Conformismo
Con il termine conformismo si fa riferimento alla tendenza ad adeguarsi a comportamenti ed usi predefiniti, all'assumere opinioni politicamente o socialmente prevalenti, nonché a tifare Rubentus.
Questo atteggiamento viene definito in psicologia con il termine conformità, secondo altri equivale invece a "essere un pecorone", ma la pensano in questo modo solo gli individui dotati di un QI superiore a quello del carciofo.
A molti altri torna comodo che esistano queste persone diversamente intelligenti, perché sono una fonte inesauribile di guadagno e facili da pilotare. Lo sfruttamento di tale fenomeno si concentra soprattutto nel settore della moda, dove basta prendere una come Naomi Campbell, vestirla da hippie e, tempo due settimane, sembrerà di stare al concerto di Woodstock anche nel centro storico di Matera.
Per le idee politiche, e i modi di pensare, il discorso vale lo stesso: ripetere a reti unificate, ogni 3 minuti, che la salvezza dell'Italia passa dal Jobs Act di Matteo Renzi, può "conformare" la gente all'idea che la disoccupazione si possa risolvere col precariato. Ossia che è da irresponsabili pensare di mangiare tutti i giorni, basta abituarsi a farlo una volta a settimana. In effetti, come dargli torto?!
Origine
L'origine del conformismo risiede nella radice animale dell'essere umano, che attinge le sue paure dalla solitudine fuori dal branco, quasi sempre un branco di deficienti. È una sorta di comportamento mimetico: l'individuo si nasconde nell'ambiente sociale nel quale vive, assumendone i tratti più comuni, in termini di modi di essere, di fare e di pensare. Questo spiega perché quasi tutti i politici finiscono per rubare, tuttavia, anche se si mimetizzano bene, prima o poi faranno la fine che meritano.
La tendenza a conformarsi è stata appurata con un esperimento, condotto nel 1956, ad opera dello psicologo sociale polacco Solomon Asch. Egli era uno scienziato scrupoloso e competente, ma soprattutto un uomo di elevata statura morale. Quando non strisciava a terra sbronzo di Żubrówka.
Esperimento di Asch
Il protocollo sperimentale prevede 8 soggetti, di cui 7 d'accordo con Asch all'insaputa dell'ottavo, il soggetto cavia chiamato scientificamente "idiota di turno". Vengono presentati dei normali esercizi di discriminazione visiva, nel corso dei quali i complici rispondono in maniera concorde e palesemente errata. Riportiamo fedelmente uno dei test più significativi.
Test 261 | Viene mostrato un semaforo col rosso accesso, i sette complici rispondono che è verde. | Esito test |
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Soggetto cavia 1 | Risponde rosso e guarda gli altri con disapprovazione, come se fossero dei tossici. | Negativo |
Soggetto cavia 2 | Risponde verde ma è daltonico. | Inutile |
Soggetto cavia 3 | Risponde verde perché è la madre di Asch e vuole che suo figlio faccia bella figura. | Positivo |
Soggetto cavia 4 | Risponde verde e invita a cena gli altri sette, almeno per una sera non penserà al suicidio. | Positivo |
Soggetto cavia 5 | Risponde rosso e si guarda attorno cercando la telecamera di Scherzi a parte. | Negativo |
Soggetto cavia 6 | Risponde verde ma è originario di Napoli. | Inutile |
Soggetto cavia 7 | Risponde verde e si mette in tasca i soldi promessi dal professore. | Positivo |
Soggetto cavia 8 | Risponde verde ed evita che gli scagnozzi di Asch lo prendano a cinghiate. | Positivo |
Soggetto cavia 9 | Risponde verde perché è innamorato segretamente di Asch. | Positivo |
Al termine degli esperimenti:
- il 66% si conforma alla maggioranza;
- il 25% non si conforma;
- il 9% restituisce i soldi ad Asch perché non vuole fare la figura del pirla.
Effetto gregge
Descrive situazioni in cui un gruppo di individui, senza che ci sia alcun coordinamento tra i singoli, reagisce coerentemente "seguendo la corrente". Tale comportamento appare nel corso di:
- bolle speculative, durante le quali gli investitori si impegnano anche la moglie nella speranza che non stiano per scoppiare[1];
- manifestazioni, nel corso delle quali si viene trascinati verso la manganellata nelle gengive senza accorgersene;
- affiliazioni a religioni alternative, dove ci si trova magari costretti ad accoltellare una vergine sacrificandola a Belfagor[2];;
- affiliazioni politiche, dove si potrebbe finire in una piazza assieme a una manciata di filippini per un panino e 25 euro;
- episodi di razzismo, scoprendosi improvvisamente con cappuccio e tunicone bianco (in estate e con un caldo fottuto) mentre stanno appendendo un tizio molto abbronzato ad un albero.
Tutto ciò è stato oggetto di un famoso studio del biologo evoluzionista William Donald Hamilton, intitolato Sono in prigione ma non ho capito perché, che gli valse due pacche sulle spalle.
Effetto del falso consenso
L'effetto del falso consenso è la tendenza a proiettare sugli altri il proprio modo di pensare, credendo che le proprie opinioni siano più diffuse tra il pubblico di quanto lo siano realmente.
