Borghesia
La borghesia è la classe dominante nel mondo occidentale. Questa posizione dominante deriva dal suo possesso dei mezzi di produzione, automobili velocissime e rumorose con le quali i borghesi praticano il loro sport ufficiale: investire i neri. La borghesia trova la sua culla in Inghilterra, ma velocemente si espande nel resto del mondo civilizzato, fino in Angola ed in Kosovo. Il padre della borghesia fu Ronald McDonald, celeberrimo autore teatrale, che nel 1920 pubblicò il manifesto "Borghesia amica mia" in contemporanea all'uscita dell'omonimo disco. Oltre a bruciare barboni e investire neri, la borghesia pratica altre filantropiche attività come sciare in stato di ebrezza ed il turismo sessuale.
Attività preferite dalla borghesia
- Mandare a quel paese i comunisti e i socialisti
- Investire i neri
- Investire le loro famiglie
- Sniffare cocaina
- Masturbarsi su giornali di barche a vela
- Vantarsi di cose mai fatte
- Andare a contare i soldi in chiesa
- Andare a trans
- Dare fuoco ai campi rom
- Lamentarsi dei pochi soldi
- Uccidere i re franciesi
Storia
L'invenzione della Borghesia
Prima dell'invenzione della borghesia gli uomini vivevano nel caos più assoluto. L'incapacità di governarsi unita al diffuso ricorso alla giustizia fai da te, o giustizia Ikea, avevano creato una società decisamente instabile e turisticamente poco appagante. Quest'epoca, inquadrata dagli storici nella finestra 1861-1920, è comunemente chiamata, per la sporcizia e il grande squallore, "età di Palermo".
La situazione sembrava irrisolvibile fino all'avvento di un pallido giovane dai capelli rossi: Ronald McDonald. Animato dalla speranza in un mondo più giusto e da 5 pasticche di ecstasy, in una sola notte scrisse l'opera "Borghesia amica mia", volumetto di 2400 pagine contenente solo imprecazioni e parole da lui inventate. L'opera divenne immediatamente un fenomeno culturale. Le persone più abbienti ne adottarono i valori e ne fecero manifesto, legittimando così la loro supremazia e intoccabilità.
Il monopolio della violenza sulle donne, da loro esercitato, garantì all'umanità benessere e prosperità.
Gara Borghesi
L'ascesa al potere
Galvanizzata dai suoi successi, la borghesia spinse la sua influenza al di fuori delle grigia mura delle sue fabbriche. S'inventò quindi il parlamento, confuso insieme di amici e parenti dei borghesi, per far credere alla gente comune, da loro chiamata col colorito appellativo "merda", di avere una benché minima influenza nella scala sociale.
L'incredibile successo delle prime elezioni, con una vertiginosa affluenza dello 0,2% degli elettori, confermò nei borghesi l'idea che il loro potere derivasse direttamente da Dio. In parlamento oltre a sfoggiare vistosi cappelli a cilindro, i rappresentanti del popolo fumavano la pipa e si dilettavano in vere e proprie gare di biliardo e di canasta.
Ogni morte di papa avvenivano però delle votazioni, dove i parlamentari schiacciavano i pulsanti davanti a loro a casaccio tra un Martini e l'altro. In questo modo in Italia sono state promulgate le norme più strampalate, come l'obbligo di leccare i poggiatesta dei treni e l'entrata in guerra contro la Slovenia.
Nemici
La borghesia commise però un passo falso nel 1800 e giù di lì, rifiutando l'ingresso tra le sue fila dell'allora giovane Karl Marx, con la scusa che la barba non era griffata. Karl giurò allora vendetta agli odiati borghesi e si promise di costituire un club tutto suo, ma più bello, dove loro non potessero entrare così imparavano, tié.
Motivazioni molto mature per un progetto destinato a sicuro successo. Tale club prese il nome di proletariato.
Sfortunatamente, la base proletaria non aveva tempo per cose come la sovrastruttura e l'alienazione, essendo impegnata in problemi più seri quali:
- Arrivare a fine mese
- Mangiare
- Arricchirsi in maniera più o meno lecita per diventare come i borghesi
- Votare Lega Nord
In questa fase i proletari non erano ancora veri e propri nemici per la borghesia, che li considerava come al solito merce a basso costo.
Infatti, ai tentativi di Marx di far capire all'operaio come il suo nemico all'interno della fabbrica fosse il padrone, questi rispondeva che il problema erano i neri (in realtà anche ai proletari piacerebbe investire i neri, ma non possono farlo perché non hanno macchine abbastanza grandi) che il lavoro glielo rubavano.
E se il buon Karl gridava entusiasta: "Proletari di tutto il mondo: unitevi!" questi tendevano a guardarlo male, accusandolo di essere pederasta. Talvolta gli lanciavano anche in testa qualche chiave del 16.
Fu solo quando Marx cominciò a parlare di rivoluzione e ridistribuzione dei beni che all'improvviso tutti si fecero attenti.