Gabriel Pontello
Gabriel Pontello è nato da qualche parte in un remoto angolo della Francia nell'anno dello zebrallo. I genitori erano di origine italiana ma non l'hanno mai confessato perché sarebbe stato disdicevole: già al momento della nascita videro subito con chi avevano a che fare. L'ostetrica stava per evirarlo perché aveva scambiato il suo biscione per il cordone ombelicale. Giovane prestante e di bell'aspetto, fu riformato alla visita di leva "perché aveva tutte le misure sbagliate". Questo difetto gli avrebbe spianato la strada verso la carriera porno, che a partire dagli anni '70 avrebbe conosciuto uno sviluppo e una diffusione mai viste prima.
Dapprima sui fotoromanzi, successivamente in varie decine di film, le gesta dell'attore riscossero ampi consensi da ambo i sessi, dai maschi per l'invidia ammirazione, dalle femmine per la riconoscenza. Egli era ben visto anche negli ambienti ecclesiastici, poiché i preti registrarono a suo tempo un considerevole aumento delle confessioni per atti impuri scatenati dalla consultazione delle sue prestazioni su carta stampata. Indiscutibili anche i suoi meriti in campo talent-scoutistico: è stato lui a scoprire e lanciare Rocco Siffredi nel firmamento dell'hard. Contemporaneo di John Holmes, costituiva in qualche modo la risposta della vecchia Europa all'uomo a tre gambe americano, divo incontrastato dell'epoca: dove non poterono i centimetri poté un'indiscutibile valenza artistica e recitativa[da verificare].
Terminata la carriera di attore, dopo aver appeso l'uccello al chiodo, si è dato alla carriera di regista e produttore, dirigendo un gran numero di film, per complessivi 19.875 ettolitri di sburra sbrodati in conseguenza della visione degli stessi. Dal 1991 al 2006 ha diretto, col curioso pseudonimo di Gabriela Ponti, una cinquantina di film estremi per il mercato dei pippaioli crucchi, con alte dosi di BDSM, fisting, pissing, snorkeling e good morning.
Da qualche tempo non lo si vede più in giro, c'è chi dice sia morto di peste suina o che sia diventato pizzaiolo specializzato in pizze con "sburrata in uscita".
I fotoromanzi
Supersex
Questa rivista di fotoromanzi porno nacque in Francia e nel 1977 venne esportata in Italia, dove riscosse subito un grande successo, destinato a durare un ventennio abbondante. Sebbene celata clandestinamente entro giornali più capienti, come il Corriere della sera, Famiglia Cristiana e Tuttouncinetto, era diffusa in tutte le case italiane, a insaputa, tranne in rarissimi casi, delle donne di famiglia.
La copertina era patinata e a colori, per confondere eventuali macchie, le foto all'interno erano in bianco e nero e conferivano al lettore la sensazione di guardare un bel pornazzo sul televisore di casa, non poca cosa per tempi nei quali il VHS era ancora in fase di realizzazione.
Ma questo fotoromanzo, che ha provocato un picco vertiginoso dei casi di miopia, di cosa parla?
Supersex è un alieno originario del pianeta Eros. Andando a zonzo per il cosmo un giorno gli capita di prendere una curva troppo stretta per evitare lo Sputnik parcheggiato in divieto di sosta e si fracassa sulla Terra. Uscito illeso dall'incidente, si rende subito conto che l'atmosfera terrestre è per lui dannosa: gli fa provare la sgradevole sensazione di avercelo sempre dietro. L'unica via d'uscita è occupare il corpo di un terrestre. Ovviamente non sceglie il primo sfigato che passa, ma un aitante tenente della Sureté dei mangiarane.
Inizialmente Supersex è quindi un fottuto sbirro della polizia metropolitana di Parigi. Successivamente, a partire dalla metà degli anni '80 (numero 86 della rivista), entra nelle forze speciali ed agisce con molta più libertà: licenza di uccidere, possibilità di accedere ad archivi top secret, disponibilità di figa fondi immediati senza dover rendere conto ad altri se non al Ministero Degli Interni, facoltà di saltare la fila in farmacia per l'acquisto di preservativi. Diventa una specie di 007 dai modi "penetranti" ma efficaci. Il suo referente diventa un tostapane riconvertito in sofisticato (per l'epoca) computer che gli affida di volta in volta le missioni. Anche l'abbigliamento muta, passando da abiti normali ad abiti neri, guanti e occhiali sempre scuri, ma nessuno dei lettori se ne accorge, anche perché il protagonista è regolarmente svestito per otto fotogrammi su dieci. Nell'ultima parte della vita editoriale della rivista, Supersex torna a vestire abiti più normali (siamo in pieno riflusso) e cambia nome assumendo quello di Homerus Challagan. Il vero Homerus Challagan, mite pensionato del Sussex, non si capacita di come da qualche tempo riceva telefonate sconce da parte di casalinghe annoiate.
