Bonifica dell'Agro Pontino
La bonifica dell'Agro Pontino è l'argomento principale, nonché unico, che i fascisti usano per giustificare qualsiasi nefandezza compiuta da Mussolini.
Perché ok, sì, Benito ha firmato le leggi razziali, perseguitato gli oppositori politici e mandato a morire milioni di persone, però cazzarola, gente: Mussolini ha bonificato l'Agro Pontino!
Mussolini ha bonificato l'Agro Pontino
Il titolo è abbastanza eloquente ma a scanso di equivoci è meglio ribadirlo: Mussolini ha bonificato l'Agro Pontino.
Quello che non tutti sanno è che lo ha fatto da solo.
In un pomeriggio.
Proprio così: alle ore 15:00 del 13 aprile 1926, armato solo del suo virile fez, di un robusto badile e del suo immenso sprezzo per il pericolo, il duce si mise al lavoro fischiettando ilare Faccetta nera.
Alle 16:00 aveva già disboscato oltre 2000 ettari di terreni boschivi.
Alle 16:30 improcrastinabili impegni di lavoro lo costrinsero a correre a Roma, dove una mandria di socialisti stava seminando il panico. "Escono dalle fottute pareti!" piangeva il genero, l'inetto Galeazzo Ciano, "senza di te non riusciamo a manganellarli tutti!".
Alle 17:00, dopo aver ultimato la sistemazione idraulica dei terreni paludosi, si fermò un attimino per bere il bicchiere di spremuta di cicoria che gli aveva portato Donna Rachele. Beveva cicoria perché il thé, bevanda prediletta dell'odiato popolo inglese, era vietato.
Alle 18:00 un altro intoppo: il pur robusto badile, forse a causa dell'eccessiva mole di lavoro, forse a causa dell'emozione di trovarsi così a stretto contatto con il proprio condottiero, gli si sbriciolò tra le possenti mani. Con il senso pratico dei grandi statisti, Mussolini non si perse d'animo e, convocato sul posto Galeazzo Ciano, usò lui come badile.
Alle 19:00 il duce terminò di dissodare i terreni incolti, costruì strade e canali e sconfisse la malaria. A braccio di ferro.
Dopo aver piegato la natura al proprio volere, il duce ammirò soddisfatto la pianura che lo circondava e, in un impeto di furore romantico, si levò la canottiera e la strizzò. Da quella pozza di sudore nacque la città oggi nota come Latina.
Conseguenze
L'immane opera di ingegneria idraulica fece talmente scalpore da restare impressa nel cuore e nella mente di tutti i fascisti, anche di quelli che non sanno localizzare l'Agro Pontino su una carta geografica. La fama della bonifica dell'Agro Pontino è salita esponenzialmente nel corso degli anni fino ad assurgere al ruolo di scusa per antonomasia, superando anche evergreen del calibro di "Il cane mi ha mangiato il compito" e "Colpa della sinistra".
Dimostrazione pratica
Prendete un fascista. Lo riconoscerete facilmente per via dei capelli rasati, la croce celtica tatuata sul bicipite e le cicatrici da lobotomia sulle tempie.
Prendete un fascista, dicevamo, e ponetegli la fatidica domanda:
Il fascista, colmo di sdegno, vi risponderà che:
Incalzatelo.
Con gli occhi lucidi, il fascista declamerà:
Non abbiate pietà.
A questo punto il fascista inizierà a sudare, ruotare gli occhi, biascicare suoni incoerenti e, nel puerile tentativo di mascherare il proprio disagio, pestare a sangue qualche minoranza etnica a caso. Se il fascista è particolarmente acculturato proverà a togliersi dall'impasse mormorando un poco convinto "Ha introdotto il sistema pensionistico", prima di salvarsi in corner col consueto:
Voci correlate
- Latina
- Apologia del fascismo
- Battaglia del grano
- Bimbominkia fascista
- Discorsi mussoliniani
- Mussolini ha fatto anche cose buone
- Portale Storia: accedi alle voci che trattano di storia
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