Greci

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Credo che questa immagine si commenti da sola.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Greci
« La Grecia antica... Che bei tempi... »
(Oscar il selvaggio sugli antichi greci.)
« So solo di non sapere. »
(Socrate, alla faccia della tanto vantata cultura greca.)

I greci sono stati un grande popolo dell'antichità; inventori dello sport, della filosofia, e fornitori di materiale per film trash americani.

Un po' di storia

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler di Storia.

Questo articolo potrebbe rovinarti la sorpresa di scoprire cosa c'è alla fine del tuo libro di storia. Leggi a tuo rischio!

Periodo Miceneo

I primi insediamenti in Grecia risalgono al millemila-millemilaseicento a.C.. I primi greci svilupparono una società fondata su singole città autonome come Micene, Argo[1] e Tebe perennemente in guerra tra loro per le ragioni più disparate; una volta per difendere interessi commerciali, un'altra per il rapimento di una secchia[2].

Quando non passavano il tempo a combattersi tra loro i re micenei si coalizzavano per massacrare altre popolazioni, come i cretesi. Famosa è la lunghissima guerra intrapresa per distruggere Troia una città dell'Asia colpevole del gravissimo reato di stare sulle palle ai re greci.

Un prode eroe miceneo affronta una pericolosissima pianta carnivora.

La società micenea si basava sulla centralizzazione, la burocratizzazione e la ridistribuzione[citazione necessaria]. In parole povere molti facevano tutto, quello che producevano veniva poi ammucchiato in un punto, catalogato e infine consegnato a chi lo meritava realmente: il tizio più grosso e cattivo della città, ossia il re (detto anche wanax). È facile capire[citazione necessaria] come la struttura sociale fosse simile a quella di una piramide; in cima si spaparanzava il re, subito sotto gli stava[3] il lawaghetas che era il supremo generale. Questo per permettere al re di andare a puttane anche in tempo di guerra. Per permettergli di farlo anche in tempo di pace furono istituite le cariche degli aristocratici e dei sacerdoti;

La maschera funebre di un re miceneo. Come si può notare pima di seppellirli li passavano sotto un rullo compressore.

i primi amministravano la giustizia e i secondi la religione[4]. Le campagne erano amministrate dai gwasilewes[5] che assegnavano le terre ai bifolchi dei villaggi (chiamati semplicemente bifolchi[6]) e riscuotevano le tasse. Al gradino più basso, infine, vi erano gli schiavi. Veramente ancora più sotto ci sarebbero le donne, ma glissiamo su questo aspetto.

Siccome passavano le loro vite a darsi mazzate tra loro i micenei non ebbero il tempo per dedicarsi a cose frivole come l'arte. L'unico momento in cui ad un miceneo era permesso dedicarsi all'arte era da morto, si sviluppò quindi una grandiosa architettura funeraria. Anche nelle tombe micenee viene ripresa la forma della piramide solo che, essendo i micenei gli squattrinati dell'epoca[7], i re non avevano i mezzi per farsi costruire una piramide in grande stile quindi ovviavano al problema facendo scavare un cunicolo in una collina e costruendoci una punta di mattoni sopra; queste tombe furono chiamate "a thòlos" dal nome del loro primo costruttore Tholovuoidis Teloregalokos.

Purtroppo la loro gloriosa civiltà fu spazzata via in brevissimo tempo e nessuno ha una valida spiegazione del perché. Fate un po' voi: potrebbe essere stata devastata da un'invasione di popoli stranieri di razza ariana[senza fonte], inondata da un terremoto incrociato ad un'eruzione vulcanica oppure distrutta in una notte nel tentativo del re di Micene di ottenere l'immortalità seguendo i consigli di un essere rinchiuso in una fiaschetta. Un mistero degno di Voyager.

Medioevo ellenico

Siccome i greci avevano disimparato a scrivere non sappiamo un'emerita mazza di quello che accadde in questi 300 anni. Ci dispiace del disservizio, stiamo lavorando per voi.