Le storie che coinvolgono Supersex andavano dall'arrestare assassini allo sventrare passere sventare complotti internazionali, arrestare spie nemiche (che in un periodo di Guerra Fredda erano del blocco sovietico ma anche rifondatori del nazifascismo, orientali e mediorientali) o bloccare trafficanti e contrabbandieri, nonché i ladri che rubano una mela. Le storie narrate non erano solo canovacci per collegare le varie scene sessuali ma avevano trame piuttosto articolate e molto spesso occorreva arrivare alla fine della rivista per avere svelato il nome dell'assassino o vedere risolto l'enigma della puntata. E se alla fine non l'avevate capita, veniva Supersex a inchiappettarvi di persona.
I dialoghi durante gli amplessi erano complessi[per fare rima] tanto da lasciare i lettori perplessi[idem come sopra], strutturati secondo le regole dell'Accademia della crusca e non di rado divertenti: Pontello e le altre attrici potevano discorrere di storia dell'arte durante i preliminari, di psicologia sociale durante uno smorzacandela, di patafisica durante un 69, dell'andamento dei mercati esteri nel bel mezzo di un rapporto anale. Tutto si concludeva comunque con le parole che hanno reso famoso Supersex: al momento dell'eiaculazione pronunciava la frase "Ifix Tcen Tcen", considerata dapprima un "urlo di guerra", mentre secondo studi più recenti significherebbe "La vispa Teresa avea sull'erbetta a volo sorpresa gentil farfalletta".
La storia era normalmente strutturata nel modo seguente:
- a volte si inizia con una scopata-antefatto dove si indica subito chi sono i "cattivi" e per dare al lettore una chiara visione della situazione;
- Supersex ha un amplesso con amica/collega/conoscenza casuale. Certe volte questa può essere la moglie o la fidanzata di un suo superiore o di un'alta carica dello stato o di un suo amico. Si fa risalire a questa consuetudine il concetto di trombamico;
- alcune pagine in cui il Commissario viene coinvolto nel caso da parte del suo superiore. È l'occasione per farsi il primo zabaglione della giornata;
- iniziano le indagini, durante le quali il Commissario ha uno o più amplessi con donne che interroga o con probabili colpevoli che cercano di sviare le indagini;
- a questo punto avviene una specie di "intermezzo", durante il quale il commissario fa rapporto sulla situazione al suo superiore o si muove in città alla ricerca di indizi. È il momento del secondo zabaglione;
- è il momento di un colpo di scena, sempre a base sessuale: il commissario catturato dai "cattivi", oppure un ribaltamento di ruoli tra i vari sospettati. Qui volano pugni, schiaffi, schioppettate. Il lettore si sente come rinfrancato e pensa: "Ecco, fanno anche cose normali, non stanno sempre lì a trombare...";
- la risoluzione del caso, dove c'è la scena sessuale solitamente più numerosa, 3-4 persone.
- il terzo zabaglione, poi tutti a nanna.
La soluzione del caso aveva due "sotto filoni" principali:
- Il Commissario punisce sessualmente, prima di consegnarli alla giustizia, la/e colpevoli in caso di donne o la/le moglie/i del/dei colpevoli in caso di "cattivi" maschi: per umiliare i cattivi maschi, di solito essi sono costretti ad assistere agli amplessi senza fruirne rimanendo allibiti dalla troiaggine di mogli, fidanzate o amanti che siano che, completamente ipnotizzate e impazzite dal desiderio, concedono tutto al commissario Supersex, che spesso finisce l'amplesso con una micidiale inculata, facendo gridare la vittima per l'incredibile orgasmo provato.
- Il commissario salva la vittima femminile che per gratitudine si concede al suo salvatore, non di rado coinvolgendo una terza persona, quasi sempre una seconda donna: meno frequentemente la scena finale coinvolge due uomini e due donne.
- In entrambi i casi, c'era sempre il tempo per il quarto zabaglione.
Punto di partenza di ogni scena di sesso era il momento in cui Supersex utilizzava il suo asso nella manica per ottenere una gnocca su un piatto d'argento: il fluido erotico. Come un essere umano produce saliva, sudore e smegma, così l'alieno Supersex secerneva, attraverso lo sguardo, un fluido invisibile in grado di trasformare un'educanda in ninfomane insaziabile.
