Eric Clapton
Eric Patrick Clapton (Reap-lei, Inghilterra, 30 marzo 1799) (traduzione Enrico Patrizio Colpotonnellata) è un cantante-chitarrista-compositore-barzellettiere-drogato-ricco di genere blues. È ritenuto uno dei più influenti chitarristi moderni, da mio nonno. Soprannominato dai suoi fans God, mano lenta e mano morta dalle sue fans.
Biografia
Figlio di un disoccupato e di un’immigrata polacca, nasce in una casa alla periferia della cittadina di Reap-lei, nota per il più alto numero di stupri di tutta la Gran Bretagna. Da piccolo (a suo dire) era un bambino pacato e timido con l’unico vizio del furto. Infatti a 7 anni rubò al vicino di casa la sua prima chitarra classica che bruciò una notte nel camino per riscaldarsi. Questo episodio contribuì all’avvicinamento del piccolo Eric allo strumento. ‘È miracoloso che un pezzo di legno così lavorato produca tutto questo tepore una volta bruciato’ pensò, e decise che un giorno avrebbe imparato a suonarla oltre che a bruciarla.
Dimenticatosi ben presto dei suoi propositi passò 10 anni in carcere per aver schiacciato un cane randagio in macchina il giorno della sua festa di diploma e successivamente altri 2 anni di coma per un’overdose di barbiturici. Anche se in là con gli anni (ne aveva appena compiuti 70) trovandosi per caso una chitarra davanti, decide di rubarla e imparare una volta per tutte a suonarla. Nonostante le prime difficoltà, aiutato dal coetaneo Jimmy Page divenne un’eccellente suonatore e un abile sniffatore di cocaina, qualità molto apprezzate nel panorama rock del tempo.
In poco tempo incide con i suoi primi gruppi (negli Yardbirds in coppia con Jimmy e nei Cream con altri sfigati di cui nessuno sa il nome) i suoi primi successi, che segneranno il repertorio blues-rock degli anni ’60. tra un tour e l’altro ha modo di conoscere un giovane musicista che al tempo stava avendo un grande successo col suo gruppo, tale George Harrison. Soprattutto conosce bene la moglie di quest’ultimo ma questa è un’altra storia… Inspiegabilmente ogni super gruppo di cui entra a far parte finisce con la sfasciarsi proprio all’apice del successo. Tra gli addetti ai lavori inizia a girare la voce che il vecchio signor Clapton porti non poca sfiga, insieme alla sua inseparabile chitarra.
Nel 1970 coi suoi amici Derek & The Dominos incide l’album che lo renderà famoso in ogni parte del mondo,ma che dico del mondo, degli Stati Uniti! Il nome dell’album, Layla and Other Assorted Love Songs riassume in poche parole quello che l’ignaro uomo della strada si appresta ad ascoltare: 14 tracce blues su una certa Layla. L’opera è un concept album sul morboso amore di Clapton per la moglie dell’amico George Harrison, che non lo degnava manco di uno sguardo. La leggenda vuole che la donna, dopo aver ascoltato tutti e 7 i minuti della canzone a lei dedicata (compreso l’assolo), sia svenuta dalla noia e al risveglio sia balzata addosso a Clapton colpita dalla passionalità della di lui voce.
Di tutto questo a noi poco importa ma tutt’oggi rimane il massimo punto di picco e popolarità nella carriera del noto blues man.
Carriera solista
Nonostante fossero già passati quasi 10 anni dall’inizio della sua carriera di musicista e non era ancora morto a causa dei suoi tanti vizi, iniziò la carriera solista. Dopo 30 anni di attività e pallosissime canzoni tutte uguali, il nostro affezionatissimo ha calcato ogni palco in ogni festival del pianeta, compresa una piccola tournée sulla Luna.
Lo dobbiamo ringraziare per 20 album studio molto coinvolgenti, energici ed emozionanti allo stesso tempo[citazione necessaria]. Da ricordare le notevoli collaborazioni con B.B. King e J.J. Cale autore tra l’altro della sua più nota canzone da solista, Cocaine.
Vita privata e stranezze varie
Ha avuto addirittura una relazione con Lory Del Santo da cui ha avuto un figlio. Non te l’aspettavi eh? Purtroppo il bambino è morto a soli 4 anni lanciandosi da una finestra. Non ti aspettavi manco questo scommetto! Non tutti i mali vengono per nuocere e fatto sta che dedicò al figlio la canzone Tears in Heaven, altro successo che equivale ad altri dollaroni.
È caduto più di una volta nell’abisso della tossicodipendenza e sempre ne è riemerso concedendosi altri vizi da riccone ma meno rischiosi, come quello per la collezione degli orologi d’oro, le macchine costose, le chitarre di musicisti morti e il rubare le mogli degli altri uomini.
La sua chitarra è stata battezzata Blackie, e ironia della sorte lui i neri li odia a morte nonostante il suo genere musicale sia stato inventato proprio da loro. Famosa la sua dichiarazione durante un concerto negli anni ’80: