Emanuele Calaiò

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« Il mio calciatore preferito »
(Emo su Calaiò)
« Ci conosciamo da anni ormai, ho condiviso con lui i momenti più emozionanti della sua vita »
(La panchina su Emanuele Calaiò)


Emanuele Calaiò è il calciatore con più tic nervosi nella storia del calcio italiano. Attualmente ricopre il ruolo di pirla di sfondamento nella squadra del Calcio Catania.

Calaiò in versione puffo.

Biografia

Non si sa né dove Calaiò sia nato né se sia effettivamente nato. In realtà sono molte le cose sulla vita di Calaiò a noi sconosciute perché non interessano a nessuno, nemmeno a Calaiò. Ad ogni modo, le poche informazioni desunte dalle figurine Panini possono essere così schematizzate:

  • A 9 anni dice la sua prima parola: "panchina".
  • A 15 anni inizia a piangere perché la mamma, vedendo che non è in grado di camminare lo mette seduto sul divano per tutta la sua infanzia. A questo punto chiede l'adozione da parte di un altra famiglia.
  • A 21 anni La sua maestra d'asilo, vedendo che non è in grado di fare le paginette lo mette seduto all'ultimo banco per tutto l'anno scolastico. A questo punto chiede lo spostamento in un altra sezione.
  • A 22 anni la sua prima ragazza, vedendo che non è in grado nemmeno di farlo alzare di rispetto all'asse della spina dorsale, lo mette seduto sulla sella del suo motorino per tutta la durata della storia, durante la quale Calaiò ha assistito alle estreme prestazioni sessuali della ragazza con Marcelo (potrebbe trattarsi di Zalayeta, e in quel caso non solo il suo ginocchio si sarebbe rotto..), 28enne uruguagio di colore. A questo punto chiede di lasciarsi.

Esordi

A 25 anni, stufo dalle delusioni della vita, e soprattutto stufo di tenere il sedere incollato su qualcosa (un qualcosa che al momento sarà ancora piatto, orizzontale e non contundente) decide di seguire il suo sogno: quello di diventare un grande pirla. Realizza il suo desiderio superando il provino al Barçelona FC (Frigittoria Criscuolo), la squadra più prestigiosa di Purchiano dove diventerà attaccante. Tuttavia dopo 3 minuti di inutili finte l'allenatore inventa per lui un nuovo ruolo, nel quale il nostro Manu capisce che potrà rendere al massimo delle sue capacità: venditore di sciarpe fuori allo stadio. tuttavia dopo la decima rapina nell'arco del primo giono di lavoro (di cui una finita con la sodomizzazione da parte del famoso Abù) lo mettono seduto in panchina per tutta la stagione. A questo punto chiede di essere trasferito in un altro club. Venne chiamato da un alcolizzato torinese, il quale, sotto effetto di svariati francobolli di LSD, gli disse che era stato preso dal Torino nei settori giovanili come portaborracce. Il nostro Manu si recò a Torino, al suo esordio come staff tecnico inutile al 70 %, venne chiamato in causa dal Mister, il pirla di sfondamento si era fratturato il pene a seguito dello scontro con colui che sarebbe diventato un certo Ibarbo. Venne adoperata la sostituzione e Manu sembrava molto ma molto meno in forma di quanto apparisse con il piumino imbottito di suo padre carpentiere. L'ignoranza non si fece attendere. Dopo altri, lunghi anni di inutilità, continua ad essere inutile anche adesso che milita nel Calcio Katana. Ultimamente è stato coinvolto in un conflitto a fuoco tra il boss ultra-latitante Roberto Da Crema e un altro boss della malavita Catanese di origini Sovietiche.