Forbici dalla punta arrotondata
Le forbici dalla punta arrotondata sono un'arma letale partorita dalla geniale[citazione necessaria] mente senza scrupoli dello scienziato Giovanni Muciaccia, tra una sniffata di colla vinilica e l'altra, diventate tristemente famose per essere le preferita del noto gangster Dodò, capo della cosca mafiosa "Albero azzurro".
Storia
Suddetto scienziato è diventato ricco grazie a tale invenzione ormai diffusissima e usata in tutto il mondo, ricco, ma così ricco da fondare una società nominata Forbici Punta Arrotondata S.p.A. di cui egli è CEO e le cui azioni salgono vertiginosamente oggi giorno sfiorando picchi di guadagno pari allo 0.0000001%.
Dal 1989 al 1999 ha affrontato una lunga causa fattale dall'americano Edward Mani di Forbice, il quale accusò l'industria di danni fisici e morale causatogli dai loro prodotti, specialmente al basso ventre.
Dal 1999 ad oggi è invece stata querelata da tutte le associazioni di consumatori, che rimpiangono le forbici vere.
Usi
- Molti consigliano l'uso di queste forbici quali per svariati semplici gesti quotidiani, in sostituzione dei più pretenziosi Miracle Blade, come pulirsi sotto le unghie o togliersi il cerume dalle orecchie.
- Le forbici dalla punta arrotondata sono tra i metodi migliori per discutere civilmente con qualcuno che non è d'accordo con te
Svantaggi
- Non possono essere usate come armi improprie, solo come armi ufficiali. Infatti vengono spesso scelte come arma nei duelli d'onore.
Curiosità
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici? |
- Si stima che le forbici dalla punta arrotondata uccidano più persone di quelle con la punta normale causando loro l'illusione che siano innocue e un fatale abbassamento della guardia.
- Le forbici dalla punta arrotondata sono state vietate dalla convenzione di Catanzaro.
- Le forbici dalla punta arrotondata furono usate in seguito da Tonio Cartonio e dagli "amici" del fantabosco per tagliare i pezzi di carta che guardava solo con un occhio, avendo una malattia folletta che gli permetteva di guardare con un occhio al "lavoretto" e con l'altro occhio la melevisione e i suoi cartoni animati.