Età classica

In questo periodo fu inventato proprio di tutto.

Questa è l'età greca per antonomasia, l'età di Pericle, di Leonida, di Fidia, di tutte le strabilianti invenzioni greche e di tutti quei personaggi che sono la gioia degli studenti dei licei, con le loro gesta e opere che ispirano gli scrittori dei testi scolastici trasformandoli in grafomani assatanati.

Tutto ebbe inizio circa nel VIII secolo a.C. quando fu reintrodotta la scrittura in Grecia, grazie a questo provvedimento, opera del grande Horatiphakciophilis Vederiokomesiphakos, fu possibile fare numerose cose: codificare le leggi, visto che nei precedenti tre secoli ognuno si era regolato ad occhio[8], stipulare accordi commerciali e strappare i trattati di pace.
I greci dell'età classica inventarono anche le Olimpiadi nel 776 a.C. che divennero ben presto un fenomeno di massa, nonostante nella prima edizione l'unica specialità fosse la gara di scivoloni in corsa sugli escrementi di bovini.
Inoltre in questo periodo venne inventata l'immigrazione in terronia, poi ripresa nei secoli successive dai Fenici e, in tempi più recenti, dai neri. I greci spedirono nell'Italia del sud i più sfaticati, molli e inutili dei loro abitanti, riuscendo così a far fiorire una civiltà libera da fannulloni e mangiapane ad ufo, composta da cittadini selezionati di pura lana vergine.

Le guerre persiane

Nonostante tutta la loro cultura raffinata i greci non avevano perso la sana abitudine di corcarsi di mazzate vicendevolmente. Anzi, era il loro sport preferito ma, come i micenei, erano perfettamente in grado di far fronte comune contro un avversario esterno, per evitare che i gol subiti incidessero troppo nella partita di ritorno.

Le guerre con la Persia ebbero inizio quando le colonie greche dell'Anatolia[9] si ribellarono ai pesanti dazi di fuffa richiesti dal potente impero persiano, che dominava la regione, chiedendo aiuto alle polis greche. Le quali risposero all'appello piuttosto evasivamente:

« Sì... Noi... Beh... Dovremmo far uscire il gatto... Intanto teneteli occupati voi i persiani, ok? »

Il re di Persia, Dario, la prese bene. Fece radere al suolo le città ribelli, deportare gli abitanti come schiavi e castrare i maschi in modo che non potessero avere discendenza. Poi decise di dare una bella lezione anche a quei bastardi dei greci che le avevano appoggiate, partendo da Atene. Gli stavano sulle palle i filosofi, era stato rimandato due volte in filosofia. A questo punto, come da tradizione greca, gli ateniesi cercarono disperatamente l'aiuto di Sparta ottenendo come risposta:

« Ci spiace, ma è la festa di Apollo e ci è vietato combattere durante questa festa. »

Sì, come se fosse credibile.

L'esercito ateniese e quello persiano si affrontano a Maratona. Antico mosaico greco.

Comunque, l'immane esercito persiano si schierò a Maratona, esattamente a 42Km da Atene, non uno di più, non uno di meno. I poveri ateniesi, guidati da Milziade[10], uscirono dalla città per affrontarli, cagandosi nelle braghe (che non avevano) e sporcando tutta la strada da Atene a Maratona.
Aspettarono per giorni sperando che l'arbitro annullasse la gara ma fu tutto vano: alla fine si ebbe lo scontro decisivo. Il rapporto tra ateniesi e persiani era di uno a tre, i persiani disponevano della cavalleria più potente del mondo all'epoca, mentre gli ateniesi potevano contare solo su Gino, il figlio del salumiere, in groppa del suo muletto. Il tutto in una spianata erbosa senza l'ombra di un bosco o di una collina.
Ora potrei dirvi come incredibilmente gli ateniesi vinsero, descrivendo la battaglia e le tattiche innovative dei greci, invece vi dirò: "Leggetevelo su Wikipedia".

