Esercito Italiano
Attenzione! Se stai leggendo questo avviso sottoscrivi tacitamente che accetti di arruolarti nell'esercito.
Un lince sta venendo a casa tua a prelevarti per mandarti allo sbaraglio chissà dove, con un FAL in mano e un me ne frego nel cuore.
Complimenti soldato!
Girerai il mondo!
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Risponderò solo in presenza del mio avvocato! Lui conosce metodi molto più convincenti dei miei per spiegarti che qui non sei il benvenuto. Sento la necessità impellente di mandarti gentilmente qui, ma il mio amico immaginario Babbi l'orsetto mi suggerisce di mandarti qui. |
Inquadramento istituzionale
L'Esercito Italiano dipende direttamente dal Ministero della Difesa, di cui rappresenta il principale hobby. È famoso e rispettato in tutto il mondo per l'equipaggiamento all'avanguardia e per l'introduzione di armi innovative come la Padella Forata per le Castagne (PFC) e le scarpe di cartone per le incursioni nei territori più freddi del mondo.
Le quattro armi
L'esercito italiano, come molti altri, è suddiviso principalmente in 4 armi:
- Fanteria: composita e chiassosa famiglia che comprende celebri corpi quali gli Alpini (specialisti nello svuotamento rapido delle cantine e detentori del record mondiale di Litro Lanciato), i Bersaglieri (così chiamati per il vezzo di giocare al tiro al bersaglio usando come dardi le vistose e ambigue piume che ornano il loro copricapo e che hanno reso questo corpo d’armata il preferito dalle drag queen) e gli Artiglieri (noti per il notevole sviluppo ungulare, che dà loro il nome).
- Aeronautica: corpo d’elite specialista in giochi di prestigio quali la sparizione dei DC9 nei cieli sopra il Tirreno. Fiore all'occhiello delle forze armate italiane, si mise in luce agli occhi della NATO vincendo l'ambito premio di "primo aereo abbattuto" nella prima guerra del golfo. (Furono ingegnosamente abbattuti da una cerbottana caricata a pongo).
- Marina: specialista in massaggi e arte bolognese, ti aspetto, chiamami al 339/6969696.
- Metereologia: corpo addestrato a parlare per ore di notizie metereologiche all'interno dei programmi scadenti della televisione italiana e nei telegiornali. Sfoggiano numerosi riconoscimenti al merito sulle loro divise, guadagnati in pericolosissime previsioni ad alto rischio. Sono approssimativi e vaghi, spesso vacui. L'arrivo di un blocco di bassa pressione è il loro modo per dire che domani forse pioverà, ma forse no.
I gradi dell’esercito
Come tutte le organizzazioni militari, anche le armi italiane sono strutturate gerarchicamente e i diversi livelli della gerarchia sono denominati gradi.
Imparare a memoria i gradi è il primo compito della recluta italiana e chiunque abbia prestato servizio di leva non può non ricordarli tutti:
- Birra Moretti: gradi 4,2
- Lambrusco di Sorbara: gradi 11,5
- Rosso da taglio del Tavoliere: gradi 14,3
- Caffè Sport Borghetti: gradi 19,6
- Limoncello di Sorrento: gradi 28,6
- Genepi delle Alpi: gradi 37,2
- Grappa Nardini: gradi 41,4
- Latte Di Suocera: gradi 75,0*
Compito del vero militare di carriera è quello di ascendere dal grado più basso al più alto senza mai “mischiare” i diversi gradi né compiere il deleterio percorso discendente, che conduce sovente al rigetto emetico.
Le imprese
Tra le numerosissime e incredibili (mai aggettivo fu più appropriato) imprese compiute dalle armate italiane, ricordiamo:
Lo scherzetto di Caporetto: l'esercito italiano decise di occupare le cime delle colline e dei monti circostanti la ridente località del Carso lasciando sgombro il fondovalle al fine di colpire gli austrotedeschi con biglie colorate scagliate con la fionda e preservativi riempiti di urina di mulo. La geniale manovra non ebbe successo perché gli alti gradi italiani (ossia un convegno di Genepi e Grappe) sottovalutarono i micidiali proiettili alla senape forte e la propulsione organica a rutti di sauerkraut e birra adottata dagli alemanni, che permise loro di giungere in vetta in pochi minuti. Inutile dire che da quel giorno i Tedeschi stettero sul Carso a tutti.
