Luigi Maria Verzé
Don Luigi Maria Verzé è stato un prete, un benefattore e un megalomane italiano, talmente megalomane da possedere sia un nome maschile che uno femminile.
Vita e miracoli
Nascita
Luigi Maria Verzé nasce a Tangentopoli nel 1920, figlio di un ricco possidente. Diseredato dal padre per la sua scelta di vestire l'abito sacerdotale, a partire dal 1996, anno di fondazione dell'Università Vita-Salute San Raffaele, Don Verzé mobiliterà i migliori ricercatori e teologi dell'università per attestare la sua discendenza divina e dimostrare come sua madre fosse ancora vergine al momento del concepimento del figlio, che le era stato annunciato da un angelo di nome Raffaele (da cui prenderà il nome l'Ospedale San Raffaele).
Fondazione dell'Opera San Raffaele
Nel 1971 Don Verzé contrae contemporaneamente due gravi forme di bronchite e di megalomania: per curarsi deciderà di fondare dal nulla il San Raffaele con i soldi ottenuti attraverso la pratica della vendita delle indulgenze, da molti ritenuta cessata da almeno quattro secoli ma abilmente rispolverata dal prete-manager per finanziare la sua opera.
La filosofia del nuovo ospedale, consistente nell'accumulare milioni di debiti al fine di garantire ai pazienti il massimo dell'accoglienza mettendo a loro disposizione lenzuola di lino, posate d'argento e infermiere gnocche, si rivelò vincente, anche se non priva di inconvenienti: non pochi dei pazienti ricoverati prima di essere dimessi faranno razzia delle preziose posate per ripagare i costi delle spese mediche.
Carriera ecclesiastica
La fondazione del San Raffaele donerà a Don Verzé grande notorietà presso la Santa Sede e la Procura di Milano, mettendolo a contatto con le più alte cariche ecclesiastiche e concedendogli così l'onore di stringere amicizia con il papa, padre Gabriele Amorth, padre Fedele, Bettino Craxi e Silvio Berlusconi.
L'allora intraprendente imprenditore milanese rimarrà positivamente colpito dalla fede di Don Verzé, commentando con una barzelletta l'incontro con il sacerdote:
La crisi del San Raffaele e la morte
Il 31 dicembre 2011, durante i festeggiamenti per Capodanno, Don Verzé muore in seguito all'esplosione ravvicinata di un petardo. Viene canonizzato lo stesso giorno dal tribunale di Milano. Nei più infimi gironi preteschi dell'Inferno si vocifera che attualmente sia diventato la groupie di Belzebù[2].