Don Omar
Don Omar è il parroco di Sayaxché, un paesino nel centro della Guatemala, appartenente all'Ordine dei Frati Cappuccini con uno spruzzo di Cioccolata Tiepida. Una gran brava persona. Pensate che regala delle copie di Famiglia Cristiana a coloro che non possono permettersi la carta igienica e combatte assiduamente la povertà. Non se ne vedono più in giro di persone così.
Esiste anche un Don Omar meno famoso che fa il rapper.
Biografia: gli albori
William Omar Pelandron, nome d'arte di Don Omar, nasce in Porto Rico il 18 febbraio 1978. Adesso quel giorno è segnato in rosso nel calendario portoricano come lutto nazionale.
Come un po' tutti i fratelli di colore, William cresce in strada, affronta una realtà piena di insidie, frequenta cattive amicizie, entra nel tunnel della droga, per poi passare allo spaccio a fare la spesa. Alla fine svolterà pagina per dedicarsi alla musica.[senza fonte, è per bella figura]
Inizia a cantare all'età di dodici anni sotto la doccia, e allo stesso tempo comincia anche a scrivere aiutato da un'insegnante di sostegno. Il suo genere si avvicina molto al reggaeton, mentre il reggaeton cerca in tutti i modi di allontanarsi. Il più veloce alla fine risulterà Don Omar che segnerà il declino del genere musicale prima ancora che esso si sviluppasse.
Verso il 2002, con la collaborazione di Tito degli Hector y Tito, comincia a ottenere popolarità in casa di sua zia e in un'isola disabitata vicino Haiti. L'inaspettata simpatia manifestata dalla zia spinge Don Omar a proseguire la sua scalata sociale nel mondo della musica producendo testi e rivendendoli ai cantanti poco ispirati. Tra i migliori brani da lui scritti troviamo La brum del capo ha un buco nella gomma, e noi la ripariamo con il chewin-gum di Daddy Yankee e Prisencolinensinainciusol di Adriano Celentano.
Don Omar si spinge ben oltre ai semplici testi, compone e canta diversi pezzi per la serie Fast and Furious. Fortunatamente il rombo dei motori ha coperto il tutto.
Gli anni L'anno migliore: Danza Kuduro
Il successo[ma anche no] arriva nel 2011 col singolo Danza Kuduro. Tre minuti e diciannove secondi di supplizi al nervo acustico, secondo come crudeltà solo al Pulcino Pio. Eustachio stesso, dopo averla ascoltata, ha deciso di buttare nella spazzatura la propria tromba.
Don Omar in questo caso non agisce da solo, ma è accompagnato da uno scaricatore di porto di Porto: Lucenzo. Maschio bianco, attraente (ma non per gli esseri umani) e dotato di occhiali da sole per truzzi. Perfetto per duettare con lui.
Il testo è metà in spagnolo e metà in portoghese, risultando quindi incomprensibile a entrambe le etnie, ed è una rivisitazione del brano Vem dançar kuduro. In pratica Lucenzo ha plagiato se stesso.
Don Omar oggi
Attualmente il rapper portoricano sta ancora tentando di tormentare l'estate degli adolescenti con altre canzoni che variano dal reggaeton all'house, dall'hip hop alla dance, dalla vendita ambulante al rap di strada secondaria, ma tutti attribuili allo stesso genere, lo sterco decomposto.
Don Omar ormai risente della concorrenza più agguerrita di figure come Pitbull, il pitbull di Pitbull e del ritorno di Cristina D'Avena sulla vetta delle classifiche. Quelle in cui si parla di tette.
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