Alessandro Del Piero

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(Rimpallato da Del Piero)
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Alessandro Del Piero aspetta pazientemente che gli caghi in bocca l'uccellino dell'Uliveto.
« Dunque, a me schieri seconda punta, come partner d'attacco voglio Trezeguet, la mediana la voglio composta da... »
(Del Piero detta la formazione al suo allenatore)
« Con gli uccelli ha più dimestichezza di me. »
(Cicciolina su Del Piero)
« Ahaaaaaaaaaaaaa come gioca Del Piero. »
(Maurizio Mosca raggiunge l'apice dell'orgasmo)
« È più gobbo di me! »
(Cammello su Del Piero)
« Le avevo solo chiesto di aprire la bocca... »
(Dentista a Del Piero che gli ha appena fatto una delle sue linguacce)
« Sopra la panca Del Piero campa! »
(Fabio Capello su Del Piero.)
« Rigore è quando cade Del Piero.  »

Alessandro Del Piero, detto Piero Dell'Alessandro, L'uccellatore o Tintoretto, è un avicoltore, un pittore ma soprattutto è un famoso testimonial di un'acqua minerale. Insieme a Cristina Chiabotto, è uno dei seguaci della malvagia suora dell'Uliveto[1]. Nel tempo libero è il dittatore della Juventus ed è a capo del corpo forestale della LIPU, la lega italiana per la protezione degli uccelli, che ha come mascotte ufficiale il passero dell'Acqua Uliveto, il miglior amico di Del Piero.


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Alessandro Del Piero

Biografia

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Alessandro Del Piero.

Del Piero dopo aver ricevuto la benedizione francescana.

Alex Del Piero nasce in un paesino sperduto nel Veneto, appena nato mostra subito attrazione verso gli uccelli: la prima parte del corpo che imparò a conoscere fu la sua zona erogena.
Crescendo non cambiò le sue abitudini: anche da ragazzino passava le giornate masturbandosi.
Altra sua stranezza era il disprezzo per la televisione: le uniche cose che gli interessavano erano i vecchi film in bianco e nero del Dopoguerra.
Il ragazzino era affascinato da qualsiasi oggetto di forma sferica o fallica: è in questo modo che si avvicina al mondo del pallone.

I genitori decidono di mandarlo a studiare dalle suore, così lo portano in un convento di suore dell'Uliveto. Qui diventa un fervente cristiano e un chierichetto.
La leggenda narra che una notte gli comparve in sogno San Francesco d'Assisi che conferì anche a lui il potere di parlare con gli animali.
Alex fece tesoro di questa sua dote utilizzandola per comunicare con i passerotti e con Gennaro Gattuso. Con un uno di quei passerotti stringerà una forte amicizia[2], tanto che, alcuni decenni dopo, avrà l'onore di fargli da testimone di nozze.

Finite le elementari dalle suore, decise di laurearsi direttamente frequentando dei corsi CEPU, dove farà conoscenza del grande filosofo ed intellettuale Francesco Totti, dal quale imparò a dire "li mortacci tua" in sei lingue diverse.
Contemporaneamente continua a giocare a calcio e viene ingaggiato dal Padova, che lo strappò al Real Madrid.
Pochi anni dopo passa alla Juventus, inizialmente doveva fare la riserva essendo la Juve già coperta nel suo ruolo con Roberto Baggio e Gianluca Vialli, ma dato i problemi al ginocchio del primo e i problemi di coca del secondo, Del Piero riuscì a ritagliarsi un posto da titolare.

Alla Juve perfeziona la sua arma super-segreta: il famigerato Goal alla Del Piero: esso consiste in un calcio al pallone che miracolosamente va in rete; una cosa che in un secolo di storia del calcio non si era mai vista prima d'ora.
Col tempo Alex rafforzò la sua posizione nello spogliatoio juventino diventando prima capitano bianconero e poi dittatore a vita. Quindi diventò un giocatore insostituibile, nel senso che se l'allenatore osava cambiarlo, anche solo al 93° minuto, andava incontro all'esonero immediato (vedi Claudio Ranieri).

