Cicoria
Cicoria | |
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Cichorium intybus (de campus) | |
Classificazione scientifica | |
Regno | Piante |
Phylum | Erba |
Famiglia | Selvaticae |
Genere | Contorno |
La Cicoria comune (nome scientifico: Cichorium intybus de campus se la riconoscis sennò t'avvelenis) è una pianta erbacea perenne (finché non la cuoci), con vivaci fiori di color ospedale, appartenente al genere Accompagna-salciccia. Per il nome generico (Cichorium) di questa pianta è difficile trovare un'etimologia. Probabilmente si tratta di un antico nome arabo che potrebbe suonare come Chikouryeh, oppure egizio Kichorion, gli antichi greci chiamavano questa pianta kichora. Potrebbe essere quindi che gli arabi abbiano preso dai greci il nome, ma non ci sono prove. Si fa presto ad accusare qualcuno di furto, specie se è un maomettano di merda, che tanto rubano tutti, so' come i rumeni, cacciamoli tutti 'sti parass
...[1].
Gli inglesi chiamano questa pianta Chicory, i francesi la chiamano Endive witloof[2], i tedeschi Wurzelzichorie o Cichoriensalat, gli albanesi la chiamano ma lei non gli da confidenza e li guarda pure schifata. Fare attenzione a non confondere Cicoria con ''Er Chicoria'' noto tossicodipendente, ex carcerato e (forse) rapper romano.
Morfologia e habitat
La forma biologica della specie è emicriptofita scaposa, che detta cosi pare una cosa brutta, in realtà la pianta è davvero orribile. La parte interrata consiste in un rizoma ingrossato che termina in una radice a fittone affusolato, le foglie basali sono oblanceolate e il pennatifide ha margini roncinati. Avessi una pur vaga idea di quello che sto dicendo tenterei di semplificare il concetto, ma facendo il copia e incolla a caso ho perso il senso del discorso. Comunque è verde e amara, dovrebbe bastare. L'infiorescenza è formata da diversi fiori riuniti in capolini tetra-ciclici, sono pentameri e di tipo ligulato. Il frutto è un achenio ovoidale angoloso (quasi prismatico). In questo caso posso dilungarmi in dettagli scientifici ed essere molto preciso: "I fiori sono passabili ma il frutto è praticamente un chicco sbilenco". La cosa che tutti si staranno chiedendo è questa: "Per quale motivo un essere pensante avrebbe dovuto assaggiare una schifezza del genere?". Vuoi la fame, vuoi l'inguaribile tendenza dell'essere umano a mettere la roba in bocca, la cicoria fu classificata commestibile. Bella sfiga eh? E pensare che ce l'aveva messa tutta. La cicoria è diffusa in tutto il mondo, nelle zone collinari e montane, nei mercati rionali, dal fruttivendolo e anche al supermercato, ma in questo ultimo caso vive in una busta con atmosfera modificata. I ricercatori della South Pasadena University stanno incrociando le piante di: cicoria, aglio e ulivo. Lo scopo è quello di ottenere direttamente la cicoria ripassata in padella liofilizzata, attualmente sono concentrati su un piccolo imprevisto: la padella si mostra ostinatamente contraria alla liofilizzazione.