Dieci anni dopo il figlio di Dario, Serse, che non aveva una cazzo da fare, come tutti i figli di papà, decise di riprendere lì dove il suo vecchio aveva cominciato. Raccolse quindi un esercito di circa 100.000 persone, tra venditori di tappeti e gatti di razza, e marciò sulla Grecia con l'intenzione di ridurla ad un cumulo di macerie fumanti[11].

Serse attraversò lo stretto dell'Ellesponto, dopo averlo fatto frustare a sangue perché il mare si era permesso di non aprirsi in due vedendolo arrivare, bruciò un paio di città macedoni (ma tanto per i greci quelli erano barbari, quindi...) e raggiunse finalmente il primo esercito della lega greca che lo stava aspettando alle Termopili, al comando del re spartano Leonida e di Alberto da Giussano.
Tuttavia l'esercito persiano era troppo grande e i greci capirono che se fossero rimasti lì sarebbero stati fatti a pezzettini e usati come dado Knorr dai soldati di Serse, quindi, dopo giorni di combattimenti se la svignarono nella notte, lasciando da soli Leonida e i suoi spartani (nessuno aveva il coraggio di svegliare Leonida). Inutile dire che quest'ultimo non fu troppo soddisfatto quando si svegliò circondato da persiani incazzati.

« Ma porca troia, dove cazzo sono finiti tutti?! »

I persiani arrivarono in Grecia e bruciarono Atene alle fondamenta, sembrava quasi che stessero per farcela a battere i greci, ma qualcosa andò storto[12]. Per favorire un suo parente infatti Serse aveva ceduto l'approvvigionamento del suo esercito ad una ditta di catering via nave e quando gli ateniesi affondarono tutte le navi persiane il suo esercito, non lui, lui era tornato al suo palazzo da un bel pezzo, rimase in braghe di tela.
Un anno dopo i persiani, sfiancati dalla fame, furono fatti platealmente a pezzi nella plateale vittoria greca della piana di Platea. A colpi di platessa.

Punteggio finale: Grecia 2 - Persia 0

La lega di Delo

L'Acropoli di Atene dopo gli interventi di Fidia.

A questo punto, sconfitti i persiani, le città greche poterono riprendere a farsi guerra tra loro indisturbate, Atene fondò la Lega di Delo e Sparta la Lega del Peloponneso. Tuttavia la Lega di Delo fu delle due quella che ebbe la maggiore crescita, vivacità e ricchezza. Infatti questo paragrafo si intitola "Lega di Delo" e non "Lega del Peloponneso".

La Lega era formata dalle città dell'Attica, delle isole Egee e della costa anatolica, tutte riunite sotto il vessillo di libertà e uguaglianza di Atene, che garantiva "protezione" in cambio di un misero pagamento in denaro. Sì, chiedeva il pizzo.

La lega crebbe ancora con il governo di Pericle ad Atene che pensò bene di spendere il tesoro accumulato dagli altri membri per costruirsi il Partenone e un paio di residenze estive. Inutile dire che gli altri consociati non la presero bene ma la risposta di Pericle alle critiche fu di quelle che non ammettevano repliche:

« Chi vuole lasciare la Lega è liberissimo di farlo, se trova divertente l'andare a dormire coi pesci... »

La guerra del Peloponneso

Ovviamente gli spartani non accettarono l'egemonia di Atene nel Mediterraneo e così decisero di dichiarare guerra alla città quando questa impose un dazio alle navi che attraversavano il Canale di Corinto.

- Spartano: “Non è possibile pagare questi dazi, sono altissimi!”
- Ateniese: “Ma che vi frega? Voi mica avete navi.”
- Spartano: “Non importa, è una questione di democrazia.”
- Ateniese: “Ma se la democrazia l'abbiamo inventata noi, che voi non siete altro che un branco di pecorai ignoranti!”
- Spartano: “Vorrà dire che esporteremo da voi un po' della nostra democrazia.”

