Ferrari
La scuderia Ferrari, meglio conosciuta semplicemente come Ferrari o come la Rossa, è una scuderia automobilistica che gareggia nel campionato di Formula 1, con specializzazione in primi posti. Questo fino al 2020, quando a cominciato a specializzarsi in cazzate.
Cenni storici
Il nome
FERRARI è una sigla che sta per Fabbrichiamo Emeriti Ronzini Raglianti Automobili Ricopiate da McLadren Indistruttibili.
Le origini
Basta sapere, a grandi linee, che la Scuderia Ferrari nacque da una costola sanguinante (da qui il colore rosso) della Fiat Panda estratta per mano di un tale Enzo Ferrari per ordine del Grande Capo. Tutto ciò avvenne all'incirca all'inizio del secolo. Poi fino al Duemila accadde... beh... qualcosa, insomma.
1929-1940
Come tutti sanno (voi lo sapete?) la Scuderia Ferrari fu dal 1929 al 1940 la squadra corse dell'Alfa Romeo e Giulietta. Fin dalle sue origini fu chiaro che la Scuderia era la più forte di tutte. Vinceva ogni gara. Celebre è l'episodio del Gp di Germania del 1935 in cui uno dei piloti di punta della Scuderia Ferrari vinse la gara all'ultimo giro ai danni delle Auto Union e delle Benz-Mercedes, mentre i crucchi delle SS e Hitler festeggiavano già allegramente.
1947-1973
Dopo che Enzo Ferrari lasciò l'Alfa Romeo e Giulietta nel 1940 decise, dopo la guerra, di fondare una vera e propria Casa Costruttrice nel 1947. La Scuderia, conosciuta per la sua specializzazione in primi posti, persistette nella sua filosofia e in questi anni annientò, distrusse, frantumò e ridicolizzò i propri avversari nei Campionati del Mondo di Formula 1, Sport Prototipi e GT. Basti pensare che nell'arco di questi 26 anni la Ferrari vinse per ben 432 volte il Mondiale di F1 e per 672 quello per vetture Sport Prototipi e GT. Da ricordare sono anche i 645 successi alla 24 Ore delLe Mani.
L'arrivo del calzolaio
Nel 1996 a Maranello approdò un tal Michael Schumacher, ciabattino tedesco che negli anni precedenti aveva ottenuto alcuni mondiali con i simpaticoni della Benetton-Renault, scuderia franco-veneta le cui carrozzerie multicolore venivano cucite a mano sopra il motore (ancora rovente) da bambini poveri stakanovisti. Schumi arrivò alla Ferrari accompagnato dal fedele amico Nigel Stepney.
Gli esordi in rosso del calzolaio furono però ostacolati da un'impiegato finlandese dell'IKEA, un tizio di nome Mika Hakkinen che gareggiava per hobby nella McLaren, la scuderia gemellata alla Ferrari. Calzolaio si prese la dura responsabilità di riportare la scuderia italiana ai fasti dei tempi mai giunti, ma non fece i conti con la leggendaria sfortuna che affliggeva la Rossa fin dall'antichità: nel bel mezzo di una gara importante, il nostro tedesco fece un incidente e salutò il mondiale, con la beffa di farsi perfino superare dal barista irlandese Eddie Irvine, suo compagno di squadra. In compenso la Ferrari si accaparrò il mondiale distruttori.
Il dominio rosso
Nel 2000 la Ferrari cominciò a sfruttare le sue conoscenze nel paddock per accapparrarsi qualcosina come cinque mondiali di fila grazie al Calzolaio. La Ferrari approfittò della mancanza di rivali e del pensionamento di Hakkinen per vincere con relativa facilità i mondiali 2000 e 2001, con la sfiga proverbiale che optò per una bella vacanza.
Nel 2002 il cabarettista colombiano Juan Pablo Montoya con la sua Williams aprì la sua pulitissima carriera: aprofittando del suo solido humor, Montoya cominciò a causare incidenti e fece più volte finire Schumacher fuori pista. I due amiconi si presero più volte a botte durante i GP, ma la Ferrari riuscì comunque a vincere.