Nazionale

Del Piero incredulo perché il mister l'ha fatto entrare in campo.
« Pure Del Piero ha segnato... ora manca solo Gattuso in rovesciata »
(La Gialappa's Band commenta la partita Italia-Germania dei mondiali del 2006 [3])

Del Piero in Nazionale ha un rendimento inversamente proporzionale a quello nella Juventus.
Nel '98, l'apice della sua carriera, ebbe la sfiga di infortunarsi poco prima del Mondiale; il risultato fu un Mondiale penoso. Nonostante le condizioni pietose, grazie alle sue potentissime amicizie avvocatesche, riuscì nella cagata megagalattica di far andare in panchina uno straordinario Baggio, al massimo della forma. La cosa ebbe come conseguenza che l'Italia giocò praticamente in dieci la partita determinante contro la Francia, e fu eliminata ai rigori.
Nel 2000 compì la straordinaria impresa, diventata leggendaria e studiata alle scuole calcio di tutto il mondo, di NON segnare due gol, praticamente già fatti, solo davanti al portiere, nella finale degli europei contro la Francia. I francesi, diventati campioni d'Europa grazie alle prodezze del nostro attaccante, lo invitarono all'Eliseo dove unico giocatore italiano, insieme alla Nazionale francese, ricevette la Legion d'Onore dalle mani del presidente Chirac.

Questi furono solo i primi sintomi di quella che verrà soprannominata dai Ricercatori Infasil "Sindrome di Del Piero": ottime prestazioni nel suo club ma pessime nella sua nazionale in tornei ufficiali.
Tale sindrome è da non confondersi con la "Sindrome di Ibrahimovic" dove il soggetto che ne è affetto riesce ad essere capocannoniere del suo campionato ma a non segnare neanche un goal importante in Champions League.

Uno dei modi di riconoscere i giocatori afflitti da queste sindromi è guardare l'albo storico dei primi tre al Pallone d'oro, dal quale risultano drammaticamente esclusi.

Nelle statistiche dei migliori marcatori della nostra Nazionale Del Piero è alla pari con Baggio, peccato che la maggior parte delle reti sono state segnate in allenamento, in amichevoli, in partite di beneficenza della Nazionale cantanti o all'ultimo minuto dei supplementari a risultato già deciso.
Tra i tanti commissari tecnici che ha avuto, il preferito da Alex è Roberto Donadoni: Donadoni era talmente amico di Del Piero che, per evitare che si affaticasse, al posto suo schierava in campo dei campioni come Di Natale e Quagliarella...

Allenatori

I compagni di attacco di Alex.

Se a un bambino chiedete quale sia il suo peggior incubo, probabilmente vi risponderà l'Uomo Nero o Michael Jackson, se ad un allenatore di calcio fate la stessa domanda sicuramente vi risponderà "Alessandro Del Piero".
Escludere Del Piero da una partita, anche se si tratta del trofeo Birra Moretti, vuol dire scatenare una guerra civile tra giocatori e staff tecnico che termina inevitabilmente con l'allenatore costretto a trovarsi un'altra squadra.

Per salvaguardare il loro posto in panchina solitamente gli allenatori lo schierano sempre titolare, come fece Ancelotti che decise di far giocare Del Piero titolare nonostante fosse costretto su una sedia a rotelle a causa del brutto infortunio rimediato pochi mesi prima.

Del Piero mostra con orgoglio l'orma del suo piede destro.

Non potendo adoperare le gambe in quell'occasione Del Piero utilizzò le stampelle per colpire il pallone, riuscì a segnare un goal e poco dopo fu contattato da un importante squadra di hockey su prato che gli propose un contratto da giocatore di hockey, ma Alex declinò l'offerta.

Gli unici due allenatori che osarono confinare Del Piero in panchina furono, oltre a Donadoni in Nazionale, Fabio Capello e Claudio Ranieri.
Con Capello Del Piero fece la riserva per due anni, sembrava che Alex non potesse fare nulla contro la decisione del suo allenatore e la Juve riuscì a vincere pure due scudetti. Ma Del Piero decise di vendicarsi, così vendette la sua anima al Diavolo e coi poteri acquisiti fece in modo che scoppiasse lo scandalo di Calciopoli: in questa maniera la Juve si vide privata dei due scudetti vinti senza il suo capitano e sia Capello che i campioni che non l'avevano appoggiato, come Ibrahimovic se ne andarono.
In questo modo Del Piero poté instaurare nuovamente la sua dittatura.

Circa un anno dopo fu nominato allenatore della Juventus Claudio Ranieri.
Pur non andando molto d'accordo con il suo tecnico, Del Piero fu schierato titolare per un anno e mezzo circa, fino a quando il tecnico romano in un momento di follia decise di sostituire Del Piero dopo il primo tempo per ben due volte contro due squadre di taratura internazionale come Chievo e Lecce.

