Charles Henry Bukowski
Charles Henry Bukowski (Germania, 1920 - ventre di un uccello, California, 1994) è il nome d'arte con cui è conosciuto al grande pubblico Leopold Markus Richard Alvin Clarence "Hank" Chinaski, uno dei più famosi e innovativi esponenti della letteratura classica e dell'alcolismo americano, tristemente noto per una grave forma di dipendenza dalla scrittura di racconti, romanzi, poesie e puttanate.
La vita
Autore fra i più triviali del XX secolo, questa testa di cazzo s’è permessa il lusso di nascere in Germania nella lugubre cittadina di Unternacht quando in Germania un chilo di patate costava 2 milioni di marchi, stando così sul groppone della sua cara mamma tedesca e sui coglioni del suo caro papà polacco-americano fin da subito. Prima che qualcuno se lo cucinasse per cena con contorno di crauti, la famiglia pensò quindi di trasferirsi in America.
Qui, a Los Angeles, incominciò a mangiare panini al prosciutto e a bere whiskey con birra finché, a sei anni, non dovette andare a scuola. Preso per il culo dai suoi compagni di classe italiani, neri e messicani perché era povero, tanto povero che doveva mettere i vestiti di sua cugina e per pranzo mangiava una carruba, si avvicinò ben presto all’hitlerismo, credendo che Hitler in realtà fosse americano.
Trascorse la sua infanzia così: la mattina veniva svegliato a cinghiate dal padre, non faceva colazione, mentre andava a scuola veniva avvicinato e picchiato dal vicino, a scuola le bambine non se lo cagavano e veniva sempre scelto per ultimo quando si facevano le squadre, e se le squadre erano già pari faceva il palo, nel pomeriggio invece doveva fare il palo mentre il bullo di turno si scopava la troia della scuola in un Dodge arrugginito, ma al posto di fare la guardia si tirava una sega guardandoli mentre fottevano, la sera tornava a casa seguito contro la sua volontà dal bambino più sfigato della scuola venendo per questo inseguito ogni volta e malmenato insieme a quello dai teppisti del quartiere, infine, arrivato a casa, veniva riempito di botte dal padre perché aveva strappato e lordato il vestito della cugina.
Prende forma così il suo odio per la gente normale, per il padre, per le donne perbene e per i Dodge. Bukowski difatti guiderà per tutta la vita una Volkswagen rubata al padre con la quale rimorchierà le peggiori puttane. Ma soprattutto inizia a diventare anarchico e antisistema e a dipendere dall'alcool, dalle sigarette e dal sussidio equino.
A dodici anni la sua faccia si riempie di brufoli che tenta disperatamente di sconfiggere con impacchi di birra e burro di arachidi, compromettendo per sempre il suo rapporto con le fighe, con la figa e con la sua faccia. Da allora si chiaverà soltanto rottami orrendi.
Dà qualche esame di giornalismo, ma abbandona l’università quando scopre che per diventare un figlio di puttana qualunque e mandare affanculo qualcuno non è necessaria una laurea, basta saper scrivere. Così inizia a vergare poesie d’avanguardia e racconti di retrobottega che gli valgono l’ostracismo della buona società wasp e l’etichetta di “uomo di merda”.
Messo in prigione una prima volta perché ritenuto troppo sbronzo perfino per un americano e congedato dall’esercito alla prima visita medica perché intossicato dall'acne e troppo fascista per combattere contro i tedeschi, Bukowski si avvicina per spregio al comunismo e ha inizio per lui un periodo di bevute apocalittiche, di lavori saltuari, di scopate precarie e di sicure seghe nelle pensioni di tutto lo stato.
Negli anni sessanta mette finalmente la testa a posto: si sposa, una delle sue donne gli caga una figlia, torna a lavorare per dieci anni in un ufficio postale, comincia a scrivere romanzi autobiografici di una certa lunghezza, a frequentare gli allibratori dell’ippodromo alla ricerca di soldi facili e di cavalle da monta, e continua a bere. Alla fine lascia le poste e si dedica soltanto al bourbon, alle scommesse e alla narrativa, grazie a un vitalizio che gli permette tre bottiglie e una mignotta al giorno, pagatogli da una casa editrice che pubblicherà tutta la sua roba: la “Black Sfaccimm” (trad. Passero Nero).
Divenuto scrittore a tutti gli effetti, ormai cinquantenne Bukowski la smette con la vita da barbone e incomincia a bere scotch d’importazione, a parte un breve intervallo di due settimane di astinenza impostogli da sua moglie Linda che, assicura lui, gli ha concesso almeno un paio di minuti in più di vita, necessari per puntare su un altro brocco piazzato e per vuotare l’ultima bottiglia di bourbon.
