Bunga bunga

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L'evoluzione (malata) della specie.
« Ma che cazzo vuol dire? »
(Chiunque su Bunga Bunga)
« Basta! Mi hai deluso, Silvio, è l'ultima volta che ti voto e che mi prendi per i fondelli! »
(Italiano medio qualche mese prima di votare nuovamente Berlusconi)
« Inammissibile che il presidente del consiglio abbia rapporti sessuali con delle nere! »
« Sono stato frainteso! »
(Berlusconi su Bunga Bunga)
« Però, certo che impara davvero in fretta. »
(Gheddafi su Berlusconi)

Dicesi Bunga Bunga una sottospecie di rituale propiziatorio di origine araba nel quale un capo di governo mafioso, pedofilo ed impotente assume viagra per endovena, si sdraia e fa passare su di sé una schiera di minorenni e future ministre[1] le quali si siedono sul suo fallo di utilizzatore finale e simulano un orgasmo anale onde ottenere, a scelta, una parte in TV, un posto tra le file del "Partito dell'Amore", un seggio senatoriale, o una combinazione qualunque dei tre premi.

Il bunga bunga e il rafforzamento dei legami di gruppo

Il parere dell'antropologo Leotardo Chelis

Morte da Bunga Bunga.

Il bunga bunga in terra sarda, non poteva sfuggire all'occhiuta attenzione dell'antropologo, archeologo e fantasista Leotardo Chelis, acuto osservatore dell'evoluzione dei costumi isolani. Dalle dense pagine del suo saggio apprendiamo che il rito del bunga bunga fu inventato dai Popoli del mare per rinforzare la coesione del gruppo, messa a dura prova dalle tremende condizioni di vita durante le frequenti crociere nel mediterraneo dall'antico Egitto alla Sardegna, a bordo delle famose carrette del mare.

Il rituale, si sarebbe poi trasmesso alle popolazioni affacciate sul Golfo della Sirte, venutene a conoscenza nel corso di un respingimento in mare messo in atto dalle pentecontere di vedetta libiche, coadiuvati da Celti della Padania e di generazione in generazione fino a Gheddafi e Moubarak.

A questo punto, sempre secondo la dotta ricostruzione di Melis, entrerebbe in gioco Silvio Berlusconi il quale, in uno dei momenti più alti e costruttivi della sua luminosa politica estera, avrebbe perorato la tenuta di una sessione straordinaria dell'assemblea generale interamente dedicata alla didattica del bunga bunga. Solo di fronte al consueto indecisionismo dell'ONU, avrebbe organizzato con l'amico Gheddafi degli intensi stage, a beneficio suo e della sua corte, nella magnifica tenda berbera piantata a Roma, sui prati di Villa Pamphili.

Alle intense sedute didattiche non ha potuto partecipare il presidente egiziano Mubarak, anch'egli invitato, ma costretto a declinare per precedenti, anche se meno importanti, impegni istituzionali. Per farsi perdonare, il presidente Mubarak ha inviato in sua vece la professoressa Karima Keyek al Mubarak, più nota come Ruby Bungabunga Rubacuori.

Il bunga bunga come rito di passaggio a nuove dimensioni spirituali

Una spiritualità intensa e composta sembra attraversare la concentrata espressività di Ruby, qui colta in una fase topica del rito di passaggio del bunga bunga, mentre si accinge a ricevere la definitiva benedizione dall'Unto del Signore, che ne sancirà l'agognata adesione alla fede cattolica, per la gioia di Monsignor Fisichella.

Il rituale può assumere in certi casi una diversa sfumatura, così sottile da essere sfuggita perfino all'acutissimo antropologo Leotardo Chelis: ciò è emerso a sorpresa durante la trasmissione Annozero di Michele Santoro. In un'intervista telefonica gentilmente concessa alla redazione del programma, la minorenne marocchina Ruby Rubacuori ha rivelato un commovente dettaglio circa la condotta del premier Berlusconi: questi, da buon samaritano, in mezzo ai tanti farisei della sinistra, avrebbe semplicemente agevolato la liberazione della ragazza dalle asfissianti catene psicologiche della sua fede originaria, permettendole di abbracciare consapevolmente la più consona fede cattolica. In questa nuova ottica, il bunga bunga si rivelerebbe come un rito di passaggio, attraverso il quale suggellare il sofferto e delicato passaggio all'esperienza spirituale della nuova fede cattolica.

La notizia ha riempito di entusiasmo gli ambienti vaticani, che si sono espressi con alte e ferme parole, per bocca di monsignor Fisichella, precipitatosi a dichiarare alle agenzie: «L'avevo detto io che il bunga-bunga andava collocato nel suo contesto!»