Ma nel 2003 un certo Kimi Raikkonen, cugino di Hakkinen e come lui impiegato all'IKEA, cominciò con la sua McLaren a insidiare la Ferrari, che, dato che aveva un buon rivale, ricominciò a rompersi spesso e volentieri. Tuttavia, la sfortuna della Ferrari si scoprì essere inferiore alla colossale iella del buon Kimi, che perse il mondiale per due punti.
Il mondiale del 2004 fu uno dei più avvincenti di sempre. Calzolaio vinse qualcosina come 15 gare su 18, lasciando le briciole rispettivamente al compagno di vita Barrichello e ai due della giovane Renault: un tal Jarno Trulli, futuro campione della F1, e lo sconosciuto spagnolo Fernando "Gastoncino" Alonso.
Lo spagnolo comunista spodesta la Ferrari
Nel 2005 la famosa sfortuna che aveva abbandonato la Ferrari per pietà tornò a incombere. Colui che la attirò fu il giovane Alonso, ex-militante comunista in patria spagnola che causò il fallimento della Scuderia Ferrari, che in suddetto mondiale non vinse neanche una gara, se non la celebre gara statunitense in cui la maggior parte dei piloti scioperò contro Bush, Alonso compreso.
La gara fu tutta fra il Gastone spagnolo e un ritrovato Kimi Raikkonen, che però dovette fare i conti con la sua iella personale, senza la quale avrebbe matematicamente vinto. Invece, Raikko ruppe il motore con una frequenza che neanche la Ferrari avrebbe mai eguagliato e Alonso vinse il campionato.
Scumacher ebbe uno scatto d'orgoglio e nel 2006 si avvicinò molto a soffiare allo spagnolo filonazista il titolo, ma non ce la fece. E perché? Per colpa del culo di Alonso e della sfiga rossa: alla penultima giornata del mondiale, con Schumi in testa alla classifica iridata, a due metri dall'arrivo si ruppe il motore. E Alonso rivinse.
Tra spionaggi e androidi inglesi
Con l'addio di Michael Schumacher, il nuovo duetto rosso fu formato da Felipe Massa, ballerino brasiliano di samba con origini pugliesi, e dal buon Kimi, passato dalla McLadren ai rossi della Ferrari. Nella stessa McLadren giunse Alonso, e con lui arrivò il suo culo. Raikkonen (dichiarando che dopo cinque anni alla McLadren gli si era davvero rotto il cambio!) aveva rinunciato a fare coppia con lui: in caso contrario, la sua sfortuna avrebbe inesorabilmente cozzato contro il culo di Fernando, causando una reazione nucleare di dimensioni catastrofiche.
Insieme ad Alonso, nella McLaren arrivò un certo Lewis Hamilton (liùiss emilto), un robot mascherato da inglesino di colore che, in barba ad Alonso incazzato nero, cominciò a collezionare nove podi di fila e un sacco di vittorie, senza mai fare un singolo incidente, un singolo sbaglio. Alonso, nonostante il continuo rosicamento, gli stette dietro. E la Ferrari? be', nonostante un numero di vittorie pari a quello della scuderia anglotedesca, non riuscì quasi mai a portare entrambi i piloti a punti. Se uno vinceva, l'altro o rompeva il motore o partiva ventesimo a causa delle qualifiche maiale.
Dopo uno dei GP centrali, però, una strana polverina bianca venne ritrovata sui serbatoi delle rosse. Da qui partì un'indagine che rivelò che il caro amico Nigel Stepney aveva passato informazioni segrete riguardo ai rapporti sessuali di Jean Todt, mascherati da informazioni riguardanti la vettura. Per una cosa simile, dieci anni fa la nipponica Toyota era stata squalificata per due anni. Invece la McLaren, giustamente, fu assolta con scuse.
