Giocatore di softair
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Il giocatore di softair è un essere umano molto strano, che fa di un gioco vecchio quanto il mondo, quale i soldatini, il suo unico scopo di vita.
Immense varietà nel panorama dei giocatori
A differenza di quello che si può pensare esiste un variegato sottobosco di generi di giocatore di softair, tale da rendere impossibile generalizzare questa figura in un unico archetipo: tenteremo un breve riassunto di cotanta abbondanza.
Lo scopo è aiutare il lettore a capire chi e come decide di dedicarsi al softair, o soft air o anche sòffeteairr secondo i campani, e se egli rientra o potrebbe in queste categorie così da iniziare ad avvicinarsi al soft air...oppure più saggiamente rimanerne alla larga!
Di seguito vediamo gli archetipi in dettaglio.
L'ex militare
È un ex perché o si sono accorti che era un coglione psicolabile e lo hanno buttato a pedate fuori, oppure si era rotto di essere comandato a bacchetta e se n'è andato sulle sue gambe. Una volta senza divisa inizia però a sentirsi diverso, a sentire la sua vita vuota, ad avere nostalgia di alcuni aspetti della vita militare. Cosa c'è di meglio per rimediare del softair?
Nell'ambiente di questo gioco spesso riscuote un successo che altrimenti e altrove non avrebbe mai e poi mai avuto: diventa il guru del gruppo, dispensa autografi ed ogni genere di consigli, anche improbabili, vantandosi di aver appreso tutto durante un servizio militare che sarebbe dovuto durare dai dodici ai ventuno anni per consentirgli di imparare un simile volume di nozioni.
Equipaggiamento
Un breve elenco delle attrezzature di questa tipologia di giocatore, da esso considerate vere e proprie compagne di vita:
- Mimetica E.I. del periodo in cui è stato sotto le armi. Se è ingrassato e non gli entra più ne cercherà una a buon mercato identica a quella che aveva.
- Anfibi E.I.
- Cinturone originale E.I.
- Cappello sempre E.I.
- Gilet tattico di ultimissima generazione comprato in armeria, poiché quello che aveva in dotazione sotto le armi col cazzo che glielo lasciava l'E.I.
- Come armi solitamente prende una replica di una Beretta 92FS e siccome non esiste una replica da softair dell'AR70/90 che ha usato lui sotto le armi si accontenterà di altri modelli, solitamente un M4 o un G3. Successivamente passa la fase "amarcord" e cerca equipaggiamenti sempre più con materiali d'avanguardia e lontani da quelli che aveva lui in dotazione.
L’aspirante militare (senza speranze)
Questa categoria di solito è rappresentata da bimbiminkia con aspirazioni marziali, di età compresa tra i dodici ed i diciotto anni. Chi ne fa parte ha il cervello fuso da anni ed anni di indottrinamento da film-pacco di guerra americani e videogiochi sparatutto. Fortunatamente per il mondo libero non ha grosse speranze di riuscire ad entrare nelle forze armate.
Ha una cultura militare e bellica "parallela", cioè apparentemente molto approfondita ma in realtà distante anni luce dalla realtà, poiché frutto delle fonti citate prima. Inutile dire che è un caso clinico.
Investe copiosi capitali paterni e materni in armi giocattolo costosissime e puntualmente spende altrettanto per ripararle, in quanto le disintegra non togliendo mai il dito dal grilletto. Non conosce cosa sia il selettore dell'arma né la sua funzione: per lui usare un'arma che non spari a raffica è l'equivalente di una bestemmia per un papaboy mentre è inconcepibile pensare che su un'arma che spara a raffica ci possa essere un dispositivo atto a farla sparare un colpo solo alla volta.
Solitamente rientra tra i soggetti che vengono emarginati al momento della costituzione delle squadre, in quanto viene impallinato dopo circa undici secondi netti dall'inizio, poiché ha fuso il motorino dell'arma e, rimasto sorpreso dall'accaduto, non si è buttato al riparo.
