Dirigente centrale

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Tizio sul Frecciarossa : Mi scusi, perché siamo restati fermi a Ficulle per quaranta minuti?
Capotreno : A quanto ho capito dovevamo dare la precedenza ad un treno merci carico di cartongesso, ma sono decisioni che prende il dirigente centrale.
Dirigente Centrale delle Ferrovie: un lavoro svolto da sempre con responsabilità e competenza.
La pagina Dirigente centrale è presente anche su Wikipedia, ma lì non si capisce quanto sono scemi.

Il dirigente centrale delle ferrovie (in gergo ferroviario Diccì, o anche coordinatore) è una figura poco conosciuta fra gli utenti dei trasporti ferroviari, e questo per garantirne l'incolumità. A questi individui è affidato il compito di ottimizzare, nei limiti del possibile, la circolazione dei treni. I soliti individui predisposti alla critica sterile diranno che i risultati sono deludenti, ma va considerato che ci stanno lavorando da appena novant'anni, diamogli tempo. I coordinatori operano lontano dal contatto con il pubblico e in un luogo segreto, sconosciuto anche ai familiari perché, se quest'ultimo venisse rivelato, la specie andrebbe incontro all'estinzione. Incuranti di questo pericolo, e delle sporadiche ma garbate proteste, svolgono il loro lavoro con serenità[1].

« Avvisiamo che il treno Roma-Firenze, previsto in partenza alle ore 11.30, partirà con 387 minuti di ritardo. Ci scusiamo per il disagio. »
(Probabile colpa del Dirigente Centrale.)
« Avvisiamo che il treno regionale Ostia-Frosinone, previsto per le 17, a causa di un guasto sulla linea partirà da Catania. Ci scusiamo per l'inconveniente. »
(Pratica soluzione del Dirigente Centrale.)
« Avvisiamo che il treno Pisa-Genova, previsto in partenza alle ore 15, è stato soppresso. I viaggiatori potranno utilizzare il treno per Napoli e la coincidenza col traghetto "Lisca" della Tirrenia. Ci scusiamo per il disagio. »
(Genialata del Dirigente Centrale.)
« Avvisiamo che il notturno Palermo-Torino, previsto in partenza alle ore 22, è stato soppresso. I viaggiatori potranno usufruire dei bus-navetta appositamente istituiti. Ci scusiamo per l'inconveniente. »
(Decisione estrema del Dirigente Centrale.)

Storia

A parte due recenti defezioni, sono ancora tutti al loro posto.
« Purtroppo Faucci e Vernetti non sono più tra noi, sono venuti a mancare prematuramente nel 2011. Si stavano recando col Cayenne del Faucci in Slovenia, nel centro massaggi speciali di Madame Katya, li ha investiti un croato ubriaco col Tir. »
(Dino Mazzanti: attuale "Supervisore alle Manovre Impanicate", ruolo che ricopre da circa ottant'anni.)

A Bologna, il 3 marzo del 1927, furono selezionati i dirigenti movimento che costituirono il primo Nucleo dirigenti centrali. A ricordo dell'avvenimento rimane un quadretto con i volti e i nomi di questi precursori, numerose scritte irriguardose nei confronti delle loro madri, ed altre che alludono ad un maldestro uso delle facoltà mentali. Dopo sei mesi di attività le minacce di morte erano quotidiane. Quando trovarono un macchinista crocifisso al portone, con un cartello appeso al collo con la scritta "Giocheremo a polo con le vostre teste", capirono che forse tendevano al concreto.

Nel 1951 l'attuale manuale operativo ha sostituito quello precedente del 1927.

Approfittando del favore delle tenebre l'ufficio fu spostato in segreto loco. Il tentativo di rintracciarli utilizzando Belfagor, un pluripremiato cane da riporto di Zola Predosa, si rivelò infruttuoso. Il fazzoletto intriso di sudore, fatto annusare alla capace bestia, apparteneva ad un facchino della ditta "La Sveltina" che si era occupata del trasloco. Come per la costruzione delle piramidi, degli operai che vi parteciparono non se ne seppe più nulla. Finalmente al sicuro, la ghenga dei coordinatori tornò a compiere il quotidiano scempio. Durante la seconda guerra mondiale il traffico ferroviario aumentò, i treni militari che trasportavano truppe avevano ovviamente la precedenza, il Duce in persona elogiò l'impegno e la perizia dei Diccì. L'unico "piccolo errore" lo fecero il 26 luglio 1944, nel corso della cacciata dei crucchi dalla provincia di Ancona. Cinque compagnie della 184ª Divisione paracadutisti "Nembo", trasferite dalla Sicilia per dare manforte ai partigiani della Brigata Maiella, finirono in cenere ad Auschwitz. Nel periodo della ricostruzione si rilassarono, la guerra aveva spazzato via il 78 % dell'intera rete ferroviaria. I quindici paraculi si organizzarono per lavorare a turno: uno lavorava, quattro andavano alla bocciofila, sei giocavano con i tappi, due a tennis e altri due a rubamazzo. Da allora hanno continuato così.

I loro compiti

"No, non puoi spostare la littorina Audacia sulla tratta Pattada-Tresnuraghes, perché è dal '52 che entrambe non esistono più."

