Fisica teorica
La fisica teorica è quel campo della fisica che si occupa di tirare a indovinare laddove la fisica sperimentale ancora non arriva.
Origine
La fisica teorica nasce da un rapporto epistolare[1] fra Galileo Galilei e Isaac Newton, che avevano la necessità di spiegare il moto orbitale delle mele attorno a una stella con una teoria unificata. Non riuscirono però mai a mettersi d'accordo sull'influenza che avrebbe avuto il colore della mela sulla stabilità orbitale della stessa. Il doloroso divorzio seguito a questo insanabile strappo segnò un momentaneo arresto dell'appena formata fisica teorica.
L'incontro con l'elettromagnetismo
Negli anni successivi tuttavia la necessità di spiegare situazioni tutt'altro che banali spinse Joseph-Louis Lagrange a descrivere dapprima il moto di angurie, pompelmi e pere attorno ad una stella, e successivamente a trovare i cinque punti in cui se piazzi una melanzana, questa ci rimane per l'eternità, a meno che non passi un diversamente settentrionale che decide di mangiarsela ripiena. Risolti però questi dubbi che assillavano l'umanità da millenni, la fisica teorica divenne totalmente inutile per i successivi 100 anni[2].
Fu James Clerk Maxwell a riportare in scena la fisica teorica. Infatti il buon Maxwell stava cercando da vent'anni di unificare elettrostatica e magnetismo, ma senza alcun successo. Gli mancava infatti un dettaglio fondamentale per poter pubblicare le sue scoperte: un nome adeguato al set di equazioni differenziali da lui messo insieme. Ma il suo esperto di marketing gli aveva già sconsigliato il nome completo "Equazioni di Gauss-Faraday-Ampère-Maxwell" perché troppo lungo da ricordare, come anche la sigla "Equazioni GFAM", perché ci sarebbero voluti altri cento anni prima che gli acronimi diventassero di moda fra i fisici. L'elegante soluzione trovata da Maxwell fu fottere[3] gli altri tre e chiamare queste equazioni "Equazioni di Maxwell". Ancora oggi infatti tutti i fisici si ricordano di Maxwell come "quello che ha scritto quelle quattro equazioni che non mi ricordo mai dove si mettono le costanti", ma pochi sanno che venne querelato per appropriazione indebita di equazione differenziale e finì il resto dei suoi giorni ad elemosinare un tozzo di pane in una stradina di Glasgow.
Il ventesimo secolo e la meccanica quantistica
Verso la fine del XIX secolo i fisici teorici ritenevano che ormai tutto lo scibile era stato descritto, e c'erano solo alcuni piccoli dettagli qui e là da correggere. Come avrete già intuito da soli[4], ovviamente si sbagliavano alla grande. Infatti i due noti fisici-terroristi John William Strutt Rayleigh e James Jeans durante un pomeriggio al solarium postularono che le lampade avrebbero dovuto consumare energia infinita per emettere luce ultravioletta, affermazione che portò al consumo immediato di tutte le forme di energia del pianeta. Quando ormai la catastrofe ultravioletta stava per arrivare a consumare anche il nucleo solare, Max Planck formulò velocemente la quantizzazione dell'energia e pose rimedio al danno fatto, ma non prima che la temperatura terrestre si fosse abbassata di 20°C.
Purtroppo Planck non si rese conto di aver innescato una bomba ad orologeria con la sua affermazione, perché un'orda di fisici teorici affamati di nuove scoperte, e del conseguente premio Nobel, studiò minuziosamente questa nuova branca della fisica teorica.
La fisica teorica oggi
Come se tutto questo non bastasse, un oscuro scienziato tedesco decise di formulare una teoria altrettanto valida, ma assolutamente incompatibile con la meccanica quantistica, solamente per poter ridere dei poveretti che avrebbero ardito addentrarsi nei meandri di quello che in gergo è conosciuto come "un gran casino". È ovviamente legittimo chiedersi quali grandi applicazioni possa avere l'unificazione di queste due teorie, e nonostante il mio avvocato mi ricordi che è mio diritto costituzionale ignorare la domanda, passo ad elencarvi alcune delle applicazioni fondamentali:
- Studiare i primi secondi dalla creazione dell'universo
- Tutto quello che viene dopo è spiegabile tranquillamente usando le due teorie separatamente. Questa è senza alcun dubbio il problema fisico più breve che si possa concepire.
- Studiare le particelle elementari considerando sia gli effetti quantistici che quelli relativistici
- Questo porta alla conclusione che le particelle elementari sono stringhe vibranti con almeno 11 dimensioni, di cui alcune arrotolate su sé stesse, e quindi impercettibili. Chiaro, no?
- Capire cosa c'è in un buco nero
- I buchi neri sono i corpi celesti più omertosi dell'intero cosmo, quindi dopo che anche la guardia di finanza e il reparto mobile di Senigallia hanno fallito nelle indagini sul suo contenuto, la palla è stata passata ad un pool di fisici teorici.
- Spiegare cos'è la materia oscura
- Le galassie sono composte al 90% da materia non rilevabile, quindi un team di fisici teorici, dietisti e uno psicologo specializzato in disturbi dell'alimentazione stanno cercando di capire come mai questi corpi celesti siano più massivi di quanto appaiono.
Curiosità
- Se arrivate alla fermata del bus e non riuscite a decifrare la tabella oraria, evitate di chiedere ad un fisico teorico[5] quanto manca al prossimo bus, potrebbe rispondervi che mancano metri, perché pone la velocità della luce uguale a uno.
- L'influenza del colore delle mele sulla loro stabilità orbitale è tutt'ora uno dei grandi problemi irrisolti della fisica moderna.
Note
- ^ Da non confondere col rapporto episcopale.
- ^ Ovvero circa kg, se ponete .
- ^ Per quanto si possa credere che questa parola volgare stoni nel testo, in realtà questo verbo è parte del gergo tecnico sviluppato dai fisici teorici negli ultimi decenni.
- ^ È un'affermazione retorica, non c'è bisogno di farmi notare che per te non era per nulla evidente.
- ^ Che invece, non essendo stupido, è riuscito a leggere l'orario.
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