God of War (serie)
God of War, oppure "GOW" per i più svogliati, è una tragedia greca costituita da una trilogia videoludica di annata 2005-2013, in cui la violenza domina incontrastata, e dove ogni essere, vivente e non, umano o non so cosa, ha una sottospecie di ragù napoletano al posto del sangue. Kratos, scheletri e rocce a forma di pene compresi.
Che cos'è God of War?
Tutto è iniziato con la diffusione illegale in rete di alcuni Snuff Movie, in cui un nevrotico pelato albino incazzato perché privo di capelli (che avevano anche gli scheletri) e con alcuni scarabocchi rossi sul corpo brutalizzava delle improbabili creature mitologiche. Nessuno ci fece caso. L'anno seguente non si faceva che parlare di God of War, e mezzo globo stava ormai vegetando davanti alla tv, ripetendo il gioco all'infinito in tutte le modalità possibili ed immaginabili.
Trama
God of War
Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler. Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria. |
Il gioco inizia mentre Kratos, ormai stanco e stufo della sua esistenza decide di farla finita (poiché aveva capito che l'unico Dio era il grande puffo) in modo plateale, sfracellandosi nel vuoto dalla cima del monte Olimpo. Fine della trama? No.
La trama fa dietro-front di tre settimane, mentre la voce di una tizia spiega la merdosa vita di Kratos, che avendo avuto la sfiga marcia di essere nato numerosi secoli prima dell'invenzione degli psicofarmaci, è perennemente incazzato, depresso e divorato dai complessi, e trascorre il tempo tra un genocidio, una sbornia e una scopata a tre. Come se non bastasse, si è rovinato ulteriormente l' esistenza a causa un insolito contratto lavorativo a tempo indeterminato con Ares, il Dio della Guerra. Inutile dire che tale contratto si rivela un disastro ferroviario: Kratos uccide accidentalmente la moglie e la figlia e, per giunta, gli si appiccica addosso dell'improbabile neve indelebile che lo rende bianco come cocaina. Divorato dalla disperazione, Kratos per la prima volta va in chiesa e non vedendo il Tizio crocifisso che fa magie si rivolge agli Dei dell'Olimpo, che a loro volta lo imboscano in un altro patto, nel quale Kratos è chiamato a eliminare Ares in cambio di un potente acido che gli faccia dimenticare il passato.
Finita la pietosa nenia della narratrice, la galea su cui viaggia Kratos viene assalita da un drappello di non morti sbucati da non si sa dove, e successivamente sbriciolata come un cracker da un idra. Inutile dire che l'intero equipaggio fa una fine orribile, e che il ridente spartano pelato è costretto a farsi strada con le sue mannaie sataniche: tra uno sbudellamento e una decapitazione raggiunge il gigantesco rettile marino, lo trancia a tocchetti come un capitone e lo dispone a mo' di Sushi per tutta la nave con abbondante salsa di soia. In seguito riprende tranquillamente il suo viaggio come se niente fosse successo, si fa una breve cosetta a tre con due tipe che si trovano lì per caso, e sbarca ad Atene.
Arrivato a destinazione, Kratos (fatto di cocaina) fa due chiacchiere con la statua parlante di Atena e si reca nella città, sulla quale Ares ha scatenato l'Apocalisse. Mannaie sataniche alle mani, Kratos incastona al suolo una quantità imprecisata di non morti, viviseziona qualche arpia, e sevizia, talvolta sessualmente, un gruppetto di minotauri e ciclopi. Giunto dall'Oracolo, il nevrotico albino riceve una soffiata su come sbarazzarsi di Ares e ottenere la pace che cerca: basta solo trovare il "Vaso di Pandora", un compito grosso modo abbastanza fattibile, se non fosse per il fatto che il suddetto vaso (che più che altro è un forziere dall'aspetto Gothic Metal), si trovi all'interno di un agglomerato di trappole e trabocchetti a forma di tempio, saldato sul didietro del gigante Crono, che sconta una pena per divieto di sosta vagando per il Deserto delle Anime Erranti[1].
