Evangelista
Evangelista è il nome con il quale si identificano i quattro ghostwriter che hanno redatto i Vangeli, biografia commissionata da mr. Jesus Christ e che in origine doveva intitolarsi I miei primi 40 anni.
Come molti sanno l'opera è rimasta incompiuta e gli Evangelisti, nonostante un esposto alla SIAE, non hanno ricevuto un sesterzio per la loro fatica. Voci non confermate ritengono che il committente abbia inscenato la propria morte proprio per evitare di saldare il conto, che sia attualmente in una località segreta e che abbia fondato un trio di karaoke assieme a Elvis Presley e Jim Morrison.
I quattro autori rispondono al nome di Athos, Porth Matteo, Marco, Luca e Giovanni, dei quali è stato omesso volutamente il cognome per non pagare nemmeno gli eredi.
Biografie
I quattro evangelisti sono tre: Luca e Matteo.[1]
Matteo
Nasce un paio di anni prima di Cristo a Cafarnao, località balneare sul lago di Tiberiade dove suo padre lavora come bagnino. Appena ventenne aiuta il genitore durante il salvataggio di Quinto Acilio Fullone, console romano colpito da congestione durante una nuotata dopo un'abbondante piatto di coratella. Per gratitudine viene assunto al Comune in qualità di esattore delle tasse e fonda la EquiGalilea.
I numeri però non fanno per lui e scopre il piacere della scrittura col suo primo libro, un saggio sulle tecniche di persuasione e sul come malmenare qualcuno senza lasciare segni evidenti, intitolato: Tirali fuori o ti mando Golia.
L'incontro con Gesù lo cambia, trova nutrimento per il suo spirito e inizia a far pestare la gente mentre racconta barzellette.
Dopo aver ricevuto l'incarico della biografia lascia il suo impiego e si trasferisce ad Antiochia, centro nevralgico delle correnti artistiche dell'epoca e dove sanno fare uno Spritz come Cristo comanda. Suo il Discorso della montagna, nel quale sono contenute alcune parti molto conosciute:
- 5,1-12 Vedendo le folle Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, riprese fiato dalla tribolata della salita per dire: "Beati i poveri di spirito perché con questa crisi economica c'è poco da ridere; beati gli affitti perché saranno equo canone; beati quelli che hanno fame e sete perché il Big McGiudeo con bibita grande sta solo 2 sesterzi."
- 6,7-15 Sulla preghiera. "Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, troppi galli a cantare non viene giorno. Il Padre vostro sa di cosa avete bisogno prima che lo chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, dacci il pane quotidiano e due fette di mortazza, fai sparire il debito pubblico e non ci indurre in tentazione di trucidare i politici ma liberaci dal male. Che sono sempre loro".
Marco
Nasce nel 20 d.C. probabilmente in Palestina o a Cipro, non è stata mai presa in considerazione l'Alaska ma l'ipotesi resta affascinante. Nemmeno dei genitori si ha notizia, c'è chi afferma che si dedicassero all'allevamento delle capre e chi propende per ricchi mercanti di cammelli magici, di sicuro non erano dipendenti della Rinascente.
È probabile che non abbia mai incontrato Gesù di persona. A undici anni ci aveva provato un paio di volte, le bodyguard lo avevano bloccato e gonfiato come una zampogna. Tutto quello che narra viene fuori dalle chiacchiere ascoltate nei bar più malfamati di Betlemme, tra ubriachi.
Nei suoi scritti rappresenta Gesù come un uomo d'azione, un fine oratore, un esorcista, un guaritore ed operatore di miracoli. Praticamente un miscuglio genetico tra Don Zauker, Christiaan Barnard, McGayver e Maurizio Costanzo quando parlava decentemente.
- 1,16-20 Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea mentre gettavano le reti e disse loro: "Seguitemi, farò di voi pescatori di uomini". Essi furono dubbiosi, i saraghi al mercato rendevano bene e comunque, l'idea di vendere a tranci un manovale gli faceva anche un po' schifo. La promessa del Regno dei Cieli li convinse, in un reame che si rispetti non mancano di sicuro lauti banchetti e cortigiane che la danno via come se non fosse la loro.
- 2,1-12 Quattro persone avevano condotto a Gesù un paralitico sul proprio lettino. Rivolto all'infermo disse: "Alzati, prendi il tuo lettino e vai a casa!" Egli si alzò, ma era contrariato: Prima mi scarozzavano ovunque e io non faticavo, ora mi devo pure trasportare il lettino. Grazie assai eh!"
