Capostazione
Il Capostazione o Dirigente Locale delle ferrovie italiane, è quella figura professionale che opera in una stazione per dirigervi la circolazione dei treni e/o il movimento delle manovre.
Nella sua veste di Dirigente Movimento di una stazione, ha la responsabilità della sicurezza e della regolarità della circolazione nell'area di sua pertinenza; deve saper gestire i malfunzionamenti dei sistemi di sicurezza, le barriere dei Passaggi a livello e, in generale, tutte le eventualità impreviste del traffico ferroviario.
Un incarico importante quindi, svolto da persone con i nervi saldi, ottime capacità decisionali e, soprattutto, un quoziente intellettivo oltre la media. Per questo un chirurgo è strapagato e... ... come? ...perché dovrei parlare di ferrovia?... ah già, scusate ero andato fuori tema (siete pregati di non tener conto delle ultime 2-3 righe).
Fare il capostazione è un mestiere davvero per pochi. La selezione è spietata: gli esami sono severissimi e i raccomandati ottengono il 95% dei posti disponibili. Ma allora, cosa spinge un essere pensante a tentare questa strada?
Forse, poter fermare una locomotiva con una mano, ti fa sentire vagamente Superman?.
Da quando il "cavallo d'acciaio" per la prima volta attraversò le praterie, la domanda è senza risposta (e i Sioux senza terra).
Cenni storici
Il "Royal Station-Masters Order", ratificato in Cornovaglia nel 1724, è forse il primo organismo che ha regolamentato la figura e le funzioni del capostazione, alla presidenza di era Sir Bobby Fergusson.
Il cambio dei cavalli, nelle stazioni di posta del 18° secolo, andava gestito con regole ferree. Uno dei problemi più frequenti era che, mentre il cavaliere era intento a bersi una Kilkenny, in genere il suo destriero si accoppiava con la prima cavalla in calore disponibile. Il tentativo di distogliere un mammifero ungulato di grossa taglia, infoiato da paura, dalla sua copula, poteva comportare sei costole frantumate, come formulato nella terza legge della dinamica, secondo la quale: Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria (se ti va bene!). I ritardi erano quindi la norma.
Fergusson, applicando la dottrina kantiana, superò la dogmatica opinione che "un cavallo vale l'altro": tramite la critica della ragione arrivò a determinare le condizioni e i limiti, nell'ambito pratico ed estetico, che comportava avere una stazione promiscua. Ordinò quindi che le stazioni sottostassero ad una alternanza sessuale dei quadrupedi. In una potevano fermarsi solo cavalli (Black Station) e in quella successiva solo cavalle (Pink Station). Istituì quindi la figura professionale dell'"Horse balls tester" (tastatore di palle equine) che permetteva l'accesso all'area di sosta e regolamentava foraggiamento e partenze. Era il primo capostazione, praticamente il rompiballe attuale.
La guerra dei binari morti
Nel dopoguerra italiano, la situazione era drammatica.
I pochi tratti di ferrovia funzionante, nei quali i binari non erano stati divelti dai bombardamenti erano sotto il controllo di bande armate, che facevano pagare un esoso biglietto alle persone e un pesante dazio per le merci. Alla testa di ogni gruppo c'era un capostazione.
I tentativi di espugnare le stazioni vicine ed espandere la tratta erano all'ordine del giorno. Ovviamente era strategico il controllo degli snodi nordici (sui quali passavano le merci destinate alla ricostruzione), in quei luoghi si consumarono gli scontri più sanguinosi.
La conferenza di Jesolo
La conferenza di Jesolo è il nome di un vertice, tenutosi nel 1947 presso la cittadina veneta, nel quale i capistazione delle tre principali bande del nord raggiunsero un accordo e gettarono le basi per una pace duratura.
I tre protagonisti furono: Altiero Bruson della stazione di Canneto sull'Oglio, Giovanni "Giuanin" Bossi della stazione di Pertica Bassa e Pierfrancesco Maria Zanin della stazione di Spinone al Lago.
Dopo tre giorni di intenso dialogo fu ratificato il "Trattato della Rotaia", nel quale si stabiliva:
- disarmo e smilitarizzazione della Ferrovia Ferdinandea,
- istituzione del fondo NERO (Noi Esigiamo Rubare Ovunque), sovvenzionato con l'ottopermille dei proventi delle scorribande, da destinarsi alle famiglie
dei mutilati da inciden, - creazione del Comitato di studio per il Progetto Alta velocità nella tratta Milano-PoiVediamo,
- inasprimento delle pene per i furti di carbone, passando dalla prevista messa ai ceppi per mesi 3, all'incenerimento immediato nella caldaia del locomotore,
- istituzione dell'organismo nazionale FF.SS. (Facciamo Fortuna e Senza Scornarsi).