Detto fatto, Kratos attraversa il deserto, piega in due la colonna vertebrale di alcune sirene (che stanno in un deserto, e di una sirena non hanno nemmeno l'ombra), e poiché il tempio è fatto appositamente per non essere visitato da uomo alcuno, l'iracondo pelato è costretto a scalare una duna e fiondarsi sulle mastodontiche chiappe del gigante, raggiungendo infine il suddetto tempio. Ivi, Kratos miete altre tonnellate di cadaveri, aggira trappole di ogni tipo, pratica atti di necrofilia su quello che rimane dei precedenti inquilini, e dopo aver inchiodato all'uscio un minotauro somigliante a Gig-Robot, recupera l'agognato Vaso. Sfortunatamente per il nevrotico albino, Ares viene a sapere delle intenzioni del suo ex dipendente, avvia le pratiche di liquidazione e lancia un pilastro che attraversa tutti e cinque i continenti e spedisce Kratos all'altro mondo. Letteralmente.
Kratos finisce negli Inferi e ancora una volta, gli tocca farsi strada a colpi di mannaie sataniche e calci rotanti fino all'uscita di servizio, fa un salto dall'Oracolo, che ora nuota nel suo sangue, recupera nuovamente il Vaso e, ingerito il cocktail di steroidi all'interno di esso pompa il suo corpo ai limiti dell'inverosimile, raggiungendo la stazza dell'Empire State Building e rendendolo in grado di battere l'odioso capellone ossigenato. Purtroppo, per Kratos non c'è alcuna ricompensa e ritorniamo alla scena principale, in cui lui, in preda alla disperazione la fa finita e si lancia nel vuoto, ma siccome all'Olimpo è ora disponibile un posto vacante, prendono al volo il nevrotico albino e lo promuovono a "Dio della Guerra".
God of War 2
Pensavate che una volta che Kratos fosse diventato dio della guerra sarebbe finita? No! Infatti Zeus, il più paranoico degli Dei, si convince che Kratos voglia spodestarlo, malgrado quest'ultimo se ne stia per i fatti suoi a finanziare la campagna militare di Sparta contro Rodi. Purtroppo tutti gli dei credono a Zeus e cospirano contro Kratos, sottraendogli i poteri e mettendogli contro la Statua della Libertà. Kratos viene ucciso, ma fugge di nuovo dall'ade grazie a Gaia, un titano dalla faccia coperta di letame. Per vendicarsi dovrà andare dalle Sorelle del Destino e squartarle, così da acquisirne i poteri, oltre a maciullare la solita folla di abomini cui verrà la malsana idea di intralciarlo. Compiuta la missione, Kratos torna indietro nel tempo e affronta Zeus, che viene massacrato dal nostro eroe, malgrado abbia scoperto di essere suo figlio. Mentre sta per dargli il colpo di grazia si intromette Atena che non si sa fare i cazzi suoi e pertanto viene uccisa dallo sclerotico Kratos. Dopodiché, il nostro eroe ritorna indietro nel tempo, salva i titani dalla distruzione e li invita al party sul monte Olimpo.
Il gioco si ferma qui, se volete sapere come prosegue leggete i prossimi paragrafi. I nerd hanno dovuto aspettare tre anni per vedere come prosegue 'sto cazzo di videogioco, quindi non lamentatevi.