Suicidio in Inghilterra: nel 1940 la Germania stava beatamente facendo un mazzo tanto all'Inghilterra, e già Hitler pregustava di festeggiare l'imminente vittoria mangiando Churchill alla griglia. Purtroppo per i nazisti quel genio che all'epoca in Italia era al comando di tutto decise di partecipare anche lui ai festeggiamenti, e per questo spedì in Belgio uno sparuto gruppetto di aerei che avevano prestazioni ed equipaggiamento adatti a fronteggiare al massimo i Longobardi; i tedeschi, mossi dalla compassione, decisero di assegnarli al pattugliamento della zona con la minore densità possibile di caccia nemici. Però alla fine gli italiani si divertirono lo stesso, certo che duelli aerei del tipo FIAT CR-42 contro Supermarine Spitfire rimarranno nella memoria di tutti... gli inglesi.
Spezziamo le reni alla Grecia: altra grande impresa fu l'invasione della Grecia, dotata di uno degli eserciti fra i più potenti e cruenti della storia dell'umanità. In quest'occasione le truppe italiane diedero prova della loro straordinaria abilità strategica: superiori di numero, attaccarono dall'Albania sbaragliando le guardie al confine (due pastori di capre ubriachi). Quando si accorsero che quel gruppo di buzzurri non erano turisti smarriti ma soldati, i greci contrattaccarono con l'apporto di fionde e cerbottane di ultima generazione, nonchè di bastoni appuntiti e sassi levigati, respinsero l'attacco e penetrarono loro in Albania.
A.R.M.I.R. (Armata Italiana in Russia): nel 1941, lo Stato Maggiore italiano, con una delle sue più creative strategie diversive, mandò nelle steppe russe decine di divisioni di fanteria equipaggiate con costume da bagno, ciabatte di gomma e olio abbronzante. Il duplice obiettivo era quello di sorprendere il nemico, poco avvezzo a tali indumenti, e pubblicizzare le colonie elioterapiche fortemente volute da Mussolini. Il piano, pur avanzatissimo nella sua concezione, non ebbe successo a causa della pregressa diffusione di Playboy e LesboMese tra i soldati dell’Armata Rossa e della indiscutibile superiorità dimostrata dalle colonie psicoterapeutiche di Stalin. Il ritiro dell'A.R.M.I.R dalle accoglienti steppe sovietiche fu un altro caso di geniale organizzazione ed efficacia, seguì le direttive rese celebri dal sagace comando: Ognuno per sè, Dio per tutti.
Porte Aperte alla Royal Air Force: con questa inedita strategia, lo Stato Maggiore Italiano permise all’aviazione britannica di affondare buona parte della flotta di guerra nella baia di Taranto e di bombardare il porto di Genova. Entrambe le stazioni marittime erano state di proposito lasciate incustodite per far sprecare munizioni alla R.A.F e permettere agli scienziati italiani, guidati da Porfirio Rubirosa e Guido Angeli, di perfezionare la Bomba Fine di Mondo, che sarebbe dovuta poi essere sganciata su Londra. Purtroppo, come tutti sappiamo,
l’arma di fine mondo non venne realizzata a causa del mancato reperimento di due fondamentali ingredienti (l’Italio e una manciata di pinoli) e del tradimento del giovanissimo scienziato Flavio Briatore, il più promettente cervello italiano, che si era venduto agli angloamericani e rallentava volutamente le sperimentazioni organizzando nelle sale del CNR partite di poker e visite guidate al corpo di Elisabetta Gregoraci .