Equipaggiamento
- M4 o M16 perché sono i fucilimiglioriepiùprecisialmondo, mai AK perché hanno troppo rinculo[citazione necessaria??]
- Beretta M92, rigorosamente marui in plastica a 160 euro, mai fargli notare che la KJW produce il modello in metallo a metà del prezzo.
- granate da softair, magnum con pallini di plastica attaccati col nastro isolante.
- coltello ka-bar della seconda guerra mondiale, usato solo come oggetto di scena.
Il rapper-gangsta YO! cc’ho troppo lla mmimetica YO!
Fortunatamente, ma mai abbastanza, poco diffusi, questi miserabili figli di papà sfondati di soldi sono dei sedicenti YO YO rapper, che vogliono disperatamente completare la mimesi per assomigliare ai loro idoli, gli YO YO gangsta neri fottuti delle gangs presenti in ogni città statunitense. Per fare ciò hanno bisogno di avere "il ferro", ma siccome in Italia per un cittadino normale è più facile passare per la cruna di un ago che non ottenere un porto d'armi, e non volendo finire in carcere in mezzo a veri ghettaroli per aver portato un'arma di straforo, ripiegano sulle più economiche[citazione necessaria] armi giocattolo da softair.
L'incontro
Il primate di cui parliamo ha naturalmente preso tutte le mimetiche, forse pure l'elmetto che così indossato sembrerà un sombrero o una vasca da bagno rovesciata, di almeno una decina di taglie più grandi di quella effettivamente portata, poiché nella visione della partita di softair che si è fatto, tra un cannone e l'altro, è seriamente convinto di dover fare una sfilata di moda ghettarola armi al seguito e non una simulazione di combattimento in un bosco dove vestiti larghi e catene si impiglieranno ovunque.
All'incontro col gruppo soft air che ha contattato si presenterà con la sua solita mise solo che avrà già messo in uso i pantaloni mimetici sbracaloni per sostituire il bermuda. Dopo esser stato accolto piuttosto freddamente, eviterà accuratamente di ascoltare qualsiasi consiglio gli fornirà il presidente dell'associazione per affrontare in modo ottimale una partita. Lui sa già come si deve vestire, come si deve comportare e quali sono le regole. Ci resterà male quando si accorgerà che sono tutti gli altri a non capire un cazzo e fare le cose in modo pietoso e ridicolo.
Quando si presenta per la prima partita arriva abbondandemente in ritardo, a bordo della sua Mini giallo limone che ha il tettuccio con la bandiera della Jamaica. Musica Hip Hop a palla e nebbiolina di quei tre o quattro cannoni che si è sparato strada facendo.
Ha i pantaloni della mimetica volutamente uno infilato nell'anfibio e l'altro fuori, col cavallo alle ginocchia, anelli e collane tintinnosi e sbrilluccicosi, i rasta tenuti fermi da una bandana nera con simbolo bianco fosforescente della Nàiki, cappello anch'esso nero con le lettere bianche fosforescenti NY. Successivamente si scoprirà che è quell'accoppiata che intende indossare in gioco.
Va ad aprire il bagagliaio e sempre con fare da duro prende le armi, credendo di stare a fare uno scambio con dei trafficanti in qualche film del cazzo.
Si avvicina con la testa piegata da un lato perché fa più gangsta, si pianta davanti al presidente e gli tira tra le braccia il fucile.
Dopo un breve ma intenso pestaggio correttivo in cui gli vengono spiegate le regole e incrinate tutte le costole, si inizia.
