Felipe Melo

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Felipe Melo ritratto all'età di 12 anni nell'orto di casa a Rio de Macedonia.
« Giocare contro Felipe Melo è come giocare contro il tempo perché sai che, prima o poi, o farà autogol o si farà espellere. »
(Arrigo Sacchi su Felipe Melo)
« Ti prego, risparmiami! Faccio questo lavoro per mantenere la mia famiglia! Non togliermi le gambe, ti supplico! »
(Avversario in lacrime inseguito da Felipe Melo con la bava alla bocca.)
« Melo dia... »
(Alessio Secco trattando l'acquisto di Melo)
« Selo tenga! »
(I dirigenti della Fiorentina dopo aver sbolognato il brasiliano alla Juve)
« Tira! »
( L'allenatore Ciro Ferrara spiega a Felipe Melo i suoi compiti tecnico-tattici )

Felipe Pero (Rio de Macedonia 26 giugno 1983) conosciuto anche come Felipe Melo, è uno zappatore professionista, nonché calciatore dell'Inter.

Tecniche speciali

Felipe Pero mentre mette in pratica la sua tecnica del No Look.

No Look

Teme tantissimo il pallone, per questo non lo guarda mai negli occhi e cerca di minimizzare i movimenti bruschi in sua presenza. Se gli capita tra i piedi cerca di colpirlo violentemente e di mandarlo il più lontano possibile.[1]Inoltre l'infido pallone tende a far amicizia con gli avversari del povero Felipe quando quest'ultimo sbaglia un passaggio sulla propria trequarti. Tutt'ora Felipe Melo si chiede come facciano gli altri a tenerlo vicino al piede e a farlo andare dove vogliono senza essere morsi.

Gambe in meno

Riesce,con i tacchetti di ferro rivestiti di filo elettrico preso dai campi di concentramento,a far perdere sempre una gamba a un giocatore della squadra avversaria.Se l'arbitro non è Collina,aimhè nessuno lo fischia.È riuscito a far rimanere senza gamba anche il mago della lampada

Carriera

Il momento esatto in cui scoprì che le pallonate possono far male.

Brasile - Il periodo delle scoperte

Comincia la sua carriera nel São Bananão, dove entra come sturacessi e raccattapalle. Qui impara che un pallone, pur essendo rotondo e perciò privo di spigoli, può far molto male ma molto male se ti prende in pieno volto. Sempre in Brasile scopre che i trans gli piacciono molto, che l'acqua bagna, che anche la figa bagna, che il rum è buono e che gli servono più soldi da sputtanare. Prende così la decisione di andare in Europa, la patria dei presidenti spendaccioni.

Spagna

Felipe Melo si vanta spesso delle dimensioni del suo pene.

In Spagna approda al Mallorca dove gioca sette partite senza gol. Poi passa al Real Sociedad de Rodrigo Fernando Alberto Adelante de La Vega in quindicesima divisione, qui segna ben due gol in una stagione.[2]

Italia

Nel 2008 approda nella terra promessa del calcio indossando la maglia della Fiorentina. Non si capisce bene come possa essere arrivato in Serie A. Ci sono molte leggende a riguardo. La più credibile è che fosse un corriere della droga che stava portando degli ovuli di cocaina ad Adrian Mutu. La qualità della coca risultò talmente sopraffina da indurre i Della Valle ad ingaggiarlo come calciatore come copertura per la sua attività di pusher.

Nel 2009 la sua fama di corriere dalle uova d'oro giunge fino a Torino. Lapo Elkann, ansioso di provare la bamba del Brasiliano, decide di ingaggiarlo. Comincia così la sua esaltante avventura nella Juventus e ad oggi è l'idolo della curva bianconera. Grazie alle sue mirabolanti prestazioni vince il prestigioso premio Bidone d'Oro. Nell'estate 2011 viene mandato in prestito in Turchia, dove il buon Felipe continuerà a promettere ai tifosi impazienti, il meglio del suo vastissimo bagaglio tecnico:calci in faccia, papere, svarioni, passaggi sbagliati, assist agli avversari, gomitate, spintoni, tacchettate da dietro, falli in area e tanti tanti cartellini rossi. Inoltre l'unico a cui non è riuscito a spaccare entrambe le tibie è Gennaro Gattuso,che è stato premiato come l'unico giocatore non sanguinante di Juventus-Milan nel 2010, incontro di WWE. Si dice che sia anche scappato a Bergamo per fare incontri "amichevoli" con Giulio Migliaccio.

Nazionale

Felipe Melo è arrivato negli spogliatoi e i suoi compagni sembrano felici.

Felipe Pero riesce addirittura ad approdare nella Seleção verde oro. Questa volta non sono le sue doti da corriere ad aiutarlo, bensì la sua capacità di sollazzare i compagni negli spogliatoi.

« Sono molto contento di questa opportunità con la maglia verde-oro; i miei compagni sono giocatori a 90...ehm...360° »
(Felipe Melo sull'esperienza con la Nazionale.)

In nazionale non ha esitato a mostrare il "meglio" del suo reportorio tanto da divenire un giocatore chiave. Memorabile il suo fondamentale contributo alla sconfitta del Brasile contro l'Olanda nei quarti di finale dei Mondiali del 2010, dove grazie alla sua espulsione lascia la nazionale verde-oro, ormai certa della vittoria, in balìa degli olandesi che rimontano senza troppe difficoltà.

Voci correlate

Note

  1. ^ Questa tecnica tuttavia non funziona quasi mai, perché il pallone fiuta la paura di Melo e lo beffa regolarmente.
  2. ^ Due autogol per la precisione.