Gli ateniesi reagirono subito inviando una spedizione contro Sparta al comando del prode Alcibiade, un uomo di provata lealtà alla patria. La spedizione sbarcò senza problemi in Sicilia[13] ma subito Alcibiade fu richiamato ad Atene per essere processato con l'accusa di aver evirato dei fanciulli. Alcibiade tentò disperatamente di difendersi dalle infamanti e persecutorie accuse dei magistrati politicizzati, poi scappò a Sparta. Decisamente un tipo leale.
Dopo di che una pestilenza colpì Atene, i suoi alleati defezionarono e passarono dalla parte di Sparta e la città fu conquistata dai lacedemoni. Bella sfiga.

In ogni caso anche Sparta uscì dalla guerra messa parecchio male e ne approfittarono i tebani, che saranno anche stati beoti ma di certo non erano scemi, assoggettando così tutta la Grecia. Tra i due litiganti...

Era ellenistica

Finita la guerra del Peloponneso i greci si ritrovarono a fronteggiare un nuovo nemico, Filippo IV di Macedonia, un re potente ed ambizioso che voleva mettere le mani su tutta la Grecia[14].

I piani di Filippo trovarono però una forte opposizione da parte dei greci guidati dall'oratore Demostene che pronunciò le sue famose filippiche contro Filippo di fronte al parlamento di Atene. In queste affermava, tra l'altro, che Filippo era un nero, un terrone e voleva rubare il posto di lavoro ai veri greci.

« Questi macedoni vengono qui e pretendono di fare quello che gli pare! Gli immigrati devono essere mandati a casa loro. Non c'è lavoro nemmeno per noi! »
(Demostene, filippica II)

In ogni caso, Demostene fu rapidamente zittito dalle argomentazioni di Filippo:

« O mangi 'sta minestra o salti la finestra. »

Un'evergreen.

Alla morte di Filippo gli successe il figlio Alessandro, educato dal grande Aristotele[15], che decise di conquistare il mondo. Insieme al suo fido luogotenente Mignolo, mosse guerra alla Persia, all'India all'Arabia e all'Uzbekistan. Stava per passare in Alaska dalla Kamtchakta quando morì di febbre. Gli storici dibattono ancora se fosse aviaria o suina.

Come ci informa Wikipedia:

« La spedizione di Alessandro può essere considerata uno degli eventi epocali nella storia del mondo antico. Grazie alle sue conquiste, infatti, la civiltà greca si diffuse nel mondo mediterraneo e orientale, ingenerando tali mutamenti culturali da determinare la fine dell'era classica e l'inizio dell'era cosiddetta ellenistica. »

Quindi di cosa abbiamo parlato in questo paragrafo finora? Di fuffa.

La cultura greca

Una delle maschere usate nel teatro greco. Questa rappresentava Elena, la donna più bella del mondo.

La cultura greca si espresse in modi vari: nella scultura, nella pittura, nella musica, nel teatro, e nella lavorazione di metalli preziosi. Ma siccome sono cose pallose noi le tralasceremo allegramente.

Cultura teorica

L'insieme totale dell'aspetto culturale dei greci che gli storici evinsero, peraltro nettamente superiore e originale rispetto a quelli delle società contemporanee, è sempre stato sottomesso ad una peculiare attitudine prettamente contemplativa nei confronti della natura e del reale, che tradotto in italiano significa più o meno che i greci avrebbero potuto conquistare il mondo, ma non ne avevano voglia. Infatti mentre gli egiziani sgobbavano per costruire le piramidi e gli assiri per edificare ziqqurat e impianti balneari (che poi lasciavano in concessione ai fenici), i greci si limitarono a vivacchiare nelle loro città stato affinando sempre di più l'arte dell'arrampicarsi sugli specchi: un qualunque passante lasciato in compagnia di brutti ceffi come Socrate, Aristotele o Talete ne sarebbe uscito convinto di non sapere di sapere che la terra è tonda.