Charles muore nel 1994, a causa della tubercolosi, della leucemia e di un fottuto passero rosso che lo divora vivo.
Charles al primo appuntamento
Tipico racconto di C. H. Bukowski
Bukowski ha scritto decine di racconti e romanzi (tutti uguali) che gli hanno fruttato diversi miliardi di alcooldollari tutti dilapidati in bourbon, birra calda e puttane.
Un racconto (o anche capitolo) di Bukowski è fatto in questo modo:
- Il protagonista, solitamente il suo alter ego Hank Chinaski, scrittore dilettante, scommettitore professionista e scopatore interinale, si sta sbronzando in casa.
- Per qualche motivo arriva una figaccia che lo viene a trovare.
- Si tromba la figaccia.
- Se riesce a concludere, tutto ok. Continuerà a ubriacarsi in casa.
- Altrimenti uscirà, farà a schiaffi con qualcuno e poi se ne andrà in un bar e continuerà a bere.
- Dopo la bevuta si recherà all'ippodromo per scommettere sulle corse dei cavalli.
- Infilare un morto in qualsiasi punto.
- Infilarlo in una morta.
- Ripartire dal primo punto e continuare ad libitum.
Lievi variazioni sul tema
Per rompere la solita routine, ogni tanto capita che succeda qualcosa di diverso dalla solita sbronza e guzzata con la gnocca di turno. Ecco alcune delle molteplici varianti rintracciabili nei suoi testi:
- Il protagonista deve presenziare a un reading di poesie.
- Il protagonista va a lavorare.
- Il protagonista si dimette o si fa licenziare nel giro di poche ore.
- Il protagonista è impossibilitato a procurarsi alcol e/o donne per qualche misteriosa ragione.
- Il protagonista viene arrestato.
- Il personaggio femminile può presentare menomazioni varie o handicap fisici.
- Il personaggio femminile può morire per alcolismo acuto.
- Viene incrementata la presenza di espressioni volgari e scurrili come cazzo, fica, culo, frocio, commercialista e via discorrendo
- Il protagonista si reca a una festa dove si può bere a sbafo e adescare qualche procace ventenne.
Bambini cagati da Bukowski
- Panino al prosciutto scaduto
- Taccuino di un vecchio porco che non sono altro
- L'amore è un cane che va all'inferno (poesie)
- Erezioni, eiaculazioni, esibizioni e polluzioni notturne
- Storie di ordinaria rettoscopia
- Ufficio postale
- Il primo bicchiere, come sempre, non basta (poesie)
- Burp! Una sbornia del XX secolo
- Camerata di sbronze
- La mosca nel mio whiskey (al bar)
- Facciotutto
- Quando mi hai lasciato, mi hai lasciato tre mutande e uno scolo (poesie)
- Sgualdrine
- A sud di un altro sud
- Confessioni di un bastardo
- Tutto il giorno alle corse dei cavalli e tutta la notte a bere e scopare cessi (poesie)
- Niente canzoni d'amore, solo di culo e di figa
- Musica per pifferi caldi
- Hollywood! Hollywood! Vaffanculo!
- Hemingway non lo avrebbe mai fatto (diario di un viaggio in Germania con la sua donna)
- Ubriacone del cazzo (sceneggiatura filmica di La mosca nel mio whiskey)
- Giornalista : Che significato ha il suo film?
- Bukowski : Dare un'occhiata su per il culo della morte
Curiosità
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- Nei bassifondi di L.A. Bukowski era conosciuto come “Gambe di elefante”, ma lo sapevano tutti che non erano le gambe la parte del suo corpo che assomigliava a quella di un elefante, neanche la memoria, e nemmeno la proboscide, bensì la pelle della faccia
- Ai reading di poesia era solito insultare il pubblico con frasi tipo “Mi avete rotto i coglioni, brutti froci del cazzo!” quando questi gli chiedevano a gran voce di leggere poesie d'amore
- Ai party cui era invitato nessuno sapeva spiegarsi come dopo mezz'ora al bar non ci fosse più whiskey, finché non lo trovavano chiuso nel cesso con la cameriera intento a farle il bidet con il bourbon
- Ai party cui non era invitato entrava direttamente dalla finestra del cesso
- Alle corse di cavalli spesso era così ubriaco che puntava sulle mogli degli amici
- Per una pinta di whiskey Bukowski poteva anche rinunciare a una scopata sicura, ma per un cavallo vincente avrebbe rinunciato anche a una Santa Maria
Voci correlate
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