Il Prequel: God of War Chains of Olympus
Siccome God of War 3 era in fase di realizzazione, per far rimbambire i fan sadomasochisti è stato necessario distribuire questo prequel, ambientato dopo che Ares ha preso per il culo Kratos, ma prima che questi si vendicasse e lo uccidesse, su permesso di Atena. In questo gioco Kratos all'inizio sconfiggerà il basilisco mandato dal Principe di Persia, e squarterà tutti i persiani. Ma succede qualcosa di inaspettato: quel cesso di Elio si è fatto rubare il carro del sole e, perciò, la luce solare sparisce e gli dei si indeboliscono. Così chiedono aiuto a Kratos, che prende il carro del sole, e siccome il carro non vuole saperne di lui lo portano nell'Ade (evviva la fantasia!) che viene illuminato dal carro. Alla fine si scopre che è stata Persefone ad architettare tutto e Kratos invece di scoparsela la batte con il guanto di Rayman, mentre il titano Atlante che era il suo socio dovrà reggere il mondo per l'eternità. Alla fine quando quel pirla di Kratos, dopo aver riportato il carro in cielo cade viene salvato da Atena ed Elio che dicono
Restituendo così coerenza alla trama.
Il capitolo atteso per tre anni dai nerd: God of War 3
In questo capitolo il nostro carissimo Kratos si dedica alla scalata senza picchetti né martelli del monte Olimpo, in groppa a una rivenditrice di lavandini usati, insieme ad una massa di operai di un'industria di preservativi per il sesso anale, nota come TitANI. Essi sono caratterizzati da un altissimo tasso di idiozia e riflessi così accecanti da riuscire a colpire un bersaglio fermo in soli quarantacinque anni, come dimostra la rivenditrice di lavandini Gaia nello scontro con Poseidone, il primo che tenta di fermare Mastro Lindo raggiungendolo su di un'enorme colonna fatta di acque di scarico. Dopo averlo trucidato in una maniera così assurdamente truculenta che al confronto Ninja Gaiden è Nintendogs, il venditore di coltelli proseguirà la sua corsa. La cosa interessante di God of War 3 è altresì la mancanza di riferimenti a altri giochi della serie, quali Chains of Olympus, God of War 2 o lo stesso e mitico God of War 1. Come Pino Scotto, Kratos si trova davanti al re dei dannati, in arte Ade, che lo spartano squarterà in millemila pezzettini dando luogo ad una esatta applicazione del teorema di Pitagora.
In seguito Kratos affronterà altri millemila cazzutissimi nemici, quali Elio (che a quanto pare ha recuperato il suo scudo dal vecchio gioco rimuovendo la polvere dalla Psp), a cui il pelatone strapperà la testa, in seguito usata come lanterna per illuminare i suoi profondi buchi del naso. Ma come sappiamo tutti il nostro spartano preferito non si accontenta solo di un paio di ali, due spade infernali, due bicipiti trenta volte più spessi di quelli di Hulk Hogan e un look figo per gli standard dell'epoca. No, lui deve andare ad "ammazzare brutalmente con dei cosi con catene attaccati alle mani il suo quasi fratello Ercole invidioso di lui" e poi fregargli le armi. Ma prima di far siffatta impresa, per fare pendant con le ali di Icaro, Kratos malmena fino alla morte Ermes, il messaggero degli dei, staccandogli una per una le gambine per sottrargli le Golden Lady[2]. Kratos, alla fine del gioco, giunge al cospetto di Zeus per reclamare il Vaso di Pandora per conto degli espropriatori, ma viene furiosamente attaccato dal simpatico nonnetto, che non è intenzionato a dar via il Vaso perché ha speso praticamente tutta la sua pensione solo per far piacere a quell'alcolista di Era. Alla fine Kratos ha la meglio, ma troppo tardi si rende conto di aver scatenato l'apocalisse e, infuriato per aver dimostrato che quelli di Voyager avevano ragione, si suicida, lasciando nel giocatore un vago senso di déjà vu.
God of War 3: Edizioni speciali
Per succhiare ogni centesimo dai fan malati e per approfittare dell'uscita del terzo ed ultimo capitolo, i programmatori hanno messo in commercio edizioni limitate "utilissime" di God of War 3 che hanno qualcosa in più. Le edizioni speciali sono le seguenti:
- God of War Collection: i primi due giochi di God of War rimasterizzati per PS3 con tutto l'occorrente. Non cambia un cacchio, ma almeno potrete vantarvi di ritrovarvi con dei boss in meno. Questa edizione vi farà credere che ci siano novità rispetto a ciò che i poveri giocatori avevano visto sulla loro copia comprata a fatica per Playstation 2.
