Complesso di Elettra

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Donna affetta da complesso di Elettra
« Papà, ma se uccidessi la mamma mi vorresti ancora bene? No, te lo chiedo così... Tanto per sapere. »
(Erika De Nardo.)
« Anch'io soffro di questa sindrome! O qualcosa del genere. »
(Paris Hilton cerca di giustificarsi.)

Il complesso di Elettra è un concetto inventato da Carl Gustav Jung per superare il proprio complesso di Edipo nei confronti di Freud.

Il nome si ispira all'eroina greca Elettra, nota ai più per aver ucciso sua madre, che a sua volta aveva ucciso il padre della figlia poiché costui aveva ucciso la figlia, sorella dell'altra figlia. Che poi alla fine sposa il cugino, ma non quello che aveva ucciso il padre assieme alla madre bensì un altro; quello che usciva col fratello e l'aveva aiutato a uccidere il cugino del padre del cugino e la madre della sorella morta. In effetti, tecnicamente, Elettra non uccise nessuno.

Caratteristiche principali

Secondo gli psicanalisti questo complesso causerebbe nelle bambine invidia del pene, invidia dello scroto, invidia per non poter pisciare in piedi controvento e competizione con la propria madre per l'usufrutto del birillo paterno. La rivalità che viene a instaurarsi si risolve come sempre succede tra donne: con la soppressione di una delle due parti in causa. Quest'ultimo processo è altrimenti noto come "Condanna a trenta anni per omicidio premeditato, aggravato dalla consanguineità e dalla fuffa".

Alternativamente può accadere che la bambina si rivalga sulle proprie bambole rasandole a zero e costringendole ad avere rapporti sessuali non protetti con Coccolino.

Fasi

Un modo rapido, sicuro e irreversibile per aiutare la propria figlia a superare la fase orale.

Nella norma il processo si sviluppa in tre fasi:

  • orale; inizia nell'utero e si protrae fino ai tre anni. È il periodo in cui le bambine imparano a conoscere il mondo tramite la bocca e a distinguere gli omogeneizzati dalle cacchine del gatto. Se non superato porta direttamente a casa di Riccardo Schicchi e causa anomalie gravissime quali la logorrea, il sadismo e la dipendenza da Chupa Chups.
  • anale; coincide con l'iscrizione e la durata della scuola materna, momento in cui la femmina apprende come marcare il proprio territorio osservando i cani. È questo il momento in cui si sperimenta l'esperienza di farla in piedi, inzuppandosi regolarmente le Lelli Kelly. Il controllo sulle pulsioni defecatorie facilita lo sviluppo dell'autostima e dell'ironia. Nelle bambine si risolve troppo in fretta, causando indirettamente la sindrome apocalittica premestruale, l'isteria e l'incapacità di capire le battute. Nei maschi continua fino alla vecchiaia e si manifesta nelle famose gare di scoregge tra amici.
  • fallica; dai 6 anni fino alla morte. Le bambine si innamorano del papà e iniziano a organizzare il matricidio. Dopo aver notato che non si possiede un pene, le bambine iniziano a pensare di essere state castrate e cominciano a guardarsi in giro per riappropriarsi del maltolto. Dopo i primi infruttuosi tentativi di evirazione ai danni di Ken e Big Jim, l'ira si scatena sui compagni di scuola che regolarmente fraintendono il:
« Dammi il tuo pisello! »

Vista l'impossibilità di staccare un pene e sostituirlo alla propria vagina in modo funzionale, la bambina/ragazza sublimerà il desiderio di possedere un pene tutto per sé e si accontenterà di prenderne un po' di qua e un po' di là. Le conseguenze palesi sono la troiaggine, la gravidanza e le piattole. L'amore del padre verrà carpito scimmiottando la defunta madre. Ed è per questo motivo che ogni uomo, prima di scegliersi una compagna, dovrebbe accertarsi di com'è fatta la suocera.

Le conseguenze a lungo termine

Il complesso di Elettra colpisce le donne ma ammazza gli uomini.

Dall'osservazione risulta palese che il complesso in questione non è contagioso ma solo cronico, ereditario e inguaribile. La donna non supera mai del tutto il complesso di Elettra e, non potendo né accoppiarsi col genitore maschio per via di una legge ottusa né avere un proprio pene per accoppiarsi con la mamma, può solo ripiegare su soluzioni palliative quali l'omosessualità, il femminismo, lo strap on e il matrimonio. In quest'ultimo caso la donna tende a scegliersi un compagno che assomigli al proprio padre, per poi dimostrare quanto ella stessa assomiglia alla madre con frasi tipo:

« Mio marito non mi capisce! »
« Ogni volta che trovo un uomo perfetto per me o è sposato o è gay. Oppure entrambe le cose! »
« Mi tengo la casa, l'auto, il bancomat e pure il canarino. E ti lascio in mutande! »

Le più caparbie si tramutano in transessuali e/o Rosy Bindi, continuando a vedere Lady Oscar fino al raggiungimento della menopausa, momento in cui non gli spunta il pene, no. Ma baffi e barba, sì.

Ma c'è più di un risvolto positivo: non sono stati riscontrati casi di donne affette dal complesso di castrazione e le stesse sono libere dal terrore della strizzata di palle.

Voci che non c'entrano niente solo apparentemente