Alleatosi con altri senatori della Juve, come Camoranesi e Trezeguet, e con gli ultrà juventini, Del Piero fu a capo di un movimento di rivolta contro l'allenatore Ranieri che portò allo storico esonero del tecnico della Juventus.
Divenne allenatore della Juventus Ciro Ferrara, non senza ovviamente l'approvazione di Alessandro Del Piero.

All'inizio della stagione 2009-2010 Ciro Ferrara, fiducioso degli straordinari neoacquisti Diego e Felipe Melo, decise di scommettere un budino al cioccolato con Del Piero che la sua Juve sarebbe riuscita a vincere lo scudetto facendo a meno del suo capitano.
Così Alex disputò metà stagione come riserva del grande campione brasiliano Amauri; il quale però, a causa della sua cattiva forma dovuta ai continui viaggi transoceanici con la Costa Crociere, deluse le aspettative di Ferrara, che venne ben presto esonerato dal suo incarico.

Subentrò allora Alberto Zaccheroni che, tanto per cambiare, ebbe un alterco con Del Piero per aver osato sostituirlo all'ultimo minuto di recupero della partita del Derby del Cuore Juventus-Cisco Roma. Neanche il proverbiale cul de Zac riuscì a salvare il tecnico romagnolo dalla maledizione di Del Piero e infatti la sua Juve terminò il campionato al settimo posto.

Per scongiurare altri contrasti tra Pinturicchio e gli allenatori, per un momento la dirigenza juventina pensò di affidare la panchina bianconera allo stesso Del Piero, con il suo fido passerotto come allenatore in seconda e Cristina Chiabotto come massaggiatrice della squadra.
Tuttosport dava inoltre quasi per certa la candidatura di Del Piero alle prossime elezioni provinciali di Torino e il suo l'ingresso nella dirigenza bianconera con un ruolo di primaria importanza, probabilmente in veste di segretario dell'allora direttore sportivo Alessio Secco.

Ma le cose cambiarono con l'ascesa alla presidenza del giovane Andrea Agnelli. Agnelli, capita la situazione, cercò di liberarsi un anno dopo l'altro di Del Piero per tornare finalmente a vincere dopo tanti anni di magra quanti mai ne aveva passati la Juventus negli ultimi decenni. Ma il capitano, con i suoi poteri diabolici plagiava tifosi e giornalisti, facendo loro credere che la collezione di settimi posti in campionato fossero in realtà vittorie della Champions League ottenute per merito suo. In questo modo il giovane presidente, timoroso di cadere vittima della maledizione di Del Piero e di venire lui stesso fatto fuori, era costretto a rimandare un anno dopo l'altro il pensionamento del giocatore, smentendo ogni volta a febbraio il divorzio annunciato a giugno dell'anno prima. Dopo aver considerato e scartato l'ipotesi di bruciarlo vivo, perché troppo complicata, trovò finalmente la soluzione di mandarlo letteralmente all'altro capo del mondo, in Australia, da dove gli influssi del giocatore arrivano affievoliti.

Da allora i dirigenti bianconeri ogni settimana si riuniscono a fare esorcismi alla Madonna, preoccupati dei vari scenari che accadranno al ritorno in Italia di Del Piero, quando costui, con le sue arti diaboliche, scatenerà letteralmente l'inferno per far fuori tutti quanti al fine di impadronirsi della Juventus nella quale instaurerà la sua dittatura a vita.

Curiosità

Un tifoso del Torino imita per sfottò le linguacce di Del Piero.
  • Il suo spot per l'acqua Uliveto ha suscitato proteste da parte di un piccolo gruppo di ultras napoletani che per protesta sono andati da Del Piero e hanno intonato cori del tipo "NOI TIFIAMO NAPOLI ALEEEEEH!" [4]
  • Quando firmò il contratto pubblicitario con la Uliveto pensava di dovere sponsorizzare una marca di olio.
  • Ha ispirato Povia per la canzone sui piccioni.
  • Ha un figlio di nome Tobias e un cane di nome Mario.
  • Ha un parente contadino di nome Alessandro Del Pero.
  • Grazie alla sua abilità nei tuffi in area ha vinto 5 delle 80 medaglie della Nazionale di nuoto

Note