Credito formativo universitario
I CFU, acronimo che, a seconda dell'umore dello studente che ne parla, sta per Crediti Formativi Universitari, Che Fatica Uffa o Cazzo Fanculo l'Uni!, sono i punti esperienza che lo studente ottiene dopo aver superato le quest all'università, e che gli servono per passare di livello: da cavaliere triennale a paladino magistrale.
Scopo e caratteristiche
Ciascun esame che ciascuno studente ha sul piano di studi gli permette di guadagnare un certo numero di CFU, il numero dei quali è direttamente proporzionale all'ira che provoca lo studio della materia e inversamente proporzionale all'utilità del corso nel mondo reale. Esistono così esami di Neuro-politicazria delle Droghe tipo I da 15 crediti e corsi di Sostituzione dello pneumatico quando stai sulla statale e buchi perché il sindaco non ha fatto riparare le buche da 3 CFU. I CFU vennero introdotti nel 1999 perché tanto la gente pensava di crepare in massa col millennium bug e ha detto "fanculo l'istruzione, mettiamo che ogni esame ti dà dei crediti così gli studenti si sentono protagonisti di un gioco di ruolo dal vivo: se tutti i computer imploderanno ci troveremo nel Medioevo comunque anche grazie alle nostre e loro lauree.". Leggende narrano che un CFU equivarrebbe a 25 ore di lavoro, tra studio individuale e lezioni seguite, ma finora molti lo ritengono un esilarante mito, visto che, se ciò fosse vero, molti studenti di natura caprina acquisirebbero con un unico esame da 9 crediti abbastanza CFU da far laureare loro e il loro classico compagno che non capisce che diamine sta facendo ma interviene lo stesso a lezione facendo figure di merda colossali.
Nella realtà, i CFU servono a incasinare i piani di studio individuali in modo tale da rendere impossibile ogni sistema di accostamenti Materia-CFU diversi da quello che il corso di laurea "raccomanda". È per tale motivo che materie come Glottologia non sono ancora state soppresse e che sopravvivono seminando terrore e inutilità nel mondo accademico.
Impedimenti
I CFU molto spesso svolgono un ruolo di difesa personale per lo studente universitario. A individui così instabili capita piuttosto spesso di svegliarsi la mattina con idee che in gergo scientifico si definiscono di merda. Tra esse troviamo: iniziare a seguire una materia di Complementi di Fisica Matematica, partire alla volta dell'Umbria per iscriversi al corso di laurea di Chimica Biomolecolare o andare da un professore a chiedere se può diventare il tuo relatore. Ecco che in questi casi intervengono i CFU che impediscono la realizzazione di tali stronzate con degli sbarramenti irraggiungibili. Analizzando i seguenti casi, si può notare che:
- Il corso di Complementi di Fisica Matematica si trova al terzo anno, ma già per avanzare al secondo anno servono un tot di CFU, ovvero in un tempo stimato di circa 15 anni, se tutto va bene. Si potrebbe allora modificare il piano di studi in modo tale che Complementi di Fisica Matematica si trovi al primo anno, ma allora entra in gioco la propedeuticità in cui si indica che per poter seguire tale materia servono un altro tot di CFU in un settore scientifico disciplinare ben preciso.
- Nessun ateneo ti vuole, men che meno quello umbro. Per entrare in una qualsiasi facoltà devi avere una ventina di CFU ovunque, anche sotto il letto.
- I professori nemmeno rivolgono la parola a chi non ha già ottenuto un centinaio di CFU.
I CFU sono dei compagni instancabili dello studente universitario, tanto da seguirlo anche in caso di trasferimenti. Si parla, in questo caso, del tanto amato riconoscimento CFU, un processo in cui tutti i CFU guadagnati con sudore e fatica, a discapito di salute mentale e fisica, vengono sminuiti sproporzionatamente. In pratica i CFU di ogni corso seguito da qualche altra parte riceve dei malus secondo un generatore casuale di numeri naturali. Ecco che una vecchia materia da 15 CFU già data si trasforma in una da 3, cosicché arrivare alla soglia dei 180 CFU necessari per laurearsi diventa un'impresa paragonabile allo sbarco su Plutone con una Fiat Duna.
Questi sono solo alcuni esempi di cosa i CFU possono impedire di fare, ma sono molteplici e multiformi le attività bloccate dai CFU. Persino per scaccolarsi all'università è necessario possedere un certo quantitativo di CFU.
Valore e conversione
Come già detto, il valore di un CFU dovrebbe corrispondere a 25 ore di tempo investito nello studio. Di queste, 20 vengono di solito utilizzate dallo studente per le solite cose: procrastinare, piangere, fotocopiare gli appunti dei compagni meno lavativi, piangere un altro po'... Le 5 ore rimanenti vengono impiegate per provare a studiare, andando su Wikipedia per poi perdersi nel mare magnum di pagine a caso che non c'entrano niente con l'argomento da studiare™ (ha proprio questo nome).
Quando uno studente vuole andare a fare l'Erasmus, inoltre, oltre a mettere in valigia costume da bagno, profilattici e menefreghismo per lo studio, deve anche prepararsi alla conversione dei crediti degli esami che fingerà di svolgere svolgerà all'estero, col risultato che spesso dovrà affrontare esami di Advanced Nuclear Physics da 15 crediti britannici per farsi riconoscere Analisi I da 6.
Voci correlate
- Università
- Corso a scelta
- Riforma del sistema universitario
- Esame universitario
- Studente universitario
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