I treni si rompono, è un dato di fatto. Sembra strano che un ammasso di acciaio, orgoglio dell'industria pesante, possa avere così tanti problemi, ma li ha. A questi si aggiungono: passaggi a livello che non si aprono, macchinisti che hanno l'infarto, semafori che non si accendono, scambi che non funzionano, vacche che attraversano i binari come nulla fosse, suicidi che stanziano sui binari come nulla fosse, e magari un controllore a cui vola il cappello fuori da un finestrino. Tutte queste tragedie accadono, i pendolari sanno bene di cosa stiamo parlando, accadono.
Di fronte a questi eventi imprevedibili[da verificare] un solo uomo ha le competenze necessarie per gestirli, risolverli e renderli poco più che un fastidio, il dirigente centrale.
Nel suo mestiere è indispensabile avere doti non comuni:

  1. capacità di rispondere alle situazioni di stress senza andare nel panico, o in posizione fetale sotto la scrivania;
  2. velocità di analisi delle emergenze e di chiusura della finestra sul sito porno;
  3. spiccata predisposizione all'uso del metodo deduttivo e del testa o croce;
  4. sacro rispetto delle norme di sicurezza, della procedura operativa e del benessere dei viaggiatori.

La distrazione non è ammessa, per assurdo un treno potrebbe finire sullo stesso binario in cui procede un'altro, ma ovviamente ciò non accade mai così spesso. Le situazioni sono a volte davvero drammatiche, occorre agire in fretta e riprogammare tutta la circolazione dei molti treni, con precisione chirurgica. Nella sala operativa si rincorrono le voci:

6 marzo 2011 - Il treno merci 21674, ritenuto rubato dagli alieni nel 1957, arriva finalmente alla stazione di Avellino.
« Spostiamo l'accelerato 61 delle 16 sul binario 15 »
« Fermiamo il merci 13 sul binario 14 e poi lo mandiamo in uscita sul 16 »
« Gino, hai prenotato il calcetto per le 17? »
« facciamo passare il frecciarossa 6 sul binario 18 »
« Mettiamo il regionale 62 sul 17 e il notturno 71 sul 26 »
« No guardi, mi trovo bene con Tim »

Alla fine:

E arriva l'immancabile: "Ci scusiamo per il disagio".

I loro mezzi

Per garantire il buon esito del loro lavoro i coordinatori dispongono di mezzi all'avanguardia.

Vista l'importanza e la delicatezza del lavoro che sono chiamati a svolgere, i loro computer sono il meglio che si possa trovare sul mercato, dell'usato. Tutte le unità sono state modificate per adattarle alle peculiari esigenze lavorative:


Non sempre le decisioni sono facili

« Vi ho raccontato di quando incasinammo tutta la dorsale appenninica? AHAHAH!!! Che bei tempi! »
(Adolfo Preciutti: dirigente centrale in pensione, fortunatamente.)

Solo per dare un'idea delle gravose decisioni che sono tenuti a prendere quotidianamente, e per bacchettare bonariamente quelli che li maledicono anche durante il sonno, è d'obbligo un esempio. Ovviamente, i nomi delle stazioni sono di fantasia, così come pure la soluzione adottata.[da verificare]

  • Premessa: La tratta Roma Termini-Velletri ha un solo binario e, per garantire la circolazione i treni, essi si incrociano nelle stazioni (dove invece i binari sono due). Molte stazioni hanno una banchina ridotta, quindi i treni possono avere massimo sei carrozze, altrimenti resterebbero incastrati per l'eccessiva lunghezza. Sulla stessa tratta viaggiano i treni Roma Tiburtina-Velletri.
  • Emergenza: sulla tratta si è bloccato uno dei passaggi a livello. Per il ritardo accumulato, i due treni che procedono verso Velletri (quello da Termini e quello da Tiburtina) non possono viaggiare accodati perché ostacolerebbero la manovra di scambio nelle stazioni. I due treni hanno in comune come prima stazione quella di Ciampino. Il treno proveniente da Termini è un modello Vivalto a due piani, composto sei carrozze e pieno zeppo di gente. Il treno da Tiburtina è composto da cinque carrozze ad un solo piano ed è semivuoto.
    • Soluzione logica: Il treno proveniente da Termini (che viaggia in anticipo sull'altro di venti minuti) si ferma a Ciampino e aspetta l'arrivo del secondo. Appena arriva, le poche persone presenti vengono invitate a passare nel primo treno e in pochi minuti si riparte.
    • Soluzione adottata: le molte persone sul primo treno vengono invitate a scendere a Ciampino, restano esposte alle intemperie per circa venti minuti, vengono invitate a salire su un treno ad un solo piano e con una carrozza di meno, si ammassano come deportati e bestemmiano (in sanscrito) gli antenati di chi prende decisioni palesemente a cazzo di cane.

Come recita il titolo del capitolo: "non sempre le decisioni sono facili", o almeno, non per tutti.

Note

  1. ^ in alternativa era possibile usare un sinonimo: menefreghismo
  2. ^ quella fatta strana, che ti viene da vomitare a guardarla a lungo

Voci correlate