Quando viene colpito la prima volta si rende conto che i pallini fanno male e urla come un bambino a cui hanno calciato a tradimento i coglioni: tentando di darsi un tono, cerca di focalizzare 50cent e immedesimarsi in lui, a cui hanno sparato più volte e con armi vere. Convintosi inconsciamente che lui è meno di niente e nessuno ha interesse a sparargli sprecando proiettili veri, si distende e inizia a rollarsi un cannone. Arriva il più minchione e sfigato del suo gruppo, guidato dalla traccia di fumo e gli svuota tutto il caricatore di pallini contro mentre lui pieno di lividi, col cannone spezzato dalla furia dei colpi, lo guarda allibito.
Esito
Molto dopo, appena si è ripreso inizierà a inveire contro chi l'ha eliminato adducendo i seguenti motivi di invalidità del suo impallinamento:
- Mi ha preso di sorpresa!
- Era in fuori gioco, non valeva!
- Quell'ippopotamo viola mi ha detto PEACE & LOVE e ho abbassato il ferro...
- Ero alla mia prima partita e non me lo aspettavo...
- Ce l'ha con me solo perché sono nero!
- Ce l'ha con me solo perché sono nero e ho il cazzo più lungo del suo!
- Si è accanito contro di me dal primo momento perché il mio ferro sbomba più del suo!
Solitamente, dopo un simile esordio, durante le partite seguenti gli altri giocatori eviteranno accuratamente di colpirlo coi pallini, ma lo lapideranno direttamente fino a procurarne il decesso. Per raggiungere questo obbiettivo tutti i giocatori tranne il gangsta in questione si coalizzano in un'unica squadra che si pone come unico obiettivo di spaccare la testa a pietrate all'indesiderato e di rispedirlo nel ghetto, vivo o preferibilmente morto, per continuare seriamente la partita.
Il Metallaro
Quando un metallaro decide di avvicinarsi al mondo del softair ci sono pochi motivi: ha sete di sangue, crede siano armi vere, vedendo che nel gruppo c'è un coatto ha deciso di unirsi solo per ammazzarlo. Solitamente senza informarsi su cosa sia il soft air si presenta nel circolo più vicino vestito normalmente ma armato di ascia antincendio rubata su qualche treno regionale. Agli sguardi stupiti e spaventati dei soci risponde chiedendo con chi può "giocare". Dopo aver chiamato l'accalappia cani ed averlo anestetizzato e legato, gli viene spiegato che soft air non si fa con armi vere, meno che mai con lame. Asciugate le lacrime di delusione, il metallaro si convince che la società è malata e che dovrà limitarsi a usare delle armi a pallini per "giocare". Viene quindi indirizzato verso la più vicina armeria.
L'Incontro
Il metallaro arriva sul posto bestemmiando perché la sua Harley Davidson ha bucato tre volte salendo per la stradina che porta alla zona di ritrovo. Indossa una bandana nera sbiadita, i capelli raccolti in trecce per sembrare un berserker, un giubbotto di pelle colorato mimeticamente, smanicato e con tanti strappi quanti i tatuaggi sulle sue braccia, imitazione di pantaloni mimetici, probabilmente del fratello maggiore perché sono troppo lunghi di venti centimetri, scarponi anti-infortunistica e sulle spalle un M249, carico. Legata alla cintura ha una pistola in stile Tex, probabilmente vera. Nessuno osa dare consigli perché così conciato il metallaro potrebbe esaltarsi e fucilare qualcuno. Questo esordisce subito verso il presidente: "Chi devo ammazzare?"
Inizia la partita, il Metallaro si lancia come una bestia su Alleati e Non, la partita finisce dopo tre minuti, con alcuni decessi reali e svenimenti. Il Metallaro in seguito cannibalizza tutto il gruppo di softair, viene espulso dal presidente, unico sopravvissuto.
Esito
Il Metallaro cerca un altro gruppo di Softair nelle vicinanze perché ha ancora fame, ha imparato poche ma semplici cose:
- Il rapper-gangsta YO! cc’ho troppo lla mmimetica YO! è una personcina molto dolce, soprattuto se messo tra due fette di pane secco.
- Ha buttato 50€ in pallini che sono finiti in 30 sec., il restante del tempo della battaglia il Metallaro ha combattuto all'arma bianca.