Di ben diverso tenore la reazione del padre di Ruby che, agitando il pugno per aria, si è lasciato andare a quello che ha tutta l'apparenza di un un potente quanto criptico anatema, indirizzato ai suoi interlocutori in un incomprensibile mix di dialetto berbero-siculo: «Minchia! Iativinn! Cca ve scuogn' 'e ccuogn! Ve scuogn' 'a mèusa»

Berlusconi mentre afferra il braccio di una ragazzina e le fa sentire quanto ce l'ha duro.

La drammatica esclusione del ministro Brunetta, assenteista suo malgrado

I documenti rozzamente contraffatti con i quali Renato Brunetta ha inutilmente cercato di eludere il divieto di bunga bunga, sperando di bypassare l'attentissima sorveglianza dei Carabinieri di guardia ai festini di Arcore.

Inadatto alle complesse ritualità del bunga bunga si è invece mostrato, suo malgrado, il ministro Renato Brunetta, per ovvi motivi anatomici, i quali, come crudelmente rimarcato dal cerusico di corte, il prof. Umberto Squacquagnini, ne metterebbero a repentaglio la salute: «è da escluder di sicuro, perché ha il il cuore troppo vicino al buco del culo!» Questa frase, nel crudo e asettico linguaggio medico del referto del luminare Squacquagnini, ha suggerito l'icastica sintesi con cui i probiviri del Partito Della Lapdance hanno motivato la loro meditata decisione di relegare il solerte ministro anti-fannulloni a un assenteismo, forzato e contro natura, dagli ambitissimi riti orgiastici.

Penosissimo e commovente il tentativo del ministro di eludere l'ordinanza, ingannando la sorveglianza attraverso documenti maldestramente contraffatti, con cui, nascondendo il capo sotto un blazer fuori misura, goffamente rialzato, tentava di spacciarsi per il Cavaliere senza testa, invitato a un festino della Villa di Arcore. Pensava di averla quasi fatta franca: i Carabinieri di guardia, dopo aver confrontato la conformità dei dati somatici dell'ospite con quelli risultanti dal documento, lo avevano infatti lasciato passare, ma a quegli stessi militari, accuratamente addestrati dall'Arma all'ambito mestiere di buttafuori e e-scortatori di escort dei festini porno dell'imperatore, non è sfuggito l'unico particolare sospetto, una copiosa colatura di pasta e fagioli che fuorusciva dalle tasche del blazer: riconosciuto l'imbucato, lo hanno prontamente consegnato ai funzionari della Questura di Milano, che, pressati da una sequela di telefonate del premier, hanno adottato un'insolita procedura: anziché chiuderlo per sempre in una residenza protetta, dalla quale non potesse far danni, lo hanno invece dato in affidamento all'onnipresente Nicole Minetti, di professione affidataria di minori e minorati in difficoltà, precipitatasi, come ogni notte, negli uffici della Questura e dichiaratasi «disponibile ad assolvere ogni richiesta del premier».

Le reazioni

Sandro Bondi in uno dei frequenti bunga bunga di Villa Certosa, qui ripreso nella fase prodromica, mentre dispensa ai partecipanti generose razioni delle sue secrezioni lubrificanti.

Ecco come hanno reagito i principali schieramenti politici:

« Scandaloso, esigiamo le sue immediate dimissioni. »
« Se sarei ancora giudice eravate già tutti 'n galera! »
« È tutta un'invenzione degli alieni comunisti! »
(Qualunque parlamentare del PdL)
« Astengomi. »
« Speriamo non mi facciano un agguato con una Barbie. »

Non si è fatta attendere la reazione, ferma e con alte parole, degli ambienti vicini al Vaticano:

« Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose e stare attenti a non strumentalizzare le situazioni politiche. Suvvia, chi di noi non ha mai copulato con dei minorenni? »
(Mons. Salvatore Fisichella)

All'estero

Il presidente venezuelano Hugo Chávez si accinge a officiare il rito del bunga bunga con una delle numerosissime nipoti di Mubarak.

La vicenda è stata osservata con grande stupore noia[2] dalle reti estere. Alcuni personaggi famosi, invidiosi della capacità di Berlusconi di buttarsi in qualunque maialata possibile uscendone sempre perfettamente pulito, hanno così commentato:

« Ma perché non sono nato in Italia?? Qui in Francia non posso neanche farmi la segretaria! »
« Ah, se l'avessi fatto in Italia...ora sarei Ministro delle Pari Opportunità. »
« Niente sesso, siamo inglesi! ...pero' ...un po' di Bunga-Bunga... »
« E pensare che il lettone in cui fa Bunga-Bunga gliel'ho regalato io! Silvio, ricordati degli amici! »
« Se sapevo che finiva cosi, mi sarei tirato indietro! »

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Spesso nipoti di un qualche emiro della Repubblica delle Banane o, in generale, nere.
  2. ^ Sempre le stesse cose succedono in Italia. uno scandalo qui, uno scandalo là e Berlusconi che non si muove dalla poltrona. Un paese piuttosto noioso.