Passeggiata nei Balcani: mentre i nostri stavano innocentemente stuprando, incediando, sodomizzando e tagliuzzando tutti gli esseri viventi tra Trieste e Atene il metalmeccanico Tito Stagno detto Josip Broz raduna i suoi 4-5 compagni di briscola. I nostri lo attaccano con i temibili carroarmati a quattro zampe, ma il metalmeccanico li ricaccia fino a Parigi con un peto dietro l'altro.
Guerra del golfo: durante la prima Guerra del Golfo, l'Esercito italiano ebbe uno dei più alti riconoscimenti: il primo aereo abbattuto. Il Tornado (pilotato da Bellini e Cocciolone, nomi molto più adatti a un cartone animato) venne abbattuto circa 2 nanosecondi dopo la dichiarazione di ostilità. In realtà, l'aereo non fu abbattuto da truppe nemiche ma si sciolse al sole in quanto era stato fatto di gelato al pistacchio.
Il parcheggio di Nassirya: mentre l'Esercito Italiano sta a prendere il sole nel fortino iracheno di Nassirya è una giornata come tutte le altre. Sono state ignorate le comunicazioni degli alleati e si sta facendo finta di aiutare gli americani nella missione "guerra infinita", si sono tirate fuori le carte per la briscola e l'acqua già bolle per il pranzo. In quel momento un simpatico signore iracheno si confonde e sbaglia il luogo dove parcheggiare il suo veicolo carico di esplosivo. Gli amichevoli italiani lo accolgono nella base per dargli delle indicazioni su dove possa parcheggiare più agevolmente.
Dancing party in Libano parte seconda: dopo le memorabili gesta della spedizione negli anni ottanta, l'esercito italiano torna in Libano con l'etichetta di esercito più amichevole e arrendevole per la popolazione libanese, che esulta all'arrivo! La vera chicca per una missione che stranamente non ha ancora fatto strage tra le fila italiane sono le regole di ingaggio: il soldato italiano non può sparare per primo, ma può sparare SOLO SE la situazione è da considerarsi critica, gli hanno già sparato addosso il numero di trentasei caricatori più due missili, colui che punta l'arma non si chiama Muhammad, se sono già passate le cinque del pomeriggio e se si è adeguatamente ed educatamente presentato (consegnando a mano un biglietto da visita fornito dall'esercito e controfirmato da La Russa). Con questi presupposti non è difficile capire perché gli italiani non siano temuti, ma comunque molto simpatici. È una delle prime rivoluzionarie apparizioni dell'Esercito Bersaglio.
I benefici apportati all'umanità
Tra le innovazioni tecnologiche che l’esercito italiano ha donato all’umanità, ricordiamo:
F.I.C.A. (Fucile Italiano in Cartone Argentato): gioiello tecnologico messo a punto per la Guerra d’Africa, aveva i suoi punti di forza nella leggerezza e nella capacità di abbagliare il nemico grazie al riverbero del sole sul cartone. Il nome accattivante, inoltre, contribuiva ad alzare il morale delle truppe. Purtroppo, per un banale errore di progettazione, anziché proiettili il F.I.C.A sparava stelle filanti.
Liquidatore (commercializzato, dopo la caduta del regime fascista e del purismo linguistico da esso propagandato, con il nome di Liquidator): micidiale fucile a pompa idraulica utilizzato per contrastare lo sbarco angloamericano ad Anzio. L’unico inconveniente era rappresentato dai lunghi tempi di ricarica, che impedirono ai nostri soldati di respingere il nemico sulla linea del bagnasciuga
M.M.P.I. (Minnesota Multiphasic Personality Inventory): test costituito da una serie di domande volutamente scelte per apparire tra le più idiote, bigotte e offensive (per il lettore) possibili, nonché presentate in una successione apparentemente casuale determinata a rendere più noiosa la compilazione e garantire un buon numero di errori. Secondo la leggenda, sarebbe stato elaborato dalla trascrizione di una intervista di Gigi Marzullo a un gruppo di malati terminali nel corso di una masturbazione collettiva. In tal modo viene garantita la necessità di impiego alle psicologhe militari per dipanare le presunte incongruenze. La presenza di codeste figure nelle caserme riveste fondamentale importanza per la cultura italica essendo stata fonte di ispirazione per i film della serie "La dottoressa del distretto militare" e successivi; sebbene in molti si chiedano come si possa capire che dette dottoresse appartengano al genere femminile, ma tant'è. Il valore predittivo del test è noto in tutto il mondo: analizzando i risultati delle risposte da loro date ai quesiti del M.M.P.I, infatti, Adolf Hitler aveva l'attitudine per essere un eccellente rabbino, Gandhi un brillante avvenire da celerino, Silvio Berlusconi mostrava una doppia personalità con prevalente inclinazione sovversiva e Benedetto XVI doveva prendere il posto di Larry Flint.