- In poco tempo si può fare di un'abete uno stuzzicadenti per togliersi gli ossicini dai denti.
Il coatto
Che sia il bossarello del palazzo o uno che si crede tale o quello che frega i motorini parcheggiati sotto casa, poco importa.
L'incontro
Quando deve recarsi sul luogo della partita arriverà, preceduto dall'eco e dalle vibrazioni del suo subwoofer con musica tunz tunz a palla. Arriva, inchiodando dopo un paio di sgommate, a bordo della sua punto GT con alettone, neon, e qualsiasi altra costosissima ed inutile tamarrata che abbia potuto aggiungere sul suo veicolo. Il suo equipaggiamento da softair invece sarà assai essenziale e spartano, proprio perché ha bruciato tutte le sue finanze per incoattare la macchina. Di solito è già tanto se ha una mimetica completa e non tiene i caricatori di riserva nelle tasche dei pantaloni o in un marsupio di colore assolutamente non mimetico né tanto meno discreto recuperato chissà dove. Si ripropone in futuro di migliorare il suo equipaggiamento non per una questione tecnica di miglioramento delle sue prestazioni di gioco ma esclusivamente perché si sente di rodere il culo che è l'unico a sembrare un profugo e non un combattente.
Equipaggiamento
Ecco come lo vedrete abbigliato nell'incontro:
- Pantaloni mimetici, su cui talvolta possono riscontrarsi scritte aereografate in dorato o argentato che fanno intuire che forse non provengono da una vera mimetica.
- Occhiali protettivi minimalisti, tanto eviterà di usarli per tenere indossati quelli da sole a specchio, che consentiranno ai nemici di individuarlo già da quando partono da casa per raggiungere il campo di gioco.
- Cappello mimetico tipo giungla ripescato dal fondo dell'armadio. Era stato cool per un paio di mesate qualche anno fa, poi, causa intendenzimento, era stato adibito a straccio per lavare il pavimento. Verrà usato il meno possibile per non rovinare la messa in piega ingellata.
- Fucile elettrico cinese, solitamente un AK47 o un M16, visto che qualsiasi altro modello non lo sanno distinguere
- Maglietta verde oliva a maniche lunghe con scritte tamarre e pajettes sul tronco, ma non sulle maniche, quindi con un gilet si risolve
- Gilet finto tattico, il classico multitasca del tipo usato da elettricisti et similia, comprato al mercato a poco prezzo, se si è fortunati è nero o blu scuro
- Bandana nera con disegnini bianchi anch'essa recuperata dal fondo dell'armadio, c'era un periodo che andava tenerla legata all'antenna del vespino...
- Anfibi Timberland o tarocchi color beige-banana, uniche calzature che almeno in teoria dovrebbero essere adeguate ad un uso non urbano. Saranno alquanto vistosi e il tamarro dopo la prima partita si lamenterà che li ha sporcati o rovinati. Ma tanto stavano per passare di moda, questo lo solleverà un po'.
- Marsupio.
Esito
Solitamente a causa della sua scarsa familiarità con concetti come passare inosservato, essere silenzioso, usare il buon senso e pensare, si farà impallinare dopo pochi istanti di gioco portando con sé nella metaforica tomba almeno due o tre...compagni di squadra, individuati e colpiti grazie a lui.
Prima di ogni partita c'è un rito consolidato che prevede lo scarica barile dei soggetti in questione da una squadra all'altra fino a che uno dei due comandanti preso dallo sfinimento accetta di prenderli. Usualmente nei pochi istanti in cui è in gioco compie solo poche azioni, sempre le stesse ma talvolta in ordine diverso:
- Lamentarsi che ha pestato una merda
- Dire al compagno di squadra che egli non ha pestato una merda ma gli sta camminando sulla schiena
- Lamentarsi del caldo/freddo
- Lamentarsi del suo equipaggiamento che appena riesce a trovare qualche soldo migliorerà
- Trovare una scusa idiota da contrapporre al compagno di squadra che gli ricorda che con quanto ha speso per i pantaloni D&G comprati due giorni prima avrebbe potuto comprarsi una mitragliatrice leggera di ottima marca.
- Masticare a bocca aperta la gomma
- Sputare i pallini che lo hanno centrato in bocca in fase di masticamento
Il disturbato psichico
Picchiato a scuola dai compagni e spesso anche dalle maestre perché troppo stupido, diventa in seguito frustrato e taciturno, ma a salvarlo arriva provvidenziale il softair che gli consentirà di far dissolvere le sue frustrazione in una raffica di pallini. Alla lontana è un parente dell'aspirante soldato senza speranze.
Il filoamericano
A tutt'oggi non ci sono testimonianze riguardo la fase di avvicinamento al softair da parte di questi soggetti, alcuni scienziati dilettanti ritegono che loro esistano da sempre all'interno dei vari gruppi, si pensa che siano usciti dall'utero materno già con un fucile elettrico in mano e conoscendo le regole del softair.
Ha trovato nel softair il prolungamento ideologico ideale della sua fittizia vita da disadattato di tutti i giorni. Infatti, come l'Albertone nazionale nei suoi film, crede di essere uno Yankee in Yankeeonia. Ma non uno Yankee qualunque, un Marinz.
Equipaggiamento
Ciò che non gli mancherà mai ovviamente sarà:
- M4 superaccessoriata con lanciagranate, puntatore laser, red dot, hop up, stand off, ping pong, tic tac, super cazzol, mirino termico, infrarossi, aria condizionata, cerchi in lega, sturalavandini, coltellino svizzero, polaroid, sensore di movimento, specchietto retrovisore, pedali, luci di posizione, frigobar, sveglia, posacenere e alettoni laterali. Peso totale 25 Kg, da scarica. Costo arma 200,00€, costo accessori 8.600,00€
- Mimetica originale, usata dei Marinz a stelle e strisce comprata da qualche negozio d'oltreoceano su Ebbay all'imperdibile prezzo di solo 250,00€. Chiazze di sudore originali di Marinz sotto le ascelle incluse nel prezzo.
- Toppa, sulla manica della mimetica, con bandiera a stelle e strisce originale, senza cui si sente nudo ed inutile
- Anfibi originali americani 430,00€. Non sono impermeabili, la suola sui sassi si rovina, la tomaia non resiste alle sollecitazioni eccessive e la caviglia non è protetta da slogature e traumi.
- Gilet supertattico traspirante, antisudore, antistrappo, antistatico, anticristo, antipanico, antipatico con 69 tasche modulari, modulate e modulabili in cui non ha ancora capito che cazzo metterci e soprattutto come si sistemano, ma fanno tanto figo.
- Ginocchiere originali delle Delta Sforz originali americane (made in china)
- Elmetto balistico (nessuno gli ha spiegato che "balistico" non è il nome del modello di elmetto) originale dei Marinz
- Cinturone di materiale così tecnologico che anche gli extraterrestri lo considerano troppo avanti per loro, e soprattutto troppo costoso.
- Fascette di plastica bianca, del tipo usato dagli elettricisti, portate attaccate in numero spropositato al cinturone perché sa che potrebbe dover ammanettare dei pericolosissimi terroristi islamici durante la partita. Al termine Guantanamo li aspetta!
- Ricetrasmittente Motozappa del tipo usato in Iraq dai Marinz.
- Visore notturno di ultima generazione che non verrà mai usato in quanto i suoi compari non avendolo, giocano sempre di giorno
- Pistola Colt 1911 anch'essa caricata d'accessori come una macchina di immigrati romeni che tornano in patria per le vacanze.
Il terrorista
Il più esaltato di tutti, fuori come una campana. Non fa distinzione tra i giocatori delle squadre e spara indistintamente contro tutto ciò che emette energia termica.
