Gaetano Saya
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Gaetano Antonino Marjuccia Saya, Saija per gli amichetti (Messina, 1956 - Stranamente ancora in vita), è un terrone padanizzato o un padano meridionalizzato il cui passatempo consiste nel confezionare divise col sole nero, fare comizi sull'amore, l'amicizia, la fratellanza, la tolleranza e su quanto convenga all'Italia rimanere all'interno dell'Unione Europea.
Il venerabile passato
Esattamente come il nostro vitello d'oro nazionale, Saya ha sempre nutrito una spiccata predisposizione per l'occultismo e per la fratellanza. Il nonno Licio Gelli lo ha sempre accompagnato all'interno di questo percorso, e grazie a lui il Gaetanino divenne membro dell'organizzazione di giustizia e disciplina denominata Gladio dalla punta arrotondata e acquisì il titolo di "Venerabile Maestro" della loggia "Divulgazione 1", conosciuta ai profani con l'acronimo profano di Loggia PS2.
L'infanzia
Nipote di uno dei tanti picciotti di Mussolini, Gaetano iniziò la sua carriera politica all'età di quattordici anni. Dava dimostrazione inequivocabile del suo italico ardimento suonando i campanelli delle case dei partigiani per poi scappare via.
Gaetano venne abilitato nella polizia dai suoi compagni di merende organizzando anni dopo la Loggia poliziesca deviata mentale, organizzazione con lo scopo di catturare i Puffi che grazie all'infiltrato Gargamella si scopriranno comunisti. Nel 1970 riuscì quindi ad esordire nella polizia. I suoi primi incarichi consistettero nello scortare i politici e si rese conto ben presto che se voleva fare carriera ed ambire al potere assoluto, doveva entrare nelle grazie[citazione necessaria] dei politici più facoltosi. Fu così che conobbe Giovanni Spadolini e ne divenne suo fedele portaborse.
Quattro anni dopo fu arruolato dalla NATO, alla cui squadra di calcio mancava infatti un membro.
L'adolescenza e l'età adulta (?)
Nel 1975, ancora in età preadolescenziale, entra nella supersegreta loggia dei Bufali d'Acqua. In circa 28 secondi, passa dallo stato di "Inutile novizio buono solo come sputacchiera ambulante" a quello di "Gran Maestro Assoluto Della Loggia Onnipotente In Cielo E In Terra Nei Secoli Dei Secoli Amen". Nel 1997 si rompe però le balle e si ritira da imbattuto. Nel novembre dello stesso anno, non sapendo come ingannare il tempo, accusa Giulio Andreotti di essere La Talpa e di aver commissionato l'omicidio del carabiniere Carlo Alberto Dalla Chiesa, figlio della giovane Rita Dalla Chiesa. Messosi in sonno massonico, Gaetano decide di fondare un gruppo politico tutto suo insieme ai cugini e al suo amico immaginario. Sceglie come nome Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale.
È così sicuro della sua validità che lo candida alle elezioni regionali di tutte e ventordici le regioni. Purtroppo però, il partito viene iniquamente[Qualcosa vorrà pur dire] soppresso, in quanto l'acronimo MSIDN è troppo difficile da pronunciare per le menti imberbi degl'italioti medi.
Amici e nemici
Nel corso della sua gioventù, Saya ebbe modo d'intrecciare rapporti che avrebbero per sempre cambiato la sua esistenza. Fin dalla più tenera età egli fu ispirato dalle gesta dell'immortale Giorgio Almirante, dal quale comprese subito da che parte schierarsi e grazie al quale formulò le leggi a tutela della razza italica contro ebrei, testimoni di Geova, neri, marocchini, cinesi e terroni. Del resto è risaputo; a destra basta poco[1].
Gaetano Saya nutre un profondo disgusto e odio nei confronti di Gianfranco Fini, reo a suo dire d'aver sciolto l'M.S.I.[2] per fondare quel ciarpame conosciuto come Alleanza Nazionale prima e Futuro e Libertà poi. In compenso ha elogiato l'operato di Roberto Maroni nell'aver istituito il corpo di ronda padana conosciuto col nome di Camicie verdi. Peccato che il verde fosse già sotto copyright, per cui il nostro Super Saya si dovette accontentare di una più sobria tinta ocra.