Un popolo di filosofi

   La stessa cosa ma di più: Filosofia.

I greci sono noti anche e soprattutto per aver inventato il filosofo, ovvero uno che studia fino a 30 anni una quantità mortale di stronzate e poi è costretto a lavorare al McDonald's perché la sua laurea in filosofia vale meno di un rotolone regina extramorbido.
Questo tipo di persone ciancia a vanvera su vita, morte, io, es, etciù, e chi più ne ha più ne metta, senza mai giungere ad una conclusione. Più delirante è la teoria che propone più successo avrà tra gli altri filosofi.

Un dibattito tra filosofi consiste in pratica in una serie di insulti reciproci dato che in filosofia è impossibile fornire prove tangibili che supportino o contrastino con le proprie tesi e, se anche qualcuno riuscisse a confutarle con un ragionamento ancora più contorto del precedente, basta cambiarne una o due e si torna in pista.

Grandi inventori

Uno dei più grandi meriti dell'arte greca: i vasi pornografici.

I greci inventarono praticamente tutto quello che valeva la pena inventare. E anche alcune cose di cui nessuno sentiva il bisogno. Oltre allo sport e alla filosofia ricordiamo:

  • La tragedia: inventata da Eschilo (un buttafuori a tempo perso), Sofocle (uno che fumava come una ciminiera) ed Euripide (un fabbricante di scale fallito).
  • La commedia: inventata da Aristofane per parlar male della moglie.
  • Lo sciacquone: una delle invenzioni fondamentali nella storia dell'umanità.
  • La democrazia: crearono un sistema di voto giusto ed equo. Potevano votare tutti con le (ovvie) eccezioni di: donne, analfabeti, schiavi, poveri, uomini al di sotto dei 30 anni, stranieri, mercanti, artigiani, carpentieri e giocatori di Magic[16].
  • Il vino: anche se, in verità, è aperta una disputa con Noè che afferma di averlo brevettato per primo.
  • La falange: prima dei greci le dita erano molto più corte, potendo contare solo su falangina e falangetta.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Per tutto l'articolo, a parte per la citazione iniziale e la prima immagine[17], non viene fatta nemmeno una volta la battuta più vecchia del Mondo: greco = finocchio.

Note

  1. ^ Grande esportatrice di software.
  2. ^ Sì, hai letto bene, se non cogli il riferimento è perché sei una capra ignorante
  3. ^ E non pensate male!
  4. ^ Ma va'?
  5. ^ Lo so, nomi difficili. Ma tanto il miceneo è una lingua più morta del latino e del greco antico messe insieme.
  6. ^ Erano poveri, non potevano permettersi molte w che valgono 8 punti.
  7. ^ Si calcola che un wanax miceneo possedesse gli stessi beni di uno schiavo egizio.
  8. ^ Per occhio.
  9. ^ No, non metterò una parentesi del tipo "l'odierna..." se non sai dov'è cazzi tuoi.
  10. ^ Che di sicuro aveva un buon sistema di filtraggio di liquidi ma non molto coraggio.
  11. ^ Sì, lo so... Questa è Sparta! Bla, bla, bla... Atteniamoci ai fatti.
  12. ^ Ta-ta-ta-tan!Ta-ta-ta-tan!
  13. ^ Ma non dovevano attaccare Sparta? Si erano persi.
  14. ^ Cosa che stava diventando uno sport mondiale.
  15. ^ Ma diciamocelo, di quello che gli spiegava Aristotele Alessandro non capì mai un cazzo.
  16. ^ Pratica ritenuta immorale.
  17. ^ Plagiate Ispirate da Uncyclopedia.

Voci correlate