L'incontro
Appare in campo come Rambo e si nasconde una volta iniziata la partita sparando qualche colpo. Dopo mezz'ora esce allo scoperto lanciando granate su granate e sparando come un folle verso tutto ciò che sembra muoversi, inclusi i suoi alleati, e piazzando claymore e trappole ovunque, godendo mentre vede le persone riempirsi di pallini. Finita la partita ride come un pazzo e va via soddisfatto perché ha fatto il culo a stelle e strisce al filoamericano con una granata che gli è esplosa in tasca.
Il compagno-pacifista-obiettore ma che però gioca a softair
Certi frustrati sinistroidi proprio non ce la fanno a non sfogare le loro pulsioni belliche che cercano di nascondere tra un cannone ed un altro, e così approdano al softair, ma mai prima di aver studiato credibili argomentazioni da contrapporre a chi faccia notare loro che predicare la pace e prender parte ad una simulazione bellica, spesso con un notevole trasporto emozionale, non è esattamente il massimo della coerenza.
Motivazioni più gettonate
- Ma proprio perché odio la guerra vera mi piace questo che è solo un gioco...
- Mah lo faccio così, tanto per stare un po' all'aria aperta e muovermi un po' con gli amici...
- Io mi sto preparando alla rivoluzione, non sto giocando! E non ho mai detto di essere pacifista!
- No, no, detesto la guerra, ed è proprio per detestarne di più lo spirito che, malvolentieri, prendo parte a questa pagliacciata...Dai, su, iniziamo!
Equipaggiamento
Cosa non può mancare al nostro uomo:
- Basco nero con stella rossa, come quello del Che.
- Kefiah avvolta al collo per solidarietà coi miliziani palestinesi.
- Come arma è ovvio e scontato che useranno solo fucili di serie AK, o Avtomat Kalashnikova come lo chiamano loro.
- Mimetica, sempre usata e mai nuova, vecchio modello dell'E.I. oppure della Germania Est con l'immancabile bandierina tedesca sulla manica. I più intrepidi ordinano uniformi dalla Russia o dall'Ucraina, talvolta anche prive di schema mimetico.
- Anfibi Caterpillar, Dr. Martins taroccati o anfibi Russi economici che sembrano foderati con chiodi tanto che sono scomodi.
- Buffetterie di vario tipo e provenienza per avere uno stile più da truppa irregolare/guerrigliero.
- Maglietta rosso vivo col faccione del Che nascosta sotto la giacca della mimetica.
L'incontro
Solitamente credono di giocare a fare i partigiani-guerriglieri, dando del "fascista!" o "nazista!" a chiunque sparino, anche se si tratta di un tronco che hanno scambiato per un nemico. Si infervorano a livelli veramente parossistici.
Hanno capacità mimetiche e furtive pari a quelle di una escavatrice da 12t, fanno sempre di testa loro e vengono impallinati ed espulsi dopo pochi istanti di gioco. Ovviamente contesteranno la natura politica e discriminatoria delle ragioni della loro eliminazione in quanto dietro in realtà c'è un complotto delle multinazionali che si servono di burattini nazi-fascisti mandati a controllare i dissidenti pericolosi e a ridurli al silenzio. Seguono altre frasi fatte seguite da insulti e l'alzata immancabile del pugno in aria intonando l'Internazionale o Bandiera Rossa.
Giocatrici femmine
L'iniziata
Quella iniziata al softair dal fidanzato. Solitamente è il genere più comune. Il vero motivo che spinge il fidanzato a portarsela dietro non è il fatto di voler condividere con lei questa "esperienza di vita", ma solo la paura che mentre lui fa il coglione con un'arma giocattolo tra i boschi, lei giochi con l'arma di qualcun altro.