Negli ambienti della destra autentica[citazione necessaria], il leader di Forza Nuova Roberto Fiore lo ha definito "un pagliaccio buffone che tenta di taroccare l'ideologia della destra e che la camicia color ocra non fa pan-dan con la croce celtica e col sole nero". Saya ha immediatamente controreplicato che il color ocra, oltre a non suscitare strani sospetti, in lavatrice non scolora come col nero.
Al giorno d'oggi il suo più grande amico è senz'ombra di dubbio il voltagabbana peone Domenico Scilipoti, l'antico compagno di merende legato da "enorme stima, rispetto e fiducia". Scilipoti è andato oltre, dichiarando che sta trattando con l'amico Saya affinché possa entrare in governo per sostenere l'attuale maggioranza. Di quel figlio di puttana di Fini non ci si può proprio fidare!
Le infamanti accuse sulla polizia parallela
Gaetano Saya, come ogni buon massofascista abitante dell'italica patria, è amante dell'usurpazione delle forze dell'ordine, oltre che delle risse e pestaggi onore, dell'ordine e della disciplina.
Tant'è che, da buon cittadino, decise nel 2004 di costituire un corpo speciale a sostegno delle forze di polizia.
Egli scelse i migliori elementi tra i suoi fidatissimi compagni di merenda collaboratori, ex poliziotti ormai in pensione ma smaniosi di spaccare il culo a qualche No Global offrire la loro esperienza nella lotta al terrorismo, ex faccendieri dei servizi segreti, sempre pronti a rubare informazioni dalle banche dati offrire i loro servizi d'Intelligence e tanta, giovane manovalanza operosa.
Riunito questo gruppo di brave persone[citazione necessaria], Saya decise di donare un nome ed un'identità a questo comitato di quartiere volto all'ordine e al decoro del territorio. Fu scelto l'acronimo D.S.S.A. ossia: Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo.
Spaventata dal nome fin troppo imponente, la questura di Genova ordinò l'apertura di un'inchiesta. Secondo l'accusa, la D.S.S.A. al di là delle segnalazioncine di quartiere, avrebbe commesso ben altro! Nella fattispecie: investigazioni illegali, pedinamenti, indagini, uso illecito di distintivi e di palette in uso alle forze dell'ordine[3] e con la complicità degli ex appartenenti di queste ultime venivano anche attinte notizie riservate dalle banche dati interne.
Magari il nome del comitato di quartiere risulta un po' troppo altisonante rispetto agli scopi originari prefissati, magari s'erano immedesimati talmente bene nel ruolo d'investigatore privato che si sono lasciati prendere un po' la mano. Volendo proprio essere maligni si potrebbe incolpare il buon Gaetano di megalomania, ma al di là di tutto ciò, è forse credibile l'ipotesi di polizia parallela? Ma si sa, queste vergognosissime e antipatriottiche toghe rosse sono sempre invidiose dei successi dei promotori della libertà e della democrazia[citazione necessaria], e, secondo il libro plutocraticocomplottista di Tal dei Tazzi, Io a Gaetano Saglia lo conosco benissimo[4] decisero arbitrariamente di sciogliere il comitato e di arrestare ingiustamente i vari componenti, poi un bel giorno la fata turchina convinse un bravo giudice di ordinare il non luogo a procedere perché il fatto era scomparso, costringendo il Tal dei Tazzi al risarcimento pecuniario per danni morali.
La querela a Kiwipedia
Il nostro arditissimo patriota fu oggetto di scherno falso e menzognero da parte di quei mendicanti di scoop e sobillatori italioti riuniti sotto l'effige wikipediana.
Costoro furono rei d'aver osato divulgare le aberranti falsità riguardo la D.S.S.A. e sulle presunte attività illecite.
Ecco quanto ci mostra oggi la malefica: Vergogna wiki!
Nessuno deve azzardarsi ad infangare il buon nome di Gaetano Saya, capito luride checche sinistroidi???
Peccato che la Wikipedia internazionale abbia pubblicato ogni cosa: http://en.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Saya
Il Partito Nazionale Italiano
L'attività del mai troppo prolifico Gaetanone è inarrestabile. Eccolo quindi ritornare in politica e rifondare il Movimento Sociale Italiano col nuovo nome di Partito Nazionale Italiano. I suoi adepti gli hanno dedicato il seguente salmo.
Il proclamo del partito a reti unificate
Italiani! Sta andando in onda il proclamo del Partito Nazionale Italiano! Tutti sull'attenti!
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