In seguito, però, grazie agli occultamenti di Jean Todt la Ferrari riuscì a ottenere nuove sconcertanti prove che incastravano la McLadren e la scuderia d'argento si vide azzerare i punti del campionato costruttori, lasciando così il titolo iridato su un piatto d'argento. I piloti invece furono assolti con un buffetto sulla guancia, nonostante persino quel brav'uomo di Ron Dennis abbia ammesso che Alonso sapeva e godeva. Ma niente, lui è un santo intoccabile. Così il mondiale piloti è ancora aperto.
Alla terzultima gara le rosse decidono di fare una brutta gara e così avviene. Hamilton-D24598P-L1 vince e Alonso cade. Insomma, ormai peggio delle Ferrari c'è solo Alonso. Ma il suo proverbiale culo si sveglia e alla penultima gara Hamilton rompe il motore e Raikko, beneficiando della fortuna di Alonso, 2°, vince e trattiene un barlume di speranza. Certo, sette punti da recuperare in una gara non sono noccioline. Corre voce quindi che per l'ultima gara Kimi si sia affidato ad un esperto nel settore.
Arriva l'ultima gara e Raikkonen pensa solamente alla partita a briscola lasciata in sospeso il giorno prima con Jean Alesi. Che accade? Hamilton ha dei capricci e finisce fuori, Alonso si accontenta di farsi una sega mentale pensando alla sua faccia sconvolta e Raikko è campione del mondo.
La stagione post-barbecue
NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Ferrari.
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Nel 2008 sono cambiate molte cose. Il figlio di Gastone lascia il barbecue e se ne va alla Renò, per concludere prematuramente la sua culosa carriera con un'ultima stagione da risate. Al suo posto arriva il cugino minore di Raikkonen, mentre Giancarlo Fisichella fa un salto di qualità e approda nella fortissima e indomabile Force India.
Nella prima gara non può mancare un bel disastro augurale, con Massa che decide di provare l'ebbrezza della morte, senza riuscirci, e Raikkonen che, in preda a una crisi d'identità, si crede Takuma Sato. Poi alla seconda gara Massa, in seconda posizione con un vantaggio di cinque minuti e quaranta secondi sul terzo classificato, sotto stress va ancora fuori. Ma tanto ai tg non gliene frega niente, tanto vince Raikkonen.
Raikkonen, che ci ha preso davvero il gusto a vincere, si rifà nella gara seguente. Dopodiché c'è il GP di Montecarlo, che da sempre porta fortuna e buonaugurio a Maranello. Infatti Raikkonen si ritira. La bella stagione continua in Canada, Gran Premio famoso per la sua sicurezza e per l'assoluta perfezione dell'asfalto. Stranamente, per venti giri nessuno della Ferrari ha un incidente mortale o altro: allora l'anglonero, dopo il concilio degli dèi voluto da Poseidone in persona, decide di riparare urtando qualcuno ai box, compiendo il perfetto omicidio-suicidio. E chi può essere se non Raikkonen? Ovviamente è secondario il fatto che Hamilton abbia deciso di svoltare a sinistra quando stava per urtare contro il Cubico a 100 km/h. Non contenta, la Ferrari decide di mettere in mutande anche Massa, confondendo la benzina con l'olio per il barbecue. Massa però arriva quinto.
A quel punto il Ghiacciato Kimi decide che è ora di tirare i remi in barca, così appende l'auto al chiodo e lascia il comando a quello sfaticato di Felipe Massa, che strafatto di coca inizia a vincere Gran Premi a ripetizione recuperando millemila punti al nero sculato e ritrovandosi, ma guarda un po', con sette punti da recuperare all'ultima gara, con lo sculato bianco che rimane a guardare da lontano. Ancora una volta la fortuna del culattone giovine sembra cambiare direzione e portare al trionfo Massa e con lui la massa di brasiliani festanti, finché uno Stronzo di nome Timo Glock (con quel nome di merda che s'aritrova che doveva fa?) non decide di forare una gomma subito davanti all'infame Lewis all'ultima curva dell'ultimo giro.
Dopo tutte queste merdate Lewis Hamilton vince il campionato lasciando quello costruttori alla Ferrari, Massa dice che va bene pure così (mentre si trasforma in un pesce spada), e Timo Glock viene felicemente linciato, sodomizzato e torturato in tutti i modi umanamente concepibili, mentre la FIA decide di mettere il NOS sulle F1.
