Enrico Varriale

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Varriale è da sempre un bravo e simpatico uomo.
« Senza dimenticare il Napoli... »
(Enrico Varriale su tutto)
« Inler è uscito ed è stato congratulato dai suoi compagni »
(Enrico Varriale sfoggia il suo italiano forbito)
« Vabbè, il presidente è andato via, lo sentiremo magari la settimana prossima »
(Varriale alla fine di ogni intervista, dopo che l'intervistato se n'è andato via incazzato)
« Lei da giocatore faceva poche uscite avvuuuoto, anche se una ce la ricordiamo tutti purtroppo, perché ci costò il mondiale.. »
(Varriale mentre fa un cordiale complimento a Zenga)
« Prendi una donna, trattala male, falle ascoltare Varriale »
(Marco Ferradini nella versione originale di Teorema)
« E ora un breve stacco pubblicitario... »
(Varriale mentre interrompe le interviste agli allenatori per mandare la pubblicità)


Enrico Varriale è un giornalista simpatico e gentile che esegue il proprio lavoro con rispetto ed onestà.

L'istigatore

Varriale è un noto attaccabrighe, egli ha difatti una forte tendenza all'istigazione e alla provocazione pari, più o meno, a quella di un bambino delle elementari.
Oltre che a fare domande fuori luogo e di cattivo gusto (come ad esempio chiedere a Marcello Lippi un parere su Eluana Englaro) egli ama stuzzicare ogni allenatore che si trova davanti.

Varriale è riuscito a litigare con la quasi totalità del personale di serie A, di serie B e della serie C1, polemizzando anche con alcuni calciatori della serie "Subbuteo", della serie "Piede a banana" e della serie "L'importante è partecipare". Grazie a questi meriti sul campo Enrico è riuscito ad aggiudicarsi l'ambito premio "Penisola scorreggina" nel 2003. Nel 2010 riceve il premio "Isola Fischia" come miglior attaccabrighe sportivo dell'anno.

Vita

Varriale mentre sfotte Zenga per la sua pelata.

Enrico Varriale nasce a Napoli a metà tra gli anni cinquanta e gli anni settanta. Fin da bambino dimostrò di avere una spiccata tendenza ad irritare le persone, difatti all'età di 4 anni polemizzò col padre perché il modo con cui leggeva il giornale era poco rispettoso della categoria dei giornalisti.
Alla tenera età di dieci anni Enrico non amava giocare a calcio con gli amichetti, preferiva piuttosto farli incazzare con domande scomode quando avevano finito di giocare la partita.
Celebre nel quartiere fu la volta che stuzzicò Giggetto Capuozzo, il bulletto di turno, dopo che questi fece tre autogol, ricavandoci poi un bell'occhio nero (visto che non c'era il collegamento RAI a proteggergli le chiappe).

A diciotto anni Varriale frequentava i campi regionali, ed era già simpatico come un'esplorazione rettale. Munito di cravatta e microfono, amava ricordare i lutti a tutti i giovani calciatori campani e l'inutilità delle sue domande vantava temi quali: le catastrofi naturali, la cronaca nera, le disgrazie di famiglia e gli affari privati; il tutto sempre contornato da una serie di commenti pungenti e fuori luogo.

Varriale scalò così la sua carriera, con l'atteggiamento da sbruffone, fino a che qualcuno (di cui Varriale dovrebbe interrogarsi sul nome, almeno stando a quel che dice Walter Zenga) non lo mise alla RAI.
Alla RAI conobbe Aldo Biscardi, il feeling tra i due fu immediato dato che la stupidità di Biscardi lo condusse a scambiare l'arroganza di Varriale per simpatia.
Grazie all'oscura carriera, condotta a suon di commenti e litigi, Enrico segue oggi la Nazionale e lavora al contempo nella trasmissione calcistica più utile in Italia: "Stadio Sprint".

I litigi coi mister

Varriale ha sempre avuto un grande talento come attacca briga mediatico, egli è sempre pronto a litigare in diretta; vanta difatti, nella sua carriera, il primato di essere riuscito a far incazzare personalità quali: Cesare Maldini, Roberto Mancini, il Dalai Lama e il Mahatma Gandhi.

Tra le più importanti litigate della sua carriera, figurano ai primi tre posti le seguenti:

  • 3° Posto - Mourinho se ne va: dopo le molteplici e costanti precisazioni del tecnico Josè Mourinho di non voler fare paragoni con la precedente Inter di Mancini, Varriale imputa a Mourinho di aver fatto lui stesso dei paragoni con il suo predecessore, insistendo poi nel fargli domande sulla spinosa questione... fu così che prima di alzare i tacchi e andarsene, Mourinho disse "iu fatu ieri, voi fare per quindisci sciorne! Ciao, arivedersci", lasciando così Varriale con la sua solita espressione ebete e sorridente.
  • 2° Posto - L'esonero di Mazzone: dopo un periodo di domande fastidiose e di atteggiamenti arroganti nei confronti degli allenatori, Varriale si trovò a tu per tu con una storica e minacciosa ramanzina di Carlo Mazzone, noi tutti ricordiamo con piacere quella discussione:
- Mazzone: “Precisazione a Varriale, Varriale ho saputo che la prossima settimana sei stato messo fuori eh?”
- Varriale: “Si? Da chi?”
- Mazzone: “Da...da...dal capo della RAI”
- Varriale: “Ah, menomale che telefona direttamente a Mazzone”
- Mazzone: “Eh, ha...ha...ha... hai capito, allora mo...mo...mo pure a te te mettemo, quando gli allenatori siamo...”
- Varriale: “In panchina!”
- Mazzone: “Ce...ce...ce... ce tiri fori sempre questo nun è che ce fai n'regalo, oh guarda che nun sto scherzando, ho saputo da fonti sicure, tu o sai che io c'ho degli amici su a Roma eh!”
- Varriale: “Ci godremo la famiglia”
- Mazzone: “Eh o so ma 'sta settimana statte attento a come ti comporti, perché me sa che te cacciano!”
  • 1° Posto - La gloriosa scornata con Zenga: una delle tante domeniche, Varriale si lamentò perché Walter Zenga aveva disertato i microfoni del suo programma e ricordò in diretta come Rai Sport avesse salvato Zenga dal dimenticatoio calcistico, riciclandolo come commentatore. La domenica successiva, le immagini trasmesse dalla RAI di pomeriggio furono pressappoco queste: