Byron Moreno
Lord Byron Embrollador Moreno (Uglanda, 23 novembre 1969-71 a.F.[2]) è un giocatore di poker, un pusher e un arbitro ecuadoriano. A detta di molti è da considerarsi uno dei migliori arbitri della storia calcistica di sempre; per questo motivo è stato radiato dalla FIFA il 10 giugno del 2003, essendo considerato dalla federazione troppo bravo per noi comuni mortali.
Biografia
L'infanzia
Lord Byron Embrollador nasce ad Uglanda, una piccola cittadina del Sud Escariota, da un difficoltoso parto senza epidurale, durato ben due anni e mezzo. Sin da piccolo nutre una immensa passione verso le siringhe usate e per le calcolatrici malfunzionanti. A differenza dei suoi coetani, Byron si dimostra furbo e preparato. Durante le partite di calcetto giocate per strada, tra i ruoli proposti sceglieva sempre quello dell'arbitro (anche se nessuno glielo proponeva mai). È da piccolo, dunque, che impara la dura arte dell'arrangiarsi, regalando rigori in cambio di caramelle allo zolfo.
Esperienze calcistiche
La sua dedizione e il suo sempre crescente amore per il calcio lo portano a scegliere come lavoro principale proprio quello dell'arbitro. La sua prima partita arbitrata fu Anirmaijan-Kelustachi, valida per la Coppa Ecuadoriana, e fu già record! La partita si concluse 8 a 0 per il Kelustachi, di cui 7 gol su rigore inesistente e tutti segnati nei 50 minuti di recupero assegnati da Byron. Il suo talento, è inutile dirlo, venne immediatamente apprezzato in tutto il mondo.
Mondiali 2002, Corea e Giappone
Nel giro di pochi anni Byron fu selezionato dalla FIFA come uno dei più importanti (e più affascinanti) arbitri della storia calcistica. Venne scelto per alcune partite dei mondiali (finale compresa), ma una assurda polemica che aveva il solo scopo di rovinargli la reputazione gli costò caro.
I giocatori della nazionale italiana di calcio, durante la partita valevole per gli ottavi di finale, Corea del Sud-Italia, sostennero che la divisa dell'arbitro si intonasse troppo col suo viso, rovinando l'immagine dei giocatori in campo (che in quanto italiani, di moda se ne intendevano). Questa polemica andò per le lunghe tanto da costringere i coreani a mettere in mezzo voci mendaci su un probabile complotto della partita.
Le polemiche sul dolce Byron erano ormai risapute dall'intera popolazione mondiale, e la finale fu arbitrata da un mediocre Pierluigi Collina.
La Corea del Sud vinse, ma a causa delle polemiche fomentate fu costretta ad eliminare sé stessa alle semifinali, un vero peccato, in quanto era indubbiamente la squadra favorita per il titolo.
L'onorificenza maggiore
Nel 2003 la FIFA manifestò completamente il suo appoggio verso l'arbitro, sostenendo ancora che egli fosse l'arbitro migliore del XXI secolo. Per questo motivo, nel giro di pochi mesi, organizzò una festa di premiazione per Moreno, tenutasi a Kikapoo il 22 marzo 2003. Byron venne ricoperto con la carica più importante, quale Best referee of the World. Il giorno dopo, a malincuore, venne radiato dalla società stessa, il cui presidente Joseph Blatter ebbe da dire alcune parole: «Byron è da considerarsi una rara gemma, e forse noi miseri esseri umani lo meritavamo appena».
La nuova vita
Dopo il prematuro ritiro Moreno venne ingaggiato da Massimo Moratti per giocare nell'Inter. Dopo le visite mediche positive Oriali iniziò a falsificargli il passaporto, ma proprio sul più bello l'incompetente Facchetti fece saltare tutto, affermando che il paracarro ce l'avevano già in squadra, e che Adriano e Martins erano le garanzie per i dieci anni successivi. Scartato anche dal Milan perché, avendo meno di 40 anni era troppo giovane, partì alla volta dell'America, per cercare fortuna come mascotte, o in alternativa come lavacessi e netturbino, ma durante il volo l'aereo precipitò in mare e l'ex fischietto, vivo per miracolo, fece perdere le sue tracce approdando su un'isola deserta: da allora è considerato un disperso. Riappare a New York, dove per fare colpo sulle donne si riempie le mutande con 6 kg di eroina, ma viene beccato dai poliziotti che temono che quel rigonfiamento leda il fascino delle loro divise. L'ex arbitro riesce però a fuggire dalla polizia estraendo il cartellino rosso in faccia agli agenti obbligandoli a rientrare negli spogliatoi. Viene riacchiappato pochi minuti dopo da Trapattoni che, ancora lievemente turbato per i fatti del 18 giugno 2002, lo riconsegna alla polizia dopo avergli dato un sonoro calcione alle natiche.
Note
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