai blemmi per procurarsi materiale difficilmente ricavabile in altro modo. Lo sfoggio del superfluo distingueva la posizione sociale dell'individuo, tra gli status symbol più in voga c'erano i cappelli, i pettini, gli shampoo e il gel per capelli a fissaggio forte.
  • Pomeriggio dedicato alla caccia. I blemmi andavano pazzi per le quaglie con le olive, ma essendo introvabili sia le une che le altre, cacciavano prevalentemente cani selvatici e piccoli roditori. Poi assaggiarono il bufalo ai ferri e maledirono gli antenati per quella cazzata del "sono sacri".
  • Serata svago. I fortunati possessori di una compagna si accoppiavano fino all'alba, quelli che possedevano una capra pure. Gli altri giocavano a tre-tre giù-giù fino a notte fonda.

Sono ancora tra noi?

L'ultimo di quella razza gloriosa si esibisce oggi nei freak show per sbarcare il lunario.
Questo è un falso blemma, la madre si è semplicemente dimenticata di fargli il collo.
Si bravo, bel tentativo! Ma noi non ci caschiamo!
Blemma Lisa.
Blhermes
Un blemma che tenta disperatamente di farsi crescere la testa con un allungapene a pompa.

Curiosità

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  • Il blemma è sempre calmo e rilassato, perché non ha mai pensieri per la testa.
  • Il blemma non si ubriaca mai, gli alcolici non possono dargli alla testa.
  • Se strizziamo l'occhio ad un blemma si eccita.

Note

  1. ^ tardone

Voci correlate