Caffè Borghetti

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Il Caffè sport Borghetti attrae da sempre l'italico maschio sfruttando le sue debolezze: il calcio, il caffè e, non ultima, la topa.
La dose da stadio: nella storica bottiglietta e nel barattolino di plastica attuale.
« Cos'è il Caffè Borghetti? »

Se vi state facendo questa domanda è facile supporre che non siate mai andati allo stadio. Probabilmente ritenete il calcio una assoluta perdita di tempo e guardate "schifati" tutto il circo mediatico che si muove attorno ad esso. Così facendo vi private però inconsapevolmente di una delle meraviglie del mondo moderno, una di quelle cose di cui puoi fare a meno solo se non l'hai mai provata, tipo la Bugatti Veyron o una notte con Sasha Grey.
Se invece lo conoscete, sapete che il nome corretto è Caffè sport Borghetti e che si palesa nelle vesti di un liquore al caffè assolutamente "slurpissimoso". È utilizzato anche come variante in cocktail, ad esempio nel White Russian o nel Bombardino.
Oltre alle bottiglie da bar, viene commercializzato in barattolini di plastica da 3 cl, pensati per l'utilizzo dentro gli stadi. Fino a qualche anno fa era contenuto in bottigliette di vetro che, una volta svuotate del prezioso contenuto, potevano essere usate come ogive da lanciare verso il settore della tifoseria avversaria. L'eccezionale bilanciamento, ottenuto attraverso la forma a collo allungato e l'ispessimento del fondo, conferivano al "balisto" prestazioni paragonabili ai coltelli da lancio.
Una delle frasi più ricorrenti allo Stadio Olimpico di Roma era:

« Amò passame er "cordialino" che vojo sfonnà quell'infame!! »

Il gentile invito era quasi sempre rivolto alla propria moglie o fidanzata, la si esortava a tirar fuori la bottiglietta di vetro da lanciare contro il nemico, tenuta nascosta per tutto il tempo in mezzo alle tette per evitarne il sequestro.

Storia

Il Caffè Borghetti in una pubblicità del 1964.

Fu ideato nel 1860 dall'anconetano Ugo Borgia Borghetti, discendente laterale di una certa Lucrezia dedita anche lei a preparare misture di vario tipo. Costui era proprietario di un bar chiamato "Caffè Sport" e, per testare il suo preparato senza guastarsi la clientela, approfittò della nascita della linea ferroviaria Pescara-Ancona. Il furbo imprenditore marchigiano ne riempì due generosi thermos da 5 litri cadauno e li mise in uno zaino, poi spedì un ragazzotto sul treno a venderlo. Il solo viaggio di andata bastò ad alleggerire del tutto il fanciullo. A questo punto capì che occorreva allargare il reparto distribuzione. Dopo due mesi, l'intera scuola media G.Pascoli era al suo servizio (preside compreso) e copriva le tratte ferroviarie di sei regioni. Borghetti iniziò a produrlo a livello industriale e a distribuirlo in tutta Italia, grazie alla "joint venture" con i brefotrofi delle Orsoline e alla manovalanza fornita dalla Piglia cca', puorte n'coppa & Logistics S.r.l. di Scampia. Il successivo accordo con la Banda della Magliana gli aprì le porte dello Stadio Olimpico e del traffico internazionale.

« Te devi pensà solo a fanne 'na cifra!! A spacciallo ce pensamo noi. »
(L'articolato accordo commerciale tra le due aziende.)

Gli studi medici

un tifoso in preda all'euforia da Borghetti.

Un team di studiosi di etologia umana, dell'Università Cattolica Urbi et Orchi di Pedate sul Ghigno, hanno osservato a lungo il comportamento di alcuni tifosi di calcio. Lo scopo era determinare le dinamiche che trasformano (ad esempio) un mite ornitologo in Vlad l'Impalatore, reggente supremo della Curva sud di San Siro. Dopo aver raccolto dati nei maggiori stadi italiani, sono giunti alla conclusione che:

« Il caffè Borghetti c'entra... e parecchio!! »
(Rapporto 43 e rotti, inoltrato all'On. Campolacapra nel gennaio 1997.)

Il Rapporto 43[e rotti] conteneva ampie argomentazioni a supporto di tale affermazione.

  1. La mistura è composta per buona parte da caffeina che, come risaputo, stimola il sistema nervoso centrale e rende un "tantinello" agitati;
  2. Una misteriosa sostanza, ancora da identificare, amplifica le percezioni sensoriali e rende capace il tifoso di vedere un fuorigioco in mischia davanti alla porta dal lato opposto del campo, che non è rilevato dalla terna arbitrale e causa il vantaggio della squadra avversaria.
  3. L'unione dei due fattori precedenti causa l'imbestialimento del soggetto, che si trasforma nell'Incredibile Hulk e inizia a devastare l'impianto sportivo.

Ricetta

Volgari imitazioni del Borghetti hanno tentato per anni (inutilmente) di acquisire mercato.

Nel 2006 fu rapito Manlio Pedescion, responsabile della produzione presso la Borghetti. Fu torturato per giorni e alla fine cedette, la ricetta del Caffè Sport divenne preda del Fronte del Certe Cose Nun Te Le Puoi Tené Pe' Tté, che la mise immediatamente in rete per condividerla col mondo intero.
Il liquore può essere quindi prodotto in modo casalingo, non è infatti un distillato ma un preparato miscelato a base alcolica. In una bottiglia da un litro:

  • 200 grammi di zucchero,
  • 300 cl d'acqua tiepida,
  • 7 tazze di caffè ristretto,
  • 300 cl di alcool puro.

Si lascia riposare per 12 ore[1], si aggiunge una punta di cucchiaino di vanillina per dolci, si riempie la bottiglia con acqua fredda e si lascia riposare al buio per quaranta giorni.

Curiosità

Nelle etichette delle prime bottiglie concepite da Ugo Borghetti compariva una sua piccola poesia:

« Ne' l'eden mistico nel fiero bosco
ne' l'onda indomita nel ciel più fosco
Dai climi torridi insino al polo
con questo nettare sol mi consolo.
 »
(Ugo Borghetti - Ancona)

In realtà la prima stesura fu bocciata dalla Censura ma, grazie a l'individuo partorito dalla moglie del fratello di mia madre, siamo entrati illegalmente in possesso del manoscritto originale:

Nell'antro umido di quel tuo bosco

il dardo indomito pronto ti intosto.
Dopo la prima, a bottiglia in mano,
faccio due sorsi e ti sfondo l'▓▓▓.


Ugo Borghetti - Ancona


Purtroppo l'ultima parola non si legge, alcune gocce di Caffè sport Borghetti hanno rovinato il foglio.

Note

  1. ^ praticamente come un notaio

Voci correlate