Hippie
Hippie (scritto anche hippy o barbone) è un termine che si riferisce alla gioventù bruciata degli anni dal '61 e 1/2 al '74 e 3/4 nelle zone dell'Alta Padania e delle grotte di Frasassi.
Storia
L'uso della parola Hippie comincia nei primi anni del 1900 comparendo in famose serie TV di grande levatura culturale quali O.C. e nel celeberrimo country Ho desiderato che ci fosse una talpa nella terra di Giovanni Capocchione dove il testo contiene un profetico Hippie lasc ch'i capel rotolino giuuu neeeee (Hippie lascia i tuoi capelli liberi). Il termine fu ripreso e reso popolare dal cronista Ugobaldo Giambaracco de Il Sole Venticinque Ore e Tre Quarti per riferirsi a tipo di persone con un particolare stile di vita che può sintetizzarsi nei seguenti punti
- Partecipazione ai movimenti per la liberazione degli ornitorinchi schiavizzati
- Uso dei capelli lunghi (soprattutto nei cani)
- Uso di vestiti che ricordano il circo
- Ascolto di un particolare tipo di musica come ad esempio i famosi: Onion Men, The Pelotto's e The Maura's
- Vita in comune (municipio)
- Frequente uso di droghe leggere (e poi si vedono gli effetti) per fini ricreativi (hashish, marijuana) e occasionalmente di droghe pesanti LSD, Cocaina... e molte altre ancora.
Spesso il termine Hippie ha preso un'accezione significativa dispregiativa a causa del fancazzismo e della scarsezza di igiene personale dei suddetti individui dediti alle droghe. Sebbene si parli di movimento di un Hippy, si dice una gran cazzata perché questi non si muovevano mai e se ne stavano ore e ore in contemplazione post canna. I più audaci di loro conducevano una vita nomade nel comune (passando dall'anagrafe all'ufficio del sindaco), opponendosi fortemente alla guerra del Vietnam quando si ricordavano che fosse in corso, o almeno fossero consci di essere al mondo, e abbracciando aspetti di culture religiose non convenzionali. Molti di loro passarono tre quarti della loro misera vita a cannarsi e il restante quarto a criticare i valori su cui si fondava la società (Il Grande Fratello, La Talpa, L'Isola dei Famosi e Lost).
L'apice si ebbe nei tardi anni '60 e nei primi '70, arco di tempo in cui si svolse il Festival di LegnoComune (Woodstock). L'evento radunò centinaia di migliaia di taglialegna che vennero poi trasformati in cloni di Bob Marley. Il termine non è da confondersi con yippie, che è una semplice esclamazione anche un po' stupida se vogliamo.
Moda
Come detto più sopra gli hippie vestivano di abiti sgargianti che ricordano un circo nomade, spesso di foggia artigianale (il che ribadisce il concetto "hippie buono a fare un cazzo") usavano pantaloni a zampa di paguro, e camicie psichedeliche con lucine intermittenti su colletto e polsini a stampa fiorata, gillet in plexiglas, per le donne lunghe gonne colorate o vesti alla mago Otelma. È noto che nella moda degli hippy non è contemplato l'uso del sapone, infatti da buoni freakettoni amano coltivare sul loro corpo kg e kg di batteri e muffe per poi fumarli in rituali che si chiamano freakfest. Sono anche noti per la loro filosofia "Peace & Love" (Piscia & Lava), non capendo che con il loro olezzo caratteristico dichiarano guerra all'olfatto delle persone comuni.
Droghe
Gli hippies sono inoltre noti per la larga consumazione che facevano di sostanze stupefacenti, le quali permettevano loro di vedere cavalli rosa che volavano nel cielo e dinosauri che rubavano la loro merenda. Prima fra tutte le droghe utilizzate era l'LSD, che infilavano allegramente sotto la lingua credendo di cibarsi di zollette di zucchero magico.
Altra erbetta piacevolmente usata era la marijuana, che fumavano e coltivavano in prati appartenenti a proprietari che, una volta scoperto di avere una coltivazione di cannabis in giardino, prima inseguivano gli hippies che l'avevano impiantata per svariati chilometri, poi provavano a farne uso loro stessi e continuavano a farla crescere.
Tours
Gli hippies erano (e i sopravvissuti sono ancora) dediti a muoversi in continuazione alla ricerca di nuovi spacciatori e/o raduni dove poter conoscere nuova gente da portare a letto, o meglio nel sedile posteriore del loro furgoncino.
Con la guida stradale contenuta enigmaticamente in On the Road cercavano invano di raggiungere Denver, ma essendoci una fondamentele indicazione errata contenuta nel libro, si ritrovarono tutti a San Francisco, dove un ragazzotto con dei baffetti da Zorro improvvisò una canzone che credeva gli avrebbe consentito una vita ultraterrena felice, poiché scritta da un certo Papa John (che come tutti invece sappiamo non era un papa, ma un cantautore/pizzaiolo folk statunitense che cantava/cucinava con la mogliettina bionda e tiratissima). Gli hippies presero la canzone in senso letterale e cominciarono a sradicare interi campi di fiori per infilarseli nei capelli.
Il mezzo che più utilizzavano per girare gli Stati Uniti erano dei ridicoli furgoncini della Volswagen, che venivano svenduti a basso prezzo poiché nessun adulto sano e consapevole avrebbe mai avuto neanche la minima intenzone di comprarlo. Il tentativo di far funzionare il motore ad aria ebbe ben pochi risultati positivi e ben presto gli hippies dovettero macchiarsi del grave crimine di viaggiare facendo uso di benzina e impedendo quindi a migliaia di fiorellini innocenti di cibarsi della loro quotidiana razione d'ossigeno. Per dimostrare quanto comunque tenessero alla salute e alla felicità dei fiori, pensarono di ritrarli sulle portiere dei furgoncini, dimostrando doti artistiche degne di bambini al primo anno di asilo nido.
Voci correlate