Solitamente la fase della scelta equipaggiamento è la più lunga, sudata e traumatica per i seguenti motivi:
- Appena accettato l'invito del ragazzo, senza aver chiaro esattamente di cosa si tratti, pensa: "E ora che mi metto?" Inizierà quindi a rivangare il suo guardaroba alla ricerca dei soliti capi fuori moda di quando andava vestirsi da militari.
- Non avendo capito che non dovrà dimostrare che lei sa essere trendy e gnocca anche in un bosco, mentre ominidi sudati e mimetizzati le sparano contro dandole in cuor loro della puttana, cercherà di abbinare i colori della mimetica con i suoi capelli, con la carnagione et similia. Parimenti, la sera prima si farà una manicure assai accurata per far bella figura.
- Il fidanzato, dopo averle portato a casa l'arma che dovrà usare perde le seguenti diciotto ore a farle capire il funzionamento, che comunque lei non avrà assimilato nemmeno dopo un paio di mesi di gioco
- Incredibilmente però quando le spiega le regole di gioco lei le impara, memorizza e fa sue con una incredibile velocità, padroneggiandole da subito meglio di altre tipologie di neofiti (gangsta, coatto, disturbato psichico, bimbominkia)
La poveraccia
Quella trascinata contro la sua volontà da un'amica che ha il fidanzato che ha trascinato a sua volta lei. Siamo in campo di solidarietà forzata femminile. Inizialmente costei è oltremodo seccata dall'essere stata trascinata all'alba di domenica mattina in un luogo sconosciuto a fare una cosa sconosciuta con degli sconosciuti. L'amica cerca solitamente di abbindolarla facendole vedere il lato positivo: essendo tutti maschi forse troverà l'uomo della sua vita, o perlomeno una storia interessante. Lei annuisce ma ha forti dubbi, avendo intuito che sicuramente saranno tutti maschi improponibili, arrapati e sfigati.
La soldato-Jane
La racchiona-maschiaccio che vorrebbe entrare nell'Esercito, sta al soft air come una pornobimba sta al sesso. Dispone dei migliori equipaggiamenti sul mercato, ha una profonda conoscenza in campo militare e ha in certi taluni casi anche i capelli tagliati piuttosto corti, trascura la sua femminilità e la cura della sua persona e spende capitali non in vestiti firmati e cosmetici ma in strumentazioni nuove. È una delle più resistenti all'impallinamento.
Se vi chiedete se mestruazioni possano essere in qualche modo d'intralcio sappiate che proprio quello è il momento in cui sareste maggiormente in pericolo se doveste averla di fronte. E non parliamo solo del softair.
La soldato Giulia agli ordini
Quella che voleva entrare nell'esercito perché ha da sempre avuto questo capriccio, ma in seguito si è resa conto che pur con tutte le agevolazioni che hanno le donne nel nostro esercito la vita militare sette giorni su sette non fa per lei. Classica bambocciona viziata proveniente da famiglia medio-alta, capisce poco o nulla del mondo militare e bellico anche se fa intendere il contrario: le basta andare a sparare vestita da soldato Jane della domenica senza correre alcun rischio vero e tornando nel suo profumato lettino dalle coperte a cuoricini la sera stessa.
Dispone di equipaggiamenti relativamente buoni ma pagati per ovvi motivi più di quanto valgano: l'armiere ha finito di pagarsi le rate della macchina grazie a lei. Pubblicamente non si lamenta mai ma se le si potesse leggere nel pensiero si percepirebbe un continuo ed ininterrotto bestemmiare contro gli elementi naturali e la fatica, represso perché deve dimostrare ai maschi del gruppo di essere come e meglio di loro. Viene colpita quasi subito perché si lancia sul primo cespuglio che vede scambiandolo per un nemico in agguato. Cercherà quindi di far squalificare il colpevole invalidandogli il tiro sulla base di motivi palesemente assurdi, come "Ho sparato prima io", "Mi ha colpito dopo che l'ho salvato da un coccodrillo" o "Mi ha distratta un ufo".