Boari

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« I boari xe rivai, semo tuti inrujai »
(Catarrhal Noise sui boari)
« Merda!! »
(Boaro su tutto)

Il boaro, altresì detto agro, altro non è che l'abitante dei campi delle ridenti ed incontaminate lande della Polentonia, un uomo dedito alla cultura e al sapere da tramandare empiricamente di padre in figlio riguardo le tecniche agricole.

Caratteristiche morfologiche

Lo stile di vita

I boari sono soliti distinguersi dalla massa quando vanno in città o in luoghi affollati.

Il boaro ha una unica occupazione: i campi. Egli è estraneo alla mondanità e alla vita cittadina e ripugna gli agglomerati urbani. Il suo unico e vero dio è l'aratro, mezzo sacro con cui usa trascorrere gran parte del suo vivere, che è davvero il caso di definire terreno.

Storia e leggende

La storia dice che il boaro nell'antichità sapesse parlare correttamente l'italiano nel periodo in cui si parlava il latino e in seguito avesse modificato il suo interloquire in una lingua più diretta: il dialetto. Alcuni saggi narrano che perfino Franco Califano una volta fosse un boaro. Tutto ciò però non è mai stato confermato, e taluni saggi sono stati tacciati ripetutamente di eresia.

Recenti ricerche scientifiche asseriscono che il primo boaro nacque da una montagna di letame, il che spiegherebbe l'odore che tali soggetti emanano al loro passaggio, e che dal suo ano in seguito sia fuoriuscta la sua anima gemella chiamata boarotta. Infatti nella razza del boaro sono gli esemplari maschi a partorire, per questo hanno sempre un'espressione minacciosa nei confronti degli esseri umani.

Usi e costumi

L'agro è solito avere una matrona che pulisca casa e gli procuri il sostentamento alimentare mentre lui è nei campi a lavorare. Ereditando la più antica tradizione del pater familias, egli detiene diritto di vita e di morte su tutta la sua famiglia, che comprende anche gli animali domestici. Soprattutto di morte.

Per lui il galateo è una cosa da mangiare e talvolta è addirittura lo stesso concetto di cottura a venire ignorato. Si ciba essenzialmente di porci e galline e di tutti i frutti della terra, compreso il letame. Il boaro è inoltre facilmente distinguibile per l'uso sapiente e incisivo della bestemmia, che da semplice espressione di stizza o malcontento assurge a insostituibile elemento sintattico.

Da sottolineare l'usanza comune nel festeggiare il compleanno di un loro simile, il cosiddetto "augurio fertile", il quale consiste nel lancio di grossi chicchi di mais sul festeggiato, che spesso riporta casualmente seri problemi alla vista.

Nemici del boaro

Un giovane boaro in tutta la sua bellezza.
  • Acqua
  • Sapone
  • Paperella
  • La classe... che non è acqua...
  • L'e-learning
  • Deodorante
  • Lingua italiana
  • Figa
  • Vestiti decenti
  • Fatina dei denti
  • Intelligenza
  • Igiene (sia mentale che fisica)
  • Il mondo civilizzato
  • La vecchia dell'Ace

Frasi che possono infastidire un boaro

  • Ciao
  • La merda mi fa schifo
  • Sei un fighetto
  • Andiamo al mare
  • Questo frutto non è biologico
  • Uccido le galline a sassate
  • Io ho il cesso in casa e tu no
  • Posso scoparti la ragazza per favore?
  • Sei bello
  • Sputa la patata che hai in bocca quando parli, cretino
  • Anche se hai l'iPhone da 16gb resti sempre boaro
  • Bubu sette
  • Vi brucerei vivi tutti quanti
  • Posso provare la tua y10 con l'assetto, i cerchioni le minigonne appena comprate?
  • Avete il wi-fi?
  • Sei un mona
  • Sei un boaro
  • Bossi merda!