In realtà la fondamentale importanza del test è nel garantire che tutti i soldati risultino froci o emo se rispondono positivamente a più del 50% delle domande[1]
Palmares
Le fredde statistiche, a proposito dell’Esercito Italiano, ci dicono quanto segue:
Vittorie: Libia 1911 (Una colonia desertica che a noi non serviva a nulla. Quando l'abbiamo rivenduta per un nulla, si è scoperta piena di petrolio. E comunque conquistata senza nemmeno aver dichiarato l’inizio delle ostilità), Austria-Ungheria 1918 (a tavolino per ritiro dell’avversario, causa smembramento assimilabile al KO tecnico dopo la 10a ripresa centenaria), Etiopia 1936 (dopo aver comprato l'arbitro e prima di immolare alcuni rastafariani per celebrare la rivincita), Spagna 1939 (sventando l'invasione degli alieni comunisti) e Francia 1938 (quarti di finale con mondiali vinti a casa loro... tié!), 1940 (guerra dichiarata con i Germanesi già a Parigi) e 2006 (ai rigori)
Pareggi: Russia 1917 (gara sospesa per impraticabilità del campo), Nuova Zelanda (2010 fase a gironi della Coppa del Mondo)
Sconfitte: Eritrea (1896, 1945), Grecia (1942), Albania (1943), Jugoslavia (1945), Congo (1952), Ragazzi della Via Pal (1956), Corea del Nord (1966), Isole Fiji (1973), Corea del Sud (2002), Bielorussia (2006), Gormiti (2008)
Nella prima guerra mondiale ottenne una clamorosa vittoria per ritiro dell'avversario, e fu la rivelazione del torneo, ma non ottenne quasi nulla se non la possibilità di disputare il 1° turno preliminare della Champions League contro i campioni di Libia e Grecia. Nella seconda guerra mondiale, l'Esercito Italiano ha ottenuto il riconoscimento del Cucchiaio di Legno, tradizionalmente assegnato alla squadra ultima classificata: tale riconoscimento è comunque ingiusto, dato che spettava all'Esercito Francese (resuscitato come zombie ed entità aleatoria dal mago nero De Gaulle); in compenso, la Francia, che aveva amici più grandi e forti, poté fare il bullo con noi anche se l'avevamo sconfitta, prendendoci tutto tranne il suddetto cucchiaio. Specialmente durante quest'ultima il nostro invincibile esercito, che l'8 settembre 1943 si trovava di stanza all'estero, diede prova di grande coraggio: semplicemente i soldati si dissolsero, svanirono come neve al sole sotto gli occhi esterrefatti dei tedeschi che cercavano di rastrellarli. Questo dimostra che i nostri comandanti dell'epoca avevano fatto prova di prestidigitazione presso il Mago Silvan.
NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Esercito Italiano.
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Di fronte a un simile palmares, forse non esaltante ma sicuramente originale, ci si chiede perché i fabbricanti di Risiko si ostinino a non proporre i carroarmatini tricolori. I quali, oltretutto, sarebbero assai più solidi e pericolosi dei veri carri armati italiani.
Altri progetti
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Voci correlate
- Test di ammissione alle scuole militari
- Brigata paracadutisti "Folgore"
- Divisione XMAS
- Ministero della Difesa
- Test:Che tipo di soldato saresti?
Note
- ^ l'autore si scusa perché l'ultima frase è palesemente in violazione delle linee guida e corrisponde a verità
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