Gomorra (libro)
Dopo il fortunatissimo romanzo d'esordio Sodoma, scritto a quattro mani con Solange, Roberto Saviano torna a raccontarci un'altra storia di struggente dolore.
Gomorra, ovvero Città di Gomorroidi, mantiene la stessa ambientazione del predecessore, ma stavolta l'autore ci parla di un malessere se possibile ancora più bruciante. È inoltre andata persa qualsiasi traccia di quello sfondo ludico che permeava Sodoma trascinando così il lettore verso il peggiore dei supplizi.
Trama
Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler. Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo. |
Con il suo capolavoro[senza fonte], Saviano ci spalanca le porte della città della corruzione, dove le leggi dello Stato non hanno alcun valore e tutti sembrano lavorare per il mantenimento e la diffusione del malaffare.[1]
Attraverso un'ampia e dettagliata inchiesta, l'autore ci prende per mano e ci accompagna attraverso i meandri di questa società, dove non viene rispettato neanche il più sacro dei valori e l'unico obiettivo che conta sembra essere il mero tornaconto personale.
I protagonisti di questa storia sono i capi dell'organizzazione che regge e governa la città. Questi individui hanno guadagnato il potere e il rispetto di tutti dedicandosi alle peggiori attività criminali: spaccio di caramelle ai bambini, riciclaggio di figurine Panini doppie, contrabbando di speck dal Südtirol e lo smaltimento abusivo di rifiuti tossici quali i profilattici usati.
A corollario di questi spietati malviventi ci sono poi migliaia di ragazzi che, pagati nulla o quasi e al rischio della galera, vigilano su tutti questi traffici illeciti. Per assolvere a pieno al loro dovere, queste ingenue creature devono passare gran parte del giorno e della notte in gruppi di tre in sella ad un unico Ciao Piaggio. Questa loro attività causa ai giovani profonde turbe, sia emotive [2] che fisiche, come la comparsa di ectasie del plesso gomorroidario[3] (da cui il nome del romanzo); turbe alle quali cercano di porre rimedio tramite l'abuso di sostanze psicotrope, prima fra tutte la devastante Preparazione H.
Personaggi principali
Sandokan, la tigre della Casalesia: uno dei maggiori boss. Chiamato così perché, esattamente come i felini, tende a lavarsi il meno possibile. Questa sua peculiarità, di cui andava molto fiero, lo ha però portato all'arresto in tempi brevissimi: la polizia riusciva a seguire le sue tracce ovunque si spostasse senza l'ausilio di cimici od altro, bastava annusare l'aria per capire se era stato lì da poco.
Ciruzzo 'o Milionario: soprannominato così a mo' di scherno dagli altri capifamiglia. Tutto è originato dalla partecipazione del suddetto Ciro ad una puntata della trasmissione "Chi vuol essere milionario?" di Gerry Scotti. Arrivato all'ultima domanda, quella appunto da un milione di euro, sbagliò clamorosamente e tornò a casa senza una lira. La domanda chiedeva cosa fosse la Camorra, e le quattro opzioni erano:
A) un dolce tipico di Aosta
B) una danza balcanica
C) un tipo di catarro tipico della tosse molto grassa
D) niente, non esiste
Ciruzzo, che sapeva che la Camorra era un tipo di mafia e che come tale non esiste, rispose prontamente "D" perdendo così tutto[4].
Giuseppe Setola, detto 'O fognarolo: è il più scaltro dei boss. Riuscì a fuggire a vari arresti scappando sempre attraverso le fogne e cospargendosi di merda per mimetizzarsi così con l'ambiente circostante. Alla fine è stato catturato anche lui con lo stesso metodo di Sandokan.
Critiche
Le critiche a Gomorra sono state numerosissime. Si va dalla crudità dei temi trattati alla protesta di molti per non aver proseguito nel fortunato filone di Sodoma.
Ma le riprensioni più dure sono state fondamentalmente due.
Innanzitutto quella della casa farmaceutica produttrice della Preparazione H. La quale ha querelato Saviano per diffamazione, affermando altresì che non è affatto vero che il suo prodotto crei dipendenza. Ora la disputa si è spostata in tribunale dove i periti di entrambe le parti si danno battaglia umettando di pomata i culi dei giurati, cercando così di sostenere le loro tesi.
L'altra maggiore censura è venuta da parte di chi sosteneva che in realtà non esista né la Camorra, né Gomorra, né le emorroidi, né la Preparazione H, né il Ciao Piaggio, né le figurine Panini, né Gerry Scotti, né la Casalesia, né Sandokan, né Schiavone, né Saviano, né Cosa Nostr...[5]. Critica comunque che ha avuto vita breve, in quanto oggi non vi è più assolutamente traccia di alcuno della miriade di persone che portavano avanti questa teoria. Si pensa che si siano ritirati per deliberare assieme al giudice Santi Licheri.
Curiosità
Il padre di Sandokan, Nicola Schiavone, è accusato di aver detto in una ormai celeberrima intervista a riguardo di Roberto Saviano: "È nu pagliaccio, nu buffone!". In realtà si tratta solo di un falso storico, in quanto lo Schiavone stava semplicemente rispondendo alla domanda di un suo nipotino desideroso di sapere chi fosse Sbirulino, il noto personaggio di Sandra Mondaini.
Note
- ^ No, non è la Città del Vaticano! Oppure sì...?
- ^ L'assiduo strofinamento reciproco delle rispettive zone pubiche (causa la ristrettezza del mezzo), così come l'assoluta proibizione di indossare un casco, può portare sovente a prolungate limonate a tre. Queste manifestazioni sono da considerarsi come un primo campanello d'allarme di patologie anche piuttosto gravi
- ^ Fenomeno conusciuto dai più come "sfondamento del mazzo"
- ^ La risposta giusta era ovviamente la "C"
- ^ Pow!
Voci sCorrelate
Link inutili
- L'Inno Ufficiale di Gomorra
- Il sempre condivisibile Fede dice la sua sulla scorta per Saviano