Il 2009: i diffusori aeroplani e le vetture pompate
Ora c'è una domanda da porsi, ma se questo marchingegno (SKERS) è pericoloso per le persone che lavorano sulle macchine? In effetti, durante un Pit Stop della Biemmevù un meccanico, toccando la vettura, viene sbalzato a millemila KM da essa prendendo la scossa (e consegnando la sua eredità all'avversario).
Comunque la maFIA lo vuole a tutti i costi (infatti il KERS si addice proprio al progetto risparmio di quest'anno...). Così il primo gp in Australia è una formula a 3 categorie:
- La prima: Le vetture con il diffusore a millemila piani (Toyota, Williams e Brawn GP) ;
- La seconda: Le vetture con il KERS (McLaren, Ferrari, BMW e Renault);
- La terza: Gli altri sfigati che non hanno ne il diffusore super e ne il KERS.
Stà di fatto che Cubico, perché pesa come un elefante indiano, non può usare il KERSO. Infatti ora per restare nei limiti di peso, i piloti sono diventati tutti come un grissino (tagliato in due da Miracle Blade) è sotto peso, tatto che a volte con una ventata, volano via.
Ad preannunciare il loro fallimento, tutti i KERSissimi, a fine gara, belli carichi, vengono usati come motorino per alimentare le rulotte (peccato che la carica dura pochissimi minuti).
Stà di fatto che dopo pochi gp, il sistema va in pensione perché non porta grandi vantaggi. Chi li porta, invece, è il super diffusore che, porta la Mister Brown in testa al mondiale (con Button, mentre Barrichello rimane fermo 3 mesi sulla griglia di partenza dell'Australia).
La Rossa è in una situazione di M.... e cerca di tirarsi fuori con una misera versione B che va bene per 2 gare ma finisce nel baratro subito dopo.
Poi Massachusetts si becca la molla di Barrichello (che tornava di fretta dall'Australia, e perde pezzi) e il Ricchionen deve fare tutto il lavoro di squadra. Anche perché, prima Badoer e poi Fisico (spompato) non pigliano nemmeno un misero punto.
Insomma, la stagione per la ferrari finisce prima di incominciare. Il 2009 è iridato per l'Jenson Button e per la Brawn GP con il suo diffusore jet.
Perciò il Cavallino Ragliante decide di effettuare il colpo del secolo:
si decide di mandare a casa Rakkionen e di ingaggiare il 2 volte inculato Fernando Alonso e torna Masso.
Le quattro stagioni seguenti
Con il Re di Spagna, dicono a Maranello, si vincerà più che con Schumacher (che ritorna a tradimento con la Mercedes). Purtroppo il destino infame ha mandato sul pianeta Terra un individuo ben più culoso di Alonso: il giovane krukken Sebastian Vettel. Con lui in Red Bull, Alonso perde buona parte del suo leggendario culo, ed è costretto ad ogni gara, tra esplosioni di sospensioni, rotture di alettoni mobili, radio e specchietti, a rimonte dal 24° posto che lo portano sempre, sistematicamente, alla fine della gara, subito dietro il crucco junior. E Massa non collabora certo: troppo impegnato a realizzare il suo sogno di distruggere la monoposto persino più di Takuma Sato. Ma l'entusiasmo non è sparito certo, i tifosi ferraristi lo osannano in ogni gara, non cambia nulla... Dopo anni di insuccessi, il cambio regolamentare del 2014 sembra poter essere la svolta ma si rivela una vera e propria bastonata sui coglioni; con figure da cioccolataio a raffica dovute ad una macchina degna della Super Aguri.
Il futuro
Nel paddock dei freschi campioni del mondo corre voce che Jean Todt abbia assoldato una nuova promessa della F1. Il suo nome, stando a indiscrezioni, dovrebbe essere Vitantonio Liuzzi. Il giovane talento italico dovrebbe essere affiancato dal pluricampione Takuma Sato.