Edward John Smith
E.J. Smith detto Occhio di falco era il capitano del transatlantico Titanic detto L'Inaffondabile. Viene ancora oggi ricordato per il suo coraggio, il suo carisma e per i suoi quattro decimi in totale.
Biografia
Nato a Brutslow, a pochi km da Belfast, il 5 maggio 1850, figlio di un agente di cambio a 4 marce, e di una benzinaia bielorussa.
Da giovane frequenta l'asilo per piccoli futuri capitani affondatori di vascelli fantasma, riuscendo a entrare all'università nottetempo.
Laureatosi con il massimo dei voti, iniziò la sua carriera di giovane capitano.
Fu assunto subito dalla nascente compagnia marittima White Sfiga, e subito dislocato presso le isole Bermuda al comando delle seguenti navi:
- HMS Atalanta - scomparsa misteriosamente con il suo carico di ghiaccioli al tamarindo
- Freya - trovato abbandonato al largo di Rimini con la musica di Raul Casadei a manetta
- USS Cyclops - scomparsa e ricomparsa senza che il suo prezioso carico di monocoli venisse smarrito
- SS Cotopaxi - nave carica di nazisti, volutamente ribaltata dal capitano
- Gloria Colite - Cargo carico di lassativi. Non se ne conosce la sorte
- Azzalafiga - nave da crociera superlusso. Venne sequestrata dalla Guardia Costiera Austriaca poiché trasportava illegalmente calzini di cotone da Padova a Las Vegas.
Venne sempre ripescato in ammollo, ancorato alla sua fedele boa Giuliano Ferrara, salvandosi da più di un terribile destino. La sua ultima nave fu il successo di una vita passata a zigzagare fra scogli, pirati, mine e bottiglie di rhum.
Il Titanic
Fu subito chiaro all'armatore che il capitano Smith doveva essere assegnato al nuovo gioiello della flotta, il Titanic.
Costruito in economia, utilizzando un nuovo materiale, il cartongesso, fu subito chiaro che la nave era inaffondabile. In caso di incidente poteva essere stuccata in pochissimi minuti, scongiurando ogni possibile pericolo.
La traversata di inaugurazione fu un mortorio assoluto, tanto che il capitano, per risvegliare un po' i passeggeri, decise di prendere una rotta poco più a nord, precisamente verso la Groenlandia.
Quello che non poteva sapere, è che il nuovo materiale reagisce male alle capocciate di balena, portando quella spensierata nave verso un nuovo disastro, che avvenne alle ore 1.15 del 14 aprile 1912, quando la balenottera Willy, cozzò contro la fiancata, rovinando i preziosi stucchi veneziani, e aprendo una falla sul durissimo materiale.
Vennero subito calate le scialuppe di cartone, garantendo ai pochi superstiti di perire in una orrenda fanghiglia putrida. Il capitano fu l'unico superstite, usando come galleggiante i corpi dei bambini, visto che l'aria nei loro polmoni riusciva a tenerli a galla, l'unico problema era che solo i bambini vivi avevano aria nei polmoni, inconveniente che il capitano risolse velocemente.
La pensione
Attualmente il giovane 156enne pilota la nave scuola Amerigo Vespucci, certo che il vascello sia in buone mani.
Voci correlate
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