Uso farmaceutico
Papa Bonifacio VIII, estimatore eccelso della pianta, stabilì con l'enciclica Cichorium ad Plurimas del 1297 le regole per depurare spirito e corpo, conferendo al credente maggiore resistenza agli attacchi del maligno. L'utilizzo di questa pianta nella preparazione di medicamenti era però noto sin dalla IV dinastia egizia. Si-Amun Jebel, medico personale del faraone Menophausis III, era solito preparare al suo padrone un decotto di: cicoria, crescione e scalogno (da bere prima di coricarsi). Si-Amun all'esame di botanica aveva preso 3 e spicci, motivo per il quale un giorno scambiò una pianta di Tenebroxa acidulis per cicoria. Quello che poteva sfociare in una tragedia si rivelò una fortuna per il faraone. Sua moglie Imenophis e il suo infido cugino Infamhotep tramavano da tempo e, quella sera, avevano messo nel letto di Menophausis un Echis carinatus, un viperide con un carattere simile a quello di Vittorio Sgarbi. Nel momento in cui il faraone si piegò per mettersi a letto, gli sfuggì quella che gli egizi chiamavano la "Vampa di Iside": un soffione di gas emesso a circa 120° celsius che, una volta vaporizzati i peli del culo, ridussero a "bollito" lo sfortunato serpentello. Per festeggiare degnamente lo scampato pericolo, il faraone fece seppellire vivi i due traditori, conferendo a Si-Amun: alti onori, due scrigni di gemme e l'incarico di cagare sulla tomba degli infamoni almeno una volta al giorno.
Caratteristiche farmacologiche
- Sostanze presenti : nelle radici sono presenti delle sostanze amare, ma anche zuccheri (destrosio, sinistrosio e terzopolosio), colina, inulina, tuacuggina, ferro e calcio, è presente inoltre un derivato dell'acido caffeico (Segafrediltartarico).
- Proprietà curative : in generale la cicoria stimola, col suo effetto depurativo, le funzioni dell'intestino, del fegato e dei reni grazie alle sostanze presenti nelle radici. Ha proprietà antiflogistiche e cardiotoniche. Ripassata in padella, con la sapiente aggiunta di peperoncino, intosta lo scardina-tope e scatena una reazione endogena, conferendo (dopo alcuni minuti) uno stato di appagamento simile all'orgasmo.
- Modalità d'uso : si raccoglie la radice durante tutta l'estate e le foglie prima della fioritura. Queste vanno essiccate e messe da parte, alla comparsa dei fiori va realizzata una coroncina. Quando è tutto pronto, rullare le foglie sbriciolate e fumarle (zompettando allegramente tra i ciclamini).
- Controindicazioni : sembra che l'uso prolungato della cicoria riduca la funzione della retina ma, visto che rizza il "fattoapposta", quella che serve la puoi trovare tranquillamente anche a tastoni.
Uso gastronomico
In cucina l'utilizzo più frequente è quello delle foglie (fresche o cotte). La radice della pianta se tostata diventa un ottimo succedaneo del caffè. L'idea venne al medico e botanico veneto Prospero Alpini nel 1600, quando le importazioni si arrestavano per le frequenti guerre. Ancora oggi, in molti bar viene servito il caffè di cicoria[a tua insaputa], quando lo bevi il sospetto ti viene ma, non essendoci prove, non puoi avvalerti del Decreto Regio 381 e mezzo, che prevede le lesioni gravi leggittime al barista. È grazie al popolo romano che la cicoria fu consacrata alla gloria eterna. Nessun busto, nessuna piazza, nessuna festa nazionale, niente che ricordi l'inventore del "pane e cicoria ripassata". Almeno uno straccio di targa in ottone alla FAO, la vogliamo fare?[eccheccazzo!] Altri "piatti tipici regionali", come ad esempio il martuoffolo campano (a base di cicoria e patate), mantengono vivo l'interesse per questa preziosa erbetta, ma il godurioso "ménage à trois" che coinvolge pane, cicoria e salciccia, rappresenta nella cucina quello che la Gioconda incarna nell'arte: una dirompente percezione del sublime[3]. Va sottolineato che ciò vale solo per la cicoria selvatica, quella coltivata non merita nemmeno di essere considerata. Oggi il personaggio del ”cicoriaro”, che raccoglieva nei campi questa pianta e poi la rivendeva nei mercati rionali, è sparito. Speriamo che almeno a qualche zingaro venga voglia di lavorare e inizi a raccoglierla.
Note
Cioè, stai davvero leggendo le ♪♫note♫♪?? Pazzesco!! Ti sei fumato la cicoria? |