Le moderne mansioni
Fino a qualche tempo fa, il Dirigente Locale delle piccole stazioni era anche incaricato di mansioni commerciali, come la tassazione per le spedizioni di colli, la vendita di biglietti e abbonamenti, l'assistenza alla clientela, compresa l'informazione sugli orari e sulle coincidenze. In tali casi al Capostazione era demandato il compito di tenere la contabilità e versare i ricavi alle casse dell'Azienda.
Questa funzione amministrativa, all'inizio degli anni '80, iniziò a destare qualche perplessità. Fu pubblicato il risultato di una indagine delle Fiamme Gialle dalla quale emersero dati allarmanti sulla categoria dei capistazione:
- il 35% possedeva una discreta villetta,
- il 14% una Maserati biturbo,
- il 7% un panfilo di oltre 25 metri,
- il 3% faceva regolarmente i regali di Natale da Bvlgari,
Quello che fece scoppiare lo scandalo e finì sulle prime pagine fu il caso di Gennaro Bacialafratta, capostazione a Caraffa di Catanzaro, che soleva presentarsi a lavoro con una carrozza (si vociferava appartenuta a Luigi XIV) trainata da una quadriglia di Frisoni Irandesi, con annessi cocchiere e lacchè.
Durante la perquisizione nella sua abitaz reggia, fu rinvenuto un pitale d'oro e zaffiri, proveniente dal "Vagone Reale" dell'Orient Express e recante lo stemma del sultanato del Brunei, che Bacialafratta si era aggiudicato a Londra da Christie’s per 284.000 sterline.
Con le modifiche istituzionali delle Ferrovie dello Stato e il successivo scorporamento in singole società per azioni, tali mansioni commerciali sono state revocate.
Mansioni attuali
Data la vasta tipologia delle stazioni e degli scali merci, il numero di capistazione è variabile a seconda dell'importanza dell'impianto. Una stazione di media importanza (in relazione al traffico gestito) può vedere svariate figure, ognuna con professionalità specifica e dedicata a un particolare settore della gestione del traffico dei treni e delle manovre. In dettaglio:
- Dirigente Operatore, è quello che si occupa della gestione delle manovre e del traffico dei treni, dei sistemi di sicurezza e delle barriere dei passaggi a livello. Suda come un facocero ed è stressato più di Capezzone prima delle elezioni.
- Dirigente Interno, si occupa di definire gli orari, di aggiornare il tabellone partenze e arrivi, di segnalare eventuali ritardi e stabilire il binario per il treno. In genere annuncia la partenza di un treno sul binario 37 poi, quando la folla imbufalita ha quasi raggiunto la meta, fa il controannuncio dicendo che parte dal binario 1. Suda come il precedente ma almeno ha l'aria condizionata in ufficio.
- Dirigente Esterno, lo trovi al Bar della Stazione o a quello nel piazzale antistante (se non è a casa sua). Non suda mai perché non lavora e si fa timbrare la presenza dal dirigente interno.
- Dirigente Piazzalista, da non confondere con quello Operatore, si aggira nella stazione fingendosi non vedente. Possiede una telecamera, astutamente occultata all'estremità del suo bastone, tramite la quale riprende sotto la gonna delle belle donne. Gestisce il sito web www.guardonimpenitenti.it. Suda esclusivamente in presenza della polizia.
Curiosità
- Fino al 1985, il Dirigente Locale doveva obbligatoriamente essere in possesso dell'abilitazione al Telegrafo e, di conseguenza, conoscere l'alfabeto Morse. Il 16 luglio 1978, un guasto delle linee telefoniche impediva la comunicazione nella tratta ferroviaria Bressanone-Innsbruck; per gestire l'enorme traffico sul valico si fece ricorso al telegrafo. Finirono per scontrarsi un treno merci (che trasportava maiali) con il treno speciale dei tifosi del Werder Brema (in trasferta e diretti a Milano per una gara di coppa UEFA). Occorsero tre giorni per radunare i branchi, a causa del difficile compito di distinguere i tedeschi dai suini. Lo stratagemma risolutivo per identificarli fu portarli a pranzo, i maiali mangiavano con maggiore compostezza.
- Il premio Mentecatto Award 2010 è stato vinto da un capostazione e precisamente da quello di Lanuvio (RM). Alle 19,15 ferma in quella stazione il treno proveniente da Roma Termini carico di pendolari, a quell'ora in partenza non c'è anima viva. Ci sono solamente due binari, il n.1 è davanti all'uscita, il n.2 costringe circa 150 persone ad utilizzare un angusto sottopassaggio. Ovviamente il premiato mammifero decerebrato ferma il treno sul binario 2.