- God of War Ultimate Trilogy Edition: più o meno come la precedente, ma ha molte più cose come tutta la trilogia di God of War, i nuovi costumi per Kratos, la colonna sonore di tutta l'intera saga ( sega ) di God of War, utile a spaccare i timpani di chi ti rompe i gemelli e la riproduzione del vaso di pandoro Bauli (la riproduzione del protagonista non se la sarebbero potuta permettere) che potete usare per buttarlo in testa a chi vi sta sul cazzo. Considerando tutto questo sono 80€ "ben spesi". Peccato che ne costi 150.
Un altro capitolo inaspettato: God of War Ghost of Sparta
Gli autori però avevano un altro modo più efficace per guadagnare su questa saga videoludica, ossia creare un nuovo spinn-off. Tuttavia questa volta lo spin off ci porta a quando Kratos era Dio della Guerra, e quindi Kratos per chiarire alcuni sogni erotici che riguardavano il fratello che si faceva la madre va ad Atlantide per scoprire di cosa si tratta. Li trova sua madre che gli dice di salvare il fratello che è ancora vivo dopodiché presa da un orgasmo diventa un mostro e viene riempita di mazzate dal figlio. Il fratello di Kratos era stato catturato dagli dei perché lo credevano come il guerriero macchiato che avrebbe messo fine all'età degli olimpici (poveri scemi era Kratos quello che cercavano). Il gioco presenterà la monotonia dei capitoli precedenti: il primo boss come un mostro gigantesco, un viaggio nel limbo tra mondo dei vivi e quello dei morti (non è l'ade ma siamo vicini) e come boss finale un dio incavolato (come al solito) stavolta Tanato il dio della morte (che è stato interpretato da Marylin Manson). Alla fine il fratello di Kratos muore ucciso da Tanato, e nonostante Atena si offre di liberare Kratos dai suoi incubi lui rifiuta con gentilezza perché doveva andare al cesso dell'Olimpo. Comunque l'utilità di questo capitolo consiste nello spiegare una volta per tutte perché Kratos subisce la congiura di Zeus che appariva insensata fino all'uscita di questo capitolo.
Curiosità
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- La madre di Kratos non è altro che la figlia di Vanna Marchi.
- Deimos è Leonida.
- In ogni God of War che si rispetti Kratos finisce sempre nell'Ade in ogni modo possibile (Infilzato,sventrato e lasciato precipitare dal monte più alto della Grecia). Questo delinea chiaramente l'originalità degli autori.
- In ogni God of War che si rispetti le magie sono divise in quattro categorie: una con attacchi a distanza (un fulmine o un arco magico), l'altra con una testa mozzata (che "te-stacca un braccio"), un'altra che evoca le anime dei morti, e per finire una che genera un tornado o una scarica elettrica per attaccare e per difendersi entro una limitata zona.
- Nel terzo God of War dovrai trovare da capo il Vaso di Pandora (che combinazione lo hanno spostato nell'Olimpo) altro esempio d'originalità degli autori.
- Il boss finale di ogni videogioco principale di God of War è sempre un dio dell'olimpo che c'è l'ha con voi.Il boss finale di ogni videogioco secondario(i capitoli per PSP o quello per cellulare)è sempre un dio minore.
- Era è la dea più inutile dell'olimpo perché si limita a schierare Ercole (alto, scemo ma cazzutissimo) contro Kratos, per poi essere uccisa da lui con una sola mano molto più tardi.
- Anche Gaia è inutile infatti narra solo le vicende di Kratos giusto perché non ha mai nulla da fare, per poi scalare l'olimpo e prenderle da Poseidone e da Zeus, tradire Kratos, farsi mozzare una mano e prenderle anche da lui.