Luca
Nasce ad Antiochia di Siria nel 9 d.C. Il padre era un uomo e la madre una donna, cosa non confermata ma sulla quale concordano la maggior parte dei teologi, ma anche diversi teologhi altri. Diventa medico appena ventenne, dopo aver estratto un molare ad un tizio con un potente gancio sinistro.
Dei suoi scritti ricordiamo la seconda lettera ai Corinzi (dopo che la prima era stata smarrita dalle Poste e consegnata 30 anni dopo a un palafreniere a Maleventum), due cartoline ai parenti da Sharm el-Sheikh e una diffida al vicino per il cane che abbaiava troppo.
- 10,25-37 Un dottore della Legge volle mettere Gesù alla prova: "Che devo fare per ereditare la vita eterna?" Gesù gli disse che era una giusta aspirazione da coltivare, ma era necessario che l'eredetà fosse cospicua. Poi raccontò la parabola del buon Samaritano e concluse con: "Amerai il prossimo come te stesso". Da allora, il suo interlocutore non aiutò mai nessuno, perché era sempre quello che sarebbe venuto dopo a dover essere soccorso.
- 15,11-32 Gesù raccontò di un giovane che aveva preso la sua parte di eredità e si era allontanato da suo padre e da suo fratello. Dopo aver sperperato tutti i suoi averi, bevendo e andando a troie, aveva iniziato a promettere di pagare "a babbo morto". Suo padre era però di costituzione robusta, i creditori iniziarono a spazientirsi e a cercarlo per sgozzarlo come un capretto. Fuggì e tornò a casa dove, inaspettatamente, fu accolto con una festa e l'arrosto di vitello grasso del quale andava ghiotto. I discepoli appresero tre grandi insegnamenti: che "la vita è un mozzico"[2] e bisogna godersela; che "a pagare c'è sempre tempo"; che nella ricetta del vitello arrosto si mette poco rosmarino.
Giovanni
Nasce a Betsaida nel 10 d.C. Era figlio di Zebedeo e Maria Salome, il primo imprenditore nel ramo ittico e la seconda ricordata come una delle Tre Marie intente a pregare sotto la croce, nonché protettrici dei fabbricanti di panettoni. Secondo tradizione Giovanni era il "discepolo che Gesù amava", gli altri li teneva solo perché altrimenti era difficile giocare a calcetto. Del suo vangelo ricordiamo due episodi significativi.
- 8,1-11 I farisei condussero a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli chiesero: "La Legge ci comanda di lapidarla, tu che ne dici?" Il Maestro iniziò a disegnare con un dito qualcosa in terra e molti pensarono che fosse la linea regolamentare da non oltrepassare nel tirare i sassi. Invece, alzò il capo per dire: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra!" Un bambino ne lanciò subito una, ma era gracilino e il tiro risultò debole. A quel punto, visto che oramai la prima era stata lanciata, gli altri iniziarono a raccogliere grossi sassi per fare giustizia, ma Gesù disse loro: "Siete dei bei paraculi, avete capito benissimo cosa intendevo!" La moltitudine si allontanò, quasi tutti sbuffando contrariati per il mancato divertimento.
- 20,1-27 Il terzo giorno Maria di Màgdala vide che il sepolcro era vuoto e che la pietra messa a chiusura era ribaltata. Per la scomparsa del corpo pensò ai famelici dinghi, quelle bestiaccie però vivono solo in Australia e quindi non poteva essere così. Restavano quei maledetti tombaroli, avevano lasciato solo il sudario e le bende, ignari che in futuro avrebbero potuto farci i soldi veri. Mentre piangeva udì una voce dietro di lei: "Donna perché piangi? Non posso restare perché non sono ancora salito al Padre, vai dai miei fratelli e di' loro che salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". Lei corse subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore andare dal Padre suo, mio e pure vostro. C'era pure Dio di mezzo, ma non ricordo i particolari. Comunque è una bella notizia no?!" La sera stessa Gesù li raggiunse e disse: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". Essi risposero: "Speriamo non all'altro mondo".
Il culto
- Matteo è considerato il santo patrono di banchieri, doganieri, commercialisti, ragionieri ed esattori della Camorra.
- Marco è per i cattolici il santo patrono di gondolieri, farmacisti, calzolai, ottici e coltivatori di babaco.
- Luca è tradizionalmente il santo patrono degli artisti di strada, dei medici, dei factotum e dei capistazione.
- Giovanni è considerato il santo patrono dei costruttori di fucili a pompa, dei palombari e di quelli che pestano le merde di cane per colpa degli incivili.
Note
Voci correlate
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