Effetto carrozzone
L'effetto carrozzone, meglio conosciuto come salire sul carro dei vincitori, è l'irrinunciabile bisogno fisico dei voltagabbana di associarsi al vincente di turno. Daniele Capezzone, uno dei massimi profeti di tale comportamento, è passato dall'avere una posizione radicale a quella orientata alla massima flessibilità, mettendo il suo personale intuito politico al servizio di chiunque avesse un consenso politico sopra il 25%.
Sempre restando in ambito politico, tale condotta si esalta in occasione dei referendum, durante i quali assistiamo puntualmente ad un trasformismo considerevole che porterà, a giochi conclusi, tutti i soggetti sul podio. La tecnica è sempre la stessa e passa per un iter collaudato nel tempo.
- Fase 1 : dichiarazione di apertura. "Noi siamo per il Sì[4], ma abbiamo aperto un sereno confronto con le altre forze politiche". Gli addetti ai lavori la chiamano "fase di interazione", chi possiede un briciolo di cervello preferisce definirla "tenere il piede in due staffe".
- Fase 2 : valutazione degli orientamenti. A seguito dei sondaggi si inizia a spostare (o meno) la propria dichiarazione, la frase è spesso: "Restiamo convinti della nostra posizione..." (senza specificarla, tanto oramai non se la ricorda nessuno) "...tuttavia, dal confronto politico è emersa una convergenza di vedute di cui dobbiamo tener conto".
- Fase 3 : ribaltone apparente. Si attua quando i sondaggi diventano contrari alla propria posizione, la frase di rito è quasi sempre: "Da un confronto interno è emersa una scollatura con la base, stiamo rivalutando la questione perché sarebbe da irresponsabili non farlo".
Dopo il bailamme delle votazioni, effettuate da persone in stato confusionale, si arriva alla Fase 4, che è ovviamente[citazione necessaria] la celebrazione della vittoria.
L'espressione è mutuata da quella inglisc "jump on the bandwagon", nella quale: l'immagine del carro che trasporta la banda musicale, solitamente durante una parata, scatena una festosa e coinvolgente euforia che spinge la folla a seguirlo. Il concetto si materializza nel camper di Matteo Renzi, usato dall'ex premier ridens durante le passate primarie, che forse tornerà su strada molto presto. Giusto il tempo di fare il pieno di scimuniti.
Spirale del silenzio
La teoria fu sviluppata negli anni '70 da Elisabeth Noelle-Neumann, fondatrice dell'ESAME (Ente per la Sottomissione e l'Assoggettamento delle Masse Ebeti) con sede a Patonza... Magonza. Analizza il potere persuasivo dei mezzi di comunicazione di massa, in grado enfatizzare opinioni e sentimenti prevalenti mediante la riduzione al silenzio delle opzioni minoritarie, o comunque dissenzienti.
La tesi centrale della spirale del silenzio è la seguente: il costante, contemporaneo, ridondante e contorto afflusso di notizie da parte dei media può, col passare del tempo, causare un'incapacità nel pubblico nel selezionare e comprendere anche situazioni elementari. Questo porta:
- la maggior parte dei timorosi di restare isolati a conformarsi all'opinione pubblica (imposta);
- quelli in grado di farsi una propria idea a chiudersi nel silenzio.
Ovviamente, l'arrivo di tecnologie "non pilotabili" (come Facebook e WhatsApp), in grado di far scambiare liberamente opinioni e riflessioni tra le persone, guasterà sicuramente i piani a chi intende sottomettere l'umanità.
È altrettanto sicuro che l'autore di questo articolo ha appena descritto uno scenario auspicabile ma poco realistico, giacché:
Dittatura della maggioranza
È un concetto politico, teorizzato da Polibio nel II secolo a.C., che esprime il principale limite (o patologia) della democrazia moderna. Fortunatamente, questo scenario è ipotizzabile solo in paesi con la carta costituzionale scritta a matita, o in presenza di una popolazione disinformata e male istruita. Il rischio è quello di una progressiva emarginazione delle minoranze, con la possibilità che si apra la strada a processi di controllo e manipolazione operati da gruppi ristretti di persone. Per rendere fattibile un piano del genere occorre:
- un progetto di controllo e asservimento dei mass media tramite finanziamenti[5];
- la responsabilità civile dei magistrati[6];
- riduzione del numero dei parlamentari[7];
- concessione di forti sgravi fiscali per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero[8];
- moltiplicazione delle reti radio e TV, in nome della libertà di antenna, con programmi di intrattenimento per decerebrati[9];
- preminenza della Camera dei Deputati nell'approvazione delle leggi; Senato federale delle Regioni focalizzato sulla legge di bilancio[10].
Ovviamente tutto questo non può accadere in un paese democratico[citazione necessaria], anche se c'è stato chi lo riteneva possibile.
In una situazione del genere il Partito degli incazzati dovrebbe guadagnare immediatamente il 90% dei voti, invece la gente "si conforma". D'altra parte:
Note
- ^ le bolle, in alternativa le mogli
- ^ attenzione al vostro segno zodiacale
- ^ plurale maialatis
- ^ ovviamente vale anche per il No
- ^ meglio se pubblici, che metterci i soldi propri è un peccato
- ^ così, temendo denunce e querele, la smetteranno di rompere i coglioni ai potenti
- ^ ai pochi allineati e scelti dalla "direzione"
- ^ che altrimenti non si possono corrompere finanzieri e magistrati poco melleabili
- ^ che altrimenti la gente potrebbe pensare a cose importanti
- ^ e su altre importanti questioni tipo l'istituzione della "Giornata della Marmotta"