- Il personaggio più inutile di tutta la saga videoludica è Atena. Infatti, proprio perché Zeus aveva scelto lei come erede, Ares fa un casino pazzesco e viene squartato da Kratos, sempre per lei Kratos diventa dio della guerra e gli organizzano una congiura contro. Nel secondo capitolo addirittura si mette in mezzo mentre Kratos combatte contro Zeus morendo, lasciando in vita il vecchiaccio e allungando il videogioco fino al terzo capitolo. Diventata un fantasma nel terzo capitolo, seguendo i suoi consigli Kratos distrugge il mondo e si uccide. Insomma non fa proprio un cacchio: in tutta la saga si limita solo a parlare e a lasciare che lo spartano combatta al posto suo, oltre ad essere la causa di innumerevoli sfighe.
- Gli dei dell'Olimpo, pur sapendo che Kratos ha sconfitto le tre sorelle del destino, più forti di loro, non lo affrontano tutti insieme: affrontarlo separatamente per poi finire squartati è molto meglio!
- Per tre episodi di fila Kratos, dopo essersi arrampicato su sporgenze altissime, aver battuto nemici immortali che poi però muoiono e aver sconfitto i titani (molto più grandi di lui), non suderà mai, non avrà mai fame o sete, visto che beve sul momento il sangue dei suoi nemici, e non avrà mai bisogno di dormire visto che Morfeo si è suicidato, sapendo che la scelta era tra esser stuprato analmente o essere squartato in due. Insomma, l' unico problema che risolve in modo naturale è quello di trombare in ogni episodio.
- C'è stato un impellente bisogno di prolungare il gioco fino al terzo capitolo per far suicidare Kratos. A quanto pare ai programmatori non andava giù che Kratos fosse davvero il dio della guerra, anche se il titolo del videogame affermerebbe il contrario.
- Nel terzo God of War l'unica dea che si salva è Afrodite risparmiata da Kratos perché è una gran gnocca e perché, più tardi, i due collauderanno le molle del materasso.
- Resta ancora inspiegabile come Kratos non si sia mai reso conto di essere un semidio, [3], fino all' epilogo del secondo episodio, quando Zeus gli dice "Io sono tuo padre".
- I programmatori capendo di aver commesso una cavolata nell'ideare quel finale e in seguito alle minacce di un fan malato, hanno dichiarato che il finale è incompleto e che Kratos è ancora vivo, ma non hanno potuto metterlo nel gioco per motivi di spazio.
- Da notare come Kratos abbia non poche cose in comune con Raziel, l'omino blu emo di Legacy of Kain: entrambi vengono uccisi dal loro capo; entrambi vanno e vengono dall'aldilà di continuo; entrambi sono perennemente incazzati e in cerca di vendetta; entrambi hanno delle ali buone solo per planare; entrambi si fanno manipolare come due coglioni dall'inizio alla fine della saga.
- Il terzo capitolo è in realtà stato creato per predire la fine del mondo,che avverrà a causa degli effetti collaterali che il doping ha avuto sull'umore di Kratos.
- Kratos ha la più varia scelta di bestemmie, tra cui il classico "Porco Zeus", poi seguono "Afrodite puttana", "Era alcolizzata" e per finire "Efesto sfigato".
- Stephen Hawking, dopo aver giocato il terzo capitolo, si chiede ancora come mai Efesto, già sfigato di suo e rinchiuso da Zeus nelle cantine dell'Olimpo per atti di pedofilia verso Pandora, prima scopre che Kratos gli ha messo le corna, poi lo manda a uccidere Crono per prendere della carbonella incastrata nel suo intestino tenue con cui gli costruisce delle armi cazzutissime, e poi cerca di ucciderlo.
Note
Voci correlate
- Kratos
- God of War
- God of War 2
- God of War 3
- God of War 4
- God of War: Chains of Olympus
- God of War: Ascension
- God of War: Ghost of Sparta
- Antica Grecia
- Olimpo
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