Gioco erotico dell'allegro marinaretto
Il gioco erotico dell’allegro marinaretto è un tipico gioco erotico utilizzato dai marinai che ha moltissime varianti. Vedremo di seguito quelle utilizzate dai vari marinai più famosi della storia.
Le origini
La nascita di questo strumento ludico risale al tempo dello sbarco in America da parte dei Vichinghi, che prima del Colombo nazionale erano arrivati nel nuovo continente, ma nessuno li cagò mai per questa scoperta.
Durante l’atto sessuale, che al tempo si svolgeva solo i giorni dispari, precedenti al plenilunio, del mese che era composto da 44 giorni in settimane da 6 con il resto di 2, le donne dei marinai si accorsero che trovavano più interessante accoppiarsi con un poster a grandezza naturale di Giampiero Galeazzi travestito da barbaro. I Vichinghi, per far fronte a questa tragedia, ingrassarono notevolmente e iniziarono ad fare le telecronache delle regate delle piroghe a reazione gastrointestinali nella, allora poco nota, America’s cup.
Poiché per imitare Galeazzi ci voleva un fisico adatto e un bel poco di stomaco, i barbari cominciarono a prendere peso con un metodo facile e veloce: oltre ad mangiare come maiali presero l’abitudine di ingurgitare grosse dosi di vino bianco misto a vino rosso con un’aggiunta di marocchino e noce moscata, che gli procurava molta allegria.
Da qui deriva l’aggettivo “Allegro”, che rimane sempre attuale poiché per fare questo gioco al giorno d’oggi ci vuole solo una donnina “allegra”, con grande senso dell’umorismo e di compassione.
Le varianti
Numerosissime le varianti di questo svago sessuale. E’ interessantissimo notare come esse non c’entrino un cazzo con la versione ufficiale dei Vichinghi. Ma esaminiamole una alla volta.
In compagnia
Le tecniche utilizzabili con il/la proprio/a partner.
Variante del fiocco rosso
Ovviamente se si parla di un marinaio con un papillon rosso si pensa subito a quella gran testa di cazzo di Paolino Paperino, che dall’alto della sua esperienza in campo del sadomasochismo, è riuscito a dare un volto nuovo a questo
tipo di espediente sessuale. Infatti la perversione utilizzata dal papero è frutto di numerose nottate passate al freddo ad aspettare che quella troia di Paperina finisse di infiocchettarsi la testa. La pioggia, dalla quale non poteva ripararsi perché quella 313 di merda non aveva manco la cappotta, lo fece pensare a un modo per vendicarsi di quella papera peripatetica. Ecco l’idea che raggiunse la mente perversa del nostro papero:
- vendere paperina a Nonna Papera, facendola passare per un’anatra da fare all’arancia
- aspettare che la vecchiaccia l’avesse imbottita per bene e gli avesse ficcato una bella arancia nella cavità orale
- aspettare il tempo di cottura
- sfamare le tre nipotine orfane (Emi Evi Eli) dicendo loro che quella era la “cena per la Zia” (stando attenti a non dire che era la “Zia per cena”).
Purtroppo la storia non andò come Paperino aveva immaginato. Infatti Paperina riuscì a liberarsi e, convintasi che fosse uno scherzo organizzato dal suo fidanzato, mostrò di essersi molto eccitata nel momento dell’imbottitura. Da quel giorno Paperino e Paperina brevettarono la loro invenzione che furono costretti a chiamare “Variante del Fiocco Rosso” poiché “Variante dell’Imbottitura” era stata già utilizzata come metodo di tortura.
Variante de “Gli spinaci non gonfiano solo i muscoli”
Inutile spiegare che cosa altro gonfiano gli spinaci come è inutile dire chi è il Marinaretto in questione. Vi siete mai chiesti perché Braccio di Ferro mangia spinaci solo quando fra i paraggi si aggira Olivia che, come al solito sta per essere vittima di uno stupro da parte di Bruto? La risposta si trova nel finto nipotino Pisellino e nella procreazione di altri come lui (anche se sembra strano poiché apparentemente è impossibile che Olivia possa rimanere incinta, sia per il poco spazio nel suo ventre, sia perché è un cesso assurdo).
La tecnica utilizzata dal Marinaio degli spinaci è elementare: distrarre Olivia facendo sfoggio dei muscoli tatuati attendere il momento propizio effettuare la penetrazione del grissino stando attenti a centrare il culo e non la faccia da culo.
Da soli
Le tecniche utilizzabili da soli, in mancanza di partner o quando il partner è impossibilitato
Variante de “La piccola Lilliputtana”
Il marinaio inventore di questa tecnica fu il grande Gulliver, che naufragò nell’isola di Lilliput dopo essere passato anche dall’isola di Laputa (NA). Questo giochino erotico fu inventato dal sergente pervertito della marina Britannica Lamuel Gulliver in occasione di una sua permanenza forzata presso Lillipuziani. In questo caso il marinaio fu costretto a praticare da solo questa tecnica, nonostante vi fossero numerose abitanti disponibili, a causa di una certa disparità di grandezza che rendeva l’atto un tantinello difficile. Questo espediente al giorno d’oggi è poco praticato poiché esso, oltre a portare alla cecità di chi lo utilizza, porta lo stesso anche alla follia, in quanto esso è impossibilitato all’accoppiamento con il/la partner. In origine questo metodo prevedeva che
- il/la partner di dimensioni inferiori si esibisse in danze sensuali che richiamassero l’attenzione del compagno/a
- il compagno/a perdeva la vista e il senno perché impossibilitato alla copulazione neoplatonica.
Variante de “Naufragare in solitudine”
Il Marinaio che scoprì questa modalità deprimente di affrontare la vita sentimentale fu Robinson Crusoe, che si ritrovò per svariati anni solo in un isola deserta. Diciamo che il procedimento è simile a quello escogitato da Gulliver ma con un inversione di conseguenze. Infatti il naufrago perse prima il senno e poi in seguito perse la vista.
Un’altra differenza che si evince rispetto al metodo della precedente variante è che il povero Robinson non ebbe nessuna giovane Pulzella avanti agli occhi, quindi fu costretto ad procedere affidandosi solo alla sua memoria di alcune riviste specializzate nel settore, quali: Monella2000, D di Dammela e QuattroSuore. La leggenda invece narra che Crusoe non solo non fosse realmente il solo abitante dell’isola, ma che ebbe rifiutato la compagnia di una donna, tale Rita Levi Montalcini, che allora era già pluricentenaria, per ovvi motivi che non stiamo a esplicare
Variante de “20.000 seghe sotto i mari"
Ebbene sì, anche il Capitano Nemo (che in latino vuol dire Nessuno) escogitò il suo metodo per passare il tempo. Questa volta il capitano ebbe diverse opportunità per accoppiarsi, ma la sua mentalità perversa lo spingeva a terrorizzare le donne presenti nel suo sottomarino (che inspiegabilmente parlavano solamente latino) con una tecnica bizzarra quanto patetica. Si narra infatti che il Capitano pervertito si nascondesse nei condotti dell’area sovrastanti le docce femminili e osservasse con dovizia di particolari l Transeunti di turno e quando le donne, sentendo rumori, dicessero “alea iacta est” (in italiano: “ci deve essere un capitano pervertito nei condotti dell’area”) il capitano si divertiva a rispondere “Nemo”, godeva come un riccio e si piegava in due dalle risate (talvolta ridendo sfondava il soffitto in legno ed riusciva a ricavare una discreta figura di merda.