Nel fotoromanzo potevano esserci dai tre ai cinque "episodi" sessuali di circa 25 foto ciascuno, a fronte di un centinaio di pagine di rivista. Questo espediente favoriva nel lettore il "ricaricamento scrotale", anche se la lettura poteva protrarsi per interi pomeriggi. Spesso, c'erano scene porno in cui il commissario lasciava la scena sessuale ai comprimari d'appoggio, solitamente segretarie o altri poliziotti collaboratori. Non si può negare una condivisione di tipo ecumenico del piacere sessuale: ce n'era davvero per tutti.
Se inizialmente la rivista era incentrata unicamente su Gabriel Pontello, successivamente apparve un inserto, posto nelle pagine finali. Questa specie di fotoromanzo porno d'appendice raccontava le storie di Magika e Magika Junior, due sorelle investigatrici, discepole di Sai-Bamba, un santone indiano detto il guru dal coso duro, grazie al quale avevano appreso tecniche esoteriche come la telecinesi, la facoltà di rendersi invisibili e il potere di trasformare gli uomini in porci scatenati, tutte arti che permettono alle due eroine di risolvere i casi che le vedono coinvolte. Magika era interpretata da Cicciolina e Magika Jr da Platinette (pseudonimo di Marilyn Jess), pornostar famosissima in Francia che raggiunse una certa notorietà in Italia proprio grazie alla rivista Supersex. Avendo un ristretto numero di pagine rispetto alle storie di Gabriel Pontello, le "Avventure di Magika e Magika Jr" avevano trame più elementari e dedicavano molto più spazio all'aspetto pornografico del fotoromanzo.
Per un certo periodo c'è stato un paginone centrale a colori che esponeva ogni volta il disegno di un personaggio femminile famoso (Gloria Guida, Lory Del Santo, Ave Ninchi, Lina Volonghi) in abbigliamento discinto ma comunque non volgare: a complemento del paginone c'era un racconto nel quale il protagonista immaginava di avere una avventura sessuale con un personaggio famoso. L'inserto si intitolava "Le fanta-scopate del Signor Rossi".
Erotik
Dal punto di vista editoriale, col fotoromanzo Erotik si assiste ad un salto di qualità: tutte le foto sono a colori. Questa serie non ebbe la stessa fortuna della precedente e terminò le pubblicazioni nel giro di pochi anni. In essa Pontello parodizza il ladro dei fumetti Diabolik, mettendo a segno colpi miliardari e miliardi di colpi agli sfinteri delle attrici. Eva Kant era impersonata da Marilyn Jess, la donna dalla figa più pelosa del porno dei primi anni Ottanta[citazione necessaria]. Qui niente fluido erotico, niente Ifix Tcen Tcen: Erotik mette a segno le sue imprese ladresche utilizzando strumenti, invenzioni e diavolerie all'avanguardia. Quando ha bisogno di pucciare il biscotto spruzza sul volto della zozzona di turno il gas erotizzante, capace di trasformare una segretaria remissiva ed intellettuale in una sacerdotessa dell'eros; al termine dell'amplesso Erotik pratica alla sua vittima la puntura annebbia-memoria, che fa sì che la malbencapitata dimentichi tutto e non sappia spiegarsi perché e così bagnata ma soprattutto perché si senta il buco del culo in fiamme.
Ulteriori schizzi
Nei primi anni '80, visto il grande successo europeo della rivista di fotoromanzi Supersex, qualcuno ha pensato bene di girare una pellicola ad essi ispirata nella quale si è potuto anche ascoltare l'"Ifix Tcen Tcen" urlato da Pontello durante l'orgasmo. Pare che gli spettatori che hanno avuto la ventura di udirlo non abbiano mai avuto bisogno di Viagra, nemmeno quando sono giunti all'età in cui si guardano i cantieri. Alcuni di essi affermano addirittura di possedere il fluido erotico e millantano amplessi in quantità industriale con le loro badanti ucraine[senza fonte]. Data la difficoltà di queste ultime ad esprimersi in itagliano non è possibile ottenere riscontri oggettivi a riguardo.
I film interpretati da Pontello sono innumerevoli, più di quanto possa sopportare anche il più incallito falegname. E sono molto meno avvincenti dei fotoromanzi.
Curiosità
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- Fino ai diciotto anni, Gabriel Pontello era un timidone verginello e tutti i suoi amici lo scherzavano
per le dimensioni del suo peneper le sue orecchie a sventola. - È laureato in filosofia, si era dato al porno per pagarsi gli studi.
- A tale proposito, avrebbe dichiarato: "Smetto col porno quando mi assegnano una cattedra di ruolo. Giuro, lo faccio solo per pagare l'affitto!"
- Alla luce di ciò, appare chiaro che Pontello sia tuttora in attesa di quella cattedra.