Colobo
Colobo | |
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È inutile che scappi, oramai ti ho visto! | |
Classificazione scientifica | |
Regno | Bestie risibili |
Sottoregno | Cose pelose che non sono sferiche |
Phylum | Lungo e folto |
Famiglia | Antenati di Adriano Celentano |
Genere | Burle del Padreterno |
Il colobo è un primate, ma non andate a dirglielo in faccia.
Il nome del genere viene dal greco kolobòs (κολοβός) "mutilo", "monco", e si riferisce alla quasi assenza del pollice, ridotto ad un moncone, caratteristica che lo rende il mammifero meno adatto a fare l'autostop e a manifestare consenso a distanza.
Vivono in varie zone dell'Africa sub-sahariana: dal Senegal all'Etiopia, dall'Angola allo Zambia, posti talmente schifosi da far pensare che, durante la Creazione, i colobi devono aver fatto incazzare il Padreterno per qualche motivo.
Queste scimmie hanno il manto del corpo generalmente nero, su cui spicca un'enorme e vaporosa coda bianca, assolutamente sproporzionata. Il loro peculiare aspetto pone a rischio di
estinzione altre specie presenti nel territorio, tra queste la iena maculata, che tira le cuoia dalle risate appena ne incontra una; per il licaone invece è innocua, è talmente brutto lui che sarebbe il colmo se perculasse qualche altro animale.
La scoperta
Non possiamo parlare del colobo senza sbellica accennare a colui che l'ha scoperto e classificato, il grande criptozoologo italiano (naturalizzato calabrese) Cristoforo Colobo.
Faremo riferimento ad una biografia mai autorizzata dall'esploratore, probabilmente perché inizia con la frase: "Vi parlerò di un maledetto figlio di troia...".
Nel corso di uno dei suoi numerosi viaggi in Africa, mentre risaliva il Guampho Ndutao[1], Colobo finì per addentrarsi troppo in Kenya. In quell'ostile territorio, popolato da tribù dedite allo spolpaggio di femori umani, stava cercando le tracce del Mokele Mbembe, forse l'ultimo dinosauro sulla Terra, la copia vivente di Dino dei Flintstones.
Restò invece affascinato dai racconti riguardanti le gesta di Kumana Tamutho (figlia dello sciamano e gran puttanone del villaggio) e quelli sulla "scimmia-puzzola", questo almeno era il nome dato dagli anziani ad una strana bestia.
Per imbonirsi quegli sciocchi indigeni, e convincerli ad accompagnarlo presso la tana, aveva portato con sé alcuni specchietti, conchiglie colorate e nastri di raso. La trattativa ebbe successo, ma dovette aggiungerci:
- dieci fucili,
- due casse di amaro Carocchio,
- le provviste,
- il mozzo,
- un set di posate in argento,
- la sua casa di campagna a Catanzaro,
- il 40% dei proventi derivati dal franchising di magliette e souvenir.
Ne era valsa comunque la pena, il colobo era lì davanti a lui[2].
Biologia
L'attività è diurna e quasi sempre arboricola. I colobi non amano stare sul terreno, a causa delle corte zampe posteriori sembrano Renato Brunetta col poncho, quindi se ne vergognano molto.
La dieta è vegetariana ed è basata soprattutto sulle foglie. La teoria che Dio sia parecchio incazzato col colobo prende quindi corpo, perché: con tutti i luoghi del pianeta dove poteva metterli, li ha piazzati lontanissimi sia dalla coca boliviana che dalla marijuana. La dentizione è quella classica dei vegani: 3-1-2-2-1-2-3, che dovrebbe anche essere il modulo di gioco dell'Barcellona, perché corrono talmente tanto che in campo sembrano di più.
Vivono in gruppi formati da un solo maschio adulto, da due a sei femmine e i loro cuccioli. Sono animali territoriali, i maschi avvisano con segnali vocali la propria presenza e, se ciò non bastasse, si procurano un grosso randello e gambizzano quelli duri d'orecchio.
La gestazione dura tra cinque e sei mesi, generalmente nasce un solo piccolo, questo spiega il numero delle femmine: "te la trombi per un mese, la metti incinta e te ne trovi un'altra per il mese successivo".
Il colobo è più intelligente di quello che vuole lasciarci intendere.
La dura vita nella foresta
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Il colobo fatica molto a procurarsi il cibo.
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Nei branchi vige una rigida scala gerarchica e regole molto severe.
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I piccoli di colobo sono accettati con riluttanza dai maschi anziani.
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I colobo rischiano l'estinzione a causa delle numerose malattie.